By Angelo
Foto by Antonella
23 maggio 2025:
Farsund 58 05.4761 N 006 48.4151 E
Mille scogli è di sicuro una
stima per difetto degli scogli, considerando le 320000 isole della Norvegia.
Beh, qualunque numero
sia, noi ne abbiamo beccato uno in un ancoraggio nella piccola baia di
Skarvoeyvika.
Dopo aver passato una
tranquillissima notte all’ancora, al mattino, dopo che avevamo issato ancora e
provato a uscire dalla baia seguendo il track di entrata, forse per un
spostamento laterale del vento, siamo finiti su uno scoglio non segnalato.
In tanti anni di navigazione, viste le aree dove normalmente
navighiamo, ci è capitato diverse volte di beccare
o bassi fondali e scogli non segnalati.
Con la nostra barca non è mai stato un grosso problema, la deriva tocca e si solleva per poi ricadere
una volta passato l’ostacolo, il timone è diviso in due parti di cui la parte
piu’ profonda è gestita da un pistone idraulico.
Semplice ed efficace. Il
problema è che questa volta, per un oscuro motivo, il disco non si è
perforato, ma il timone si è messo a bandiera comunque e ogni tentativo di
ripomparlo giù non funzionava se non perdere in mare il liquido della pompa.
Appurato questo, abbiamo
poi calato la GoPro con il mezzo marinaio e abbiamo verificato che la parte
bassa del timone era in orizzontale invece che in verticale.
Tanti anni fa’, nella
remota possibilità che succedesse qualcosa del genere, avevo fatto un foro che
prendesse entrambe le parti del timone, in modo che alla bisogna mi potessi
immergere, raddrizzare la pala e inserire un perno di acciaio per tenere
solidali le due parti del timone.
Cerchiamo in giro e
vediamo che a 4 miglia c’è la cittadina di Farsund, con un piccolo marina, ci
dirigiamo lì, anche perché non vogliamo fare molta strada con la parte
inferiore del timone a bandiera, per non danneggiare qualche meccanismo.
Arriviamo nella bellissima
cittadina di Farsund, un lungo pontile per i transiti dove ci si ormeggia
all’inglese.
Preparo il tutto per
l’immersione, l’acqua è gelida e io ho solo una muta bagnata da 5 mm.
oltretutto non è neppure una muta da sub, ma è una muta da surf che usavo per nuotare in acque libere.
Mi immergo, ma non è
cosí semplice tenere spinta la pala del timone per tenerla in verticale e
nello stesso tempo inserire il perno.
Antonella manovrando il
winch e io controllando quando la pala è in verticale, alla fine riusciamo ad
inserire il perno e il timone è di nuovo operativo.
Operativo, ma non per un
tempo lunghissimo, considerando anche che il perno inox inserito nell’alluminio
a bagno in acqua salata non è proprio il massimo per la corrosione galvanica.
Abbiamo visto che nel
fiordo di fianco c’è un altro piccolo marina dove in teoria possono alare
barche.
Scarpinanta a
piedi, piacevole, viste le temperature molto primaverili/estive.
Il micro cantiere è
dotato solo di un fork lift, che a detta loro issa 10 tonnellate, non ci
pensiamo neppure di sollevare Stranizza con un fork lift.
Avanti un chilometro
c’è uno ship yard per navi e abbiamo visto che hanno anche delle grandi gru,
proviamo.
Prima di arrivare
all’ufficio incontramo Ronnie in auto che si ferma, perché incuriosito da sti
due persi in questa grande area industriale, per chiederci se avevamo bisogno
di qualcosa.
Ci scambiamo i numeri di
telefono e ci dice che in mezz’oretta ci chiamerà per dirci la disponibilità,
ma soprattutto il costo.
Troviamo on line una lista
di marina e/o cantieri della Norvegia dove poter alare la barca.
Le zone più vicino a
noi sono o a Oslo, non proprio vicino, oppure molto meglio a Stavanger, dove c’è un'
alta concentrazione di barche e di marina con travel lift.
Contattiamo il marina di
Amoy, vicino a Stavanger, e gentilissimi ci dicono che il prezzo si aggira sui 650 euro se si tiene
sospesa la barca sul travel per circa 5 ore. Anche se ancora caro per i nostri
canoni spagnoli, ci sembra però in linea con i costi norvegesi.
Bene, l’idea è di andare
a Stavanger in un paio di tappe da 45 miglia l’una, peccato che il meteo ha
completamente altre idee.
Una settimana di nord
ovest sforzato e per andare verso nord considerando che bisogna passare un
capo abbastanza sinistro e complicato, non è proprio una gran cosa.
Si aspetta, nel
frattempo si fa’ amicizia con diverse barche svedesi che aspettano anche loro
di andare verso nord, ci si scambia esperienze e informazioni utili per le
future navigazioni.
Poi prendendo il comodo
bus si fanno dei giri fino al faro del capo “sinistro”, con belle passeggiate.
Comunque sia, siamo
molto contenti di incontrare persone scandinave che piano piano ci fanno
entrare in questa cultura così diversa dalla nostra e loro son ben contenti
di confrontarsi con sti latini, che da queste parti sono davvero merce rara.
24 maggio 2025:
Da
Farsund alla baia di Skjevollsviga 58 25.0177 N 006
00.7076 E 40 miglia
Abbiamo passato quasi
una settimana a Farsund causa attesa del vento giusto per andare a nord, per
una settimana ha sempre buffato un allegro nord, nord ovest da impedire
qualsiasi tentativo.
Farsund è considerata
come l’ultima frontiera per i croceristi ordinari, a ovest di Farsund c’è da
passare il capo Lista, con degli incroci di corrente importanti e se si vuole
arrivare a Stavanger non ci sono ridossi, quindi la maggior parte dei
croceristi si ferma a Farsund, per poi tornare verso il più semplice est.
Quindi in questa
settimana abbiamo visto il marina con molti arrivi, molti svedesi e danesi che
aspettano la finestra meteo come noi per andare a nord, altri che si fermeranno
a Farsund.
Facendo due chiacchiere
con i vicini svedesi, ci hanno messo a conoscenza di una buona applicazione
dove si possono vedere correnti oceaniche, vento e onde di tutta la Norvegia in
tempo reale, un bel attrezzo.
Tutti a controllare i
vari meteo, poi il 23 chiacchiere da banchina e si decide di partire il 24
maggio verso le 11 di mattina per farsi un oretta contro l’ovest e prendere
poi il vento da sud est verso mezzogiorno, almeno questa la teoria.
Teoria che sembra tutti
abbiano presa per buona. Appena partiamo da Farsund, vediamo almeno altre dieci
barche a vela dirette verso nord.
Il vento, anche se un po’
in ritardo, ruota, ma è solo l’anticipo del grosso fronte della bassa pressione
in arrivo.
I più si infileranno nel fiordo che porta a Egersund, posto che ci piacerebbe visitare, ma ora siamo in missione per arrivare prima possibile in un isoletta davanti a Stavanger dove abbiamo preso accordi per alare la barca, quindi andiamo all'ancora in una baia all'inizio del fiordo, a circa 3 miglia da Egersund.
La notte eè previsto un
aumento del vento con raffiche a 32 nodi da sud est, la baia
promette bene, siamo indecisi per la risacca, ma appena entriamo nella baia
tutto si cheta e la risacca è davvero leggera e sopportabile.
Il portolano chiama fondo di sabbia, proviamo il
tiro e la barca si immobilizza, bene tutto apposto, per scoprire poi invece, la
mattina dopo, che avevamo raccolto una tonellata di alghe con l’ancora e praticamente
eravamo ancorati con il peso delle alghe e non con la penetrazione dell’ancora. Per fortuna nottata tranquilla, a parte la boetta del grippiale che ogni tanto
durante la notte cercherà di distruggerci lo scafo.
Boetta,
trovata recentemente per terra, che serve a tenere su le reti dei pescatori, l’unico
inconveniente è che è dura come il ferro e quando batteva sullo scafo faceva un
gran casino, ora l’abbiamo gettata e rimesso la soffice boetta fatta di un
bidone di candeggina vuoto.
25 maggio.
Dalla baia Skjevollsviga
all’isola di Amoy 59 02.4806 N 005 42.2685 E: 58 miglia
C’è un grosso fronte in
arrivo, ma da queste parti se si vuole andare verso nord non ci sono molte
alternative per avere venti dai settori meridionali.
Il meteo prevede acqua
a catinelle tutto il giorno, vento da sud est 25 nodi di media con raffiche a 35, mare da
sud est da 2 a 3 metri e un nodo di corrente oceanica vicino a costa con
direzione nord.
Meteo tosto, ma
affrontabile col fatto che è tutto a favore e alle portanti, breve consulto e via che si va’.
La mattina dopo aver
tolto la quintalata di alghe dall’ancora, usciamo dalla baia,verso le 08:00,
guardiamo in giro con l’AIS e della decina di barche a vela che eravamo ieri,
siamo rimasti solo in tre, un 50 piedi svedese e un altro 45 piedi
svedese, poi noi, che come al solito siamo i più piccoli.
Appena passato il
ridosso, il vento è già in full action, 25 nodi da sud est e pioggia
torrenziale. La randa la lasciamo al caldino nella sua lazy bag, oggi si andrà
solo di genoa.
Siamo con mure a
sinistra al gran lasco e ancora il mare ci da' un po’ fastidio arrivando sul
mascone di sinistra, poi appena passato il capo Eigeroey e in rotta per 316 gradi, strambiamo e ci
troviamo con mure a dritta con l’apparente sui 170 gradi, quasi al limite della
poppa piena, ora il mare è completamente da poppa, issiamo la deriva e
Stranizza si scatena, questa è l’andatura che lei si sogna la notte J.
La velocità decolla, si
viaggia sugli otto nodi, in surf raggiungeremo i 10.5, una follia per noi, ma
la barca è su un binario, non ci sono straorze o strapogge e la barca fila
come fosse su un cuscino d’aria, è esilarante.
Il vento picchia e al
picco di velocità leggiamo anche 35 nodi di vento, che letti di poppa e
facendo due conti con i vettori, potrebbe avvicinarsi ai 45 nodi.
Continuiamo così fino
alla punta di Tungeness, dove una volta doppiata ci troveremo il vento sul
naso, ma ormai mancano poche miglia all’arrivo, per fortuna, perché la pioggia
continua a picchiare duro e si crea una nebbia a tratti pericolosa perché nel
fiordo di Stavanger sono ancorate delle robe gigantesche, la Saipem 7000,
un barge enorme, poi ce n'è un altro anche quello immenso, con navi all’ancora,
i barge non hanno neppure un AIS attivo e dobbiamo evitarli strizzando gli
occhi tra la nebbia.
Arriviamo al marina e ci
ormeggiamo al posto che ci aveva indicato via email il responsabile.
Giornata tosta, siamo
tutti ammaccati e infreddoliti ma contentissimi di questa cavalcata adrenalinica,
tempo di farci una doccetta bollente in barca, una zuppetta, accendere la
Reflex e la giornata è davvero conclusa.
Una maniera meravigliosa
di festeggiare i miei 68 anni nel giorno del mio compleanno, cominciato alla
grande con i regali di Antonella trovati sul carteggio alla mattina per passare
ad una navigazione davvero splendida, come ha detto un amico, più miglia
facciamo e più ringiovaniamo, che sia davvero così ?
Sondrekilen
Sondrekilen al tramonto
Passaggio del capo Lindesnes
17 maggio La baia di Skarvoy nell'isola di Varestore
Farsund, nella zona industriale alla ricerca di un cantiere con il travel lift
Il faro di Lista
Di ritorno a Farsund
24 maggio, Capo Lista dal mare
Capo Lista a poppa
Fiordi e eolici
Dora Mar, la barca dei vicini svedesi conosciuti a Farsund in avvicinamento a Egersund
24 maggio. La baia di Skjevolsviga nel fiordo di Egersund, sulla roccia a destra il cerchio bianco di segnalazione dell'anello per l'ancoraggio
baia di Skjevolsviga, gli anelli per l'ancoraggio molto comuni in Norvegia, a fianco il cerchio bianco dipinto per vederli meglio.


















