lunedì 16 giugno 2025

Da Stavanger all' isola di Utsira

 By Antonella

Stavanger era una meta a lungo agognata, soprattutto per il museo del petrolio, ma poi una volta arrivati, forse la presenza inquietante delle mostruose navi da crociera e la conseguente invasione della massa di turisti, forse la città che, per certi aspetti, alla fine è uguale a tante altre, tutto questo ci ha creato una nuvola grigia intorno alla testa. In compenso, ci ha fatto piacere conoscere l'equipaggio della barca olandese Denis e Arianne.

Le fotografie del Preikestolen mi hanno ricordato un mio sogno ricorrente dove guardavo una valle da una montagna a picco alta migliaia di metri. Sarei stata curiosa di andare, ma l'idea di trovarsi in uno stretto sentiero in mezzo a centinaia di persone che fanno foto ci ha fatto desistere. 

foto da internet

 

Alla fine penso ci siano altri bei posti, simili a questo, magari più accessibili e meno frequentati.

In città a Stavanger si incontrano persone diverse, indiani, neri, cinesi che lavorano qui anche come commessi. Le bevande alcoliche  hanno prezzi altissimi e sono vendute in negozi a parte Vinmonopol, a parte la birra che si trova nei supermercati ma non è in vendita nei fine settimana, quindi ripieghiamo sempre sulla birra. 

Skartveithavn 

Finalmente mercoledì 4 giugno il meteo ci permette di muoverci e dopo lunghi studi e valutazioni, decidiamo di seguire la seconda indicazione dello gnomo di Amoy ( quello che ci ha regalato il pesce fresco) la prima era il marina Boreviga di Stavanger, la seconda Skartveithavn,  59 gradi 11.8' N   05 gradi 57.4 E nell'isola di Halsnoy a 18 miglia a nord est di Stavanger.

Nonostante la presentazione mirabolante del sito che si vanta di essere stato classificato come il miglior marina del 2025, l'impatto all'arrivo non è il massimo, anzi, ci deprimiamo un po'. I pontili traballlanti, l'elettricità che si stacca se si tiene più di una cosa accesa per esempio fornello e stufa elettrica, la tipa del negozio che gestisce i pontili poco simpatica, la tariffa più alta di Stavanger e luce e sanitari extra. Il posto caro e pretenzioso, siamo ancora con le nuvole grigie di Stavanger. Il cielo è grigio, piove a tratti. Proviamo di fare due passi cercando di prendere il momento in cui non piove, ma appena andiamo a terra ricomincia. Proviamo a cercare i sentieri indicati ma non li troviamo. Siamo avviliti e delusi. 

La sera fatico a dormire pensando di aver sbagliato qualcosa, ma cerco di cacciare le nuvole e penso che domani è un altro giorno e comunque ci ripromettiamo di andare  l'indomani a far due passi in qualsiasi condizione meteo. 

L'indomani partiamo tutti bardati per la pioggia, poi dopo una mezzora togliamo un po' di roba  che non piove. Riusciamo a trovare i sentieri e la passeggiata si rivela una meraviglia!!! Camminando attraversiamo vari pascoli e incontriamo molte pecore che ci scrutano incuriosite. Boschi, montagne e paesaggi incantati! 

Venerdì 6 giugno 

Skudeneshavn 23 NM

Ripartiamo anche in questo caso dopo aver valutato varie possibilità e deciso alla fine per Skudeneshavn  che si trova sulla punta sud dell'isola di Karmoy a Nord Ovest di Stavanger  tra il mare aperto e il canale di Haugesund.  Porticciolo caratteristico famoso per le sue case sull'acqua.

La scelta in questo dedalo di fiordi e isolette non è facile, ma come dice il proverbio non c'è vento buono per il marinaio che non sa dove andare, cerchiamo di capire prima di tutto cosa vogliamo fare.

Ripartiamo anche perché abbiamo voglia di muoverci e non se ne parla proprio di rimanere un altro giorno dalla ladrona. 

La navigazione a Skudeneshavn  è abbastanza tranquilla salvo la pioggia, riusciamo a fare un po' di vela ma la maggior parte a motore causa poco vento e sul naso. Io sono sempre più confidente e attenta e appena vedo la possibilità di aprire genoa comunico con  Angelo. Non mi azzardo più a manovrare le vele che da quando abbiamo cambiato le scotte, recuperando la cima nuova usata per fare l'ancora galleggiante Jordan Drogue, queste partono velocemente e rischio di "scottarrmi" quindi la mia parte è stare al timone quando necessario, la cosa che peraltro mi riesce meglio. 

Il cielo è grigio da una parte e azzurro dall'altra, paesaggio bellissimo.

Mentre ci dirigiamo all'ingresso di Skudeneshavn ci passa davanti una barca a vela inglese che una volta entrati anche noi, alla nostra richiesta di indicarci un ormeggio non saprà rispondere e noi la manderemo a quel paese. 

Skudeneshavn è una chicca di posto ma sembra molto affollato e in previsione del fine settimana e viste le condizioni meteo favorevoli pensiamo di andarcene il mattino dopo a Utsira a 18 miglia, un'isola avanposto in mare aperto ed evitare Haugesund e il canale interno.  

 Utsira

Arriviamo a Utsira sabato 7 giugno, sempre a motoredove scopriamo che anche qui come nel resto del mondo c'è il "gay  pride"  e quindi essendo l'ormeggio praticamente nel centro dell'abitato la sera e la notte saremo deliziati dalla musica, per fortuna il "tunci tunci" ci sembra moderato.

Ad accoglierci  in andana, una barca a vela norvegese che ci dice che l'ormeggio non si paga, si paga solo l'elettricità ma non si sa bene a chi. 

Facciamo un giretto a terra e il posto ci sembra bellissimo. Poi al ritorno i locals seduti nelle panche della festa ci fissano mentre passiamo. A me sembrano  come le pecore,  quando gli passiamo accanto, ad Angelo ricordano le scene dei film western quando degli sconosciuti o stranieri entrano nel saloon e tutti si voltano a guardarli.   





 Ultimi graffiti in partenza da Stavanger

 



I vari ponti che collegano le piccole isole a nord di Stavanger
 

Da Stavanger a Skartveithavn
 

 


Vista dei fiordi a est, Rogaland ( la regione di Stavanger)
 
 


 
 
A sinistra sereno a destra nuvoloso
 
 



Skartveit
 


Ormeggiati a Skartveit




Al centro la spiaggia con "palme" sulla sinistra il negozio dove si paga l'ormeggio.

Quando non c'è la cassiera, si entra inserendo la carta di credito all'ingresso, e si fanno gli acquisti con pagamento  automatico, tutto self service.

 



 

La spiaggia con le palme... dentro i vasi

 


 

 

Passeggiata sull'isola di Holsney






I passaggi tra una proprietà e un'altra con scalette di legno. La vernice azzurra segnala il sentiero.












 Alla base della parete, un bosco da dove potrebbero uscire da un momento all'altro gnomi e trolls

 


 Verso Skudeneshavn


 




















Verso Utsira






Utsira: passeggiata in giro per l'isola


Una capanna aperta al pubblico dove si può entrare - sempre togliendosi le scarpe-  e leggere un libro guardando il mare, bevendo una tazza di te. Tutto self service.
 

Vista sull'ingresso laterale del porto a Sud, dove ormeggiano le barche a vela e dove arriva il traghetto da Haugesund quando c'è brutto tempo nel porticciolo a Nord.
 

Utsira, il porto a Nord.
 
In fila per il traghetto 

 


l'ingresso del porto


 

La pecora con il maglione norvegese

 

 Gita al faro

 

Contaminazione culturale, la pista per le bocce con scritta in francese, " Stage de Pétanque"

Le indicazioni dei sentieri fatte a maglia
 



Il faro di Utsira è molto importante sia come punto della stazione metereologica norvegese, sia  come segnalazione della parte più a Ovest della Norvegia nel Mare del Nord. 

I fari norvegesi fino alla loro automazione erano mantenuti da una piccola comunità che si alternava inmanutenzione e sorveglianza. Un piccolo villaggio intorno al faro. 


 Qui il villaggio intorno al faro e sullo sfondo la seconda torre che originariamente costituiva una coppia di fari per distinguerli dagli altri sulla costa e sull'isola di Rover distante poche miglia a Nord Est.


Vista del porto a Nord, Nordvik
 
 

Rientro alla base a Sud 

 


Si riparte ... Rover in vista 


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