mercoledì 19 febbraio 2025

Dopo la Candelora un altra stagione verso nord

By Angelo

photo by Antonella

Gijon  11 febbraio 2025

Da Gijon a La Rochelle 248 miglia

Passata la festa Celtica di Imbole, che ai primi di febbraio sanciva il passaggio dall’inverno alla primavera, dal buio alla luce, come del resto in tutte le culture pre cristiane,  festa poi “aggiustata ad uso e consumo" nel cristianesimo come Candelora con fondamentalmente lo stesso senso a parte che è stata collegata ai 40 giorni dal Natale, rimane comunque come in tutte le civiltà e culture, la vittoria della luce sul buio.

Tutto questo veniva collegato all’agricoltura dove si sa bene da millenni che ai primi di febbraio il terreno “comincia a respirare” uscendo così dal letargo invernale.

Come tutte le genti nomadi di tutto il mondo, ci apprestiamo alla nostra personale transumanza verso nord.

Tutti gli anni ci ripetiamo che dopo 6 mesi di fermo, vorremmo ricominciare a navigare lentamente per avere tempo di riprendere il piede marino e perché il Golfo di Biscaglia -anche se cominciamo a conoscerlo- è sempre complicato navigarci.

Così anche quest’anno avevamo programmato di partire il 12 febbraio e con un paio di tappe costiere raggiungere San Sebastian nei paesi Baschi e di lì fare un dritto su La Rochelle in maniera di limitare le notti di navigazione. Una volta a San Sebastian dopo un paio di giorni  avevamo intravisto una finestrella che avrebbe permesso in 36 ore di arrivare a La Rochelle.

La domenica 9 febbraio però le previsioni cambiano e chiudono la finestra del 15, change of plan.

Ci organizziamo facendo un po’ le corse per partire martedì 11 e fare un dritto su La Rochelle con due notti di navigazione, e così anche quest’anno sfumano i buoni propositi.

La previsione ci da’ martedì 11 mare calmo, un po’ di venticello da est e sole, poi per la notte l’arrivo di una bassa pressione che viaggerà parallela alla costa spagnola e che speriamo ci becchi di striscio, per poi avere il giorno e la notte dopo relativamente tranquilla con venti da sud ovest.

Partenza alle 08:00, un gran bel sole, anche se la temperatura è sui 9 gradi, andiamo avanti tutto il giorno aiutandoci con il motore per via del vento debole, poi verso sera cominciamo a vedere l’approssimarsi della bassa pressione da sud ovest con nubi sempre più importanti.

Come ben tutti i navigatori sanno, alle 03:00 arriva la botta, 26/27 nodi di vento con raffiche a 33, naturalmente avevamo già preso una mano alla randa prima dell’evento con riduzione della vela di prua a fiocco, andatura tra il traverso e il lasco, il mare tende a montare più al traverso rendendo la vita a bordo un po’ miserabile.

In pratica a parte qualche breve nap, non riusciremo a dormire la notte, anche per la preoccupazione che il vento aumentasse e volevamo essere pronti ad un'altra eventuale riduzione.

Piano piano il giorno dopo i fenomeni si affievoliscono, a parte il mare che continua a spingere da ovest, ma nel frattempo si instaura la perenne risacca da nord ovest creando il ben famoso mare incrociato di Biscaglia.

Comunque i fenomeni sono in attenuazione e già dal pomeriggio il mare si da’ una calmata, rendendo possibile qualche dormitina di un paio di ore.

La sera si schiarisce tutto e arriva la luna piena, uno spettacolo magnifico. La seconda notte si dormicchia a turni, ma essendo sereno la temperatura scende a precipizio sui 4 gradi, anche sotto l’hard top fa’ un freddo birino, accendiamo così il Webasto tenendo aperto il tambuccio, all’interno una temperatura gradevole fuori riusciamo a guadagnare un paio di gradi e quando uno sente troppo freddo scende e si riscalda.

In giro …nessuno, e te credo, con sto freddo, neanche i fantomatici pescatori che si appostano sulla batimetria al confine tra i 3000  e i 150 metri facendoci ogni volta impazzire per trovare la giusta rotta.

Superiamo l’isola di Oleron e ci avviciniamo a La Rochelle, arriviamo però con la bassa marea al suo picco più basso, oltretutto siamo alle spring tides, dalla varia cartografia non si riesce bene a capire quale sia il minimo di fondo nel canale di accesso, proviamo a telefonare al marina, ma neanche loro lo sanno, in teoria ce la potremmo fare issando deriva, ma non siamo sicuri del pescaggio del timone di 1.7 metri, potremmo issare anche il timone, ma abbiamo visto in passato  che con deriva e timone su è ben difficile manovrare la barca, se poi c’è un po’ di corrente è mission impossible.

Sono le 11 di mattina, decidiamo quindi di andare all’ancora sulla parte est dell’Ile de Re e farci due fili, aspettare un paio di ore che la marea cominci a salire e poi entrare.

Mangiamo, si fa’ quasi l’una, ci prepariamo a issare l’ancora per entrare, ma ecco che arriva sparata su un gommone la Gendarmerie, ci affiancano e con il mitra spianato ci chiedono se possono salire a bordo - e prova a dirgli di no- con quel mitra che scandaglia.

Sale una donna e un uomo con le loro belle pistole e il terzo rimane sul gommone in andana con sempre il mitra pronto a fare fuoco, sia mai che assaltiamo i due saliti a bordo.

Controllano i documenti poi ci chiedono di scendere sotto e si mettono a controllare gli estintori, due su tre, scaduti dicono loro, anche se gli estintori hanno il manometro sul verde e non c’è scritto da nessuna parte la data di scadenza, ma solo quella di fabbricazione, da notare che abbiamo anche tre coperte di amianto distribuite in dinette per un eventuale spegnimento, molto più efficaci di un estintore a polvere, verificato dal vero nei vari corsi antifuoco fatti in passato.

Loro dicono che scadono dopo 5 anni, ma noi sta cosa non la ritroviamo su nessun documento governativo, comunque si annotano tutto compreso email e numero di telefono e ci dicono che potrebbero ricontattarci per verificare che ci siamo messi in regola, al momento non c’è nessun verbale o multa o altro, sembra più una maniera per convincerti a metterti in regola …speriamo, naturalmente appena scesi a terra ci compriamo due estintori francesi con su stampigliata la sua bella data di scadenza e così anche i solerti gendarmi saranno felici.

Entriamo al marina di Les Minimes e ci assegnano un posto ben riparato al pontile 6.

Contattiamo una compagnia di rigger per farci fare un preventivo per cambiare tutto il rigging (atrezzatura dell'albero) che ha ormai 12 anni e si è preso delle belle sventolate in questi 12 anni dalla Patagonia alle Falkland, e siccome da molti anni non abbiamo una assicurazione casco, la cosa più saggia è cambiare il rigging, anche perché nella lista di eventi drammatici che possono accadere in una barca, dopo l’affondamento sicuramente c’è il disalberamento, quindi in prevenzione pensiamo di cambiare tutto il rigging.

Nei mesi scorsi avevamo contattato diverse ditte di rigger alla Rochelle con accluso qualche preventivo, quello che ci eravamo dimenticati di chiedere erano le tempistiche, cioè quando si potrebbe fare il lavoro.

Noi ingenuamente avevamo pensato: “andiamo là a metà febbraio e saranno lì a girarsi i pollici e ci faranno il lavoro subitopresto” . Non avevamo considerato il fatto che La Rochelle con le sue 5000 e passa barche è praticamente un cantiere aperto che pedala 365 giorni all’anno senza basse stagioni.

E così contattando una delle ditte che a noi sconquifferava maggiormente, scopriamo che ci voleva un booking di un mese e mezzo in anticipo.

Naturalmente non abbiamo nessuna voglia di rimanere intrappolati un mese e mezzo a La Rochelle per aspettare la sostituzione del rigging, lo abbiamo su da 12 anni, ha preso 2 uragani e non so quante burrasche, vuoi mo’ che venga giù nei prossimi 6 mesi? Mai dire mai, però  ci accolliamo questo rischio e lo cambieremo a ottobre/novembre al ritorno del nostro giro.

 

11 febbraio partenza all'alba da Gijón

Controllo della rotta dal pozzetto sul tablet




La spiaggia di San Lorenzo con le montagne illuminate dal sole
La rotta sul computer di bordo, decimo attraversamento del golfo di Biscaglia.

13 02 Arrivati all'ingresso di La Rochelle con una nebbia fitta e marea contro, ci mettiamo in attesa all'ancora davanti a l'Ile de Re, dopo poco la nebbia si alza e compare la spiaggia e il sole.





Il ponte che collega l'île de Re alla terraferma.

 

Île de Re


Il canale d'ingresso a La Rochelle e la meda Richelieu  in ricordo del muro dell'assedio che fece costruire il famoso cardinale per reprimere la ribellione della città protestante.

 

Il tecnico acrobata rileva l'albero e le sartie

 

 

Dall'altra parte del canale d'ingresso

Passeggiata dal porto di Les Minimes al centro città lungo il canale.