giovedì 22 gennaio 2015

Back in business

Back in business

Questo post e' stato inviato via radio SSB, quindi non sono state caricate le foto che verranno inserite al primo collegamento internet disponibile.Collegamenti non cosi' facili come potrebbe sembrare, anche se molti velisti montano mega antennee costosissime per amplificare i segnali wi-fi provenienti da terra...naturalmente a terra si sono fatti furbi, quinsi si' si riesce a catturare il segnale molto forte...ma non si becca la connessione internet che molte volte si prende solo ad un corto raggio dal ripetitore.Ci sono si' bar o altro con wi-fi ma ti danno accesso solo per un ora con delle password che sfido qualsiasi smanettone a clonarle.Quindi con la nostra antennina Alfa da 32 euro becchiamo gli stessi segnali di quelli che hanno speso un mutuo in antenna,vuol dire il piu' delle volte ...nulla.

Dopo tre lunghi e faticosi mesi con la barca in secco in cantiere , e dopo 15 giorni all'ancora nella baia piu' puzzona, movimentata e rumorosa che io abbia mai visto .....FINALMENTE si naviga ancora.Venerdi'16 dopo essere andati la mattina a installare la capsula nel dente mancante, siamo andati a fare i documenti per l'uscita, prima l'immigrazione e poi la dogana.Come al solito due organismi governativi che non riescono a comunicare tra di loro, l'immigrazione ci da' 24 ore per uscire dal paese...la dogana solo 4 ore ..se si vuole stare di piu' si paga per ora ...e mica poco.Per non pagare e per non prenderci unitili rischi decidiamo di partire la sera stessa alle 18:00, usciamo da Boca De Monos ....appena fuori ci investe la corrente e il vento ...in pochi minuti ci troviamo al buio dopo quasi 4 mesi che non navighiamo con un mare incrociato con onde significative ...ooopps welcome back into the sea.Procediamo con cautela anche perche io ho ancora un gran mal di schiena e Antonella e' stanchissima per la giornata , per fortuna nessuno dei due soffre di mal di mare , anche se nessuno si arrischia a mangiare qualcosa.Riusciamo a fare qualche turno e alle 12:00 siamo davanti all'entrata di Clarck Court , fatta un po' di gincana tra i reef con l'ausilio di CM 93 e Navionics ...per fortuna questa volta d'accordo entriamo in questa immensa baia con possibilita di ancorarsi dove si vuole .Ci ancoriamo in dieci metri in una baietta abbastanza vicino al passaggio per andare via dinghy al Phare Blue , il marina dove ci sono anche l'immigrazione e la dogana.Acqua finalmente azzurra dopo il verde di Trinidad , baia super protetta dal mare ma baciata dalla dolce brezza, la sera ...niente zanzare in pozzetto.Abbiamo perso di vista nel frattempo il piccolo geco che si era imbarcato clanestino a Trinidad e che scorrazzava per il pozzetto....speriamo che sia un geco e non un iguana piccola ...visto che nel cantiere eravamo vicino ad un grosso assembramento di iguane.Dopo esserci ripresi un po' dalla navigazione in tender decidiamo di andare a vedere se per caso ci sia qualch'uno agli uffici del customer , sgommata col nostro piccolissimo tender ..oltre che essere sempre la barca piu' piccola in giro abbiamo anche il primato del piu' piccolo tender, prima come fondo tre stecche e quindi tutto morbido ed era difficilissimo stare in piedi, a Trinidad per fare spazio dentro la barca oltre che l'apertura a prua abbiamo anche eliminato due porte, che sagomate e fatti qualche foro abbiamo poi dipinto di bianco con aggiunta di sabbia da sabbiatura ...fondo grippante, e con quelle abbiamo fatto il fondo removibile del tender , ora ci si cammina benissimo.Arriviamo a Phare Blue ...marina per rich bastard, tutto tirato a balestra, il nome gli deriva dai proprietari svedesi che hanno portato giu' dalla Svezia una nave faro e l'anno dipinta di Blue.Tutti piccoli bungalow, spiaggetta con palme ...insomma tutto quello che vorreste vedere nei vostri sogni quando pensate ai Caraibi...ttto un po' falso a dire la verita'...ma sicuramente colpisce l'immaginario collettivo .Naturalmente gli uffici sono chiusi, ci dicono di tornare l'indomani non prima delle nove.Ritorniamo l'indomani alle 10 per essere sicuri, e infatti appena arriviamo arriva anche il doganiere.Reduci da Trinidad dove sicuramente in passato devono avere avuto qualche dominazione Borbonica, e quindi tutti gli incartamenti vanno scritti a mano in 3 copie con pezzetti di carta copiativa sicuramente risalenti all'epoca Garibaldina...insomma ervamo pronti al peggio del peggio...e invece il doganiere giovane e gentilissimo ci spiega davanti ad un mega computer come fare tutte le pratiche on line ...praticamente possono essere preparate da un qualsiasi computer on line, poi lui accede stampa , timbra , firma e in dieci minuti la dogana e' fatta.Aspettiamo 10 minuti per l'arrivo dell'immigrazione, arrivato lettura ottica del passaporto stampigliato e...siamo spicci...che bella Grenada finalmente tornati all'era presente.Torniamo alla barca dove nel frattempo si sono ancorati sulla nostra poppa Islan Kea , inglesi gia' incontarti a Cabedelo e molte volte a Trinidad .Intanto ci godiamo i bagnetti nell'acqua fresca ma pulita e azzurra.

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