giovedì 26 gennaio 2017

LE FOTO!! ghiacciai del Braccio Nord Ovest, Canale Beagle


Di Antonella

31 dicembre 2016 – 15 gennaio 2017
Abbiamo deciso ultimamente – e soprattutto dopo la traversata Atlantica- di festeggiare l’arrivo dell’anno nuovo a un’ora qualsiasi della sera ( tanto da qualche parte nel mondo è mezzanotte) non facendo niente di speciale, invece di affannarci a divertirci per forza,  Quello che invece cerchiamo di fare  sempre e ci teniamo tantissimo è  navigare il primo dell’anno,  per navigare tutto l’anno, anche per questo la sera prima andiamo a letto presto dopo un brindisi sbrigativo.
Con questo programma e complice anche il meteo favorevole siamo partiti da Puerto Williams il 31 dicembre  in una bellissima giornata di sole , dichiarando alla  Capitanìa   l’ambizioso progetto  del giro dei ghiacciai Brazo Sur Oeste e Brazo Nor Oeste e che saremmo tornati in un mese e mezzo !!!  
Abbiamo anche approfittato del fatto che  di solito nessuno  si muove per capodanno per poterci godere I ghiacciai in solitudine.
 Non starò qui  a ripetere I posts precedenti , mi limiterò solo ad aggiungere  dettagli e osservazioni e soprattutto a commentare le “ tonnellate “ di immagini  di questi luoghi affascinanti.
Quello che mi stupisce continuamente e mi affascina non sono  solo i paesaggi in se ma la variazione continua di luci e colori per cui guardare una montagna o un ghiacciaio non stanca perché non è mai uguale e ha il suo fascino anche con la nebbia e la pioggia. 
La geometria dell’acqua in continuo movimento, i disegni creati del vento, i colori che cambiano con la luce, il color acciaio di questo mare che diventa blu appena il cielo si schiarisceil sole che filtra dalle nuvole, le nuvole che si muovono  rapidamente, la vegetazione sulle isolette come giardini giapponesi, la combinazione perfetta dei colori e delle forme nella vegetazione, le rapide apparizioni degli arcobaleni e…. degli animali che ci osservano come a dire “ e questi cosa fanno qua?”, i luoghi che sembrano deserti ma in realtà sono visitati dalle imbarcazioni che appaiono anche esse all’improvviso.

Passiamo davanti a Ushuaia che si stende  alla nostra destra sul lato Nord del Canale e pensiamo alla folla di gente e di barche che sono li a festeggiare  e siamo ben contenti   di starcene alla larga.


Prima fermata  a Puerto Navarino  dove, un po’ timorosi di qualche sorpresa notturna del vento proviamo ad andare in andana a un barcone per turisti ormeggiato all’unico pontile, ma la capitania locale dice assolutamente no, dovete stare all’ancora e così ci affidiamo alla nostra Grande Rocna per il passaggio notturno 2016 2017.
Siamo stanchi della lunga giornata, ma dopo il brindisi dell’ora qualsiasi, do una occhiata fuori  e meraviglia delle meraviglie il mare come uno specchio, riflette  perfettamente il cielo multicolore del tramonto offrendo uno spettacolo fantastico.


All’alba del  2 gennaio, quando ripartiamo da Caleta Sonia, all’imbocco del Braccio Nord Ovest del Canale Beagle, lo spettacolo della luce è fantastico. Passiamo davanti all’Isola del Diablo  e intravediamo il primo ghiacciaio, il ghiacciaio Hollande raggiungibile da un sentiero che parte dalla famosa Caleta Olla. Non ci fermiamo a Caleta Olla perché vogliamo arrivare a Seno Pia  prima dell’ondata  degli altri velisti.



Una volta arrivati davanti all’ingresso di Seno Pia procediamo con cautela, per evitare i banchi e le rocce, arrivati al bivio dei due bracci decidiamo di andare  all’ancoraggio di Caleta Beaulieu  nella parte Est prima che si alzi troppo vento. 
Io sono spaventatissima dalla quantità di pezzi di ghiaccio sparsi dappertutto e per fortuna la zona vicino all’ancoraggio è abbastanza sgombra e così tiro un sospiro di sollievo e tutto va per il meglio.

In seguito, navigare in mezzo ai pezzi di ghiaccio non mi ha fatto più così paura ma richiede sempre molta attenzione, però l’emozione forte di queste pareti ripide, di questa massa di ghiaccio che non sai se da un momento all’altro si sgretola davanti alla tua barchetta, i fondali che variano e non hai carte che indicano la profondità, rendono il passaggio impegnativo e carico di tensione .
Per fortuna gli ancoraggi in generale, una volta assicurate le cime a terra, sono super tranquilli.

A Caleta Beaulieu siamo saliti faticosamente sul promontorio attraverso la boscaglia umida e fangosa, per goderci il panorama.  Dalla barca si sente il rumore del ghiaccio che si stacca e a volte sembra che tremi tutto, il rumore è abbastanza inquietante, un brontolio sordo.


Il ghiacciaio del Braccio Ovest del Seno Pia è l’unico al quale ci siamo avvicinati di più e abbiamo messo in acqua in dinghy per le foto di rito.
Questo ghiacciaio è veramente in movimento e grossi pezzi di ghiaccio si staccano dal fronte creando l’onda.

Dal Seno Pia andiamo a Caletta Alakush,  ( http://ovni345.blogspot.cl/2017/01/da-ct-del-sur-ct-alakush-passando-dal.html )    sull’isola Chair, chiamata così per la sagoma a forma di sedia, mentre Alakush è un nome della lingua dei nativi Yamana che vuol dire “ Steam Duck”  che sarebbe un’anatra che non vola e usa le ali a mo' di pala come un battello a vapore. Qui speriamo di riuscire a fare 2 passi senza doverci arrampicare per la selva intricata, ne abbiamo proprio bisogno. Il tempo però è inclemente e continua a piovere quasi ininterrottamente e camminare sotto la pioggia bardati come palombari non è proprio piacevole.

Io sono un po’ fuori gioco con le rotte, perché le Navionics su Ipad sono sfasate; mi danno la parte Sud del Canale di Beagle e i luoghi più frequentati corretti, mentre la parte Nord , come per esempio il Seno Pia è spostato di  circa un miglio a Nord Ovest rispetto alla posizione Gps.

Con l’isola Chair addirittura mi da l’isola e un dettaglio più sotto come se fossero due isole  e la posizione GPS ovviamente è nel dettaglio!!!!!!



Sia a Caleta Alakush ma soprattutto a Caleta Emilita nell’isola O ‘Brien  sono rimasta affascinata dai colori e dalla varietà delle piante, muschi compresi , nonostante il tempo grigio in tono con i grigi delle pietre, che però metteva in risalto i toni del giallo, arancio e ocra in contrasto con certi verdi squillanti.
Le piante, felci a parte, sono assolutamente sconosciute, nonostante i disegni sulla Bibbia Blu non riesco a riconoscerle.

Ogni ghiacciaio ha la sua particolarità, i suoi spazi, i suoi colori, gli uni diversi dagli altri, i suoi animali.

Seno Ventisquiero lo abbiamo visitato sotto la poggia continua con il cielo coperto e bianco che quasi mi chiedevo se non era meglio restarsene all’ancora al calduccio e aspettare un meteo migliore, ma anche in queste condizioni e nonostante la pioggia gelata che picchiettava il viso e ostruiva la vista, lo spettacolo è stato affascinante con il contrasto dei bianchi e neri, luce e ombra, le linee delle ondine sull’acqua e le montagne che apparivano pian piano con il sollevarsi delle nuvole. Sembrava di essere dentro un sogno, poi nei giorni seguenti, man mano che ci avvicinavamo a Puerto Williams il paesaggio si è schiarito e dal grigio si è passati al blu e ai contorni nitidi.


Nei mesi scorsi  e in particolare in questi quindici giorni i nomi, le mappe, le descrizioni  di Patagonia, Terra del Fuoco e dei Canali Cileni  dei  portolani e della fantomatica Bibbia Blu,  che si aggrovigliavano in un labirinto e in  una matassa inestricabile nella mia testa hanno preso  lentamente forma, colore e  soprattutto un ordine e un senso. 
Quello che mi affascina non è il loro essere montagne e mare ma lo spirito che emanano e la sensazione di essere a contatto diretto con gli elementi, acqua, terra, aria, fuoco, in continuo mutamento in un'armonia perfetta di forme e colori.




La costa dell'isola di Navarino verso Ovest 








Ushuaia




Puerto Navarino, 31 dicembre 2016



Puerto Navarino: il barcone blu dei turisti sulla sinistra









1° gennaio 2017  si riparte verso Ovest 
  

Il Canale Murray che separa l'Isla Navarino dall'Isla Hoste, 
 vietato alle imbarcazioni non cilene.

Ingresso di Baia Yendegaia al confine tra Cile e Argentina sulla riva Nord del Canale di Beagle


     Canale Beagle guardando verso Est , Isla del Diablo in primo piano






Il faro di Punta Divide  piccolo al centro   ( il bivio tra Brazo Nor Oeste e Brazo Sur Oeste)





 ingresso di Caleta Olla e vista del ghiacciaio Hollande





Verso Seno Pia





ghiacciaio Italia !!!




Canale Beagle, ghiacciaio Romanche


Ingresso Caleta Voilier  riva Sud  del Braccio Nord Ovest( Canale Beagle)

Canale Beagle, fine Isla Hoste all'orizzonte ( sulla sinistra)



 ingresso  al Seno Pia 



    ingresso  al Seno Pia , l'allineamento delle rocce che segnalano la morena dell'antico limite del ghiacciaio e che creano un basso fondale, il passaggio è dato dal punto GPS.
Sullo sfondo le cime della Cordillera Darwin.



 Seno Pia


Seno Pia , ghiacciaio braccio Est  davanti alla Caleta Beaulieu





Il ghiaccio assume forme strane, dopo la sorpresa iniziale  scopriamo la magia delle forme e il gioco di riflesso nell'acqua che le fa sembrare animali fantastici

Caleta Beaulieu, brazo Este, Seno Pia 





a terra per risalire il promontorio




Caleta Beaulieu e a sinistra del ghiacciaio il proseguimento del braccio Est che non abbiamo visto perché siamo tornati indietro prima.








.... il cielo azzurro !!!!





5 gennaio, si riparte per l'esplorazione del braccio Est e per andare all'ancoraggio in Caleta del Sur, Braccio Ovest, Seno Pia.
 ..... il raggio di sole passa tra le nuvole










ci avviciniamo al ghiacciaio



 Seno Pia, Braccio Ovest, all'ingresso di Caleta del Sur , i cormorani .

Caleta del Sur

... si intravedono le cozze sulla riva , ma guai a mangiarle!!!


Caleta del Sur guardando verso l'uscita

 Caleta del Sur all'ancora

















 .... il sentiero si ferma qui !

un po di sole 

verso il ghiacciaio del braccio Ovest del Seno Pia



















Caleta Alakush, 

Isla O'Brien, Braccio Nord Ovest,Canale Beagle



il riparo dei pescatori







 Caleta  Alakush guardando  la Cordillera Darwin dall'altro lato del Canale Beagle








 Isla Chair  l'ancoraggio a Sud dell' isola esposto al Sud Ovest 








9 Gennaio, Partenza da Caleta Alakush



Partenza da Caleta Alakush, vista verso Sud, Isla Gordon Canal Barros, Isla Thompson


Isla Chair sulla sinistra e vista verso Ovest del Canale Beagle

Verso Seno Garibaldi



 ingresso a Seno Garibaldi



L'ancoraggio chiamato Puerto Garibaldi 

qui i pezzi di ghiaccio sono più radi e più grandi


uno dei tre ancoraggi di Seno Garibaldi in direzione dell' isoletta





Seno Garibaldi , qui non scendiamo ci limitiamo a fare la foto dalla barca.

La colonia di leoni marini 

IL CONDOR!!!!!!  






Caleta Emilita, Isla O 'Brien


 Isla O Brien vista verso Sud Ovest  il canale commerciale


un'incontro inatteso

è qui che si sostituisce l'anodo e si puliscono i granchi 

le centollas  già puliti  gentilmente offerti dali pescatori 



Seno Ventisquiero















Seno Ventisquiero,  l'angostura o strettoia 

Caleta Emilita, Isla O'Brien


da qualche parte sole e arcobaleno


arriva Liebelei con Frank  e Juan Pablo


gli amici ritrovati 

si riparte per Puerto Williams

ingresso a Caleta Olla




 .... dal grigio al blu

15 gennaio  il sole su Puerto Williams...