sabato 31 gennaio 2015

Da Grenada a Carriacou


A piccoli salti:


Il 21 gennaio decidiamo di partire da Clarks Court  Bay, girare intorno all’isola e dalla parte ovest trovare un approdo per la notte, per poi ripartire la mattina presto alla volta di Carriacou.
Usciamo attraverso i reef e un gagliardo venticello da est ci spinge di poppa verso il capo di Point Salines, barca che fila sotto randa e fiocco con poco mare, girato il capo si sbolina per risalire, l’idea è di fermarsi a Grand Mal , subito dopo Saint George per evitare le folle oceaniche di velisti all’ancora.
Entriamo nel baione...non che sia proprio bello..ma tant’ è solo per una notte.
Ci spostiamo verso il lato sud dove a detta del portolano dovrebbe essere il miglior posto per ancorare. Ci sono chiazze chiare dove immaginiamo (forse speriamo) che sia sabbia mettiamo giù l’ancora in 5 metri in una chiazzona chiara, proviamo il tiro ...niente si ara. Continuiamo finché sembra che prenda, non ci convince però molto, ormai si riconosce al volo quando è tutto ok o quando ha difficoltà nella presa. Spegniamo il motore e Antonella si tuffa prontamente con maschera e pinne a controllare l’ancora. Brutte notizie...la catena si è arrotolata ad un masso e solo la punta dell’ancora ha preso un pochino...si rifà da capo. Comincio ad issare gentilmente non voglio che la catena si strozzi intorno al masso ...se no non la tiriamo più su. Tutto ok, recuperiamo l’ancora e decidiamo di riprovare più vicino a dove sono ormeggiati i pescatori. Proviamo un paio di volte...ma sembra che sotto ci sia una lasta di corallo e l’ancora non ne vuole sapere....anche i portolani ogni tanto ci danno a spanella. Decidiamo di proseguire, ci sono altre tre piccole baie più una più grande dove però sulla collina adiacente c’è l’immondezzaio pubblico.
Passiamo le prime due con dei gavitelli ...che pero non si sa in che condizioni siano, proseguiamo e alla terza ci proviamo; sembra un piccolo paradiso, spiaggetta con i pescatori con le piroghe, le palme ecc...Giu’ ancora e tac...buona alla prima , si sente che tiene bene , proviamo il tiro (normalmente proviamo il primo tiro con tre lunghezze di calumo, poi scendiamo fino a 5 lunghezze di calumo e riproviamo il tiro con il motore bello allegro) tutto ok, facciamo in tempo a spegnere il motore che veniamo avvicinati da due ragazzotti su un motoscafino dove leggiamo sulla fiancata “Ranger Marine Park Grenada”. Ai wà..insomma siamo dentro al parco ...non segnalato dal portolano e ci dobbiamo muovere e andare a prendere un gavitello nella baia prima..Flamingo bay. Ok ok, stanchi di provare e riprovare e non volendo andare nell’ultima baia della monnezza, decidiamo di prendere il gavitello ...naturalmente 10 $ per notte. Ci indicano pero’ alcuni punti dove fare snorkeling, ok maschera e pinne e via...un acquario ...una bellezza, pieno di piante tropicali e pesci colorati che snuotazzano intorno, almeno i 10 $ valevano la pena.
Il posto è isolatissimo, non ci sono luci di notte e non ci sono altre barche intorno...stiamo contravvenendo ad una delle regole di sicurezza dei Caraibi “mai ancorare in posti isolati “ per via degli assalti. La notte scende e il tramonto è bellissimo, quando il buio arriva andiamo sotto e chiudiamo il tambuccio, opportunamente modificato per lasciare una parte aperta per l’aerazione ma con un buco che un ladro non si possa infilare. Abbiamo poi ultimamente montato un faro molto potente all’interno del tambuccio che accendendolo possiamo vedere chi c’è in pozzetto, c’è anche il progetto di montare una sirena che possa venire attivata dall’interno e...dulcis in fundo ...l’arma segreta, Slocum insegna ...40 chiodi a 4 punte sparsi per il pozzetto ...anche un po’ arrugginiti ...portatori di tetano...forse.
Voi direte “ma che esagerati” ma se leggete i racconti degli assalti in continuo aumento non vi sembrerà troppo....come si dice nei Caraibi “better safe than sorry”
La notte ...un incubo, una risacca tremenda che ci fa rollare da matti , tutto questo contribuisce a fare un gran rumore in coperta e quindi molte volte con l’orecchio teso ad immaginarsi che ci sia qualchuno a bordo. Dovevamo alzarci alle 5:30...ma esausti ci alziamo alle 5 e con il buio partiamo, lo swelling ci accompagnera’ su tutti i Caraibi .Risaliamo costeggiando la parte ovest di Grenada per rimanere ridossati dal vento e dal mare fino alla punta estrema , il portolano poi consiglia di continuare verso est in maniera di guadagnare in altezza per poi stringere la bolina nel passaggio tra Grenada e Ronde Island dove si incontra una forte corrente est verso ovest. Arriviamo al turning point , il vento ci investe da est bello allegro 14/15 nodi di reale, randa con una mano e fiocco e via di bolina stretta, non do retta al portolano e sembra che per un po’ riusciamo a tenere un discreto angolo...ma appena allontanati un paio di miglia da terra ci investe la corrente ed ecco che l’angolo diventa ridicolo ...così non ce la faremo mai...ok, ok , faccio ammenda avrei dovuto ascoltare il portolano, via che si vira a dritta e con un bordo a perdere e anche di più cerchiamo di prendere acqua sopravento per migliorare l’angolo.
Proseguiamo  un paio di miglia e poi riviriamo...ora si  che si ragiona. Nel frattempo siamo raggiunti da un altro paio di barche a vela, le vedo prima con l’AIS, “ma che bell’angolo che hanno, ma come vanno dritti, ma come vanno veloci”...non posso credere ai miei occhi ...VANNO A MOTORE...VERGOGNA !!! Ma come si fa con una giornata bellissima , un cielo blu, sole , temperatura mite ...e questi vanno a motore ...vado in depessione, anche se so che andando avanti incontreremo sempre più di questi personaggi. Facendo una piccola statistica solo in quella piccola traversata abbiamo stimato che il 90% delle barche a vela andava a motore :L.
Va be’ chisse ne frega, noi continuiamo con i nostri 4 nodi abbondanti di bolina stretta.
Improvvisamente sulla ruota del timone sembra essersi rovesciata una bottiglia di Loctite tenace, Antonella non molla più la ruota e timona come se fossimo in Coppa America, non si lascia sfuggire neanche un piccolo refolo...vuoi mangiare qualcosa ? ..NO, vuoi bere qualcosa ?...NO,,,ok ok , non disturbiamo la timoniera, la barca fila che è un piacere la giornata è splendida. A metà tra Ronde Island a Carriacou il vento cala un po’ e ci fa allargare l’angolo...tempo di un altro bordo, viriamo ancora a dritta e questa volta teniamo il bordo lungo per 4 miglia , poi riviriamo e di bolina larga filiamo dentro a  Tyrrel Bay, Carriacou come dei missili. Arriviamo stanchi per la notte in bianco e per la lunga timonata (non ne siamo più abituati), arriviamo in un mare di alberi, ci saranno un centinaio di barche , per fortuna la baia è grande, ci ancoriamo abbastanza indietro rispetto la spiaggia, ma per il momento va bene, domani con calma ci sposteremo più vicini.

Grenada , Flamingo Bay.




Carriacou, Tyrrel Bay






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