martedì 24 febbraio 2015

Isole di sopravento


20-feb-15

Con la Martinique si eusariscono le isole di sopravento, sopravento per via che per raggiungerle da sud bisogna bolinare duro.
Dalla Martinique decidiamo di fare un dritto a nord della Dominica dove ci vorremmo fermare solo una notte per ripartire la mattina dopo per Maria Galante.
Il meteo ci dice che ci aspetta un po’ di mossa, appena fuori dal ridosso della Martinique ci investe un bel forza 5 al traverso. Andatura che ci fa filare la barca a più di 7 nodi…ma la vita a bordo è miserabile, si balla da matti, arrivano dei treni d’onda importanti e la barca tende a sdraiarsi, però si fila da matti e al solito a meno di non mandare il quarto battaglione del San  Marco a districare le dita di Antonella dal timone, lei non molla.
A me va benissimo così...onestamente non mi piace molto timonare, richiede un’ attenzione e precisione che non ho e dopo un po’ mi annoio, preferisco seguire le vele, il carteggio la radio ecc.

54 miglia, tratta lunga per i Caraibi dove normalmente si parte alle prime luci dell’alba, verso le 6 e si atterra massimo verso l’imbrunire alle 18, è raro vedere qualcuno atterrare col buio, anche per la difficolta dell’affollamento di barche di cui la maggior parte non si preoccupa nemmeno di accendere la luce d’ancora.

Arriviamo verso le 16:30 belli shakerati a Portsmouth in Dominica...naturalmente ho spento l’AIS prima dell’arrivo, visto che per una notte faremo i clandestini e non andremo a sdoganare.

Siamo cotti, mangiamo e presto andiamo a dormire per essere pronti alla veleggiata tosta dell’indomani. Ci siamo dimenticati che il mercoledì sera qua si fa baldoria e così via fino alle tre di notte col tunci tunci ...dormire poco e male.

L’indomani sveglia prestino, e saltiamo la colazione che faremo poi nell’oretta di motore fino alla punta estrema della Dominica dove perderemo il ridosso.
Oggi sarà tosta, il meteo prevede forza 6 ...25/26 nodi da est, noi lo cerchiamo (l’est) perché dobbiamo bolinare per 30 gradi e speriamo di farcela.
Usciti dal ridosso arriva ...osti se arriva, il vento naturalmente e sempre di più delle previsioni, 27/28 con onde da 3- 4 metri per fortuna tonde e con largo periodo. Bolinando si sale sale sale sale sull’onda e poi sulla cresta si scende a randello. Antonella un po’ preoccupata all’inizio (e chi non lo sarebbe, con ste montagne che arrivano) se la cava egregiamente ...non posso fare a meno di pensare alla differenza tra le sue braccine minute che timonano e ste montagne d’acqua che arrivano, ma a quanto pare il rapporto è giusto. Si stringe più di quello che pensavamo, io inizialmente pensavo di fare 10 gradi e di dover fare quindi un bordo a metà strada, ma grazie al rinforzo chiudiamo sui 25°/ 28°. Per un paio di orette tutto rinforza fino a forza 7,  28/30 di reale, alcune onde ci frangono addosso e sembra di essere sotto una cascata d’acqua ...ma si fila a più di 4/5 nodi...falchetta in acqua di continuo ...è uno spettacolo grandioso ...con sempre una puntina di apprensione...terrà questo, terrà quello?
Ma Stranizza è impeccabile, ben bilanciata e tutto ....tiene, anche i deltoidi di Antonella ...stanchi. Arriviamo a circa 4 miglia da terra ma non siamo davanti al porto, viriamo e con un bordo a perdere di circa 3 miglia ci riposizionamo per l’ultimo bordo ad entrare.
Tutto chiaro, boa verde a sinistra, boa rossa a dritta e via dentro passando in mezzo ai reef. Finalmente dentro al porto ...piccolo ma onesto, nel senso che non c’è molto spazio per ancorare ma è bello protetto dal mare ...il vento lo becchiamo tutto. Ancorati alla bene peggio con la poppa che arriva a filo della rotta dei traghetti che arrivano al molo ...per fortuna a idrogetto...quindi niente onda fetente. C’è un’ altra barca all’ancora, dopo di noi arriverà un solitario e un altra barca di olandesi...mica tanta gente da ste parti...qua bisogna guadagnarsela la pagnotta, mica la veleggiatina della domenica.
Siamo contenti di noi e della barca, sembra che la simbiosi diventi sempre più profonda con questa veleggiata a Maria Galante (qui Cristoforo Colombo aveva esaurito ormai tutti i nomi dei santi quindi diede il nome all’isola di una delle sue barche...penso nel quarto giro che fece).

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