Il CRR in Francia
Il CRR e’ un certificato per l’utilizzo del DSC sul VHF ,
il corrispettivo del SRC inglese.
Visto che abbiamo bandiera francese e non abitiamo
lontanissimi dalla Francia siamo andati nella direzione di sostenere l’esame in
Francia.
Avevo letto da varie parti il film dell’orrore del
sostenere l’esame in Italia, partendo dal fatto che non esiste un libro ufficiale dove
prepararsi, all’inventiva degli esaminatori nel fare domande creative ecc..
Circa alla fine di dicembre, siamo entrati nel sito dell’ANFR
francese, dove si puo’ accedere alla pagina dedicata al CRR, pagina fatta
benissimo con tutte le possibili spiegazioni, dal poter scaricare in PDF il
manuale su cui verteranno le domande, alla procedura online per l’iscrizione,
con la possibilita’ di scegliere tra le infinite Capitaineries ( che non hanno
nulla a che fare con le Capitanerie italiane) dislocate capillarmente su tutto
il territorio francese, decidendo giorno, ora e posto.
Noi abbiamo deciso per Anglet il 7 febbraio che e’ il posto piu’ vicino a noi, da raggiungere in auto. Deciso per il 7 febbraio, perche’ a distanze ravvicinate a gennaio, abbiamo avuto prima l’inaugurazione della mostra dei disegni di Antonella, seguita dopo due settimane all’invito del Real Club di Regata di Asturia per fare una conferenza in spagnolo sul nostro viaggio in Patagonia.
Inviato tutto via email, comprese le fotografie
rispettando le misure date nel portale, dopo poco meno di una settimana abbiamo
ricevuto le convocazioni scritte via posta con la conferma dell’appuntamento da
noi deciso.
Una precisazione, parlo al plurale, perche’ avevamo
deciso di fare l’esame entrambi, io e Antonella, perche’ pensiamo che il corso
e l’esame non sia solo passare un test, ma pensiamo che sia davvero un
occasione per ampliare le proprie conoscenze, per un eventuale utilizzo .
Di questo ce ne siamo resi conto ancor di piu’ per come viene
gestita la cosa in Francia, che continuiamo a stupirci della profonda cultura
che hanno per la navigazione in generale.
Causa i vari impegni, siamo riusciti a cominciare a
studiare intorno al 27 gennaio, per Antonella nessun problema a studiare
direttamente dal manuale in francese, mentre io con il mio francese basico ho
tradotto tutto il manuale con l’ausilio di Google e con l’occhio sinistro sul
manuale in italiano e con il destro su quello francese siamo andati avanti
nello studio.
Consigliati anche dal sito ANFR, ci sono due video sul manuale
su youtube in francese che aiuta a fare l’orecchio al francese, scopriremo solo
in fase di esame che ci sono su Google anche una serie di prove di esame con i
vari quiz, noi non lo sapevamo a siamo andati avanti alla vecchia, con studio e
interrogazioni uno con l’altro.
Abbiamo affittato una macchina per il viaggio di 400 km,
e con l’occasione abbiamo pensato che dopo l’esame avremmo fatto una breve visita
ad una coppia di amici che non vedevamo da undici anni a Pau, altri 100 km
direzione est.
Siamo anche a mezzo per il rinnovo della zattera “Seago oceánica
da 4 posti” e avevamo individuato una stazione di certificazione in Spagna
a La Rapita, un porticciolo in Catalonia tra Tarragona e Valenzia.
Inizialmente avevamo
pensato di spedire la zattera via corriere, ma abbiamo poi pensato che essendo
la prima certificazione dopo 3 anni di quella particolare zattera, ci sarebbe
piaciuto vederne il contenuto e la prova di gonfiamento.
Abbiamo quindi caricato la zattera in macchina con l’idea, dopo aver fatto visita ai nostri amici a Pau , di traversare i Pirenei e dopo
altri 500 km andare di persona a La Rapita.
Il 7 mattina abbiamo l’appuntamento per il test alle
10:00, e si sono raccomandati di essere puntualissimi , se si arriva in ritardo
si perde l’esame.
Alle 09:30 siamo davanti alla porta della Capitainerie , c’e’
gia’ la ragazza che sta’ montando il proiettore per fare il test.
L’esame e’ strutturato in 24 domande multirisposte che
verranno proiettate su uno schermo con anche l’ausilio di una voce elettronica
che legge il testo, viene consegnato ad ogni partecipante una specie di remote
control individuale con il proprio nome scritto sul display, con 5 pulsanti, 4
per la scelta della risposta, uno per fare enter e uno rosso per poter
annullare la risposta, tempo ogni domanda 22 secondi, tempo che si vede
scorrere in alto sullo schermo.
Ci si trova in 8 candidati , due donne e sei uomini, sono l’unico
che arranco con il francese e durante il test non e’ permesso fare domande di
spiegazione, tant'e’ che 3, 4 domande non ne capisco bene il senso, oltretutto
io la notte prima avevo passato la notte completamente in bianco, non e’ mai
facile fare gli esami , ma mi sono reso conto che a 67 anni e’ ancora piu’
difficile per la tensione, anche Antonella non aveva avuto una notte molto
tranquilla.
In qualche maniera finisce la sessione del test, sono
sicuro di averne sbagliate almeno 4 per non averne capito il senso, e la
tensione non aiuta di sicuro.
Tutti i remote control fanno capo al computer dell’esaminatore,
appena terminato il test dopo 5 secondi ci rilascia i risultati, e ci dice súbito
che tutti e 8 abbiamo passato il test, un gran respirone di sollievo si leva
dalla sala, vedo che non ero il solo a essere in tensione, poi ci dice i
risultati per singolo, io 19 su 24, cinque sbagliate, ma c’e’ chi fa peggio di
me, un francese con 16 su 24 .
Antonella un po’ perche’ il francese e’ la sua seconda
lingua, ma anche perche’ e’ un “zarvlon” (cervellone) fa’ 23 su 24 e si
interroga ancora del perche’ ne ha sbagliata una…sti perfezionisti J.
Siamo comunque super contenti, dopo un mese di impegni
gravosi e importanti, cambiando da una lingua all’altra siamo riusciti a fare
tutto quello che ci eravamo preposti.
“Chapeau “ a sti
francesi, un' organizzazione incredibile, tutto fluido e senza intoppi e con
la prerogativa e l’impostazione di cercare di estendere una cultura marina e
non di burocratizzare inutilmente le cose.
Finalmente belli sereni
andiamo a Pau dai nostri amici,
il giorno dopo ripartiamo con slancio e traversiamo i Pirenei, bellissimi di
questa stagione, anche se la neve latita.
Dopo 6 ore di viaggio arriviamo a La Rapita alla Nautica
Alfacs, che ci aspettavano per cominciare la revisione con noi presenti.
Detto fatto, aprono la zattera, rimuovono la bombola della
CO2 e con un compressore deumidificato gonfiano la zattera, in un' oretta
Jordi ci spiega tutto su quella zattera, ci dice cosa verra’ cambiato e cosa no, non
molto a dir la verita’, non abbiamo cibo e acqua dentro, ma abbiamo una Grab
Bag separata, ci fa’ vedere ogni singolo componenete presente sulla zattera .
Terranno la zattera gonfiata in osservazione con una tabella di pressioni ecc.. l’indomani riinpacchetteranno il tutto e noi con la nostra zattera nel bagagliaio con 8 ore di auto ce ne torneremo a Gijon, fine di un gran bel viaggio ricco di avvenimenti e persone.
I Pirenei..senza neve
La Seago Oceanica
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