sabato 5 marzo 2016

Da Rio Grande do Sul a Piriapolis (Uruguay)


04/03/16
Piriapolis Uruguay
34.52 S  055.16 W



Rotta da Rio Grande a Piriapolis


L'entrata nel Rio della Plata


Nel marina di Piriapolis


Il carciofone che era previsto per sabato, poi ridimensionato

Per 3-4 giorni abbiamo monitorato continuamente il meteo per trovare la finestra migliore per fare quest’ultimo tratto di mare …un po’ difficile.Anche domenica a pranzo con I due solitari Roger (Inglese) e Jean Luis (Francese) parlandone eravamo tutti d’accordo che mercoledi’ passato un leggero fronte da sud sarebbe stato il giorno migliore per partire.
Lunedi’ mattina insieme con Gian Luis facciamo il tour della burocrazia , Polizia Federale>Dogana>Capitaneria , un salto al supermercato per l’ultima spesa, rientriamo in barca e accediamo agli ultimi aggiornamenti meteo e ci ritroviamo con un carciofone(leggi una bassa pressione profonda con venti anche a 50 nodi) di una bassa sabato all’arrivo a Piriapolis…non se ne parla neppure.
Ricontrolliamo il tutto e vediamo una possibilita’ nel partire il pomerigio stesso di lunedi, con arrivo a Piriapolis il giovedi, due giorni prima dell’arrivo del carciofone.
Detto fatto, il tempo di mangiare qualcosa veloce , pagare il marina, andare a salutare Gian Luis...che ci guarda un po’ sconsolato , e via che si va’.Alle 15:30 molliamo gli ormeggi dallo Yacht Club di Rio Grande , per fortuna tira una brezza da est che ci aiuta un po’ nell’uscita dalle 12 miglia di canale, alle 19:00 siamo in mare.L’unico inconveniente di questa scelta tattica e’ che dobbiamo fare i conti martedi’ con un piccolo fronte che ci regalera’ vento sul naso...ma meglio prendere qualcosa in mare che all’arrivo.
La rotta per Piriapolis da Rio Grande non uo’ essere diretta, ma causa i bassi fondali sottocosta che alzerebbero notevolmente l’altezza dell’onda si e’ costretti a fare una rotta tipo rombo, quindi all’uscita da Rio Grande navigare per 180 gradi per allontanarsi una trentina di miglia dalla costa ...e anche cosi’ lontani i fondali raggiungono solo 25/30 metri.Quindi prseguire paralleli alla costa per poi all’altezza di La Paloma cominciare a rientrare in costa per  doppiare Punta dell’Este e poi raggiungere Piriapolis .Troviamo gia’il sud la notte tra lunedi’ e martedi’, pero’ siamo gia’ per 223 gradi e quindi, prima con randa e motore per poi andare di bolina quando gira piu’ da SE.La sera di martedi continua la rotazione verso est e quindi via di bolina larga ,dove si fila ma proviamo l’ebrezza della famosa onda quadra...si sale cioe’ sulla cresta ...ma dall’altra parte l’onda non scende gentile ma ripida e.... badabang lo scafo casca di piatto nel cavo, in questo caso (come sempre) felici di avere una barca di alluminio) ma il rumore all’interno e’ assordante, poi finalmente ...traverso...una bellezza.Il mercoledi’, anche se siamo nell’area dell’alta pressione...ma qua’ anche le alte picchiano, ci aspettiamo un leggero rinforzo ...a detta del meteo scaricato via SSB .Andiamo ora al lasco con una quindicina di nodi di reale...ed e’ quello che il meteo prognosticava...anche se avevamo visto un ulteriore rinforzo piu’ a nord...che naturalmente durante la sera ci raggiunge, ci troviamo con 25 nodi di reale con randa piena e fiocco e mare formato e incrociato...si fila...anche troppo, in piu’ sta’ arrivando la notte...che sara’ anche buia, perche’ la luna in calo sorgera’ verso le 2 di notte.Prendiamo la decisione di ammainare randa e andare solo con genoa, presto fatto, barca di bolina larga , io all’albero a ballare la rumba per il mare , Antonella come al solito impeccabile al timone e ammainiamo randa, torniamo in rotta e con solo genoa si fila a 5/6 nodi...molto meglio per una notte buia e tempestosa.Piano piano durante la notte girera’ ulteriormente al Gran Lasco ...sempre 25 nodi che spingono...sembra di essere in una lavatrice impazzita che abbia perso un po’ del peso nel cestello...si sballotta da matti , in piu’ non si vede una fava, non riesco nenache a vedere l’albero dal pozzetto e quindi la senzazione di movimento e’ accentuata non sapendo dove l’onda ci muovera’.La rotta che facciamo per doppiare Punta dell’Este e’ anche a rotta dei cargo che vanno e vengono in Argentina , ci ritoviamo piu’ di una volta imbottigliati con incrocio a prua e incrocio a poppa nello stesso momento...grazie AIS che esisti.Dobbiamo comunque ringrazieare la professionalita’ dei vari comandanti che ci trattano come fossimo un cargo da trecento metri, lasciandoci sempre il miglio di sicurezza di distanza, e il 95% delle volte sono loro che manovrano , per sicurezza comunque noi sotto genoa tenevamo acceso la luce del ponte in maniera che riflettesse la vela a distanza...a la parte importante sempre all trasponder.
Arriva mattina che abbamo doppiato Punta dell’Este, solo 20 miglia all’arrivo, sempre un est brioso...ma piano piano comincia il ridosso di Punta e poi di Piriapolis.Siamo superpreoccupati per l’arrivo, sui portolani e sul net si legge tutto e di piu’, in piu’ una chiacchiera con Roger aveva fatto aumentare le preoccupazioni, date dal fatto che il marina ha pontili in cemento altissimi per la prua e una boa a poppa, le notizie che avevamo dicevano di non aspettarsi nessun aiuto dal personale del marina perche’ e’ proibito darci una mano con le cime.Se tira vento dentro siamo nella ca..a, bisogna entrare passare una cima nella boa di poppa enorme...quindi non si puo’ issare , per poi dirigersi con la prua verso il pontile e saltare a terra per ormeggiare le cime di prua, semplice a dire ...ma se c’e’ un po’ di vento di traversia...e’ un incubo.Pensiamo a tutti le possibili possibilita’ di ormeggio, a Rio Grande abbiamo acquistato anche due cime da 20 metri galleggianti per la poppa,quindi prepariamo le due cime ad ambo i lati della barca, nel caso non ce la si faccia ad abbrancare la boa e passare la cime dentro l’occhiello, abbiamo il piano B, una cimazza del 18 con una grande gassa alla fine che getteremo intorno alla boa .A 30 minuti dall’arrivo, l’interprete ufficiale...sempre piu’ interprete e sempre piu’ ufficiale (leggi Antonella), si prende i suoi appunti e con rischiesta piu’ o meno ufficiale  del comandante J, chiama in spagnolo sul 16 la Prefettura (Guardia Costiera) le rispondono subito di muoversi sul 17, quattro chiacchiere e  dicono che informeranno gli addetti del marina e che troveremo un addetto sui pontili ad indicarci il posto dove ormeggiare...ma sara’...ci credo poco...considerando che qua’ e’ tutto governativo marina compreso.
Entriamo in assetto da marines all’arrembaggio , doppie cime a prua, doppie cime a poppa piu’ cimazza del 18 da 30 metri, due mezzi marinai sul ponte, guanti ...manca solo il coltello tra i denti e abbiamo tutto. Passato il verde e rosso sentiamo fischiare ..e dopo un po’ col binocolo vedo due che si sbracciano da uno dei pontili...vento ...raffiche di traversia a 12/15 nodi...shit !!Procediamo..ci rendiamo conto che dobbiamo andare per il piano B, cimazza gettata intorno alla boa, ma ora che infilziamo la boa...mica facile fareil cow-boy, la barca ha perso abbrivio e comincia a derivare a destra ...corro a prua e ad un paio di metri dal cemento i due che ci attendevano , l’addetto del marina e l’altro; uno della guardia costiera mi chiedono di gettare le cime di prua, fatto ...e cominciano a tirare come matti per vincere il vento al traverso...tante’ che quello della guardia costiera si taglia anche un dito ...che poi medicheremo con il pronto soccorso di bordo.Finalmente si riesce a stabilizzare la barca e legare le due cime di poppa, ringraziamo sentitamente per l’aiuto inaspettato, sono gentilissimi .Poi caliamo Caronte e in 5 minuti aggiustiamo due cime a poppa nella boa.Prepariamo due uove scramble con bacon , appena finito si presentano Gerarde e Herve arrivati tre giorni prima di noi...gran festa ancora.Poi ci avviamo con montagne di fotocopie verso il tour della burocrazia.Cominciamo con il marina ...che per creare un po’ di confusione in piu’ , qua’ di chiama Hydrografica, per passare poi all’immigrazione e infine alla prefettura che e’ invece qualcosa tra la marina militare e la guardia costiera.Al marina prendiamo accordi per stare tre o quattro giorni in acuqua e poi alare...mica facile, a parte le solite pratiche burocratiche bisogna ottenere un permesso speciale dalla Prefettura per alare..che non ci daranno a noi (mica si fidano) ma lo invieranno via fax (fax ...esiste ancora?) direttamente al marina, cosa che ci hanno detto funziona con ritardi biblici e bisogna continuamente andare a sollecitare.Andiamo quindi all’immigrazione , li’ vicino con una donnella gentilissima e disponibilissima , anche se non credo ci capisca molto, tante’ che mette il timbro sul retro della uscita della dogana Brasiliana..cosa centri ..non so’.Comunque felici di avere il mitico timbro ci dirigiamo verso la Prefettura.Qui’ rispettando pari pari questo video https://m.youtube.com/watch?v=2wtbQUaC9mE che rispecchia la realta’ burocratica del Sud America , ci si chiede a mitraglia i vari documenti...tutti naturalmente in 2 o tre copie, che noi grazie alle dritte di Roger avevamo opportunamente preparato in un mega folder...ma caschiamo su due documenti che non abbiamo copia, quindi l’addetto con fare da vincitore e con ghigno ci dice di andare a fare le copie e tornare l’indomani perche’ loro per il giorno hanno finito di lavorare...acchhh @#$ , sti burocrati !!, Questa volta non siamo riusciti a raggiungere l’agognato timbro.
L’indomani di buon ora andiamo a stampare copia dell’assicurazione RC , tradotta nottetempo da Antonella in spagnolo ...se no’ non ci alano, e poi torniamo da vincitori gagliardi in Prefettura per dare le ultime due copie, e nel frattempo inoltriamo domanda per alare la barca ...sperando che verra’ inviata via fax al marina.
Vorremmo alare la barca e stare un paio di settimane in un piccolo appartamento in affitto , proviamo a chiedere a qualche agenzia immobiliare , ma chiedono dei prezzi da fuori di testa, l’Uruguay ..in particolare Piriapolis sta attraversando un momento di boom economico...un po’ fittizio, perche l’inflazione sta’ galoppando a velocita’ vertiginosa, e gonfiano un po’ tutto per compensare il deficit...ma la cosa strana e hanno prezzi altissimi, ma abbiamo visto un sacco di case da affittare , ma vuote.Anche qua’ piano paino sta diventando meta ambita dei tedeschi...e si sa’ dove vanno i tedeschi dopo un po’ i prezzi lievitano alle stelle.
Ci stiamo dando ora da fare col passaparola bypassando le agenzie ..che di sicuro ci marciano.
Nel frattempo torniamo all ‘ufficio del  marina per informarli degli ultimi sviluppi e chi ci troviamo dentro...Jean Luis , appena arrivato in barca...festa ancora.
Poi conosciamo due svizzeri con un kecth in secco che ci consigliano un appartamentino ad un prezzo ragionevole, dopo aver passato l’anno scorso 3 mesi in barca in secco a Trinidad con 38 gradi...se c’e’ la possibilita’ di non spendere una fucilata molto meglio affittare un piccolo appartamento e fare i lavori e gli stivaggi all’interno....vedremo come si mette.
Nel frattempo il carciofone si e’ sgonfiato e svanito nel nulla...miiiii, che prognostici terroristi...ma tra le due meglio esagerare in eccesso che per difetto.

BV Angelo

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