sabato 25 aprile 2015

Andata e …. Ritorno


 Andata e …. Ritorno 

Verso nuove avventure  

24 Aprile 2015
  Jolly Harbour - Antigua

 Scritto da Antonella

Andata e ritorno, in due sensi ; ritorno ad Antigua e ritorno verso l’Europa.

Un anno fa circa partivamo da Gibilterra, per il primo Jump e adesso siamo in procinto di fare un altro salto, un quasi ritorno per poi - speriamo- ripartire con slancio.

Qui un breve riassunto dei nostri ultimi  movimenti.

St. Kitts è stato un piacevole soggiorno.
Abbiamo fatto un giro in città (in mancanza di chandlery – ferramenta) che, al di fuori del parco turisti da crociera  è un posto gradevole con un delizioso piccolo museo che spiega la storia dell’isola tra  indigeni, colonizzatori, schiavi, canna da zucchero e indipendenza.
Visto che avevamo anche voglia di qualche bella passeggiata, ci siamo  organizzati il nostro tour -minibus pubblico e poi con una bella scarpinata in salita - e siamo andati a visitare   uno dei numerosi forti militari  che costellano i Caraibi: Brimstone Hill, dichiarato sito Unesco  per le sue caratteristiche  geografiche e architettoniche – si trova su un promontorio di basalto  che domina il passaggio tra St. Kitt e S. Eustatius.

Dovendo cambiare la pila del  mio orologio abbiamo chiesto in giro,  prima in un negozio  di casalinghi  dove ci hanno indicato   un altro negozio di gioielli in un centro commerciale. Ma non avevano quel tipo di pila e ci hanno indicato  “Komar”  due edifici più avanti. Abbiamo cercato dappertutto ma nessuna traccia del suddetto negozio. Continuavamo a chiedere e tutti dicevano è li davanti  ma noi non capivamo dove. Abbiamo chiesto anche alla guardia del marina – il personale di sicurezza sono le nostre fonti informative predilette e “sicure “-. Niente da fare. Alla fine un autista ci ha specificato che Komar non era un negozio ma bensì un portone con un cancello chiuso, con una fessura per far passare gli oggetti. Non l’avremmo mai trovato in mille anni.

La tappa successiva è St. Eustatius , Statia per gli amici. Statia è una piccola isola olandese con una storia molto particolare.
Soprannominata Golden Rock perché nel ‘700 e ‘800 era porto franco e tutti i commerci, incluso quello degli schiavi, passavano di qui. C’era una comunità di ebrei con una importante sinagoga. E’ stata la prima isola che ha riconosciuto con una salva di cannoni la nave Andrea Doria del nuovo stato americano. Delle vecchie glorie è rimasto un fortino e qualche rudere, qualche relitto sullo sfondo per la gioia dei sub e l’antico porto sulla riva, con edifici e magazzini è franato  per l’incuria e per gli uragani. L’isola è parco naturale, anche se come attività economica stivano gasolio per le navi che si fermano qui per fare rifornimento. Non c’ è un porto ma solo un molo frangiflutti  e le barche a vela  hanno a disposizione dei gavitelli , la baia è aperta al rollio  e quindi si balla . Qui abbiamo provato l’ancora di poppa nuova comprata a English Harbour , la Fortress 23 che ha fatto il suo dovere egregiamente.
Non abbiamo resistito per più di due giorni e abbiamo mollato gli ormeggi in direzione St. Martin o Sint Marteen, 40 miglia più a Nord, ultima tappa prima della traversata oceanica in direzione Azzorre.
In questa tratta abbiamo provato il timone a vento rinominato Windaman che stavolta ha funzionato a meraviglia per quattro ore dopo un attento studio del bilanciamento delle vele (noi pensiamo anche perché il nuovo nome gli si addiceva di più).

San Martino è metà olandese, parte sud e metà francese nella parte nord.
La zona principale degli ancoraggi è a ovest ; ci sono due grandi baie , una a nord , francese e una a sud olandese. Le due baie sono separate da una laguna alla quale si accede da due ponti mobili, uno per ogni parte. In mezzo è attraversata da  una strada che ha a sua volta un ponte girevole. Insomma un gran traffico, anche perché l’aeroporto è proprio in mezzo alla laguna.
Ci siamo ormeggiati nella baia a sud per essere più vicini all’ ennesimo chandlery , dove avremmo dovuto ritirare il nostro  nuovo mezzo di sbarco scelto dopo lunghe e estenuanti valutazioni.
Non  che Veruska non serva più , ma per i nostri progetti futuri e vista l’esperienza di molti a cui si è scollato il gommone, abbiamo pensato a qualcosa di solido, fermo restando qualche dubbio sullo stivaggio.

Destino vuole che il Walker Bay  8 pagato ad Antigua  e disponibile a Sint Marteen era stato spedito il giorno prima ad Antigua  per errore.
Siamo rimasti un po spiazzati . Nel frattempo di fianco a noi si è ancorata una barca di francesi  con guarda caso  il famoso Walker Bay. Così abbiamo avuto la possibilità di provarlo e confermare la nostra decisione.
L’unico modo per averlo era tornare ad Antigua. Nel frattempo aspettando il vento favorevole per tornare siamo andati a sentire una specie di conferenza sulla traversata Atlantica. E’ stata un po una delusione. Ci aspettavamo di trovare  una comunità di velisti scafati , non un convivio di mezzi alcolisti – la conferenza era in un bar – Le informazioni poche e vaghe e non più di quello che già sapevamo.

Lunedì 20 siamo partiti per Antigua. 90 miglia in 24 ore circa da fare  di bolina. Un allenamento per la traversata che si prospetta per i primi giorni appunto di bolina salvo cambi di vento.  Siamo arrivati martedi  21 alle 13 circa stravolti avendo dormito poco e male per lo sballottamento.
 Inizialmente pensavamo di ritornare a St  Martin lato francese dopo aver ritirato il nostro agognato dinghy e mangiato un bel piatto di tagliatelle, ma Danilo di Shaula ci scrive dicendo che  arriverà anche lui ad Antigua così decidiamo di aspettarlo e rimanere.
Morale visto che il posto è tranquillo ed è tutto comodo al contrario di St. Martin e in più sembra che il meteo dia dei segni propizi decidiamo dopo una decina di cambi di piani di partire da qui. Dopotutto perché sbattersi ?

Oltre all’ emozionante incontro con Danilo , dopo otto mesi , abbiamo anche incontrato un simpatico equipaggio di ragazzi con un barchino più piccolo del nostro. Inglesi con una italiana a bordo. Comprata la barca usata a poco prezzo, in tre si sono organizzati per un viaggio di fine studi dall’ Inghilterra al Brasile e ritorno.

Siamo stanchi e anche se Antigua ha dei bei ancoraggi,  il meteo è favorevole e pensiamo alla traversata.



Nel Porto - marina di Basseterre, St. Kitts. Sullo sfondo le navi da crociera.

Il supermercato

Pasqua , concerto dal vivo




Barbecue on the street




  Cibo Rasta Vegan



in cammino verso Brimstone hill, 
si intravede la coda della scimmia alla base dell'albero sulla sinistra



sul sentiero  .... NO DOGS ALLOWED















Aspettando il bus di ritorno


ancora pellicani nel porto, 




Basseterre, The Circus


piazza Indipendenza





Il Museo e l'autista 

la "bottega"  di Komar!!!!

Bus Terminal

Il Museo

l'ho beccato in volo!!


Brimstone Hill dal mare

 WINDAMAN  !!!!!!

settaggio vele





ancora Brimstone Hill

Statia in vista


Brimstone Hill che scompare nella  nuvola


ST. EUSTATIUS  (STATIA)

al gavitello pronto a spostare le navi

Oranje Baii




le rovine sulla riva e l' "ancoraggio"




la sinagoga


la casa museo (chiusa il sabato)

il forte




la meridiana nel cortile del forte


il vecchio pontile e le rovine

old gin house




SINT MARTEEN 

Simpson bay: la barca dei francesi con il  Walker Bay


barcone dei turisti a Simpson Bay

Simpson Bay dalla spiaggia

...la conferenza sull'attraversata

Simpson Bay   Superyacht con barca a vela a bordo 


stessa bandiera ma altro yacth

il ponte girevole all'interno della laguna


ancorati in laguna per dormire tranquilli, ci mettiamo in fila per uscire dal ponte

in uscita dalla laguna, il ponte  olandese; siamo tra due megayacht 








ANTIGUA,   JOLLY HARBOUR

di fianco al molo della dogana

da Budget Marine, Jolly Harbour, IL WALKER BAY E' LI' !!!!!







aspirante timoniere Alex di Buongiorno Italia

arriva Danilo

si festeggia da Buongiorno Italia

Auriga, la barca dei ragazzi dall' Inghilterra











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