lunedì 17 giugno 2024

Alderney Race , che non e' una regata

 

Alderney Race

Da Dielette a Cherbourg 30 Nm

16 giugno 2024

49 38 58.562 N         001 37 13.773 W


 Tratto da Wikipedia:

Alderney Race  è uno stretto che corre tra Alderney e Cap de la Hague, un promontorio all'estremità nordoccidentale della penisola del Cotentin in Normandia. Una forte corrente attraversa The Race a nord del Passage de la Déroute, un passaggio insidioso che separa il Cotentin dalle Isole del Canale. La corrente è intermittente, varia con la marea e può arrivare fino a circa 12 nodi (22 km / h; 14 mph) [citazione necessaria] durante le maree equinoziali. I francesi lo chiamano Raz Blanchard.[1] Nel francese normanno si chiama L'Raz.Quando il vento e la corrente della Race scorrono in direzioni opposte, il mare diventa particolarmente caotico: l'altezza delle onde può raggiungere i 4 metri (13 piedi) e avere lunghezze d'onda inferiori a 50 metri (164 piedi). Le onde si infrangono con violenza, rendendo le condizioni di navigazione particolarmente pericolose.[2] Al contrario,quando il vento e la corrente scorrono nella stessa direzione, il mare diventa calmo, purché il coefficiente di marea non sia troppo grande.


  Nella tratta tra Dielette e Cherbourg si deve attraversare la Alderney Race, ci si prospettavano due alternative,  passare la domenica dopo che il sabato aveva buffato con violenza a raffiche fino a 43 nodi, o aspettare il lunedì in totale assenza di vento e smotorare per le circa 30 miglia fino a Cherbourg.

Naturalmente di andare a motore non ne avevamo voglia e quindi abbiamo cominciato a studiare come fare per la domenica.

Siamo all’interno del marina soggetti agli orari del sill per uscire, orari che avvengono solo due volte al giorno tre ore prima e tre ore dopo l’alta marea.

L’idea era di passare il sill il sabato pomeriggio e andarsi ad ormeggiare nell' avanporto ai pontili di attesa, per essere pronti a partire la domenica sulle 11:30 per presentarsi all’inizio della Race in stanca di marea verso le 14:00.

Purtroppo il sabato ha continuato a buffare da ovest sui 35 nodi e non ci siamo arrischiati a mollare gli ormeggi per trasferirci nell’avamporto, l’altra opzione sarebbe stata di passare il sill sulle 4 di mattina, ma chi ne aveva voglia.

La domenica mattina ci svegliamo e continua a soffiare sui 24 nodi, abbiamo sempre due opzioni, rimanere o passare il sill alle 13:30 ma arrivare aThe Race verso le 15 quando cioe’ la corrente ha gia’ cominciato a filare per nord e prendersi il grosso della corrente a ovest di Cap de la Hague.

Controlla che ti ricontrolla e via che si va’, sappiamo che non sara’ una passeggiata, con il vento al traverso della corrente ma non ci aspettiamo cose drammatiche, la realta’ sara’ invece leggermente diversa.

Usciamo e fuori dal porto il mare e’ ancora bello mosso, la previsione ne dava 1.6 mt, ma ad occhio sembra piu’ sui due metri.

Issiamo randa piena e genoa ridotto a fiocco e via per 325 gradi di bolina cippa, col mare che ci tartassa, e le onde salgono in coperta.

Dopo un po’ siamo al limite con la velatura e prendiamo una mano alla randa e continuiamo a filare di bolina sui 5/6 nodi, la corrente ha gia’ cominciato a spingere.

Al WP 003 dobbiamo poggiare e andare per 354 gradi e andare in parallelo alla costa, nel frattempo il vento da 24 e’ sceso a 18/20 nodi, decidiamo di togliere la mano, anche se ora siamo esposti al mare con la sinistra al traverso, velocita’ 6,7 nodi.

Nell’issata di randa, con le grosse onde al traverso era davvero difficile tenere la bolina per far sventare la randa e quindi mi aiutavo col winch all’abero, avevo issato completamente  la randa e improvvisamente gli otto rivetti che tenevano il winch all’albero si tranciano e il winch con ancora la manizza dentro mi vola sulla faccia facendomi un taglio sul labbro superiore, schizzando sangue in coperta.

Antonella con fatica per ste onde enormi al traverso guerreggia al timone e tiene la rotta, io vado di sotto a medicarmi e tamponare un po’ il sangue.

Situazione poco bella, ma si procede, la velocita’ intanto e’ arrivata a 9 nodi, le onde davvero grandi con creste spumeggianti, Stranizza se la cava alla grande, grazie anche ad Antonella che non molla un millimetro sulla rotta, avendo sottovento costa, scogli, bassi fondali e quant’altro.

Facciamo il conto alla rovescia per l’arrivo al traverso della meda cardinale ovest di La Foraine, che ci permettera’ di poggiare ulteriormente per 46 gradi e quindi di ricevere il mare piu’ al giardinetto.

Continuo a scandagliare in avanti col binocolo per cercare di capire dov'e’ la meda, la trovo , ma dietro vedo un putiferio, onde bianche che si incrociano.

Filiamo ora a 10.5 nodi, sempre invelati per poter manovrare in sto bordello, al traverso della meda poggiamo per 46 gradi ed entriamo nella Race, un inferno, non c’e’ maniera di gestire le onde, arrivano da tutte le parti e sembra che il mare ribolli, mentre noi sembriamo piantati ma di fatto continuiamo a filare a piu’ di 10 nodi.

Avevamo sentito parlare delle Race, particolarmente in Scozia, ma non ne avevamo mai affrontato una, ora ci siamo nel mezzo, l’unica consolazione che a questa velocita’ speriamo di venirne fuori in fretta.

Dopo un paio di miglia di sta super lavatrice a 5000 giri di centrifuga, finalmente arriviamo nella Manica e possiamo poggiare per 95 gradi e metterci al gran lasco.

Dopo pochi minuti, si calma tutto, il mare rimane con una piccolissima increspatura e il vento sui 20 nodi ora ci spinge con gentilezza, non crediamo ai nostri occhi, fino a pochi minuti fa’ un incubo, ora sembra una gitarella fuori porta la domenica.

Andiamo cosi per un oretta sempre con la corrente a favore anche se ora molto piu’ gentile ma ci permette di tenere 5/ 6 nodi di velocita’, entriamo nell’immenso porto di Cherbourg, porto che fin da Napoleone era stato di una grande importanza anche di piu’ di Le Havre, poi con lo sbarco in Normandia nel 1944, divento’ di importanza vitale per gli alleati per trasbordare mezzi e uomini dall’Inghilterra alla Francia.

Arriviamo al pontile P per i visitor, quasi tutto pieno di forestieri, inglesi olandesi, belgi ecc…tutti migrano verso sud e il caldo, noi continuiamo verso est nel freddo.

Il giorno dopo mi procuro 8 rivetti nuovi di monel e il winch torna in posizione, il labbro un po’ gonfio con il taglio gia’ con crosta, insomma pronti a riprendere il mare, dopo che ci saremo visitati Cherbourg che si preannuncia come una cittadina interessante, anche perche’ dato dal fatto che era di interesse strategico per gli alleati, la citta’ non fu bombardata o rasa al suolo come altre e quindi rimangono edifici interessanti e un grande museo.


La previsione di corrente alla Alderney Race


 


Track da Dielette a Cherbourg

                                   

Stranizza nel marina e il sill in bassa marea


Il winch della randa all'albero con gli 8 rivetti tranciati


The Race








L'entrata del porto di Cherbourg









 

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