sabato 27 maggio 2023

Da Portrush a Ballymastoker Bay (Repubblica d´Irlanda)

Da Portrush a Ballymastoker Bay (Repubblica d´Irlanda)

26 maggio 2023

55 12.3726 N 007 37.1532 W

By Angelo

Dopo 5 giorni di inferno dantesco nel micro marina di Portrush, per il movimento da risacca, anche se c' e' da dire che i due ragazzi del marina ci hanno assistito alla grande scarrozzandoci in macchina per il gasolio, per la bombola campingas, e per l´acquisto delle lifejacket.
Completate tutte le necessita' , finalmente il vento non e' piu' terribile e decidiamo di partire con direzione nord ovest.
Abbiamo in andana una barca inglese con a bordo tre gentlemen dell' associazione RCCPF, che sapendo che molleremo alle 15:00, alle 14:30 mollano per dirigersi all´interno del fiordo verso Londonderry.
Con noi partono anche Debora e Gary, una coppia scozzese su una barca a vela di circa 9 metri con la nostra stessa intenzione di navigazione.
Il mare forecast prevede 1.9 mt di swelling, il vento debole da NW, appena usciti dal porticciolo, l' onda e' enorme per via dei bassi fondali,bsiamo non poco preoccupati, poi piano piano con l´ approfondirsi dei fondali la situazione migliora.
La strategia e' di partire alle 15:00 per beccare verso le 16:00 la corrente che porta verso NW dopo aver attraversato il Lough Foyle e pernottare nella baia di Culdaff 55 17.9000 N 007 08.9373 W, circa a meta' strada perche' non ce la si fa' a passare il capo di Malin Head, la parte piu' a nord dell´Irlanda giustamente chiamata anche il "Capo Horn2" dell´Irlanda, o almeno anche se ce la si puo' fare ad attraversare il capo in one go, ci si troverebbe poi la corrente contro per entrare nel grande fiordo di Swilly.
Dico giustamente perche' e' un passaggio davvero complicato, dove lo swelling da NW e' sempre presente, il vento sempre forte e in due direzioni diverse, dipende da che parte del capo e correnti forti accelerate dal passaggio nel Inishtraull Sound, tra il capo e l' isola omonima.
Navigazione tranquilla con alternanze di vela e motore e con la corrente di marea a favore.
Alle 19:30 siamo in baia e ancorati davanti ad una mega spiaggiona, il fondo e' buono e sabbioso, per avere poco fondo dobbiamo andare a circa 200 metri da riva, che se da un lato e' scenicamente bello dall' altro non e' il massimo della sicurezza, considerando che la baia e protetta dai settori 3 e 4, ma completamente aperta agli altri settori, naturalmente la risacca e' potente e tende a spingerci a terra.
La bellezza di essere in baie vuote ci permette di dare 6 calumi di catena, una bellezza, per noi ormai quando ci sono due barche in baia compresa la nostra ci sembra gia' una situazione affollata, non riusciremmo piu´a navigare in Mediterraneo neanche sotto tortura.
Poco dopo arriva anche Josi, la barca dei due scozzesi. La notte passa rollando parecchio anche perche' il vento sparisce completamente e la risacca ce la ritroviamo al traverso, ma per quanto si possa rollare non e' mai peggio di Portrush.
Per passare Malin Head abbiamo due possibilita', o partire alle 05:00 e passare il capo nella seconda ora di marea che ci spinge, pero´ci da´ uno swelling ( risacca) abbastanza alto, circa 1.8 metri contro la corrente e vento moderato, la seconda possibilita' e' di partire verso le 13:00 fare le prime 3 ore controcorrente per arrivare al capo verso le 16:00 in slack di marea, pero' con il vento da NW piu' arzillo anche se con meno swelling.
Cosa sia peggio, se contro corrente e lo swelling o il vento contro, anche chiedendo in giro non ne siamo venuti a capo, noi ci siamo fatti l´idea che sia peggio vento contro la corrente e quindi optiamo per la opzione 1.
Partenza alle 05:00, vorremmo partire anche prima, ma la costa e' sempre piena di lobster pot (nasse per le aragoste) poco segnalate e quindi partenza con la luce anche se gia' alle 04:30 la luce impera.
Sveglia alle 04:00 e piano piano ci prepariamo alla partenza, non sappiamo le intenzioni di Josi, perche' ieri sera non siamo riusciti a comunicare.
Alle 05:00 issiamo ancora e via che si va' e occhi aperti per le nasse in giro. Qua' non usano le bandierine per segnalarle, ma solo due boette collegate da una cima tra di loro, sarebbe meglio che la boetta fosse solo una, collegata al cavo che si immerge, ma ne mettono due collegate tra di loro da una cima per facilitarne il recupero con il mezzo marinaio, ma quella cimetta ad andarci dentro e' terribile per l´elica, naturalemnte boette piccole e colori diversi, dall´azzurro ...sigg!! al verde, qualcuna rosa o arancione.
Poco dopo il sole sorge sull' orizzonte ed e' una bellezza, con tutta la palla visibile, il tempo non e' una bellezza, grigio e pioggerella, il vento aiuta ma ci si aiuta anche con il motore, la marea spinge e va' bene, almeno i conti tornano, non si sa' mai, sbagliare la marea sarebbe davvero complicato.
Man mano che ci avviciniamo al capo lo swelling aumenta scontrandosi sempre piu' con la marea nel restringimento del Sound, il meteo cambia e la nebbia scende con pioggerella, proprio il meteo dei passaggi complicati.
Al traverso dell´isola Inishtraull le onde diventano davvero grandi dai 3 ai 4 metri, visibilita' poca e in piu' sale anche il vento sul naso, un delirio di passaggio.
Passato il sound, le onde da grandi diventano confuse e incrociate, lavatrice a 1400 giri, si procede e piano piano giriamo intorno al famigerato capo. Man mano che poggiamo il vento ci da' buono e finalmente spegniamo motore e via che si va' con randa piena e genoa 150%.
Il tempo migliora e si schiarisce, fino ad arrivare fuori il sole, la navigazione ora e' magnifica, 22 nodi di apparente e si vola con la marea a favore che ci spinge dentro al fiordo di Swilly.
C´e' una prima baia all´entrata, ma ci sembra abbastanza esposta anche se e' molto grande e invitante, decidiamo di proseguire per altre 4 miglia dentro al fiordo per andare a vedere un paio di baiette vicino ad una torre.
Passiamo una salmonera e arriviamo alle due baiette contornate di scogli, la larghezza massima solo two cable, pari a circa 360 metri, all´interno oltretutto pieno di nasse, niente da fare ci sembra una mousetrap, torniamo indietro e andiamo ad ancorare davanti a Port Salon , anche se di porto non c'e' nulla, solo un muro che spacciano per pier, ma nessuno si puo' attraccare li' non c´e' fondo e non ha nessun riparo.
Ci ancoriamo a sud del pier davanti ad una bellissima spiaggiona, in 4 metri, giu' 40 metri di catena, di catena ne abbiamo, perche' non usarla, di sicuro non diamo fastidio a nessuno in rotazione, non c' é anima viva.
Verso le 20:00 vediamo arrivare Josi, ci sentiamo via VHF e ci raccontano che sono partiti tardi per via di uno sfilacciamento al genoa che hanno dovuto cucire spezzando ben tre aghi.
Ancorano, ma domani mattina ripartono verso il fondo del fiordo dove c´e' un marina dove hanno fatto arrivare via Amazon il portolano dell´Irlanda dell´ovest che non avevano.
Noi la mattina scendiamo a terra col dinghi a remi, ormai siamo in 3.5 mt di fondo e la spiaggia e' davvero vicina.
Riusciamo a mettere il cavo di sicurezza incuneato tra due rocce e ci facciamo a piedi la lunghissima spiaggia.
Si fa' mezzogiorno e abbiamo i crampi dalla fame, nel frattempo aumenta il vento con una piogerrellina insidiosa che dopo poco uno e' utto bagnato.
Andiamo al micro paese e chiediamo ad un bar se fanno anche da mangiare, loro no, pero' possiamo andare al Golf Club e li' anno un ristorante.
Andiamo al Golf Club, da premettere che il golf da queste parti come in Scozia, non e' cosi' elitario come in Italia, il golf e' un qualsiasi altro sport accessibile ai molti, ci sono anche campi comunali.
Al ristorante diciamo che non siamo golfer ma sailor, non c´e' nessun problema, siete i benvenuti!
Ci sediamo al primo piano davanti ad un finestrone da cui si puo' vedere il campo da golf, ma piu' interessante, si puo' vedere Stranizza all´ancora.
Mangiamo da dio, fish and chips freschissimi e croccantissimi, due pinte di Guinness e per finire la torta di mele fatta in casa con la crema pasticcera tiepida, una leccornia.
Ora di rientrare in barca, riprendiamo il dinghi, 4 remate e siamo di nuovo a bordo.
Ci sentiamo un po' piu' rilassati nella Repubblica d´Irlanda, il Nord Irlanda ha ancora diversi problemi di identita' da risolvere, tanti si sentono Irlandesi, altri inglesi, di fatto pochissimi navigano con la bandiera, e' un problema anche issare la bandiera di cortesia, ci hanno detto che l´Union Jack va bene dipende dalla citta' , alcune citta' sono nazionaliste altre loyalist, poi e' arrivata anche Brexit a complicare ulteriormente le cose, tant' e' che ad un certo punto abbiamo rimosso la bandiera di cortesia per non incorrere nelle persone sbagliate.
Guai a incominciare un discorso a riguardo, si sente che c' e' ancora una profonda crepa da sanare.
Appena passati il confine abbiamo issato la bandiera d'Irlanda e ne siamo stati molto contenti e molto piu' rilassati.


Sent by radio SSB

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