domenica 26 agosto 2018

IL PREMIO

By Antonella

22 Agosto. Due giorni di lavatrice, mal di mare, mal di testa, sonno mancato, temporali con nuvole minacciose e pioggia, onde che battono sullo scafo e scafo che batte sull’onda, molto motore, timori, ripensamenti, insomma sopravvivenza, quando si dispera di avere venti favorevoli e moderati e un bel cielo sereno ecco che al terzo giorno tutto si placa, il vento diventa più regolare e soprattutto l’equipaggio recupera  un po' di sonno riprendendo l’equilibrio e la lucidità.
Sono circa le sette e mezzo del mattino, il sole è già alto, le potenti onde oceaniche  frangono  un po'. Stiamo andando a motore e randa ma il vento ormai ci da buono per andare a vela.
Sono di guardia in pozzetto e mi chiedo se ci sono ancora balene in giro e se avrò ancora una possibilità per fotografarle.
Ad un certo punto sento il verso inequivocabile di un animale, una via di mezzo tra il ruggito di un leone marino e il respiro di un delfino ma di più bassa frequenza e più potente. Mi guardo intorno tra timore e stupore, con la certezza che non proviene dalla barca e dopo poco vedo uno spruzzo a poppa, al giardinetto di dritta. Sul momento penso che sia un’onda che frange ma poi lo spruzzo è troppo alto tanto da rifrangere la luce del sole con i colori dell’arcobaleno.
Giro ancora lo sguardo sentendo la presenza e La vedo.
Esattamente in mezzo perpendicolare alla poppa, la coda e tre quarti del corpo della balena.
Non c’è alternativa, non mi resta che chiamare Angelo, anche se non c’è molto fare. Lei dovrebbe sentire il motore, è proprio li sotto.
“… Angelo abbiamo una balena sotto la barca” . Lui corre fuori e mi dice di legarmi con l’ombelicale. “ Ma non sarà un’orca? Vedo il bianco” guarda meglio e si accorge delle dimensioni. Non  riesco a staccare gli occhi dalla creatura che nuota ora a destra e sinistra e sotto la barca con una agilità incredibile. Angelo mi scuote e mi dice di prendere la macchina fotografica  appoggiata li vicino. Lei è sempre li,  vediamo il dorso lucido in superficie e poi si immerge di poco e riesco a scattare un paio di foto a caso, il più velocemente possibile  prima che scompaia di nuovo.
Siamo tutti e due scossi ed estasiati. Per tutto il giorno e anche dopo le immagini della balena così vicina si ripetono nella nostra mente.
Durante la giornata vedo altri spruzzi ma in lontananza.
A volte la navigazione in barca a vela è dura e ci si chiede perchè tutta sta fatica, poi avvengono questi incontri magici, unici, speciali che premiano tutti gli sforzi come se ogni meraviglia 
 debba essere conquistata  e guadagnata.


Le balene avvistate da Ilha Grande a Recife sono megattere caratterizzate dalla parte inferiore  bianca e da grandi pinne laterali che usano per darsi la spinta in verticale fuori dall’acqua ricadendo sul dorso con grandi spruzzi che si vendono a distanza.

Le megattere (lunghezza fino a 19 metri), dall’ Antartide dove si nutrono, risalgono le coste del Brasile durante l’inverno australe da luglio a settembre per accoppiarsi nelle acque calde dei tropici e partorire i piccoli (dopo una gestazione di 10-16 mesi ).




20 agosto partenza da Salvador. Il FAROL da Barra






 mini-arcobaleno  tra le nuvole che si muovono veloci

 colori riflessi al tramonto


21 agosto: alba.
 sembra tutto chiaro ma poi....




 22 agosto. L'avvistamento.




 Eccola !!!   nella sua splendida lunghezza



... anche le nuvole sembrano balene tra le nuvole.


ricostruzione della veduta della balena sotto la barca



Megattera.
disegno di Antonella A.



sabato 25 agosto 2018

Da Salvador a Recife con pit stop a Suape


24 agosto 2018    Recife    08 04.7258 S       034 53.4203 W

Partiti il 20 agosto da Salvador de Bahia, previsione venti piu’o meno forti da est , est sud est.
Appena partiti e lasciato il placido e tranquillo marina , girato l’angolo di  Punta San. Antonio e passati tra la terra ferma e il Banco di San Antonio , ci accorgiamo della dura realta’.
Non abbiamo fatto I conti per la marea e ci investe di brutto, mentre il mare monta arrivando sul banco e producendo onde belle formate, per un attimo ci viene il pensiero al tranquillo marina e la voglia di tornare fa’capolino, ma poi pensiamo sarebbe solo un rimandare il  problema, purtroppo siamo ancora alti di latitudine e la conformazione di sto Brasile fa’in maniera che gli alisei deflettono e entrano da est.
Passiamo a fatica il banco , ma poi non ce ne e’piu’per nessuno, mare e vento contro, facciamo un lungo bordo verso fuori per prendere acqua ed avere angolo per proseguire verso nord.
Fatto il bordo viriamo e riusciamo a mantenere una bolina “larghina”…insomma non proprio stretta , ma neanche larga, si sbatacchia si e’inclinati , la vita a bordo e’miserable, ma si naviga almeno nella direzione giusta.
Il primo giorno stomaci chiusi fino a nuovo ordine , il vento gagliardo fa’anche in maniera di farci arrivare delle secchiate di continuo, riusciamo grazie ai contorsionismi di Antonella in cucina a inghiottire un po’di riso in bianco .La prima notte poi e’sempre la piu’dura, il corpo non e’abituato allo sbatacchiamento e meno che mai a dormire mentre sotto si balla il cha cha cha’.
Il secondo giorno molto meglio, il vento picchia sempre da est…saltuariamente da est/sud/est, si continua l’eterna bolina, una mano alla randa e piu’o meno genoa alla bisogna, si fila bene …ma sempre bolina e’.
Facciamo e rifacciamo I conti per l’ingresso a Recife, serve marea entrante per imboccare I moli, e dopo 3 miglia per poter arrivare al Marina Cabanga serve l’alta marea perche ci sono solo 1.5 mt in HW nel canale per arrivarci, naturalmente di giorno.
Non ce la facciamo , se non entrare di notte a Recife e aspettare fino alla mattina all’ancora per entrare al marina, non e’una grande opzione, gia’l’ingresso in porti mai fatti prima di notte non ci alletta, e ancor meno passare la notte all’ancora nel canale per aspettare la marea, visto che tutti gli ultimi attacchi a barche a vela in Brasile sono proprio avvenuti negli ancoraggi vicino a grandi citta’, proprio a proposito Antonella leggeva prima su un giornaletto locale che hanno arrestato l’ assassino di Peter Blake....usti solo 17 anni per beccarlo, complimenti, non e' che la polizia dia una grande sicurezza da ste parti.
Decidiamo di fare un pit stop a Porto de Suape circa 22 miglia prima di Recife, che anche se ben conosciamo e pur sempre complicato, ma questo ci regalerebbe una notte all’ancora tranquilli e ci permetterebbe l’arrivo a Recife col giusto orario.
Il porto in se’e di facile accesso, ma noi dobbiamo si’ imboccare l’entrata del porto, ma poi girare subito a dritta e seguendo un piccolo canale tra l’isola Cocaia e un lungo reef, serve naturalmente marea entrante per entrare , ma non troppo bassa, perche’I fondali sono al minimo , e marea uscente per uscire possibilmente a mezza marea e di giorno.
Arriviamo verso le 10 di mattina , le HW sono alle 14:20 , passiamo I due fanali di entrata del porto   e veniamo contattati da Port Controll via VHF, in portoghese naturalmente, non ho tanto tempo da perdere, perche’e’un momento critico e devo dire ad Antonella al timone le varie rotte da tenere, rispondo in inglese che stiamo andando alla laguna attraverso il reef, silenzio….poi dopo un tot, ok, ok , insomma hanno fatto finta di capire.
Subito a dritta e cerchiamo di seguire al meglio il vecchio track di  4 anni fa’, alla fine ancoriamo in mezzo alla laguna in 2.7 mt di acqua che diventeranno 3.8 in alta, giu’25 mt di catena per contrastare anche la corrente quando sara’contraria al vento, spento il motore e solo il silenzio del vento col ruggito del mare che si infrange a pochi metri da noi sul reef, dentro la laguna un paradiso.Per gli amanti di Google Earth queste le coordinate  08 22.6730 S  034 57.3122 W
Mentre eravamo in navigazione verso Suape in mattinata io ero di sotto al PC e Antonella in pozzetto, quando sento Antonella dire “Angelo……(puntini puntini, molti puntini) abbiamo una balena sotto la barca “WHATTTTT!!!, mentre schizzo in pozzetto sperando abbia qualche improvviso colpo di miopismo, ma cosi’non e’appena fuori mi indica a poppa e sotto appena 5/6 cm di acqua c’e’davvero una balena mezza sotto la barca e mezza fuori, penso che abbia la testona a pochi cm dal nostro timone ….maroooonna , qua’ci massacra, invece tranquillissima si sposta leggermente sul giardinetto di sinistra sempre a 5/6 cm sott’acqua a pochi centimetri dalla falchetta , quasi potremmo toccarla , vederla li’in quell’acqua trasparente a pochi centimetri di distanza e’una sensazione tra il terrore puro e la bellezza estasiante.
Sta’un po’li’e poi se ne va’per la sua strada, Antonella ha avuto maniera anche di fare un paio di foto che pubblichera’a breve dando anche la sua versione dell’avvistamento, un avvistamento ed un incontro che non dimentichero’piu’per tutta la vita.
A Suape dopo un abbondante colazione, un paio di ore di sonno, per passare la serata in pozzetto con una bellissima aria a chiacchierare.
La mattina sveglia alle 04:30 , per beccare la luce verso le 5 e la maggior altezza di marea per poter uscire con tranquillita’.Usciamo senza problemi e una meravigliosa giornata di sole con vento a 27/28 nodi…ora finalmente al lasco ci fanno volare a Recife, ci infiliamo con la marea entrante e ci andiamo ad ancorare davanti al vecchio Yacht Club Pernanbuco ormai in disuso, per aspettare le 4 ore per arrivare alle HW per fare l’ultimo miglio per il Marina Cabanga .Antonella li contatta e naturalmente fanno gia’fatica a parlare il Brasiliano, figuriamoci qualche lingua civile, in qualche maniera si fa’capire, chiedono le misure della barca e dicono di rimanere in attesa.
Aspetta che ti riaspetta, mangiamo e questi ancora non si fanno vivi, stufo prendo il mike e li chiamo (penso chissa’che se sentono una voce maschile non si svegliano un po’) rispondono e io con il mio miglior portoghese imparato nelle migliori universita’di Lisbona J , gli chiedo se’c’e’o non c’e’questo posto, silenzio e poi mi risponde che gli dispiace ma non parla inglese ma solo portoghese…mi ha umiliato sto bastardo , io che pensavo di parlare fluentemente , non c’e’verso , per me’esiste solo l’inglese il resto… garbage. Naturalmente passo il mike ad Antonella e si intendono a meraviglia, va beh torno a ficcare il mio testone in sala macchine dove tutto mi risulta piu’semplice che parlare sta lingua strascinataooo  .
Alle 14:30 decidiamo di ripartire per fare l’ultimo tratto di canale per arrivare all’ agognato marina.Naturalmente appena issiamo ancora , giu’ un groppo con acqua a catinelle, poti poti inbocchiamo il canale con indicazioni di massima, nessuna carta disponibile , per fortuna a meta’ canale hanno messo dei pali indicanti il canalino di accesso, forse per via che il 29 settembra partira’ da qua’ la 30 edizione della regata Recife > Fernando de Norogna, regata sembra molto frequentata essendo sembra l’ unica regata oceanica da ste parti.
Poco prima di entrare al marina Antonella chiama per avvisare, anche perche’ il groppo perdura con i suoi 22 nodi di vento e pioggia.Rispondono che ci stanno aspettando, appena arrivati all’ ingresso sono li due addetti sul gommone a farci strada, ormeggiamo tra due briccole e siamo a terra.
Ci hanno detto diversi equipaggi che il marina e’ molto caro, anche su Noonsite riprende la gran cassa, nel camminamento verso la segreteria passiamo in rassegna il Club, vari ristoranti , cantieri in movimento, piscina grande, sauna, sala ginnastica, tutto tenuto superbene, ogni cosa che vedo mi dico “ecco qua’ da aggiungere 5 euro, con quest’ altro altri 10 euro ecc.. alla fine mi aspetto tra i 45 e i 50 euro al giorno.Arriviamo alla segreteria...enorme con 4/5 ragazze tutte indaffarate, un posto molto bello...aggiungo altri 5 euro per tutto cio’. Ci da’ il benvenuto Elizama ...naturalmente parla solo portoghese, ma e’ gentilissima e spiccica bene le parole che anche io riesco a capire, domanda di rito “ quanto tempo rimanete ?” risposta di rito “dipende da quanto costa al giorno” , guarda il PC fa’ due calcoli e viene fuori  104.41 real al giorno ...23 euro per tutto sto popo’ di roba ? Me lo faccio ripetere altre due volte per essere sicuro, ed e’ proprio cosi’.Sara’ che siamo piccoli , sara’ che conosciamo bene i prezzi che ci sono in giro, ma ci sembra davvero un prezzo piu’ che onesto, in queste situazioni "piccolo e' bello"
Bene ora siamo finalmente all’agognata  Recife, ultimo Port of call per noi e poi by by Brasile, staremo qua’ una settimana / dieci giorni per riprenderci da questa lunga navigazione del Sud America, in particolare di sto Brasile con i suoi grandi contrasti .
Ci vogliamo preparare bene alla prossima navigazione, 2100 miglia verso i Caraibi, attraversando per la quarta volta l’ equatore.

BV Angelo e Antonella

domenica 19 agosto 2018

Pelourinho e Jorge Amado

(Salvador, Bahia)

By Antonella
Venerdì ci siamo presi una pausa per fare due passi e vedere qualcosa di nuovo.
Alla terza visita di Salvador scopriamo il cuore della città, il Pelourinho, nella città alta, il nucleo più antico dell'abitato che deve il suo nome a una colonna dove venivano fustigati gli schiavi.
Il Pelourinho è dal 1985 patrimonio dell'umanità Unesco ed è stato ristrutturato.
Il percorso dal marina lo abbiamo fatto a piedi, con un solo zaino e una mazza di ferro dentro in caso di aggressioni. se è possibile cerchiamo di camminare ma nelle grandi città in Brasile bisogna fare molta attenzione e avere cento occhi.
Nella  piazza  si trova la casa fondazione di Jorge Amado, uno degli scrittori brasiliani più importanti nato a Ilheus nel 1912 e morto a Salvador nel 2001.
 I suoi libri più famosi sono, "Donna Flor e i suoi due mariti" e "Gabriella garofalo e cannella" di  cui sono state realizzate versioni cinematografiche e telenovela. La casa fondazione è un centro culturale con ingresso libero, molto ben allestito con cafeteria e negozio.
I libri di Jorge Amado sono riassunti in pannelli e danno una chiara idea della sua produzione letteraria ma soprattutto raccontano molto bene il carattere, gli aspetti e i personaggi di Bahia e degli stati vicini come Alagoas e Sergipe.



dalla Città bassa:  si vedono tre  delle costruzioni più significative di Salvador :
da destra verso sinistra, 
in primo piano la chiesa della Concezione da dove partono le processioni del mese di gennaio,
al centro in alto il palazzo del governo e l'ascensore Lacerda che collega la città bassa con la città alta. 
In alternativa all'ascensore ci sono le " Ladeire" che però sono sconsigliate ai turisti per il rischio di assalti e rapine.



Qui di seguito la confiteria Cayrù  di fianco all'ascensore Lacerda dove vendono degli ottimi succhi di frutta freschi. ananas, mango, papaya, melone e arancia.



Il menù, si nota l'influenza della cucina "italiana" Pizza, Calabresa, Presunto (prosciutto) e mussarela.

fuori venditori ambulanti di ogni genere, la signora in primo piano vende ai passanti  qualcosa nel contenitore.


Città alta


Vista  della baia di Todos os Santos da in cima all'ascensore, il complesso della Capitania   a sinistra,  il terminal nautico e il forte (l'edificio circolare sullo sfondo).

Vista da in cima all'ascensore Lacerda, sullo sfondo il Bahia Marina

la piazza all'uscita dell'ascensore Lacerda con il palazzo del Governo





Statua omaggio a Zumbi dos Palmares, eroe guerriero nero della metà del 1600 delle comunità degli schiavi scappati ( quilombo). 
Il 20 novembre anniversario della sua morte è il giorno della Coscienza Nera.




Verso il Pelourinho






La piazza del Pelourinho


L' atrio di ingresso della casa fondazione Jorge Amado



I libri di J. Amado illustrati da pannelli e da schede in diverse lingue.

Mar Morto



Teresa Batista stanca di guerra

Donna Flor e i suoi due mariti








I vecchi marinai


... alla finestra 





vista sulla piazza 

Divinità del Condomblé nelle parole di Amado: 
Exù divinità yoruba, intermediario tra gli dei e l'uomo

la cafeteria 




le porte dei bagni...



"Lei è la mia città  e tra tutte le città in cui andai ne rividi un dettaglio di bellezza.
Nessuna così tanto densa e oleosa , nessuna così per vivere,  nella quale voglio morire quando verrà il giorno. Per sentire la brezza  che viene dal mare, per udire la notte i tamburi e le canzoni dei marinai.
La città di Bahia piantata sopra la montagna e penetrata dal mare."

La casa fondazione Jorge Amado nella piazza del Pelourinho


La chiesa Nostra Signora del Rosario degli Uomini neri 
( si dice costruita dagli schiavi per le confraternita dei neri - cioè gli schiavi neri-)

Putto nero all'interno della chiesa






di fianco all'ingresso della biblioteca della facoltà di medicina



 Capoeira  al  Terreiro  do Jesus


Casa del Carnevale




Foto in costume da Bahiana





di ritorno al marina vediamo uno strano personaggio