Tra le varie comodità della vita terrestre c'è
la possibilità di andare al cinema. Nel caso specifico Stranizza Sailing
Team ha agito in modo simultaneo, uno sentendo la notizia e l’altro trovando su
Facebook il luogo e la data di proiezione a Malta.
Ci siamo incuriositi inizialmente per il primo
film “Styx “ ambientato principalmente su una barca a vela e girato a Malta.
La proiezione gratuita, a Malta, era a cura
dell’Ufficio del Parlamento Europeo che ha una sua pagina su Facebook
Era necessario prenotare sul sito internet degli
eventi culturali e quando siamo arrivati nella imponente sede ricavata dalla
fortezza del St. James
Cavalier ci hanno offerto salatini
e frizzantino!!!
“Styx” fa parte della selezione di tre film del
concorso Lux Film Prize istituito nel 2007 dal Parlamento Europeo per “far
luce” sulle tematiche dell’Europa.
La regia è di Wolfgang Fisher , l’attrice
protagonista è Susanne Wolff.
La storia:
Rike – la protagonista – è un medico del pronto
soccorso che attratta dal libro di Darwin “ La creazione del Paradiso: Darwin
sull’Isola di Ascensione” sull’esperimento riuscito di riforestazione
dell’isola in mezzo all’Atlantico,
parte sola da Gibilterra sulla sua barca a vela Asa Gray, dal nome di un botanico Americano fervente
ammiratore di Darwin.
Il suo sogno di raggiungere il piccolo paradiso
artificiale è interrotto da una violenta tempesta dopo la quale avvista un
vecchio peschereccio sovraccarico
di migranti che chiedono aiuto. Dopo aver cercato invano di mettersi in
contatto via radio con il relitto contatta la guardia costiera che risponde con
molto ritardo che le consiglia di allontanarsi. Ma lei è combattuta e
sopraffatta dal senso del dovere
come medico di salvare le vite umane pur esendo consapevole che non può fare
molto se non insistere nel chiamare aiuto, fino a che non accoglie un ragazzino
a bordo.
La fotografia è bellissima, le inquadrature
pulite ed essenziali, (a parte il fatto che non si spiega come potesse navigare
di bolina con mura a sinistra pur andando verso il sud Atlantico ) la
narrazione colpisce emotivamente per l’impossibilità di salvare le vite e di poter dare un aiuto a quei
disperati, l’indifferenza delle navi commerciali che potrebbero dare aiuto.
Il film ha per questo un taglio espressionista
con forti contrasti e moltissime
referenze e significati. In primo luogo il titolo Styx fa riferimento alla
mitologia greca, lo Stige il fiume che scorre nell’oltretomba che divide il
reame dei vivi a quello dei morti. La ricerca del paradiso sia per Rike che per
i migranti, e il contrasto tra i due mondi, l’ Europa del benessere e la lotta
per la vita dei naufraghi. Lo scopo del regista è quello di metterci davanti
alla domanda: è normale che noi viviamo in modo confortevole quando altri lottano per sopravvivere e muoiono in
condizioni disperate?
E in secondo luogo, il singolo può fare ben poco
quando chi ha i mezzi per poter fare qualcosa non lo fa.
Detto questo noi come Stranizza Sailing team
abbiamo sviluppato le nostre
riflessioni. Sappiamo che se dovessimo incontrare una barca di migranti
non possiamo certo pensare di salvarli perché comporterebbe mettere a rischio la nostra sicurezza
ma questa è la realtà non un film che vuole mostrare un problema.
In ultima analisi il film è molto bello e fatto
bene ma lascia con un certo senso di angoscia e con l’amaro in bocca.
Per risollevarci il morale e non solo con il frizzantino, abbiamo deciso di rimanere anche alla proiezione del film che ha avuto il primo premio.
“Woman at war” (Donna in Guerra) che ci ha
attirato perchè ambientato in Islanda.
Questo film è veramente bello e vale veramente
il primo premio.
Il regista islandese é Benedikt Erlingsson, il
tema è ecologico.
La protagonista Halla è un’insegnante di musica sulla cinquantina che ha una doppia
vita come “guerrigliera ecologica” e sabotatrice di una fabbrica di alluminio
ad alto rischio di inquinamento e nello stesso tempo cerca di creare
consapevolezza rispetto al problema senza grossi risultati perchè la fabbrica
da lavoro a molte persone ed è un pilone dell’economia.
Il contrasto, giocato con humour è tra la
purezza e l’iniziativa di Halla e le macchinazioni della politica che
l’accusano di violenza e di agire contro la democrazia. La fotografia e le immagini
dell’Islanda sono bellissime.
Il titolo del film tradotto in italiano è “ La
donna elettrica”.
https://www.cinematografo.it/recensioni/woman-at-war/
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.