mercoledì 29 aprile 2020

Sostituzione skai con sughero e coibentazione cabina di poppa.

Horta 29 aprile 2020

si prosegue con i grandi lavori, lo skai nella cabina di poppa si era ormai scollato ed era davvero un gran brutto vedere. Invece di sostituirlo con uno simile abbiamo pensato di installare del sughero per aumentare la coibentazione.
Il lavoraccio e' stato inizialmente a togliere lo skai vecchio, con una polvere davvero micidiale, in origine sotto lo skai il cantiere aveva incollato sull'alluminio dei pannelli di polistirolo monocellula spessi 4/5 mm , questo ha aiutato nel momento di togliere la vecchia colla, perche' anche se un lavoro ingrato e' stato pero' piu' facile carteggiare .
Il sughero e' 4 mm di spessore incollato sul polistirolo, alla fine non lo abbiamo rasato come si fa' normalmente nelle abitazioni, avevamo paura che con le varie dilatazioni termiche in futuro potesse cominciare a staccarsi lo stucco.Lo abbiamo quindi solo verniciato di bianco con vernice ad acqua, rimane un filino ruvido, ma a noi va' bene anche cosi'.


Come era la cabina prima






Si puo' intravedere lo skai a cagarella sotto al pozzetto



Si comincia a rimuovere il vecchio skai 





In contemporanea si comincia la distruzione del pannello di compensato



Si intravede il pannellino di polistirolo con ancora attaccata la colla dello skai



Scartavetrare sotto al pozzetto e' stato davvero un lavoraccio infame.




Come si presentava il pannello dopo la carteggiatura



Si comincia con il sughero, lavorare dentro la cabina e' stato un altra sfida, ossa e muscoli a sera erano un blocco inamovibile.





   usato la stesso tipo di colla che avevo usato per il polistirolo






Finito con il sughero si comincia con il polistirolo nei laterali 




Anche nel cielino 




Anche a estrema poppa dove e' installato il PC dell'autopilota


Con la schiuma a riempire i fori rimasti. Prima di iniziare con l'alluminio, visto che mi rimaneva del sughero ne ho aggiunto uno strato sul polistirolo e infine sopra l'alluminio.







Si va' con le doghe, queste purtroppo sono parecchio nodose e alla fine sembrerà' una sauna svedese, purtroppo bisogna arrangiarsi con il materiale che si trova localmente, pero' devo dire che il risultato finale noi piace molto, non ci piacciono le barche scure dentro...ci ricordano troppo le bare.



si vernicia il sughero





Qualche coprifilo per coprire le giunture del sughero.



Ed ecco la sauna svedese pronta all'uso.


domenica 19 aprile 2020

Manutenzione ordinaria lineare T1 dell' ST 6000

Horta 19 aprile 2020

Penso che siano ormai piu' di 15 anni che ho montato l'autopilota ST 6000 , a parte qualche incongruenza data dal computer per il resto ha funzionato sempre alla grande.Penso abbia sulle spalle qualcosa come 40000 miglia.
Visto che e' in atto la  ristrutturazione di Stranizza, ho deciso di dare un occhiata dentro per vedere come sono messi i vari componenti.Una cosa importantissima e' stato il predisporre inizialmente un montaggio al coperto del lineare.Viene commercializzato come water resistent , ma a detta della Rymarine stessa e' molto meglio installarlo al coperto.Per fare cio' , un altra delle tante installazioni ingegneristiche su Stranizza, ma alla fine riuscii ad inserirlo all'interno del gavone di sinistra del pozzetto e il braccio che fuoriesce ad incapsularlo in un soffietto che si metteva sulla leva del cambio dell'auto.All'interno del gavone gli feci poi costruire una copertura modellata in plexiglas , in questa maniera e' sempre stato all'asciutto e al coperto e non ha mai perso un colpo.
Quello che segue e' una manutenzione davvero spicciola , ma serve per capire a che punto sono i vari componenti, se ci fosse stato qualche problema di funzionamento avrei fatto uno smontaggio piu' profondo fino alla vite senza fine.Ma visto che dei problemi non ce ne sono stati mi sono limitato ad un controllo e a scoprire se i 4 planetari fossero di plastica o metallo e a che grado di usura.

Smontato e portato a casa in officina



Si comincia con lo svitare due piccole brugole sul frontale.Non c'e' nessun tipo di guarnizione tra la copertura in plastica e il corpo in alluminio, di qui' si capisce il perche' un montaggio al coperto e' ben gradito.



Una volta tolto il frontale si accede alle 4 viti a brugola che trattengono la parte posteriore.Una volta tolte si accede alla connessione tra motore elettrico e vite senza fine.Per accedere ai 4 planetari bisogna rimuovere  il coperchio che e' fissato all'alberino attraverso un seeger microscopico, ho dovuto modificare la pinza da seeger per poterlo estrarre.



Modifica punte della pinza da seeger



Tolto il coperchio si ha gia' una visione di insieme della cinghia ...in buonissime condizioni e dei 4 planetari ...fortunatamente in metallo.So di quelli in plastica che hanno diversi problemi di usura.A questo punto se avessi avuto dei problemi andrei avanti sfilando la spina elastica dal porta planetari, ma questa non e' una necessita' al momento, quindi passo ad altro avendo testato a mano il funzionamento molto scorrevole della vite senza fine.Ho verificato che i vari ingranaggi siano ancora ben ingrassati ...un velo e non necessitano di grasso aggiuntivo.



Vado ora a controllare le spazzole nel motore elettrico 



C'e' un coperchio che trattiene le spazzole che gentilmente va' picchiettato per farlo scorrere verso il corpo centrale...con garbo e gentilezza.



La foto e' venuta un po' sfuocata ma si riesce ad intravvedere la spazzola praticamente nuova



Rimontato il tutto controllo se sia tutto apposto sfilando e riinserendo il braccetto , tutto scorre benissimo, spero che per altri 15 anni vada avanti a fare il suo lavoro.



sabato 18 aprile 2020

Cominciano i grandi lavori , coibentazione della cabina di prua

Horta 18 aprile 2020

Pur essendo in tempi tristi di Coronavirus, abbiamo la fortuna di abitare in una piccola isola che fortunatamente e' stata isolata per tempo.
 Risultato solo 5 positivi in quarantena domiciliare.
Questo ha influito sulla decisione del governo locale  di consigliare di rimanere a casa, ma non obbligare a farlo, mantenendo le dovute distanze dalle altre persone, i negozi sono rimasti aperti con l'obbligo di entrare uno alla volta.
Tutto questo ci ha permesso di poter andare in barca ...700 metri da casa e cominciare a ristrutturare Stranizza.
Anche se il lavoro in se' l'ho fatto tutto io, mi piace parlarne al plurale, perche' Antonella anche se non ha partecipato nel lavoro fisico in se' , ha pero' partecipato con l'assistenza e preparazione di ottimi pasti, mantenimento e pulizia della casa , e massaggi per le mie ossa rotte a fine giornata per le posizioni improbabili da tenere durante i lavori.
Alla fine e' stato un grande lavoro di team.

Dopo l'avventura del grande Sud, con temperature basse , la barca in alluminio senza nessuna coibentazione ci ha regalato per anni una quantità' enorme di condensa.Tutto era sempre umido e bagnato , abbiamo deciso quindi che uno dei primi lavori da fare era di cercare di coibentare al meglio tutto quello che si poteva coibentare.
Abbiamo cominciato con la cabina di prua , quella che presentava meno problemi.E' stato doloroso inizialmente rompere il rivestimento esistente, ma purtroppo non c'erano alternative essendo stato a suo tempo tutto incollato.
Una volta eliminato e' venuto alla luce un bel ragno di supporti di legno che si adattavano perfettamente all'idea che avevo di ricoprire poi con doghe di legno







Si comincia col demolire i pannelli esistenti incollati nei supporti di legno, mazzetta e scalpello.




Una volta eliminato i pannelli esistenti ho passato uno straccio imbevuto di alcool sull'alluminio per pulirlo bene , per accettare meglio la colla



dopo aver pulito bene l'alluminio con l'alcool si comincia con il polistirolo monocellula da edilizia, in particolare questo sono i rimasugli della coibentazione che avevamo fatto nel tetto di casa.



Lato sinistro



Completato con il polistirolo



 Questa la colla usata , trovata localmente e usata normalmente per edilizia , mantiene una buona elasticita', ed e' davvero tenace.



L'interno dell'armadio di prua , attraverso un apertura fatta per il controllo dei cavi



La composizione puzzle di dritta.



Alla fine con schiuma espansa a chiudere i piccoli buchi rimasti




Sopra il polistirolo incollato poi un sottile materassino di alluminio , normalmente usato per coibentare le porte dei garage.Mentre il polistirolo serve a limitare lo scambio caldo freddo con l'esterno, l'alluminio ha la funzione di "rispecchiare"  il caldo e trattenerlo all'interno.





Lavoro terminato anche con l'alluminio.



Per le doghe abbiamo usato del legno locale chiamato Cryptomeria, una sorta di acero, piu' precisamente un acero giapponese di crescita veloce.Legno molto leggero , poco piu' pesante della balsa, ma resistente ed economico, fatto tagliare direttamente dall'unica antica segheria dell'isola ..gestita da donne.



Il banco di lavoro sulla scassa di deriva.



Montaggio della parte sinistra con viti inox, e lasciando un paio di millimetri tra una doga e l'altra per favorire la circolazione d'aria.




Una volta terminata la parte sinistra, smontato tutto e portato le doghe a casa per la verniciatura.Abbiamo preferito verniciare a casa perche' abbiamo utilizzato della resina trasparente bicomponente specifica per legno (ci abbiamo fatto anche i pavimenti a casa).Resina che da' una protezione al legno molto tenero, ma fa' inizialmente un odore penetrantissimo.



Doghe verniciate e rimontate



Riinstallazione delle due mensole laterali e triangoli legno sul cielino.