Da circa due mesi
pensavano gia’ al rientro in Uruguay per riprendere Stranizza e ricominciare a
navigare.
Prima di partire
dall’Italia avevamo pensato di passare tre giorni a Bologna per gli ultimi saluti
ai parenti, spulciando su Booking.com avevamo trovato un simpatico (almeno
sulla carta) monolocale con cucinotto in affitto al Pratello...il centro piu’
centro di Bologna.
Gia’arrrivando il
taxista ci scodella davanti al numero dell’appartamento ci ritroviamo davanti
un portone di legno graffittato e apparentemente abbandonato , tante’ che alla
nostra vista smarrita una vigilessa ci si avvicina e ci chiede se ci serviva
qualche aiuto, le chiediamo se sa’ se sopra c’e’ qualche appartamento , lei ce
lo conferma, suoniamo e ci dicono di salire al terzo piano ...senza ascensore
...God dam...abbiamo due valigioni da 20 kg l’una ...la mia schiena non
ringrazia.Va beh saliamo e l’appartamento non e’male...a parte che l’edificio e’
del 1400 e quindi l’odore e’ quello del 1400 ...un po’ vecchiotto.Il materasso
a prima vista mi sembra ultra sottile...come poi si rivelera’ schiacciandomi
tutte le ossa...pero’ vuoi mettere essere nel centro di Bologna , proprio nel
crocicchio con piu’ ristoranti per metro quadro che in tutta Bologna.E ce ne
accorgiamo appena cala la sera, quando cioe’ tutti i locali si sovrariempiono
all’inverosimile alimentati da fiumi di birra e vino , tante’ che la gente per
comunicae tra di loro devono urlarsi nelle orecchie a piu’ di 120 db , soglia
in cui facendo un qualsiasi lavoro per legge dovresti indossare le cuffie
antirumore ..se non doppia barriera con tappi e cuffia.Per me non ci sarebbe
problema ,nel senso che se due vogliono comunicare urlandosi nelle orecchie
...padroni di farlo...ma...il problema che stanno proprio sotto le nostre
finestre e la zona ha strade strette che amplificano qualsiasi rumore.Gia’ alle
7 di sera entra in casa un casino della madonna, proviamo a chiudere gli scuroni
esterni e le finestre a doppi vetri, il rumore si attenua un po’...ma mica poi
tanto.La baldoria va’ avanti fino alle 2 di notte ...tutte le notti ...sono
costretto a ficcarmi i tappi antirumore (fortunatamente, ci ho fatto l’abitudine
nel mio lavoro di prima, Antonella ha avuto sempre difficolta’ ad usarli e
praticamente dormira’ poco o niente), ma anche con quelli riesco a dormire un
paio di ore per essere poi svegliato da qualche urlo particolarmente
acuto...insomma , Bologna in centro ...bellissima, ma dormire e’ bandito.
Con le borse
sotto gli occhi e le ossa massacrate riusciamo ad arrivare alla domenica
mattina e procedere verso l’aereoporto dove dopo mesi di prove e pesate con l’ausilio
di una piccola bilancia elettronica portatile verificheremo se siamo riusciti a
stare dentro i fatidici 23 kg per valigia per non dover pagare delle fucilate
di euro per il sovrappeso.46 kg di poco vestiario di cui la maggior parte di paile
per il freddo , ma la maggior parte di componenti e parti di ricambio per la
barca, da un pistone idraulico per il timone all’Epirb, l’accordatore per l’SSB,
anodi vari, tubi , grasso bozzelli, estrattore eccc.. in una lista infinita che
come spieghero’ poi ci portera’ all’ultimo livello di difficolta in questa
marcia verso l’Uruguay.Per il momento arriviamo al banco accettazione e con
22.7 e 22.6 passiamo le forche Caudine del check-in, altra preoccupazione del
bagaglio e che richiamino dopo aver fatto lo scan alle valigie, non siamo del
tutto sicuri che si possa imbarcare un EPIRB in stiva per via delle batterie al
litio...anche se piccole .Ci aspettiamo un annuncio di convocazione per il
ritiro della valigia...ma per fortuna non arriva.
Partiamo e
arriviamo a Madrid ...altro livello da superare...otto ore di attesa per l’altro
volo, fortunatamente all’aereoporto di Madrid hanno installato delle postazioni
dove ci si puo’ collegare con con la 220 volt ed accedere al wi-fi dell’aereoporto
abbastanza veloce ...sei ore incatenati al computer ...ma alla fine ci
imbarchiamo .
Ultimo livello da
superare e il piu’ tosto...la dogana di Montevideo, un mesetto fa’ un nostro
amico francese ha provato a portarsi nella valigia un pezzo della caldaia del
riscaldamento della barca, lo hanno fermato e per cosi' dire ..crocifisso, all’inizio
volevano che pagasse il 50% del valore della caldaia che ha un costo di 4000
euro, naturalmente si e’ incazzato e in francese (visto che di spagnolo non sa’
una parola) ha cominciato ad inveire contro tutto l’Uruguay... a momenti l’arrestano,
poi dopo averlo fatto sfogare un po’, gli hanno offerto la seconda alternativa,
pagare 300 $ cash un agente per fare importare la caldaia...naturalmente tutta
una mafia per fregucchiare i velisti.
Purtroppo non aveva
scelta, ma non aveva nenache la possibilita’ di prelevare i soldi in aereoporto
cosi’ ha dovuto lasciare il bagaglio in aereoporto prendere l’autobus farsi due
ore di viaggio per arrivare a Piriapolis.Il giorno dopo fatto il prelievo
ritornare in aereoporto pagare l’agente e finalmente sdoganare la caldaia...ma
non e’ ancora finita, perche’ i solerti doganieri volevano essere sicuri al
100% che la caldaia andasse a finire nella sua barca ...e piu’ che altro non
credevano nenache che avesse una barca, quindi l’hanno caricato su un auto
della dogana e come autista una donna oversize che con musica a tutto busso
finestrino aperto con gomito fuori continuava a fumare come una
turca.Finalmente arrivano alla barca e dimostrato che la effettivamente aveva
una barca la oversize se ne torna felice e contenta in quel di Montevideo a
tartassare qualch’unaltro.
Visti i
precedenti ...tremavamo per il passaggio della dogana considerando che avevamo
davvero una montagna di roba,siamo pero’ due persone che imparano presto e
reagiscono di conseguenza, ancora a Malta Antonella con fotoshop aveva “aggiustato”
un po’ le fatture d’acquisto facendole sembrare vecchie di un paio di anni, io
avevo camuffato alcuni componenti sporcandoli co vernice e olio in maniera da
farli sembrare usati...insomma eravamo pronti al peggio.Durante il volo ci
eravamo prefissati di rimanenre calmi e sorridenti sotto qualsiasi circostanza
in maniera da non irritare i gia irritati funzionari.Sbarchiamo e ritiriamo i
bagagli , fatti pochi passi ecco ad attenderci le forche Caudine...lo scan
delle valigie, infiliamo tutto dentro e passiamo dall’altra parte...per un
attimo sembra tutto a posto...poi una doganiera ...gentile ...ci chiede se
quella e’ la nostra valigia perche’ ha visto all’interno un oggetto metallico
grosso, dico di si’ e se vuole controllare non c’e’ problema con un sorriso “durbans”
come da copione.
Apre la prima
valigia e...mi affretto a rimuovere personalmente le scarpe da ginnastica dove
all’interno abbiamo infilato 10 anodi per l’elica e il bullone dell’asse,
coperti da calzini ...poco puliti J.Bisiga un po’ e
a parte L’EPIRB e l’accordatore d’antenna ..che sembra non interessarla
per nulla...e’ sempre alla ricerca dell’oggetto metallico grosso...che io so’
bene essere nell’altra valigia sotto forma di pistone idraulico per il
timone...mi guardo bene dal dirglielo e aspetto che mi chieda di aprire anche
la seconda , apriamo e balza subito agli occhi il lavandino in inox per il
bagno...ecco finalmente e’ contenta di aver trovato l’oggetto metallico ...ci
sorride dice che va tutto bene e che possiamo richiudere ...non crediamo alle
nostre orecchie ...ce l’abbiamo fatta...passati senza spendere un soldo,
probabilmente avra’ pensato che il lavandino era per casa nostra e non per la
barca ..se no’ ci martellava.
Usciamo ben
contenti dall’aereoporto sono le 7 di mattina e siamo investiti da una folata
aria fredda a 6 gradi che ci taglia, a Malta c’erano 28/30 gradi ...qua’ 6
...un freddo birino, un ora di attesa per il bus fuori coni piedi belli freschi
, due ore di bus super comodo e riscaldato che quasi ci addormentiamo e siamo
arrivatoi a Piriapolis, tempo di lasciare le valigie all’appartamento e giu’ in
picchiata ad arieggiare Stranizza.
Pensavamo di
trovare muffe e umidita’ all’interno ma invece e ‘ tutto bello asciutto,
passata la grande emozione del ricongiungimento subito viene in mente la
sequenza delle centinaia di lavori da fare , cercheremo di prendercela con
calma ...come diciamo sempre ...ma poi ...
L’indomani ci concediamo un bel pranzetto al
ristorante davanti al cantiere con vista Stranizza per festeggiare il nostro
nono anno di matrimonio ...quale posto migliore per farlo.
BV Angelo
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