mercoledì 18 febbraio 2015

Prozac e cenere

Post inviato via radio ...le foto...prossimamente

11 febbraio
Partiamo da Rodney Bay con meta Anse de Mitan ( Martinica) ?circa a metà della Martinica, inizialmente avevamo pensato di andare a San Anna nel sud ...ma c'è uno scatafascio di barche da far paura, ci racconterà poi un inglese che ci sono più di 2500 barche in acqua e che non si fidavano neanche a fare il bagno per paura di trovarsi sommersi dalla mer...a .
Giorno strano con SE; a nord sta passando una grossa perturbazione e così infiltra il SE.
Si viaggia da dio, dopo tanta bolina sembra di volare ...a dir la verità al centro del canale si era fatta un po' rough, per via del mare che continuava a venire dal traverso e il vento gagliardo dal lasco, gran lasco, passato il il centro del canale il mare si è adeguato al vento ed è stata una bellezza di navigazione.
Io contavo molto su questa baia che a dire dei portolani dovrebbe essere un po' defilata e non troppo affollata....ma quando mai ...i Caraibi sono un bordello , tonellate di barche dappertutto. Facciamo fatica a trovare l'ancoraggio, ci incuneiamo tra un reef e il canale di ingresso del ferry che passa ogni mezzora alzando un onda incredibile, in più c'è un motoscafo che trascina un salsiccione con su i turisti...altra onda.
In giro a terra ....palazzoni a non finire: dalla perla dell'Adriatico (leggi Lido Adriano) alla perla dei Caraibi.
Mi avvilisco tremendamente, non ne posso davvero più di sto turismo di massa...se avessi del Prozac ne prenderi una dose massiccia. Per fortuna c'è Antonella che è ottimista di natura e riesce sempre a farmi vedere qualche lato bello della cosa...se fosse per me ...Kalasnikov a raffica. In qualche maniera mi riprendo ...anche se la notte è risaccosa e si dorme poco e male?ma più che altro sto posto mi da delle sensazioni depressive, da aggiungere a sta saga, quando andiamo dal customer dopo una mezzoretta di tender tra i reef...ufficio chiuso anche se in orari di apertura, quindi non facciamo l'entrata. La mattina all'alba via che si va, c'è poco vento, ma l'importante è muoversi da sta perla. Arriviamo presto a Saint Pierre: il posto è una chicca.
Qui bisogna fare un po' di storia, per rispetto ai morti.
Nel 1902 Saint Pierre era la capitale della Martinica, un posto florido e ricco, grandi piantagioni, produzione di rhum ecc.. Il vulcano adiacente Mt. Pelee aveva però altre idee, una di questa di eruttare un po', quindi piano piano un giorno sputacchiò un po' di detriti e cenere, il governatore del posto ...il tipico politico con le mani in pasta dappertutto, specialmente nelle tasse e con le elezioni alle porte sminuì il problema. Mt Pelee (il vulcano) vista la tontaggine umana si diede ben cura di dare un altro avviso un po' piu' robusto come a dire "ci fate o ci siete, ve ne dovete annà" un paio di giorni prima dell'otto maggio 1902, fece una piccola eruzione di cenere ammazzando un centinaio di persone. Il solerte governatore per pacificare gli animi instaura un comitato di sicurezza composto da lui naturalmente , da qualche professore della locale scuola (io penso che abbia coinvolto anche i bidelli) giusto per dare un apparenza di legalità. Naturalmente il comitato decise che era tutto sicuro e che non c'era nessun pericolo per la popolazione .l'otto maggio giorno dell'ascensione con moltissima gente in chiesa per la festività ?.. BANG BADABANG ... Mt.Peleè eruttò con la violenza di una bomba atomica e soffocò sotto le sue ceneri 29923 abitanti di Saint Pierre, l'unico sopravvissuto fu un condannato rinchiuso nella locale cella di pietra (e poi dicono che il crimine non paga) poi prosciolto dalle accuse, andò a far parte di un circo itinerante americano dove mostrava le bruciature fatte dalla cenere. Delle numerose navi all'ancora solo una riuscì a sgavagnarsela non senza danni, le altre ....ancora sotto il livello del mare, per gioia dei sub è stata istituita un area dedicata alle immersioni dove non si puo' ancorare. Noi ancoriamo tra quest'area e la riva, a poche centinaia di metri dalla spiaggia, davanti alla chiesina...uno spettacolo, le case sono state in parte ricostruite mantenendo la stessa topografia , hanno mantenuto dove possibili qualche muro originario nero abbrustolito dal calore, è comunque un posto magnifico. Scesi a terra ci sia accorge subito della differenza con le altre isole caraibiche, sui francesi se ne può dire di tutto...ma a livello di ricostruzione storica e organizzazione ...tanto di cappello, il customer è inserito all'interno dell'ufficio del turismo (sempre molto organizzati e pieni di brochure di tutti i tipi) praticamente c'è solo un computer, si immettono dentro i propri dati, si stampa, la signora dell'ufficio turistico, firma e voila' abbiamo fatto l'entrata in Martinica...complimenti , questa si che è organizzazione. Seconda fermata al forno per un paio di baguette e le pasterelle con l'uvetta secca e la cioccolata I love France. Frutta e verdura con casponi di lattuga bellissimi, non mi ricordo neanche più da quando non mangiavamo della lattuga.Trovato anche pollo allo spiedo con contorno di patatine fritte da Antonella e insalata fresca...vinello argentino e per finire una bella fetta di ananas ...madoooonna che mangiata ...i grandi piccoli piaceri della vita e di un po' di cibo europeo.

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