sabato 20 aprile 2024

Il ritorno per cause tecniche

 20 aprile 2024 Gijon

Con l’idea di attraversare il Golfo di Biscaglia, dopo un attento studio del meteo, individuiamo un' alta pressione che si estenderá per diversi giorni.

Il 10 mattina sveglia alle 08:00 e si vá, i vicini svedesi  avevano insistito per sapere l’ora che saremmo partiti per alzarsi e venirci a salutare.

Naturalmente quando siamo partiti se la dormivano della grossa, stessa cosa accadde nel 2014 in partenza per la Patagonia con un equipaggio di amici olandesi, entrambi gli equipaggi comodamente seduti su un Ketch Amel, che sia la troppa comoditá a rendere la gente pigra ?

Sappiamo che per le prime 10/15 ore il vento sará debole e ci dovremo aiutare col motore, ma poi entrerá un bel Sud Est che ci dovrebbe accompagnare con un' andatura alle portanti  fino in Bretagna.

Mare residuo del passaggio del giorno prima di una bassa pressione, onda 2/3 metri lunga da W/NW, ma comunque fastidiosa in particolare il primo giorno di navigazione.

Nel pomeriggio, torna il problema dei cali di giri del motore senza una spiegazione plausibile, cala di 100/200 giri facendoci rimanere col cuore in gola, poi dopo una decina di minuti riprende come niente fosse, e cosí via ogni oretta.

Siamo preoccupati, anche perché è un problema che ci portiamo dietro da molto tempo e per tratti di tempo sembra risolto, poi torna prepotente a farci venire l’ansia.

Ogni tanto in navigazione ho l’abitudine di controllare che il pistone idraulico del timone sia completamente esteso, per essere sicuri che tenga ben verticale la pala basculante del timone.

Faccio questi controlli perché tempo fa ci successe che durante la notte urtammo un qualche oggetto con la parte inferiore della pala, il sistema è fatto in maniera che se qualcosa urta violentemente la pala o si tocca il fondo, crea un pressione che fa perforare un disco di sicurezza nella pompa e la pala si mette in posizione orrizontale creando un eccesso di fatica nel sistema di timoneria.

Quindi  ogni tanto apro il gavone, dó due pompate e appena sento che creo pressione, sono sicuro che la pala è perfettamente abbassata.

Questa volta, dò due o tre pompate, ma presto diventano 4/5 poi 10, mi fermo quando vedo il liquido della pompa calare drasticamente, segno inequivocabile che qualcosa nel sistema idraulico stà perdendo.

Controllo il disco di rottura della pompa, ma è integro, vuol dire o che perde una connessione di un tubo, o qualche componente interno del pistone.

Il mare continua a essere formato e se la pala dovesse sollevarsi completamente saremmo davvero nei pasticci, creerebbe una leva cosí grande che ci sarebbe la possibilità che si rompa la clampa di giunzione in duralluminio che collega l’asse del timone alla pala, in quel caso rimarremmo senza timone completamente.

Siamo a 60 miglia dalla partenza e 220 dall’arrivo, bisogna che prendiamo una decisione presto, prima che arrivi il buio già in prossimità.

Per renderci conto della situazione esattamente, fermiamo la barca per quello che si può fermare con sto maraccio, leghiamo la GoPro al mezzo marinaio e la caliamo a poppa per filmare il problema.

Il problema è sicuramente presente, dalle foto si vede la pala già inclinata di una ventina di gradi verso poppa, se dovesse continuare ed arrivare a 90 gradi saremmo nei problemi.


Si vede chiaramente come la pala inferiore e spostata di una ventina di gradi verso poppa, mentre dovrebbe essere verticale.


Con il cuore stretto, invertiamo la rotta di 180 gradi direzione Gijon, nel momento che facciamo il giro, ci molla la stazione del vento, sparisce il segnale, ciliegina sulla torta vediamo l’antenna di vetroresina del VHF dondolare pericolosamente, come fosse mezza sganciata, il problema che l’antenna oltre che gestire il VHF gestisce anche l’AIS avendo uno splitter incorporato.

Nel frattempo è arrivato il vento da SE, il mare si incrocia e noi passiamo una notte insonne avviliti come dei cani, per tutte le problematiche presenti, e super preoccupati che il timone ci molli completamente.

Sò che il pistone idraulico è disegnato per avere un sistema di sicurezza che, come in questi casi con una perdita, gli viene impedito di far risalire la pala, ma un conto è saperlo e sperare che l’ingegnere di turno abbia fatto bene il suo lavoro, e un conto è trovarsi a 60 miglia da terra con vento mare formato e la possibilità che il pistone molli completamente.

È questa una situazione da moltissimi anni temo che possa accadere e come dispositivo di emergenza anni fà feci un foro nella pala da 8 mm. E feci un perno inox che alla bisogna uno può immergersi e spingendo la pala in giu infilare il perno e bloccare la pala in posizione verticale.

Il sistema potrebbe funzionare in un mare calmo, ma con 3 metri di onda sarebbe davvero da suicidi immergersi sotto la barca, con la possibilità di dare una craniata nello scafo e derivare in questo grande oceano.

Quindi il sistema di sicurezza se ne sta tranquillo nel gavone dove se la dorme da anni.

Notte dura, senza dormire per la preoccupazione e per essere sempre pronti alla bisogna.

Con la stanchezza arriva anche il freddo e la luce sembra non arrivare mai.

Finalmente arriviamo a Gijon, chiamiamo il marina spiegandogli il problema e ci riassegnano il posto che avevamo tenuto per 6 mesi.

Abbiamo le travegole dalla stanchezza, e dopo le ennesime uova scramble crolliamo a letto stravolti e depressi per questo evolversi della situazione.

Non riesco a capacitarmi cosa possa essere accaduto, a settembre con la barca in secco avevo smontato tutto il timone per il solito controllo dello stelo e dei paraoli, tutto era a posto, fatto un test di pressione e tutto funzionava a dovere, cosa sia accaduto nel frattempo non lo sò.

Due giorni dopo torniamo in barca e salgo in testa d’albero con l’aiuto di Antonella e trovo l’antenna VHF solo allentata sulla sua staffa, ma il sensore del vento una volta estratto trovo uno dei cinque  pin   spezzato e rimasto dentro la basetta.

Il problema è che i due monconi non hanno nessun dentino da poterli estrarli, e sarà davvero mission impossibile aggiustarlo.

Controllo nei gavoni e trovo un altro pistone idraulico di scorta regalatomi tanto tempo fà da un amico, non so se funziona o meno, mi procuro da un negozio di oleodinamica due tubi con gli stessi attacchi, li collego quindi alla pompa e faccio un test di pressione, sembra che in qualche maniera tenga, anche se non sono proprio convinto dei filetti che sono stati fatti nei connettori idraulici, dovrebbero essere NPT, sono invece GAS cilindrici, i GAS hanno bisogno di una guarnizione per fare tenuta, ma quando si collegano al pistone cilindrico fanno una gran fatica a fare tenuta.

In settimana pensiamo di andare in cantiere a sentire se ci possono alare per una mattinata e capire cosa sia successo, eventualmente ho tutti i paraoli di ricambio, brutta delle brutte monto il pistone di back up.

Alato la barca in cantiere e tenuta sulle cinghie per un paio di ore.

Il problema sono le connessioni di inox al pistone, i raccordi dei tubi idraulici che si sono letteralmente corrosi e i filetti non tenevano piú.







Cosa mai successa in 24 anni, ho l’impressione che sia questo particolare pontile dove tutti o quasi tengono la 220 volts collegata sempre, e secondo me scaricano qualcosa in acqua con conseguente corrosione superveloce del metallo.

Abbiamo fatto presente il problema al marina, ma non c’è peggior sordo di uno che non vuole sentire, insomma non gliene frega mezza.

In qualche maniera sono riuscito a sostituire i pezzi ammalorati, avrei voluto sostituirli tutti ma purtroppo quei componenti non si trovano cosí facilmente neanche nei negozi di oleodinamica.

Al momento il timone è operativo, spero fino al prossimo alaggio quando mi mi saró procurato tutto quello che serve.

Riguardo ai cali dei giri del motore, rimane ancora un mistero, nel frattempo ho sostituito il filtro, pulito il prefiltro, sostituito il filtro dell’aria che era maciullato, fissato meglio i bocchettoni di entrata di aria fresca nel vano motore.

Ho poi sostituito l’olio nell’invertitore, normalmente e per praticità si aspira il vecchio con una pompetta dall’alto e poi si sostituisce, questa volta peró con grande sforzo e inventandomi cose turpi, ho deciso di rimuovere il vecchio olio dal tappo posto in basso, per poi cercare nell’olio con un magnete per vedere se ci fossero limature o qualcosa d’altro che facesse pensare ad una sorta di attrito o sfregamento.

Non ho trovato nulla e cosí ho rabboccato con il nuovo olio.

Nel frattempo è arrivata la nuova stazione del vento, per fortuna il montaggio con inserimento del cavo nell’albero è andato tutto nice and smooth e cosí abbiamo di nuovo i dati del vento.

Sono ormai passate due settimane e la barca è di nuovo pronta a nuove avventure, quindi a breve si riprende il mare per respirare ancora un po’ di aria pura.

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