By Angelo
photo by Antonella
Gijon 11 febbraio 2025
Da Gijon a La Rochelle 248 miglia
Passata la festa
Celtica di Imbole, che ai primi di febbraio sanciva il passaggio dall’inverno
alla primavera, dal buio alla luce, come del resto in tutte le culture pre
cristiane, festa poi “aggiustata ad uso
e consumo" nel cristianesimo come Candelora con fondamentalmente lo stesso
senso a parte che è stata collegata ai 40 giorni dal Natale, rimane comunque
come in tutte le civiltà e culture, la vittoria della luce sul buio.
Tutto questo
veniva collegato all’agricoltura dove si sa bene da millenni che ai primi di
febbraio il terreno “comincia a respirare” uscendo così dal letargo invernale.
Come tutte le
genti nomadi di tutto il mondo, ci apprestiamo alla nostra personale
transumanza verso nord.
Tutti gli anni ci
ripetiamo che dopo 6 mesi di fermo, vorremmo ricominciare a navigare
lentamente per avere tempo di riprendere il piede marino e perché il Golfo di
Biscaglia -anche se cominciamo a conoscerlo- è sempre complicato navigarci.
Così anche
quest’anno avevamo programmato di partire il 12 febbraio e con un paio di tappe
costiere raggiungere San Sebastian nei paesi Baschi e di lì fare un dritto su
La Rochelle in maniera di limitare le notti di navigazione.
La domenica 9
febbraio però le previsioni cambiano e chiudono la finestra del 15, change of
plan.
Ci organizziamo
facendo un po’ le corse per partire martedì 11 e fare un dritto su La
Rochelle con due notti di navigazione, e così anche quest’anno sfumano i
buoni propositi.
La previsione ci
da’ martedì 11 mare calmo, un po’ di venticello da est e sole, poi per la
notte l’arrivo di una bassa pressione che viaggerà parallela alla costa
spagnola e che speriamo ci becchi di striscio, per poi avere il giorno e la
notte dopo relativamente tranquilla con venti da sud ovest.
Partenza alle
08:00, un gran bel sole, anche se la temperatura è sui 9 gradi, andiamo avanti
tutto il giorno aiutandoci con il motore per via del vento debole, poi verso
sera cominciamo a vedere l’approssimarsi della bassa pressione da sud ovest con nubi sempre più importanti.
Come ben tutti i
navigatori sanno, alle 03:00 arriva la botta, 26/27 nodi di vento con raffiche
a 33, naturalmente avevamo già preso una mano alla randa prima dell’evento con
riduzione della vela di prua a fiocco, andatura tra il traverso e il lasco, il
mare tende a montare più al traverso rendendo la vita a bordo un po’
miserabile.
In pratica a
parte qualche breve nap, non riusciremo a dormire la notte, anche per la
preoccupazione che il vento aumentasse e volevamo essere pronti ad un'altra
eventuale riduzione.
Piano piano il
giorno dopo i fenomeni si affievoliscono, a parte il mare che continua a
spingere da ovest, ma nel frattempo si instaura la perenne risacca da nord
ovest creando il ben famoso mare incrociato di Biscaglia.
Comunque i
fenomeni sono in attenuazione e già dal pomeriggio il mare si da’ una calmata,
rendendo possibile qualche dormitina di un paio di ore.
La sera si
schiarisce tutto e arriva la luna piena, uno spettacolo magnifico. La seconda
notte si dormicchia a turni, ma essendo sereno la temperatura scende a
precipizio sui 4 gradi, anche sotto l’hard top fa’ un freddo birino, accendiamo
così il Webasto tenendo aperto il tambuccio, all’interno una temperatura
gradevole fuori riusciamo a guadagnare un paio di gradi e quando uno sente
troppo freddo scende e si riscalda.
In giro …nessuno,
e te credo, con sto freddo, neanche i fantomatici pescatori che si appostano
sulla batimetria al confine tra i 3000 e
i 150 metri facendoci ogni volta impazzire per trovare la giusta rotta.
Superiamo l’isola
di Oleron e ci avviciniamo a La Rochelle, arriviamo però con la bassa marea
al suo picco più basso, oltretutto siamo alle spring tides, dalla varia
cartografia non si riesce bene a capire quale sia il minimo di fondo nel canale
di accesso, proviamo a telefonare al marina, ma neanche loro lo sanno, in
teoria ce la potremmo fare issando deriva, ma non siamo sicuri del pescaggio
del timone di 1.7 metri, potremmo issare anche il timone, ma abbiamo visto in
passato che con deriva e timone su è ben difficile manovrare la barca, se poi c’è un po’ di corrente è mission
impossible.
Sono le 11 di
mattina, decidiamo quindi di andare all’ancora sulla parte est dell’Ile de Re e
farci due fili, aspettare un paio di ore che la marea cominci a salire e poi
entrare.
Mangiamo, si fa’
quasi l’una, ci prepariamo a issare l’ancora per entrare, ma ecco che arriva sparata
su un gommone la Gendarmerie, ci affiancano e con il mitra spianato
ci chiedono se possono salire a bordo - e prova a dirgli di no- con quel mitra
che scandaglia.
Sale una donna e
un uomo con le loro belle pistole e il terzo rimane sul gommone in andana con
sempre il mitra pronto a fare fuoco, sia mai che assaltiamo i due saliti a
bordo.
Controllano i documenti poi ci chiedono di scendere sotto e si mettono a controllare gli estintori, due su tre, scaduti dicono loro, anche se gli estintori hanno il manometro sul verde e non c’è scritto da nessuna parte la data di scadenza, ma solo quella di fabbricazione, da notare che abbiamo anche tre coperte di amianto distribuite in dinette per un eventuale spegnimento, molto più efficaci di un estintore a polvere, verificato dal vero nei vari corsi antifuoco fatti in passato.
Loro dicono che scadono dopo 5 anni, ma noi sta cosa non la ritroviamo su nessun documento governativo, comunque si annotano tutto compreso email e numero di telefono e ci dicono che potrebbero ricontattarci per verificare che ci siamo messi in regola, al momento non c’è nessun verbale o multa o altro, sembra più una maniera per convincerti a metterti in regola …speriamo, naturalmente appena scesi a terra ci compriamo due estintori francesi con su stampigliata la sua bella data di scadenza e così anche i solerti gendarmi saranno felici.
Entriamo al
marina di Les Minimes e ci assegnano un
posto ben riparato al pontile 6.
Contattiamo una
compagnia di rigger per farci fare un preventivo per cambiare tutto il rigging (atrezzatura dell'albero) che
ha ormai 12 anni e si è preso delle belle sventolate in questi 12 anni dalla
Patagonia alle Falkland, e siccome da molti anni non abbiamo una assicurazione
casco, la cosa più saggia è cambiare il rigging, anche perché nella lista
di eventi drammatici che possono accadere in una barca, dopo l’affondamento
sicuramente c’è il disalberamento, quindi in prevenzione pensiamo di cambiare
tutto il rigging.
Nei mesi scorsi
avevamo contattato diverse ditte di rigger alla Rochelle con accluso qualche
preventivo, quello che ci eravamo dimenticati di chiedere erano le tempistiche,
cioè quando si potrebbe fare il lavoro.
Noi ingenuamente
avevamo pensato: “andiamo là a metà febbraio e saranno lì a girarsi i
pollici e ci faranno il lavoro subitopresto” . Non avevamo considerato il fatto
che La Rochelle con le sue 5000 e passa barche è praticamente un cantiere
aperto che pedala 365 giorni all’anno senza basse stagioni.
E così contattando
una delle ditte che a noi sconquifferava maggiormente, scopriamo che ci voleva
un booking di un mese e mezzo in anticipo.
Naturalmente non
abbiamo nessuna voglia di rimanere intrappolati un mese e mezzo a La Rochelle
per aspettare la sostituzione del rigging, lo abbiamo su da 12 anni, ha preso 2
uragani e non so quante burrasche, vuoi mo’ che venga giù nei prossimi 6 mesi?
Mai dire mai, però ci accolliamo questo rischio e lo cambieremo a
ottobre/novembre al ritorno del nostro giro.
11 febbraio partenza all'alba da Gijón Controllo della rotta dal pozzetto sul tablet
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La spiaggia di San Lorenzo con le montagne illuminate dal sole |
La rotta sul computer di bordo, decimo attraversamento del golfo di Biscaglia. |
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13 02 Arrivati all'ingresso di La Rochelle con una nebbia fitta e marea contro, ci mettiamo in attesa all'ancora davanti a l'Ile de Re, dopo poco la nebbia si alza e compare la spiaggia e il sole. |
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Il ponte che collega l'île de Re alla terraferma. |
Il canale d'ingresso a La Rochelle e la meda Richelieu in ricordo del muro dell'assedio che fece costruire il famoso cardinale per reprimere la ribellione della città protestante. |
Il tecnico acrobata rileva l'albero e le sartie
Dall'altra parte del canale d'ingresso Passeggiata dal porto di Les Minimes al centro città lungo il canale.