mercoledì 8 marzo 2023

Poi con calma verso il Grande Nord

 

4 marzo 2023 Gijon

By Angelo

Foto di Antonella

Da tempo pensiamo di muoverci verso il Nord Europa in barca, avendo presente il concetto che se poi si vuole rientrare in Spagna , bisogna lasciare poi il nord Europa relativamente presto per l'arrivo delle basse pressioni, diciamo che gia'a meta' agosto potrebbe essere tardi per il rientro, quindi seguiamo la logica prima partiamo prima torniamo.

Con questo progetto in testa decidiamo di partire verso nord il prima possibile che anche se poi si perdera' tempo strada facendo per il meteo, si guadagnera' uno nel visitare con calma bei posti lungo la navigazione e si assapora il gusto del fuori stagione, dove tutto e tutti sono tranquilli e rilassati dove con 16 euro ci si paga il marina con tutti I confort, due la bellezza di navigare di inverno che a noi piace tantissimo con nessuno in giro.

Il problema e' capire quando e' il prima possibile, in particolare con l'idea di attraversare il Golfo di Biscaglia in inverno.

Studia che ti ristudia , chiedi anche in giro , ma la risposta univoca era “non si attraversa Biscaglia di inverno”

Non ne siamo del tutto convinti , e continuiamo a studiare per I fatti nostri per trovare una finestra meteo abbastanza larga , almeno due giorni e mezza che ci permetta da Gijon di arrivare dalle parti di Lorient o Concarnau.

Capiamo che l'unica possibilita' in questo periodo non e' quella di infilarsi dietro una bassa pressione che vada in su', come si farebbe in estate ,ma piutosto aspettare il passaggio di un alta che transiti su Biscaglia e cercare di prenderne la parte bassa a destra che regala su Biscaglia venti da Est/NE, sperando che nello stesso momento pero' non transiti una qualche bassa pressione in Atlantico che porterebbe un ingrossamento del mare su Biscaglia.

Con questi termini facciamo un primo tentativo l'11 di febbraio , sbagliando e cercando di prendere delle condizioni meteomarine troppo estreme, raffiche fino a 28/30 nodi , mare fino a 2.5 mt e temperatura di 3 gradi con l'aggravante che per paura di non prendere il vento in tempo per il suo veloce allontanamento dalla costa partiamo alle 4 di mattina col buio profondo...roba da folli, la cosa viene descritta meglio in un post precedente http://ovni345.blogspot.com/2023/02/primo-tentativo-di-attraversamento.html

Non demordiamo e continuiamo a monitorare il meteo, gia' una settimana prima vediamo una buona finestra per sabato 4 marzo, 18/20 nodi di vento da Est/NE, mare sotto i 2 metri e temperatura un po' piu' mite di 5/7 gradi con partenza alle prime luci dell'alba.

La rotta Gijon > Lorient va' per 21 gradi con una distanza di 266 miglia, con l'Est anche con la nostra barchetta che stringe la bolina come una mongolfiera sgonfia riusciremmo comunque a fare una bolina strettissima, ma con l'alternarsi del NE diventa mission impossible.

Pensiamo come strategia di muoverci su Santander, 90 miglia piu' ad est per incrementare l'angolo e viaggiare in bolina larga e stringerla con l'avvento del NE, valutiamo la cosa , ma il meteo non aiuta.

Dovremmo spostarci 3 giorni prima di sabato e non siamo convinti che il meteo tenga botta e non vorremmo fare un viaggio di 180 miglia tra andata e ritorno senza motivo.

Il meteo tiene , e la finestra rimarra' aperta fino a martedi 7 marzo pomerigio quando si avranno le prime avvisaglie dell'entrata di due grosse perturbazioni a trenino con 2/3 giorni di burrasca forza 7 e mare da 4/5 mt.

Sabato mattina alle 08:15 in una giornata grigia e senza sole molliamo gli ormeggi e via che si va'.

Per esperienza abbiamo capito che per le prime 2/3 ore di navigazione da Gijon verso nord non c'e' vento per via della conformazione delle coste Cantabriche e Asturiane, infatti alla terza ora a circa 15 miglia incontriamo il vento.

Una mano alla randa e il genoa a fiocco con 20/25 nodi di apparente e la falchetta in acqua decidiamo di farci condurre dal timone a vento , e se la cava bene , un oscillazione di una decina di gradi, non peggio di un qualsiasi autopilota senza bussola giroscopica.

Dopo 3 ore pero' il vento diventa piu' rafficato con salti sul NE e il timone a vento non ce la fa' a starci dietro e andiamo di autopilota.

In navigazioni di 2 o piu' giorni , normalmente il primo giorno e' il piu' critico per le persone, il fisico non e' abituato a tutto quella confusione e sballottamenti, ha bisogno di tempo per seguire i movimenti e ad abituarsi, in tutte le nostre navigazioni il primo giorno da' problemi. Non da essere completamente fuori gioco e buttarsi per terra e voler morire, ma abbastanza da non riuscire a mangiare e andare sotto coperta a fare dei lavori , puo' essere complicato.

Se a tutto cio' ci si aggiunge poi un andatura con falchetta in acqua , si soffre, e le condizioni di vita diventano dure.

Facciamo piu' di 24 ore con una notte di mezzo di bolina dura con un paio di metri di onda, non proprio la navigazione dei propri sogni.

Il secondo giorno gia' si va' meglio , si ricomincia a smangiucchiare e vedere le cose con un altra prospettiva, poi naturalmente cominciano I problemi, che ce ne sono sempre anche con una meticolosa preparazione della barca.

Prima di partire decidiamo di sostituire il vecchio iPad con un nuovo tablet Android, tutto bene , riusciamo a far migrare tutte le carte Navionics dall'account sul nuovo tablet.

Usualmente usiamo il tablet per gli atterraggi , per avere la cartografia in pozzetto, perche' normalmente utilizziamo come cartografico OpenCpn su un piccolo PC industriale sul carteggio, una cosa che pero' ci mancava durante la notte quando io o Antonella dormivamo era di non avere la situazione AIS sotto controllo dal pozzetto , per non svegliare il/la dormienete in caso di allarme AIS abbiamo un mini speaker interfacciato col PC via Bluetooth , che ci portiamo in pozzetto cosi' che se suona un allarme uno scende e va' a controllare. Per ovviare questo problema e col fatto che avevamo il tablet nuovo , con l'aiuto del nostro amico Rob del Blackfish II abbiamo installato un mini router che converte I segnali NMEA 0183 in wi-fi e diretto quindi al tablet, dove ora si possono seguire le evoluzioni delle barche con AIS dal pozzetto.

Per problemi di spazio ...ahhhh le barche piccole, l'ho installato in uno stipetto incastrato tra l'AIS e il modem Pactor per le trasmissioni via radio SSB.

Il primo giorno la radio ha funzionato regolarmente e ci tenevamo in contatto via email via Winlink con gli amici che ci seguono e che sono registrati come referenti a terra sulla lista del SAR,il secondo giorno improvvisamente ogni volta che provavo a connettermi con la radio mi bloccava tutto e mi avvertiva di un problema di connessione col Pactor, non mi era mai successo una cosa cosi', ho pensato che l'unica cosa nuova aggiunta era il router, cosi' l'ho scollegato e tutto e' tornato a funzionare, che spaghetto pero' , pensa se non avevano piu' notizie da noi che potevano pensare, anche se abbiamo sempre o quasi un piano B, in questo caso abbiamo anche un vecchio satellitare da utilizzare solo per le emergenze e caricato con una prepagata senza contratto.Rimaneva il problema dello scaricare i meteo ecc..

Il secondo giorno in un calo di vento decidiamo di accendere il motore , non esce acqua dallo scarico, penso subito alla girante anche se e' stata sostituita una settimana prima di partire.Antonella cerca di fare andare al meglio la barca a vela , io comincio a smontare il coperchio della pompa dell'acqua salata , lavorare sotto coperta non e' uno spettacolo e ogni tanto devo andare in pozzetto a riprende fiato.

Estraggo la girante e la trovo con due palette rotte ma per fortuna ancora collegate e non disperse nei meandri dello scambiatore di calore.

Mi sa' che quella girante l'avevano a magazzino dalle guerre puniche.

Rimonto la nuova girante e via che l'acqua circola.

Il terzo giorno dopo aver navigato a vela in vari bordi a perdere per via dell'entrata di vento forte da nord , decidiamo di accendere motore per cercare con randa e motore di avere un angolo decente verso la meta invece che dirigerci verso la Groenlandia.

Dopo un paio di ore sentiamo il motore che cala di giri, 100/200 giri , per poi riprendersi e cosi' via con cali ogni mezzoretta.

Premetto che prima di partire avevo pulito a mano il serbatoio del gasolio, pulito il prefiltro, sostituito il filtro gasolio, caricato gasolio solo attraverso taniche e filtrato attraverso l'imbuto decantatore, quindi quasi la certezza che non poteva essere un problema di gasolio, rimaneva la possibilita' di un mini trafilamento di aria.

Antonella di nuovo al timone e fare andare la barca al meglio a vela purtroppo con angoli non proprio interessantii per la nostra destinazione.

Io di sotto scoperchio lo scoperchiabile per poter accedere a tutte le fascette metalliche poste sulla linea di aspirazione del gasolio, da notare che il nostro serbatoio e' a prua mentre il motore quasi a poppa. Insomma di nuovo a fare immersioni e ogni tanto tornare in pozzetto per rigenerarmi.

Niente da fare, anche ripassando tutte le fascette il problema rimane e rimarra' fino all'arrivo con conseguenti quasi arresti cardiaci ogni qualvolta sentivamo il motore calare di giri con la paura che si spegnesse completamente, con la prospettiva di rimanere la' in mezzo ad aspettare I 4 giorni di burrasca forza 7.

Col nord che era venuto su , giusto di direzione ma non certo di intensita' , non ci permetteva di arrivare alla meta, quindi dopo diverse opzioni dall'atterraggio in ordine a Concarnau, Lesconil Le Guilvinec, Belle Ile, finalmente dopo ore il vento si attenua e possiamo dirigerci verso Lorient.

La saggezza nautica insegna di non entrare di notte in porti sconosciuti e grandi, naturalmente non abbiamo scelta e ci apprestiamo ad entrare verso le 3 di notte, siamo ben attrezzati con portolano e diverse carte, ma di notte con quel milione di boe, mede lampade, lampioni lanterne, lumicini da cimitero , i paesi interni con I loro semafori e quanto di piu' lampeggi verde/rosso/bianco, puo' diventare complicato.

Praticamnte ci sono due entrate attraverso due diversi canali di navigazione Passe du Sud e Passe du Ouest, quello sud viene sconsigliato dal portolano in entrata di notte perche' molto stretto, decidiamo di entrare dall'ovest .

Provenendo dalla dritta dell Ile de Groix e andando verso nord si e' praticamente in dirittura della Passe du Sud che noi vogliamo evitare e appena abbiamo acque libere dell'isola vorremmo andare verso sinistra per imboccare il canale ovest.

Ad un certo punto ci sembra l'invasione delle cavallette, peschereccini e/o motoscafini da pesca di mezza francia vengono giu' dal Passe du Sud come se non ci fosse domani, ad un certo punto mi sono trovato 15 bersagli AIS di questi scatenati che filavano 8/9 nodi , noi eravamo  per nord e loro per sud , un delirio , aggiungendo il fatto che noi dovevamo piegare verso ovest, ma non potevamo causa sti demoni assatanassati di pesce alle 3 di mattina !!!!!

In qualche maniera trovando il momento giusto riusciamo ad imboccare il canale ovest , per fortuna nel frattempo sembra che i pescatori siano esauriti e non troviamo altri problemi se non seguire diligentemente le rotte raccomandate e gli allineamenti per arrivare al marina Kernevel.

Per fortuna in Francia , almeno quella atlantica sono super organizzati con i pontili destinati all'arrivo e ai visitatori, non serve quindi nessun aiuto o indicazione , troviamo un posto libero al pontile dei transiti, e alle 5 di mattina finiamo l'ormeggio a Lorient.

Per tirare due linee finali al racconto che ormai mi sembra un racconto epico, che dire, abbiamo sofferto un po' il primo giorno , ma poi ce la siamo goduta, bellissima la navigazione di inverno in questo golfo atlantico e che golfo.

Antonella sempre pronta e in forma come non mai, sempre con la spinta e la voglia di alzare sempre un po' l'asticella come definirla se non come un “Brave Woman”cosi chiamata dagli amici anglosassoni.

Io in fondo mi diverto in queste programmazioni un po' al limite per le nostre possibilita, e a risolvere I vari problemi in tempo reale , ci da' pero maniera di crescere come velisti e come persone.e a sentirci felici , non per ultimo la scoperta di luoghi meravigliosi dove il mare e l'uomo riescono a convivere nella storia.



Questa la simulazione prima della partenza su Weather Routing di OpenCpn, naturalmente e' solo un indicazione, anche perche' ho dovuto inserire le polari della barca che non esistono, al posto di farle ex novo che e' una cosa un po' rognosa, ho preso delle polari che assomigliano grosso modo all'OVNI 345.


Questa di fatto la rotta reale che abbiamo fatto.




Un po' di timone a vento




360 gradi intorno con calma piatta





La bellezza dell'Atlantico d' inverno, quando alla fine e' arrivata calma piatta





Nuvole di umidita' sopra la terra








Arrivati il martedi mattina alle 05:00, gia' dal pomerigio entra la prima depressione , che ne avra' un altra proprio dietro, bello essere ormeggiati mentre fuori si scatenano le burrasche.


















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