sabato 10 febbraio 2018

Day 7-8 , l' aggressione da nord.

La bassa che doveva arrivare l' 8 , si e' dimostrata piu' "bassa" del previsto e della previsione.
Durante la notte siamo stati "aggrediti" dai venti del nord, prima NE poi N poi NW, tutti molto superiori ai valori di previsione ...40 e passa nodi.Trasportando aria umida e calda, abbiamo avuto ancora il fenomeno della nebbia e nella parte superiore delle nubi lampi per chilometri.
La cosa peggiore si e' pero' rivelata il mare, come avevo un po' previsto anche nel precedente post.
La corrente delle Falkland direzione nord si scontra con quella del Brasile davanti al Rio della Plata, ci si aggiunge anche il fatto che la marea nel Rio della Plata ha un suo regime, ma con forti venti sia da sud che da nord il vento condiziona la marea.
Tutto sto preambolo per dire che ci siamo ritrovati in una notte nera come la pece avvolti nella nebbia con un mare che dire "incrociato" e' diminutivo.Onde anche a 3 metri da tutte le direzioni e intensita', in barca ci si sentiva come dentro un punging ball.
Onde frangenti che davvero sconquassavano la barca, ad un certo punto , io di guardia sotto lo spray hood e l' estensione , ho visto solo poco prima dell' impatto un onda enorme, vista perche' il frangente ..bianco si stagliava contro il buio, onda molto piu' alta della barca ...praticamente e' sparito l' orizzonte e si vedeva solo la grande onda, che dopo aver impattato lo scafo e' ricaduta di peso sullo spray hood con un rumore assordante.
pur essendo al riparo ha avuto maniera di penetrare negli interstizi e mi ha letteralmente annegato, il quel momento avevo addosso solo la salopette della cerata senza giacca...mi ha riempito la salopette dall' alto infraccicandomi tutto quello che avevo addosso.
Tutta la notte e parte del giorno prima e dopo tutti e due in pozzetto a cercare di far andare al meglio la barca, verso le 3 di notte con ancora 38 nodi di vento, improvvisamente c' e' stato un calo di vento con una rotazione da ovest, spaventati del possibile arrivo di un Pamperos, sfidando le normali leggi della gravita' sono andato all' albero con Antonella al timone e al vento ad ammainare la randa.
Non era un Pamperos , e dopo una mezzoretta il vento e' tornato bello arzillo sui 40 da nord...altro numero da circo Togni per tornare all' albero a riissare la randa... anche se legato ho temuto un paio di volte di volare via, in particolare nel momento critico quando servono tutte e due le mani per incocciare la drizza nella penna.
Mettendo a dura prova i materiali , hanno cominciato anche i primi problemi, la girante della pompa dell' acqua salata ci ha mollato, e doverla cambiare in quelle condizioni di mare e' stata davvero un esperienza ...subliminale.
L' AIS sembrava che non leggesse piu' i target intorno, o meglio li leggeva ..poi sparivano, l' AIS in se' sembrava lavorasse bene ma ci dava problemi la grafica nel computer, prova questo e riprova quest' altro, cambiato tre computer...alla fine sembra che siano i driver della riduzione seriale a USB.
Nell'issata di randa la seconda volta ci si sono rotti i lazy jack finendo in acqua...per fortuna sottovento, perche' in quel momento con il motore in moto per stare a filo vento se fossero finiti nell' elica ...baracca in te' sech.
Con un forte sbandamento sul lato di sinistra sembra che la valvola sifone del filtro dell' acqua salata non faccia il suo mestiere, il filtro dell' acqua salata si vuota e rimettendo in moto il circuito essendoci aria dentro non incamera sufficente acqua.
Per rimettere in moto, dovevamo quindi spagliolare, chiudere la presa a mare del motore, aprire il filtro riempirlo con una caraffa, richiudere il filtro, avviare il motore con la sinistra e con la destra in contemporanea riaprire la presa a mare, una volta partito non c' e' piu' problema.
Sommando il fatto che praticamante per 24 ore non abbiamo chiuso occhio e mangiato nulla , ci si puo' rendere conto della situazione.
Agli amici di Alibaba, non e' andata tanto meglio, durante la notte hanno strappato la randa per il forte vento , avevano consumato piu' gasolio delle previsioni e pensavano di non farcela ad arrivare in Uruguay distante ormai solo 200 miglia, in piu' gli si e' rotto l' autopilota , quindi in due a fare i turni al timone.Avevano deciso in un primo momento di riparare a Mar del Plata e si erano avviati in quella direzione...pur coscienti del ginepraio in cui si ficcavano atterrando in Argentina dopo essere partiti dalle Falkland senza un previo e ridicolo permesso che l' Argentina richiede, perche' secondo loro anche se hanno perso malamente la guerra con gli Inglesi, loro continuano indefessi a dichiarare sovranita' sulle Isole Falkland.
Sappiamo di velisti atterrati in Argentina col timbro Falkland sul passaporto e senza il famigerato permesso che sono stato sanzionati con multe fino a 10000 dollari.Una storia di fantapolitica veramente ridicola.
Per fortuna abbiamo ricevuto un email da Alibaba che hanno deviato la rotta e grazie al bellissimo SW di ieri si stanno dirigendo verso l'Uruguay evitando cosi' tutti i cavilli burocratici e una permanenza nelle patrie galere Argentine.
Ieri 9 febbraio verso l' una del pomerigio e' entrato il SW forza 6, dapprima un gran bordello , andando ad aggiungere altre onde al gia' nutrito numero presenti, ci ritrovevamo dei treni di onda da ovest sull lato di sinistra con il vento gagliardo al giardinetto, poi dopo un paio di ore il vento ha vinto su tutti e la situazione finalmente si e' normalizzata.
Filevamo a 8.7 /9 nodi con solo genoa e deriva completamnete sollevata, dandoci il limite dei 9 nodi per non esagere e non incorrere in un evento inaspettato come la strorza che a quelle velocita' sarebbe un mezzo disastro.Abbiamo filato cosi' tutta notte, macinando miglia su miglia, tutte le miglia perse contro i venti del nord.Sono ora le 08:30 LT del 10 febbraio e il GPS ci colloca a 53 miglia da Piriapolis, dove contiamo di arrivare intorno le 19:00 di questa sera.

BV Angelo e Antonella on S/Y Stranizza via radio SSB.

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