martedì 5 agosto 2025

Finalmente l'amata Francia

By Angelo 

Photos by Antonella

27 - 28 luglio 2025. Da Ijmuiden a Dunkerque, 120 miglia.

51º 02.8301 N            002º 22.1544 E

Sempre nell’ottica che è meglio saltare le ultime isole del Wadden Sea olandesi, superballonate di questi tempi, decidiamo un' altra tappona notturna saltando a pie’ pari la parte sud dell’Olanda e il Belgio e arrivare finalmente in Francia a Dunkerque.

Previsione forza 4-5 in aumento fino a 6 da nord, nord ovest, insomma la solita bolina acc..dannaz..malediz.

Si va’. Il mare, come al solito, non è che ci tratti proprio bene con l’onda sempre da nord ovest al traverso e si balla.

Prepariamo il letto in dinette con la speranza di dormicchiare un po’ visto che la tappa notturna passata avremmo dormito si e no un' ora a testa, ma abbiamo qualche dubbio che andrà meglio.

Dovremo attraversare diverse TSS, una all’uscita del canale che proviene da Rotterdam, probabilmente uno dei più trafficati al mondo e l’altra all’uscita di Breskens, grande canale commerciale tra l’Olanda e il Belgio, senza contare le innumerevoli boe, mede, wind farm e un agguerrito traffico di barche a vela Olandesi da est verso ovest.

È già buio e filiamo di bolina a tratti anche un po’ larghina, la notte è nera come la pece, forse è anche meglio, così si vedono i vari segnali luminosi anche da molto lontano.

L’AIS è in continuo allarme, così dobbiamo scollegare l’audio e monitorare di continuo lo schermo.

Nei pressi della TSS di Rotterdam, la marea gira verso ovest e ci troviamo a filare a 7-8 nodi, dietro ci sono due barche a vela attaccate al cu..o che non ci mollano, barche grosse da 14 metri, poi finalmente quella Svedese decide di superarci da sinistra.

Continuiamo a monitorare i mille incroci con cargo, tanker e quant’altro e vediamo che in una ventina di minuti saremo all’incrocio con un cargo in uscita dal canale. Naturalmente ha tutte le precedenze del mondo essendo nella TSS, calcolo un po’ i tempi e decido di ridurre drasticamente il genoa per rallentare la velocità  a circa 5 nodi abbastanza per farlo passare di mezzo miglio.

Ma quel patacca dello svedese, non fa’ i conti sul da farsi e lascia andare la barca a canna, 8.5 nodi, con una CPA presumo di pochi metri.

A quel punto il Traffic Controller lo chiama e gli da’ un bel cazziatone e gli chiede che intenzioni abbia, al che quello tira i freni per dare spazio al cargo.

Il traffic controller vede anche noi e forse pensando che siamo insieme al patacca, ci chiama e ci chiede le nostre intenzioni, senza rendersi conto che noi avevamo già reagito alla situazione, lo rassicuriamo ed evitiamo il cargo. Ma possibile che oltre che cercare di sopravvivere a sti velisti della domenica mattina, dobbiamo anche prenderci delle parole dai controller perché questi non sanno fare 1+1 ?

Continuiamo e accediamo ad un'altra TSS che si innesta a ipsilon con la precedente, vediamo due cargo arrivare e seguendo la traiettoria del canale intuiamo come vireranno e ci spostiamo sulla sinistra.

L’altra barca a vela che ci stava attaccata al cu..o , manco pu cazz.. non ne capisce la traiettoria e si muove sulla destra  andando in rotta di collisone. Altro intervento del controller per bacchettarlo, noi faremo fatica a sopportare sti velisti da supermercato, ma immagino i controller cosa debbano passare per evitare ripetute collisioni.

La notte sempre più buia, il vento rinforza e dobbiamo prendere una mano alla randa, gli allarmi si sprecano. Di dormire non se ne parla proprio. Passiamo il canale di Breskens, altra TSS, e incroci su incroci .

Finalmente siamo liberi e piano piano verso le 5 di mattina finalmente arriva la luce, il vento continua a picchiare, imbocchiamo il canale dell’entrata est di Dunkerque, zig zag tra le boe e finalmente imbocchiamo il canale d' ingresso del grande porto di Dunkerque.

Ci sono due possibili marina a Dunkerque, il club nautico e il marina, entrambi con un pontile dove si va’ in andana,

Contattiamo il club nautico e già alle 09:30 hanno il pontile pieno con barche in andana a gruppi di tre. Il marina avendo il pontile più lungo, ci dice che stanno uscendo diverse barche e ci sarà posto a breve.

Arriviamo e in effetti ci sono alcuni posti vacanti al pontile, ci ormeggiamo all’inglese, tempo di andare in ufficio per le brevi pratiche e letteralmente sveniamo a letto per non aver chiuso un occhio neppure per 5 minuti, ci risveglieremo dopo 5, 6 ore senza forze.

Nel frattempo il pontile si è riempito ballonato di olandesi; ma stanno così male a casa loro ?

Noi abbiamo un inglese in andana con un ormeggio su di noi da follia, hanno appena preso la barca, lui inglese, lei asiatica, con tre figli piccoli. Ma sta gente è matta o siamo noi che veniamo da un altro pianeta?

 

 

 

27 luglio, partenza da Ijmuiden








27 luglio, tramonto.

28 luglio, alba.






28 luglio, arrivo a Dunkerque.


 

 

 

Finalmente in Francia! Niente bandiera di cortesia, siamo noi la bandiera!

Olandesi e tedeschi a Dunkerque




In andana a Dunkerque.



 








La barca dell'SNSM , il servizio di salvataggio francese col nome del corsaro di Dunkerque Jean Bart che salvó dalla fame la popolazione sottraendo le navi con il grano acquistato dalla Francia in Norvegia agli Olandesi che le avevano sequestrate nella battaglia di Texel nel 1694.
 
 
 
ninfee a Dunkerque

 

30 luglio 2025. Da Dunkerque a Boulogne Sur Mer , 44 miglia.

50º 43.5907 N            001º 35.9202 E

Dopo due notti a Dunkerque, ci siamo ripresi un po’, ma ci siamo anche stufati di sentire camminare la gente sul ponte della nostra barca, quindi si prende la marea uscente con corrente verso ovest e anche se con vento debole si va’.

All’uscita è un marasma, ci saranno una ventina di barche olandesi verso ovest e questi non sono tipi da veleggiare, via di motore a millanta giri per essere sicuri di avere il posto migliore a Boulogne.

Praticamente ci sorpassano tutti, noi tentiamo di veleggiare, quando non ce n'è più accendiamo il motore a pochi giri e prendiamo quello che arriva, non vogliamo certo metterci a fare le corse con sti plasticoni con dentro solo un panino a testa per non appesantire la barca e fare più nodi.

È buffo perché al confronto delle barche che vedevamo veleggiare in bassa stagione, barche con ancora la voglia di navigare, ora sembra che l’appiattimento sia verso il plasticone da 48-50 piedi con una coppia a bordo con cane. Ma io dico che cosa se ne fanno di un 50 piedi ? Cabina solo per il cane ?

Tant' è che quando chiamiamo i vari marina per chiedere se hanno posto ci dicono che per una barca della nostra lunghezza, 10.95 mt, ci troveranno di sicuro un posto, e te credo con sti mostri che ci sono in giro!

Arriviamo a Boulogne, per fortuna qua hanno i finger e ne troviamo uno libero, in mezzo ad un mare di bandiere olandesi, che oltretutto sono bandiere grandi  come un lenzuolo che copre mezza barca, sembra di essere ancora in Olanda per il compleanno del re.

Carina Boulogne, che nonostante i bombardamenti, prima tedeschi poi inglesi, è  riuscita a salvare il centro storico, la città fortificata molto bella, forse l’unica città della costa francese nord a non essere stata completamente rasa al suolo, mentre la zona portuale è stata completamente distrutta e ricostruita negli anni cinquanta con dei palazzoni.

30 luglio, partenza da Dunkerque.

 

Dunkerque, la zona industriale

Il traffico di cargo



Calais, i traghetti da e verso Dover





Le bianche scogliere di Dover in lontananza e i cargo che passano nella TSS (Traffic Separation System)  


La costa di Opale verso Capo Gris Nez.


Capo Gris Nez

Capo Gris Nez  visto da Sud.


Bunker tedeschi sulla costa.

Boulogne Sur Mer.

Boulogne sur mer, il faro verde d'ingresso nella rada del porto.



Boulogne marina, sullo sfondo i palazzoni degli anni cinquanta.

Boulogne marina, le barche degli olandesi.


Gli stand del pesce lungo il canale del porto.

Verso il centro storico.



Il grande graffito rappresenta la storia del Generale San Martin, il Libertador di Perú Cile e Argentina del dominio spagnolo che morí a Boulogne. 




La casa museo dove visse e morí  il generale San Martin sede dell'ambasciata argentina


La città fortificata



Vista dalle mura

All'interno delle mura, il torrione con una gigantesca maglia gialla del Tour de France




1 agosto 2025. Da Boulogne sur Mer a Saint Vaast –la-Hougue,  130 miglia.

49º 35.3057 N            001º 15.8814 W

Da Boulogne abbiamo fatto alcune considerazioni: primo, non avremmo voglia di fare nottate completamente perse in futuro, ma d’altro canto la rotta che faranno sti millanta olandesi sarà di fare tappe brevi verso i porti di Dieppe e Fecamp. Il problema è che entrambi sono piccoli marina con pochi posti disponibili. Per curiosità, il giorno prima di partire, facciamo un paio di telefonate, o meglio la poliglotta Antonella fa’ un paio di telefonate e ci confermano che sono pieni ballonati e non sanno come fare. Quindi, altra notte e si va’ direttamente a Saint Vaast tagliando completamente fuori la Baie de la Seine evitando così i due porticcioli.

Alle 08:00 siamo fuori dai grandi moli di Boulogne, davanti e dietro di noi un mare di olandesi e naturalmente, come avevamo previsto, tutti sull’autostrada già a manetta a 8 e passa nodi in direzione Dieppe. Andate in pace, noi facciamo rotta 230º per passare in parallelo al TSS della manica e senza un anima in giro, ci prendiamo il forte nord ovest…naturalmente di bolina verso Saint Vaast.

Filiamo bene anche perché abbiamo la corrente a favore, piú avanti tra un 4-5 ore la situazione peggiorerà, con corrente contro e il vento che girerà da ovest sul naso, per fortuna non dovrebbe durare moltissimo e piano piano dovrebbe continuare la rotazione verso nord.

La giornata è bella e solatia, il mare non è terribile, al massimo un metro d'onda e continuiamo a filare, finché piano piano comincia il rallentamento. La corrente è con 1.4 nodi contro e il vento, ora sui 20 nodi, dritto sul naso.

Decidiamo di fare un bordo verso nord, anche se dovrà essere un bordo di sole 3.5 miglia per non andare ad invadere la TSS e dare ancora più problemi ai controller più di quelli che hanno già.

Sentiamo delle comunicazioni via radio da Dover Control con barche a vela che sarebbero da metterli in galera e buttare a mare la chiave.

Dover Control avrà chiamato almeno 20 volte una barca a vela francese sul canale VHF 16, senza che questa rispondesse mai, ad un certo punto un cargo forse in una situazione critica ha cominciato a chiamarla anche lui e probabilmente il cargo si è trovato a manovrare per evitarla, visto che il Controller ha ringraziato il cargo per la collaborazione.

Forse alla trentesima volta, finalmente la barca risponde, al che Dover gli dice che sta' infrangendo un sacco di regole sull’attraversamento della TSS e chiede che intenzioni abbia per rettificare subito la situazione e gli chiede anche il motivo per il quale non rispondeva alla radio. Questo candidamente risponde, testuali parole; “stavo dormendo” ! Questo attraversa di sbiego la TSS più trafficata al mondo  e in più stava dormendo con la radio spenta! Santi controller. Comunque gli hanno contestato un sacco di infrazioni dicendogli di togliersi dai maroni velocemente, questo, manco gli dava ascolto e diceva "si, tra un miglio cambio rotta” ecc. roba da matti! Gli hanno comunque assicurato un bel rapporto che gli arriverà tra capo e collo, non so’ cosa comporti questo rapporto, ma spero cose pesanti.

MAI PIU’ LUGLIO E AGOSTO IN GIRO IN BARCA , SEMBRA DI ESSERE ALLO ZOO.

Per tornare a noi, facciamo il bordo fino al limite della TSS, poi cerchiamo di stringere più che possiamo sull’altro bordo, ma contiamo tra una ventina di miglia di rifare un bordo verso nord e nel frattempo avremo preso acqua nei riguardi della TSS e potremo fare il bordo più lungo.

Facciamo la ventina di miglia con mure a dritta e cominciamo a considerare un altro bordo verso nord, poi piano piano vediamo che il vento ha cominciato la rotazione e riusciamo a stringere sempre meglio il bordo, finché riusciamo a tornare in rotta senza perdere acqua con il bordo a perdere verso nord.

Sappiamo che con la rotazione arriveranno anche una serie di temporali e piano piano arrivano, per fortuna prima del buio. Quando vediamo che ci sono quasi sopra, anche se il vento soffia ancora a 23-24 nodi apparente di bolina, decidiamo comunque di prendere un mano alla randa, per non doverlo fare in emergenza.

Tuoni e fulmini da telefonini dentro al forno, acqua a catinelle, vento che sale fino a 30 nodi, per fortuna avevamo già preso la mano. Dopo un piao di orette, il vento cala e i temporali passano.

Per fortuna in tutta la notte avremo solo un incrocio con un cargo. Contattato via VHF, ci si mette d’accordo per dare noi 10 gradi a sinistra e lui pure, in questa maniera ci evitiamo, ma è stato giusto chiamarlo per discuterne, perché metti che noi davamo a sinistra e lui per evitarci dava a dritta, ci saremmo trovati in una situazione poco bella. Riusciamo a fare dei turni di sonnecchio, ma almeno va’ molto meglio delle altre due notti.

Arriviamo a Saint Vaast verso le 11:30, siamo in anticipo per entrare al marina, il gate aprirà alle 13:56.

Ancoriamo e nell’attesa tiriamo fuori dal frigor i gamberoni acquistati a Boulogne e ci facciamo un bello spaghetto al pesce che ci tira un po’ su, anche perché  se abbiamo dormicchiato qualche ora, siamo comunque stanchi mazzati.

In perfetto orario il gate apre e c’è un mare di barche che esce. Aspettiamo una decina di minuti per fare terminare il traffico in uscita, ed entriamo. Ci hanno già detto di andare al pontile Charlie al comodo finger.

In due minuti ormeggiamo e andiamo in ufficio. Che bello avere a che fare ancora con gli umani! Ci eravamo stufati della Scandinavia, dell’Olanda e della Germania, dove tutto avviene via QR code, o applicazioni, magari sono comode, ma dopo un po’ ci si stufa di questa impersonalizzazione, vuoi mettere andare in ufficio e fare due chiacchiere con la ragazza del bureau du port?

 

1 agosto ore 21 e 15 tramonto dopo i temporali.


2 agosto. Arrivo a St. Vaast, vista del forte La Hougue.

Arrivo a St. Vaast, l'isola Tatihou la torre Vauban

I gamberoni di Boulogne.

Dopo quattro volte che passiamo da St. Vaast finalmente siamo a terra e visitiamo il posto !


La cappella dei marinai


La statua di St. Vaast nella cappella dei marinai.

Ovni all'ancora nella baia davanti al porto.



Il forte La Hougue





Il mezzo anfibio per visitare l'isola di Tatihou

Gli allevamenti di ostriche

Ostriche fresche!


Domenica 3 agosto, la regata delle barche tradizionali e dei  cabinati.









Domenica 3 agosto. Festa di paese.




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