lunedì 17 aprile 2023

Da Milford Haven a Dublino

 

17 aprile 2023


Dun Laoghaire, Dublino, Irlanda


53 18.4956 N 006 07.2899 W

By Angelo

Foto by Antonella

Un passaggio di circa 120 miglia attraverso il Canale di San Giorgio nel Mar Celtico, dall'UK all'Irlanda.

La previsione del vento ci da' Sud con raffiche massimo a 24 nodi, decidiamo di partire sabato 15, inizialmente pensavamo di fare una sosta intermedia a nord dell'isola di Skomer, ma poi visto la bellissima giornata decidiamo per un dritto.

Venerdí e in mattinata di sabato il vento proviene da NW, per girare intorno all'una da Sud, questo si incastra perfettamente con l'uscita dal marina, per evitare la rottura dell'entrata nel lock decidiamo di partire alle 13:00, due ore prima dell'alta marea e apertura dei gates per il freeflow, quindi tutte le porte aperte e via che si va'.

Al momento di passare la torre di controllo del lock vediamo che c'e' di guardia Dave, lo stesso marinaio che ci aveva issato con il travel lift, grandi sbracciamenti, poi una volta arrivati ci inviera' foto e mini video del nostro passaggio dal gate, ci siamo commossi.

Smotorata per uscire da sto immenso porto naturale, forse perché è sabato ma non c'è traffico commerciale cosí che possiamo tagliare gli angoli e scorciare le distanze.

Finché non ci liberiamo dell'isola di Skomer il mare è confuso e fastidioso, poi si tranquillizza anche se al traverso.

Il pronosticato vento da Sud arriva, ma non cosí impetuoso come previsto, andiamo per un po' con randa e genoa, ma al gran lasco si sovrappongono e il genoa lavora male.

Armiamo il tangone e tangoniamo il genoa, un po' meglio ma la randa dá sempre fastidio.

Un modello pronosticava durante la notte rinforzi a 24 nodi, un altro a 27, alla fine un po' perché le due vele non erano proprio efficienti e in previsione di qualche rinforzo non voluto decidiamo di andare in tranquillitá, ammainiamo la randa lasciando solo il genoa tangonato.

Ad un certo punto arrivano i delfini a giocare con la nostra barca, delfini enormi, non credo di averne mai visti di cosí grossi, sono una decina, con la pancia bianca, continuano per ore a giocare con la prua, sono instancabili come lo siamo noi di ammirarli.

Arriva la notte piú buia che si puó e il mare al traverso/gran lasco anche se non molto formato é  fastidioso, in particolare quando non si vede una mazza intorno.

C'è molto traffico commerciale, per fortuna proprio perché è una zona trafficata, si trova sempre al comando o il comandante o qualche ufficiale e quando si chiama via VHF rispondono subito giá con in mente la manovra per evitarci.

Per i continui incontri ravvicinati la notte passa in bianco senza dormire, la nottata e' anche fredda, ogni tanto accendiamo il Webasto per riscaldare sotto e scaldarci di tanto in tanto.

Una volta ci siamo trovati in una situazione complicata con tre cargo in arrivo da ore 14:00 circa, tre cargo quasi paralleli, i primi due a destra non rappresentavano un pericolo per noi, passandoci comodamente da poppa, ma il terzo quello piú a sinistra ci dava una CPA di scontro.

Visto che filava a 15 nodi e non vedevo nessuna manovra in atto, per tempo chiamo la nave (grazie Mr. AIS) chiedendo quali siano le sue intenzioni, gentilissimo mi dice che ci ha visto bene e che aspetta che il cargo di fianco piu' veloce di lui si sfili per poter dare 10 gradi sulla sua sinistra e sfilarci di poppa. Cargo da 180 mt, mica micio micio bau bau.

Dopo 10 minuti essendosi sfilato il cargo al suo fianco accosta di 10 gradi e ci sfila da poppa, ne vediamo le luci ...una montagna, ringraziamo e gli auguriamo una buona guardia, tutti supergentili ad evitare sto moscerino in mezzo al mare.

Finalmente viene la luce, gia' alle 05;00 local time si vedono i primi bagliori, purtroppo con la luce arriva anche la nebbia, dapprima abbastanza fitta, poi mano a mano il sole vince e la nebbia si dirada.

La nostra destinazione sarebbe stata il marina Yacht Club di Poolbeg proprio sul canale di navigazione interno in una zona molto industriale, ma a circa 20 miglia dall'arrivo col fatto che il vento era stato abbastanza debole arriviamo tardi e siamo contro corrente.

A motore riusciamo a spuntare a malapena 2.5 nodi, un delirio , già dall'inizio non è che ci sfagiolasse molto il mini marina all'interno, anche perché per arrivarci bisogna dare la precedenza a tutto quello che si muove nel canale, dopo aver obbligatoriamente contattato Port Control che gestisce tutto il movimento, ed essendo il canale del porto molto stretto non c'è spazio per un incrocio di cargo e le barche a vela devono obbligatoriamente stare fuori dal canale navigabile per non intralciare...  insomma un bordello, tant'è che c'è online un PDF di un paio di pagine di regole da seguire, regole generali per tutti e regole specifiche per barche da diporto.

Al traverso, ma ancora distante da Dublino, abbiamo il marina di Greystone, ma informatici sui prezzi e la posizione poco felice essendo anche un resort, abbandoniamo l'idea, c'è peró proprio dopo Dalkey Point il marina di Dun Laoghaire, praticamente nei sobborghi di Dublino e ben connesso con il centro via treno o bus.

Chiamiamo e hanno posto, di sta stagione si trova dappertutto, il prezzo non è terribile per gli standard di queste parti, meno caro di quello di Greystone, se si andava a quello interno il prezzo scendeva ancora un po', ma ormeggiati proprio di fianco al canale di navigazione commerciale, molto probabilmente in andana con qualche altra barca , non proprio tranquillo.

Guardiamo il meteo nei prossimi giorni e non ci dà buono, vento da est forte, una cornuta della parte bassa di una alta pressione - sarebbe meglio una bassa cosi' saremmo a ridosso dell'Irlanda-  sembra che voglia durare una settimana, cosí facciamo un mini contratto con il marina per una settimana facendo scendere il costo giornaliero.

Il marina èsuper protettissimo con due lunghissimi moli, a suo tempo è stato il marina piu' protetto e piú grande del mondo per la lunghezza dei moli.

Entriamo e il marina è proprio bullet proof, enorme, ci hanno giá assegnato il posto al finger al telefono, ci ormeggiamo e camminando camminando finalmente arriviamo alla reception, sempre aperti anche la domenica.

Noi siamo un po' rincoglioniti dalla notte in bianco e ci sembra di essere su un altro pianeta, finché non arriviamo al sistema per entrare nel marina, normalmente carte magnetiche o elettroniche o codici per l'entrata, codice diverso per i bagni , altro codice per buttare la monnezza. Qua la tecnologia ha preso il sopravvento, ci scansionano le impronte digitale di entrambi gli indici , cosí per entrare dal cancello del marina c'è un lettore di impronte digitali, una volta dentro non c'é piu' necessità di codicilli vari, è tutto aperto, mi sembra un sistema veramente efficiente.

Ci riempiono di cartine di Dublino e come arrivarci, ci strasciniamo alla barca, sono ormai le 15:00 e siamo stracotti, normalmente quando si naviga la prima notte è difficilissimo dormire, alle volte meglio navigare una settimana che un giorno, comunque Antonella riesce a fare le fatidiche uova scramble con bacon e pomini fritti, una bella birra, alle 16:00 stecchiti a letto, per risvegliarci verso le 21:00, fare due chiacchiere e ripiombare a dormire fino a mattina.

Era un target che ci sembrava lontanissimo, anche per la stagione, ma in un mese e 12 giorni siamo arrivati in Irlanda, ne siamo contentissimi, e ora mai abbassare la guardia, anzi ancor piu' vigili, con le correnti che si trovano da queste parti non si scherza, ogni cosa anche una banale distacco dal pontile puo' diventare una tragedia, quindi stay focus.

 

 

Una piccola digressione sulla nostra barca, o "barca da zingari".

Ogni tanto per scherzo ci accorgiamo che la nostra sembra una barca molto zingaresca facendo il confronto con barche intorno tutte a puntino e super mantenute.

A partire dalla coperta dove la vernice se ne sta' andando a chiazze, a poppa sembra un mercatino dei bric a brac, tender appeso, sopra la cassa di alluminio aggiunta 3 anni fa' ci sono impilate tre taniche una di acqua e due di gasolio, ancora sopra un piano aggiunto dove abbiamo tre bombole del gas, due Cube francesi e una campingas da 3 kg, cime avvolte e penzolanti dai pulpiti di poppa, sul pulpito di poppa di sinistra il fuoribordo con una copertura tutta spelacchiata, ma ne abbiamo comprata una nuova a Concarnau naturalmente sigillata e senza possibilita' di vederla prima, ed e' cosi fine e sottile che al primo colpo di vento si straccerebbe di sicuro.

Sul pulpito di destra abbiamo due delle quattro ancore a bordo, una vecchia CQR da 17 kg, e una piu' piccola da 10 kg, vorrei trovare qualcuno a cui regalarle anche solo per un paio di birre, ma ancora non sono riuscito a trovare nessuno. Sullo spoiler di sinistra la terza ancora la Fortress in alluminio.

Sotto i pannelli solari sullo spoiler, l'accordatore di antenna per l'SSB, e i due remi di legno per il tender.

In navigazione appesi ai pulpiti sei parabordi a cilindro, una scaletta/parabordo, e un parabordo extra large per l'accosto a qualche peschereccio.

Tre taniche di gasolio in falchetta a sinistra e due nella falchetta di dritta, piú a prua sulla sinistra passarella ricavata da una scala in alluminio aggiungendo sopra strisce di alluminio, passarella comoda quando si deve ormeggiare con la prua ad un molo in cemento.

Anche dentro la situazione e' un po' diciamo “piena”, con un termosifoncino a olio e una stufetta volante elettrica per utilizzo nei marina, abbigliamento per tutti i tempi, mute , pezzi di ricambio , ancore galleggianti, Drougue Jordan, e una eccellente stufa a gasolio Reflex ecc..

Insomma la barca e' solo un 34 piedi sulla carta, probabilmente dentro e' ancora piu' piccola se si leva dal conteggio quasi un metro di poppa a livello mare.

Una barca zingaresca , per due zingari felici, come la vecchia canzone di Lolli, ma a noi va' bene cosi' , piutosto che perdere troppo tempo nel maquillage preferiamo navigare e tenere tutto in ordine tecnicamente, e come al solito ci troviamo in posti dove una barca cosi' piccina normalmente non si vede, e la gente ne rimane colpita e ci si affeziona, facendo commenti del tipo “si vede che questa e' una barca che ha navigato” commento che a noi fa' un sacco piacere molto di piu' di "ma che bella barca!".


Il track da Milford a Dublino



Il passaggio in freeflow del lock



Il grande porto industriale








Il famoso Vomit Point


Faro sull'isola Skokholm


Capo St.David

Scoglio con faro Bishop, Capo St.David





Si ammaiana l'Union Jack

Mattino del 16, Irlanda in vista

Dublino in lontananza

Cape Sorrento






L'ingresso del marina

L'enorme marina superprotetto






Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.