lunedì 22 maggio 2023

Da Port Ellen Kilnaught Bay (Scozia) a Portrush (Irlanda del Nord)

Da Port Ellen Kilnaught Bay (Scozia) a Portrush (Irlanda del Nord)

20 maggio 2023

55 12.2382 N 006 40.1007 W

L' attraversamento tra la Scozia e l'Irlanda del Nord sono solo 30 miglia, ma sono 30 miglia complicate .
Le complicazioni derivano pricipalmente dall' incrocio di correnti di marea, una arriva su dall' Irlanda dell' Est e continua la sua corsa verso nord ovest, un' altra taglia il canale da est verso ovest e viceversa, dove esattamente comincia una e finisce l' altra non c'e' modo di saperlo.
Nella nostra strategia avevamo contemplato di prendere il tempo di quella piu' centrale che cominciava a darci buono dalle 15:00, da considerare che non volevamo arrivare col buio in un nuovo porticciolo abbastanza problematico di se'.
Issiamo ancora alle 13:30 per poter anticipare, un po' a rischio di prendersi l'ultima ora di corrente contro, ma come sempre bisogna mediare e cercare di fare contenti tutti.
La previsione dava SE che con rotta vera 213 gradi ci avrebbe dovuto dare un apparente di bolina larga/traverso.
Usciamo dal ridosso e appena lasciata la controcorrente sotto costa, impattiamo la corrente contro, motore e randa ma si fa' fatica, incrociamo un sacco di gorghi, c'e' uno scontro immane di correnti, da considerare che siamo alle Sigizie.
Da queste parti c'e' anche uno dei pochissimi punti nel mondo dove l' alta marea si eguaglia alla bassa marea, ora non ricordo il complicato nome che lo definisce, ma in tutto il mondo ci saranno al massimo una dozzina di questi punti, quali siano le conseguenze negative in navigazione non ci e' dato di sapere, ma intorno a noi vediamo forze gigantesche all'opera e noi soli soletti a cercare di gestirle al meglio.
Il meteo cambia e da brutto va' a schifoso, una nebbiolina con pioggerella intercalata da scrosci, ma sempre con nebbia e visibilita' a 200 metri.
Prendiamo un po' di vento, le vele grondano di pioggia e pioggerella, il genoa ha ormai tutte rigature verdastre di muffa, ma non troviamo mai il tempo giusto per dargli una pulita, scherzando l'altro giorno dicevamo che ci sembriamo ormai the "Flyng Dutchman" che continua ininterrottamente a solcare gli oceani con le vele a brandelli.
Passiamo davanti e non dentro alla TSS tra Scozia e Irlanda, un primo cargo da est a ovest non ci impensierisce, un altro da ovest a est ci da' qualche problema di CPA.
Poi con maniera veloce da' 10 gradi a sinistra per imboccare la TSS e ci libera dalla CPA, lo vediamo passare a 200 metri sulla poppa tra la nebbia ed e' immenso, sara' comodo comodo 200 metri di lunghezza.
Piu' ci avviciniamo a terra e piu' si infittisce la nebbia e la pioggerella non molla mai, con l'approssimarsi del buio la faccenda peggiora.
In tutto sto movimento abbiamo sempre avuto l'onda lunga da ovest di 1.5 metri al traverso, con l'avvicinarsi a costa e al traverso di una linea di reef, l'onda aumenta facendoci rollare pesantemente, mi accorgo di aver tracciato la rotta troppo vicino ai reef, se il motore ci dovesse piantare, l'onda lunga ci spingerebbe inesorabilmente a scogli.
Decidiamo di ammainare randa per prepararci per tempo all'entrata nel porticciolo, non faccio tempo ad andare all'albero che vedo a 30 metri di prua la coppia bastarda di boette per la pesca di aragoste, siamo dritti per prenderle, urlo ad Antonella di dare tutta dritta e le evitiamo per un pelo, non riesco a pensare se le prendevamo nell'elica con i reef sottovento in 50 metri di fondo che bordello sarebbe stato a venirne fuori.
Giriamo la punta e ci troviamo ora il mare di poppa che spinge, tra l'imbrunire e la nebbia riusciamo finalmente a vedere il rosso e il verde di entrata nel porticciolo.
Avevamo telefonato prima di partire all' Harbour Master per chiedere informazioni, praticamente c'e' solo un pontile galleggiante di 50 metri in parallelo al molo, pontile gia' pieno da tre barche a vela, due in andana e un' altra dove andremo noi in andana., fine del micro porto.
Ci mettiamo in andana con un Westerly di un local, che gentilmente se pur ormai sono le 22:00 ci prende le cime con gentilezza.
Finalmente arrivati, appena 30 miglia, ma come al solito intense, si balla da matti, la risacca da nord ovest/ovest entra e siamo tutti strattonati a destra e a sinistra.
Questo porticciolo e' considerato un po' come porto rifugio delle barche che normalmente stazionano all'interno del fiume Bann dove ci sono ben 4 marina, fiume stretto rivolto a nord ovest, cosi' quando c' e' risacca o vento dai settori nord la barra di sabbia all'entrata del fiume facendo montare i frangenti crea un onda brutta e non si puo' ne' entrare ne' uscire, quindi le barche si rifugiano qua' in attesa che la situazione migliori.
La situazione viene monitorata attraverso una web camera puntata sulla foce e ci si puo' mettere in contatto con i vari Harbour Master dei vari marina per avere qualche suggerimento.
Il giorno dopo, domenica ...sciolgono i cani: due barche a vela se ne vanno con direzione Bangor e noi ci spostiamo quindi al pontile, perche' la barca con cui siamo in andana continua a monitorare la situazione del fiume perche' vorrebbe tornare al suo marina all'interno del fiume.
Nel frattempo arrivano due grossi motoscafi alla io sono grosso e ce l'ho duro e vi spacco a meta', si ormeggiano dietro di noi, ma li' non possono stare perche' e' il posto delle barche commerciali.
Noi ci facciamo i fatti nostri all'interno della barca, perche' piu' li evito sti motoscafari cafoni e meglio sto'.
Ad un certo punto sento che qualcuno armeggia con le nostre cime e sentiamo la barca muoversi, sti COGLIONI (sorry about my french) di motoscafari per farsi spazio ci stavano muovendo la barca senza dirci nulla. Sono schizzato fuori come una molla e ho cominciato ad insultarli e a dirgli che non si permettessero di toccare la barca senza il nostro permesso, se mi fate incazza' chiamo anche la polizia. Non si aspettavano certo una reazione cosi' animata da un visitor, ma guai a chi tocca Stranizza senza permesso.
Dopo poco arriva l'Harbour Master a chetare gli animi e con le dovute cautele posizioniamo la nostra barca piu' avanti nel pontile, poco dopo arrivera' un 42 piedi da charter, Sun qualcosa, che ha avuto problemi con il gasolio e si e' dovuto far trainare, alla domanda da quanto tempo non pulisce il serbatoio del gasolio, candidamente risponde, mai pulito in 13 anni, quasi se ne facesse un vanto, ma ve un po' che gente.
Ora la situazione e' ancora peggiore, noi siamo ormeggiati al pontile e abbiamo in andana sto 42 piedi che l'indomani avra' a bordo un paio di meccanici per svuotare e pulire il serbatoio.
La risacca e' terribile e la notte non riusciremo a dormire, la sosta in sto posto e' una sosta tecnica, ci serve una bombola di campingas, fare gasolio, e fare bucato prima di dirigerci verso la selvaggia Irlanda dell'Ovest.
A bordo del 42 sono rimasti solo lo skipper e un pagante, in attesa che rientrino a Bangor, la sera naturalmente se ne vanno al pub e rientrano verso l'una di notte cercando di passare sopra la nostra barca per andare nella loro. Lo skipper e' imbriago, ma ancora ha qualche sprazzo di lucidita', il pagante e' completamente strafraccido, tant' e' che nel passaggio tra le due barche cade in mezzo e finisce in acqua con grandi urli e madonne, shit di qua' fuck di la', e ci credo l'acqua sara' a 4 gradi.
Lo skipper imperterrito dalla prua della barca gli dice cosa deve fare per tornare sul pontile, ma quello in acqua e' completamente in un altro mondo, lo skipper non pensa neanche per un attimo di andare a dargli una mano o tirargli una cima, io me la godo da sotto l'hard top, se spera che gli vada a dare una mano io, puo' stare li' e diventare un pezzo di ghiaccio.
In qualche maniera riesce a raggiungere la scaletta per risalire sul pontile, non si regge in piedi, barcolla , neanche fosse ubbriaco ah ah. A me sembra una situazione surreale, riesce dopo vari tentativi a togliersi la maglietta di dosso e rimane a torso nudo, io sto congelando tutto vestito, poi con "N" tentativi riesce finalmente a risalire sulla nostra barca, dopo mezzora e non so' quanti tentativi finalmente risale sul 42, immagino che l'indomani all'interno del 42 abbiano usato la pulitrice a vapore per rimuovere il vomito che avra' depositato su tutto il mobilio.
L'alcool e' un problema mondiale, ma al nord e' davvero un problema enorme, provano di tutto per limitarlo, ma non c'e' verso e dilaga sempre di piu', questa e' una delle parti oscure dei popoli nordici.
Sembra che gira che ti rigira siamo riusciti a trovare una campingas in un paese all'interno del fiume. Qua' le campingas sono merce preziosa, domani prenderemo il trenino per andarla ad acquistare, naturalmente dovremo cammuffarla dentro una borsa.
Questa mattina siamo andati al Lidl a fare la spesona e poi a seguire, con l'aiuto di un passaggio in macchina dell'Harbour Master, abbiamo riempito due taniche di gasolio, Antonella ci ha dato sotto con il bucato, visto che sia lavatrice e asiugatrice sono gratis, noi saremmo quasi pronti, ma il meteo non collabora, dovremmo muoverci verso nord ovest ma i prossimi giorni venti e mare da nord ovest/ovest.
Il problema che anche il mare si intensifichera' e stare in sta trappola per topi non e' un' opzione, ma in giro non c'e' altro se non andare in profondita' nel fiordo per arrivare a Londonderry, ma sono 25 miglia ad andare e 25 ad uscire con correnti mica tanto belle. Forse abbiamo trovato un porticciolo di pescatori, Greencastle, sull'altra sponda del fiordo, almeno ci potremmo mettere piu' a ridosso. domani dopo che avremo la bombola in mano proveremo a contattare l'Harbour Master e sentire se ha un posticino magari in andana con un peschereccio.
Abbiamo gia' visto che l'Irlanda Est e del nord e' complicata e dura, ma quello che ci aspetta nella parte ovest lo sara' ancora di piu'.

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