lunedì 15 settembre 2025

Il test del nuovo rigging

 By Angelo

Photos by Antonella 

14 settembre 2025  L'Herbaudière,  isola di Noirmoutier.

47 01.5968 N            002 17.8388 W

Procedendo con il cambio rigging, il 4 settembre, anche se con 27 nodi di vento, andiamo ad ormeggiarci al pontile manutenzione.

Agganciato l’albero alla gru con un cestello mobile del cantiere, Xavier e Morgan di Atelier Cables, in un' oretta grazie anche alla nostra preparazione dell’albero, lo sfilano, lo caricano su un carrello e con la loro macchina lo trainano nel loro magazzino a 5 chilometri dal marina. Gentilmente mi hanno permesso poi di poter andare nel loro magazzino per poter fare dei lavori all’albero che avevo in mente.

Il lunedì 8 settembre affitto una bicicletta con cestello davanti, carico un po’ di atrezzi e a fatica pedalo i 5 chilometri al magazzino, dico a fatica perché anche se ho affittato una bicicletta con il cambio, è un cambio da quattro soldi, non a caso le chiamano citybike, non certo fatte per il fuori città con salitine spaccagambe.

Il primo giorno riesco a togliere e rimettere molti rivetti degli scalini, che sono ormai lenti, grazie alla rivettatrice elettrica di Atelier Cables, perché rivettare a mano rivetti inox da 6.4 mm sarebbe davvero stato un problema.

Sempre attraverso rivettatura sposto poi la rotaia dello spinnaker 20 centimetri più in basso perché rotta da vari anni (rotta nel lontano 2015 durante la traversata Antigua Azzorre).

Il secondo giorno, il 9 settembre sistemo il fanale del ponte, i bulloni del radar e altri cioppini, a quel punto il mio lavoro è terminato .

Nel contratto che avevamo fatto, l’idea era di rimuovere l’albero il 4 settembre e rimetterlo sulla barca il 16. Per fortuna la stagione sta’ finendo e Atelier Cables, sapendo che dovremmo ancora traversare Biscaglia per andarcene a casa, ci danno la precedenza sui già 4 alberi che hanno in lavorazione nel magazzino, così si decide di rimettere su l’albero l’11 settembre.

Naturalmente quel giorno buffa da matti, tant' è che la mattina richiamiamo Atelier Cables per discutere la faccenda, loro dicono che non ci sono problemi e hanno preso appuntamento con la gru per le 15:00 in bassa marea per ridurre così lo swelling sempre presente col sud ovest nel marina di La Trinité sur Mer.

Il problema che siamo alle sizigie e la bassa sarà davvero bassa. Andiamo a parlare con il responsabile del cantiere e della gru per capire quanto sarà basso il fondale, di fatto non lo sanno bene neppure loro.

Ci dice: - che problema c’è, avete l’Ovni, issate deriva e timone e ormeggiate! - si- gli dico con il mio francese maccheronico -manca un valore all’equazione, senza timone senza deriva con 30 nodi di vento la vedo dura manovrare-.

Bene - ci dice -venite ora che siamo ancora a mezza marea e poi issate una volta ormeggiati.

Così facciamo. Alle 15:00 arrivano Xavier e Morgan con l’albero, inserisco le antenne e il sensore vento, issiamo e in un paio di ore l’albero è in posizione con le sartie calibrate con un loro tensionatore elettronico, così non ci sarà bisogno di stirare le sartie per una seconda regolazione.

Dopo di noi non ci sono altre barche per lavori e ci danno il permesso di rimanere nel pontile fino all’indomani a mezzogiorno.

Approfittiamo della bassa marea e della pur minima copertura dell' alto muro di cemento che ci ripara parzialmente dal vento arzillo per rimettere su il boma e inserire la randa.

Poi verso le 19:00 quando la natura normalmente prende un attimo di respiro e il vento quasi si ferma, inseriamo il genoa, finita l’operazione il vento ricomincia gagliardo.

Ultima operazione anche se ormai stravolti, inseriamo i cavi elettrici dentro la pipa del ponte per farli arrivare sotto a piede albero, ultima fatica del giorno perché l’indomani è prevista pioggia e volevamo mettere i cavi all’asciutto.

La mattina dopo, il 12 settembre sveglia presto e salita sull’albero. Nelle varie operazioni di sollevamento si sono aperti due gradini in cima all’albero e prendo occasione per inserire le cimette portabandiera alla prima crocetta.

Poi mi dedico alla congiunzione dei cavi elettrici, del sensore del vento e del radar e alle altre milioni di piccole cose che si devono fare in un rialberamento.

Monitoriamo il meteo ogni attimo e vediamo una micro finestrella anche abbastanza tosta per sabato 13, per guadagnare 44 miglia verso sud e dirigerci su L'Herbaudiere. A dir la verità non siamo così sicuri che le condizioni meteo ce lo permetteranno, così abbiamo il piano B che a metà strada possiamo dirigerci verso est e atterrare a Pornichet a sole 24 miglia.

Il meteo non è dei migliori, ma abbiamo due motivi per stressare un po’ la barca e noi: primo la voglia, dopo sette mesi, di tornarcene a casa e la seconda, non meno importante, di mettere alla prova il nuovo rigging fintanto che siamo ancora qua in giro.

La previsione dà forza 6 da ovest, poi di fatto avremo punte a forza sette con 34 nodi reali, il mare chiama 2 metri finché a ridosso della penisola di Quiberon e delle altre varie isole di Belle Île, Île de Houat e Île de Hoedic, poi perso il ridosso aumenterà a 2.5/3 metri.

Stranamente, anche con già tre settimane di fermo siamo abbastanza tranquilli, nel frattempo abbiamo notizie di varie regate annullate causa meteo.

Partiamo verso le 08:30, l’alta marea sarà alle nove, così avremo la maggior parte della corrente a favore.

Randa piena e genoa a fiocco, ma appena usciti dal canale del marina, il vento rinforza a 25/27 nodi reali (visto che lo abbiamo al traverso), fuori una sola barca, un ketch inglese a secco di vele che smotora verso sud est, mica tanto incoraggiante, è sabato e normalmente in Bretagna nei week end a quest’ora ci sono già fuori decine e decine di barche a vela, oggi …nessuno.

Le condizioni al momento non sembra terribili, viene però comunque il dubbio, che gli altri sappiano qualcosa di cui noi non siamo al corrente ?

Prendiamo la prima mano alla randa. Il vento picchia e le onde al traverso ci maltrattano, dopo un paio d'ore le raffiche diventano più cattive, fino a 32 nodi, al che prendiamo la seconda mano alla randa e riduciamo ulteriormente il fiocco.

La barca fila alla grande sempre sopra i 6 nodi ed è abbastanza stabile per quanto le onde glielo permettono.

L’autopilota dopo un attimo di incertezza con il gps, si da' una sistemata e fa' quello che può, ogni tanto sotto raffica associata all’onda fetente dobbiamo aiutarlo con il telecomando e poggiare, se no ci metterebbe troppo tempo a tornare in rotta.

Finito il riparo dal mare delle varie isole, ma non certo dal vento, in concomitanza con l’enorme campo eolico, il mare comincia a montare fino a tre metri, confermato dai bollettini del Cross Etel, per fortuna alla meda laterale ovest abbiamo il waypoint per evitare il campo eolici e ci permette di poggiare di 26 gradi a sinistra, la vita a bordo cambia, però ora il vento che urla a 34 nodi e le onde che colpiscono il giardinetto di dritta cercando di innescare la straorza ci fanno lavorare di più in aiuto all’autopilota.

In tutto sto bordello, col vento che fischia da matti, io faccio dei giri continui all’albero per controllarne le varie flessioni e a estrema prua, anche se le onde passano sul ponte, per controllare la catenaria del nuovo strallo. Sembra tutto perfetto, quale altro sistema per testare il nuovo rigging?

Al traverso del campo eolici vediamo un'altra barca a vela sopraggiungente da sinistra ad una velocità folle, 10 nodi e sull’AIS le misure sono 10x3 mt.

Ci passa davanti e noi dobbiamo poggiare per farla passare perché entrambi mure a dritta ma noi sopravento e ci accorgiamo che è un trimarano, forse un Dragonfly, senza ma e senza se, si infila nel campo eolici e gli passa in mezzo, pensavo fosse vietato, ma evidentemente non lo è.

Passato il campo eolici dobbiamo riorzare di 10 gradi, rimettendoci così di nuovo al traverso, dobbiamo poi passare un campo di navi all’ancora prima di tagliare perpendicolarmente il canale di uscita della Loira.

Proprio mentre stiamo passando due navi all’ancora, nella nostra idea passarle di prua, viene giù un groppo della madonna, aumento del vento e pioggia a catinelle, che ci fanno perdere di vista le due navi.

La barca con quel mare ha degli svarioni a destra e sinistra che non riusciamo neppure a capire se passeremo rispetto alle navi.

La prima la passiamo bene, ma la seconda è un serio dubbio, sganciamo l’autopilota dal track e con l’auto e il telecomando la passiamo di poppa.

Per fortuna non c’è traffico nel canale della Loira, nel frattempo le raffiche si assestano sui 24/ 27 nodi reali e decidiamo di togliere una mano e rimanere solo con la prima.

Le ultime dieci miglia il mare comincia a calare grazie anche ai bassi fondali che circondano L'Herbaudière, ma il vento non molla, arriviamo all’imbocco del marina, chiamiamo sul 9 e il ragazzino ci viene a scortare fino al finger.

Sono le 17:30, siamo abbastanza stremati, le pratiche in ufficio le rimandiamo a domani, tempo di sistemare la barca, farsi una doccetta bollente su Stranizza, una mega frittata con patate cipolla e formaggio con un' insalatina, il tutto innaffiato da un paio di birre e alle 20 siamo stecchiti in letto a cercare di digerire la frittatona.

Siamo super contenti della giornata, gran bella veleggiata, anche se un po’ brusca, abbiamo però avuto maniera di testare noi dopo 3 settimane di fermo, in particolare Antonella con il suo studio accurato del meteo ha affrontato davvero al meglio questa navigazione.

Avbbiamo testato il nuovo rigging e contenti anche di essere arrivati a L'Herbaudière e non aver deviato per Pornichet.

Ora in attesa del meteo per le 264 miglia per arrivare a casa, forse un altro piccolo finestrotto ci permette di fare altre 20 miglia fino a Île D’Yeu, che ci permetterebbe di accorciare la traversata di Biscaglia, di sti tempi problematica.

 

26 agosto, 

il giorno dopo il nostro arrivo a La Trinité, dopo aver tolto le vele e il boma.

I rollafiocco e trinchetta sollevati per l'ispezione di Xavier di Atelier Cables.


 4 settembre a
l pontile manutenzione.

 







 







 

 





 

Venerdí 5 settembre, 

visita all'officina di Atelier Cables  accompagnati da Xavier.

 

 







 

 

Stranizza "nuda" di nuovo al pontile.

 Giovedì 11 settembre. 

Al pontile manutenzione. 

 

                                                                           ... in attesa...

Piccola nota.

Mentre aspettavamo l'inizio delle operazioni di rialberamento, mi soffermo su alcuni particolari. La gru per manovrare il cestello ha le scritte in italiano come prima lingua,  - macchine per lavoro aereo- nonostante il nome inglese "PM OIL&STEEL" e avvicinandomi scopro che è di fabbricazione italiana, da S.Cesario sul Panaro, Modena,  l'eccellenza italiana della meccanica!! 

 

 Arrivati Atelier Cables con l'albero.


 Montaggio antenne in testa d'albero prima di rimetterlo in posizione.

 

 





 

 

                                                                            Boma montato

 


In attesa della fine dei lavori, domenica 7 settembre siamo andati in giro per la penisola di Quiberon con i nostri amici di Ambrym. Purtroppo molti posti che volevamo vedere non erano accessibili per via della gara di Triathlon. Siamo andati quindi a vedere l'ingresso del porto di Etel, cittadina che ospita il CROSS che si trova tra Lorient e la penisola di Quiberon. L'ingresso è pericoloso per via della barra di sabbia che crea un grosso frangente anche in condizioni di poco vento e le barche devono essere guidate via radio dalla stazione posta  all'ingresso. Abbiamo avuto la fortuna di goderci lo spettacolo di una barca in ingresso. Qui sotto il filmato.


 


Sabato 13 settembre, partiti da La Trinité sur  Mer per il Marina di L'Herbaudière sull'isola di Noirmoutier.

Ho fatto qualche foto da dentro l'hard top, ben protetta da vento e sbandamenti. Uscire in pozzetto sarebbe stato troppo complicato e rischioso.  





 

 

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