mercoledì 2 dicembre 2020

Peter Smith, l'inventore della ROCNA

 By Antonella 

...Della serie "INCONTRI STRAORDINARI"  ( di Stranizza Team).

Peter Smith: boat builder, offshore sailor, and designer of the Rocna anchor range.

Il marina di Horta e il suo porto non è soltanto un luogo bellissimo per la sua natura e paesaggio, ma anche perché a causa della posizione strategica in mezzo all'Atlantico settentrionale è  il punto di passaggio delle rotte transatlantiche e di conseguenza, anche di navigatori importanti, in particolare di grandi navigatori anche solitari, come Susanne Huber Curphey su Nehaj http://ovni345.blogspot.com/2015/09/cronache-da-horta.html che incontrammo sullo stesso molo cinque anni fa e che oltre ad avere fatto il passaggio a Nord Ovest in solitario ( unica donna) ha partecipato alla Longue Route nel 2018 seguendo le orme di Moitessier e facendo un giro e mezzo intorno al mondo per il quale ha ricevuto nel 2019 il premio OCC Seamanship Award. ( Premio del Ocean Cruising Club).

Quando i vicini di barca ci hanno detto che era arrivato il neozelandese Peter Smith sulla sua barca di alluminio Kiwi Roa, inventore dell'ancora Rocna, e che arrivava dal Canada dopo aver fatto il Passaggio a Nord Ovest, ho pensato che dovevamo conoscerlo e magari anche intervistarlo per Bolina. A parte l'idea dell'intervista e il fatto che dall'inizio del nostro viaggio abbiamo scelto la Rocna, ci ha affascinato l'idea che avesse navigato nelle alte latitudini. Il Grande Sud, così come le Falkland ci sono rimasti nel cuore e volevamo sentire con le nostre orecchie le sue avventure ed esperienze. Abbiamo così conosciuto un uomo semplice che ha conosciuto personaggi famosi come Peter Blake e Jimmy Cornell,  con una gran voglia di raccontare, che ha sempre vissuto il legame con il mare e che ha dedicato la sua vita alla costruzione delle barche, alla sicurezza in mare e alla navigazione. Peter Smith ha svernato sia a Puerto Williams nel Canale Beagle e per diversi anni alle Falkland, è stato in South Georgia e in Antartica e al Nord, Groenlandia Islanda e Mari del Nord. 

L'incontro a cui sono seguiti inviti reciproci a cena è stato intenso, un po' perché Peter Smith parla moltissimo un po' perché abbiamo parlato di problemi tecnici delle barche d'alluminio, ma soprattutto delle navigazioni. L'emozione è stata grande perché ci siamo sentiti vicini, accomunati dalle stesse passioni e appartenenti allo stesso popolo di cittadini del mondo. Ci ha fatto sentire ancora una volta che anche noi nel nostro piccolo abbiamo compiuto una grande impresa con la nostra piccola grande barca. 

Sul suo sito ci sono foto bellissime dei suoi viaggi - https://www.petersmith.net.nz/

L'intervista/ articolo  a Peter Smith è sul numero di dicembre di Bolina. 

Kiwi Roa ormeggiata al molo di Horta










Velas, Ilha SaoJorge 2020

By Antonella

Partiti da Horta al mattino presto il 20 novembre con pochissimo vento, facendo la quasi totalità delle miglia a motore arriviamo a Sao Jorge in una giornata spettacolare, come da post precedente, il piano originario era di ripartire il mattino dopo ma il COVID ci ha costretto a cambiare i piani e così abbiamo avuto l'opportunità di goderci due bellissime giornate di sole quasi primaverile a Velas.
Cinque anni fa, nonostante fosse settembre, arrivammo con brutto tempo, pioggia e una coltre di nuvole che impedivano la vista, quindi ancora una volta abbiamo avuto la possibilità di rivedere il posto con un' altra luce. 
Non ho fatto le foto del marina un po'  per non ripetere quelle dell'altra volta, http://ovni345.blogspot.com/2015/09/sao-jorge-e-angra-do-heroismo.html  un po' perché pensavamo a Santa Maria ed eravamo concentrati sul meteo. 
Il bel sole, la temperatura mite e l'acqua cristallina della Poça dos Frades - uno dei punti di balneazione della cittadina - mi hanno invogliato a fare un bagno. L'acqua inizialemte era gelata  ma poi mi sono abituata e ho fatto qualche bracciata. Il paesaggio di rocce vulcaniche è impressionante e la sosta ci ha fatto pensare di ritornare e visitare meglio quest'isola che si presta a piccole navigazioni adatte alla stagione invernale quando le depressioni passano veloci e non permettono di fare tratte lunghe di più di un giorno, considerando anche il freddo e le molte ore notturne.


Spettacolo delle prime ore del giorno su Pico

Il profilo di Faial, Horta sulla sinistra


L'altra metà di Faial


Sao Jorge e  Velas in vista







... Il giorno dopo, la foschia e le nuvole rade creano  particolari effetti di luce in contrasto con le nere rocce vulcaniche.











Sulla punta, l' Auditorium costruito sopra i resti del forte.



Poça dos Frades,  la zona balneare atrezzata con scalette, docce e servizi

La regolarità della decorazione e delle sagome degli alberi in contrasto con l'irregolarità delle rocce vulcaniche.



Poça dos Frades, il bagno.












 



                                        








mercoledì 25 novembre 2020

Zigzagando tra Covid 19 e basse pressioni

 

24 novembre Velas Isola di Sao George

 Zigzagando tra Covid 19 e basse pressioni.

 Il piano originale era di partire venerdi 20 novembre da Horta e fermarsi la notte a velas nell’isola di Sao George a 20 miglia.La mattina dopo fare l’altra tratta fino ad Angra de Heroismo nell’isola di Tercera per poter guadagnare in angolo col vento e domenica partire per le 180 miglia per St.Maria col leggero NE dell’alta pressione.

Naturalmente si fanno piani per poterli poi cambiare, arrivati a Sao George scopriamo che l’isola di Tercera causa l’aumento di positivi e’ considerata a rischio e quindi chiunque voglia andare da Tercera ad una qualsiasi altra isola dell’arcipelago deve fare prima un tampone.

Questo incasina tutti i nostri piani, e decidiamo quindi di rimanere a Sao George e aspettare un fronte che arriva martedi’, vento a 24/25 nodi e raffiche a 34/35, un po’ troppo considerando che lo avremo al traverso , pero’ il meteo dice che le raffiche saranno solo nelle prime ore.

Decidiamo di provarci , alle 07: 00 di martedì molliamo gli ormeggi da Sao George, da considerare anche il fatto che siamo in contatto con due amici via radio/email , perche’ al momento siamo senza EPIRB avendolo spedito a Madrid per fare cambiare il numero di MMSI per il cambio di bandiera.

Gia’ dalla partenza si capisce che non e’ esattamente come sul PC, le raffiche picchiano a 45 nodi , in piu’ sembra che piu’ che nord entri da NNE e le onde cominciano a salire con tempi corti.

Teniamo duro pensando che ci sia anche l’effetto catabatico delle isole , decidiamo di aspettare la fine della terra dell’isola di Sao George prima di prendere una decisione finale.

Avere onde da tre metri a 5/6 seondi al traverso e’ davvero poco piacevole, arriviamo alla fine di Sao George , ma la situazione sembra anche peggiorata, una paio di raffiche sommate alle onde quasi ci stendono, grazie alle forti braccine di Antonella non appoggiamo l’albero in acqua.

Va beh, ci abbiamo provato ma non e’ cosa, decidiamo di poggiare al lasco per poi passare sotto l’isola di Pico per tornare a Horta.Togliamo randa e solo con fiocco a piu’ di 7 nodi filiamo verso il sud di Pico, pensando di trovare almeno un temporaneo riparo a farci le 20 miglia a ridosso.Niente di piu’ sbagliato, e’ vero che il mare si da’ una calmata, ma le raffiche diventano costanti a 40 nodi per via della conformazione dell’isola, una catena di montagne alte e con un pendio che accelera il vento enormemente.Ora viaggiamo di bolina piu’ o meno stretta dipende dal momento , una mano alla randa e fiocco, e io alla scotta a cercare di gestire le raffiche . Ce la caviamo finche’ dal nulla ci arrivano addosso 60 e forse piu’ nodi, almeno io ho letto 60 prima di fiondarmi all’albero per prendere la seconda mano, Antonella fa’ ancora il miracolo e riesce a mantenere la barca in rotta anche se poi tremolera’ per un dieci minuti per lo spavento, pero' non molla.Randa con due mani e trinchetta affrontiamo l’Armageddon , dura poco , forse 15 minuti, sufficienti pero’ a sradicare tutte le 5 pale di uno dei generatori eolici finite in mare.Arrivati sotto il vulcano , vento zero, dobbiamo addirittura accendere il motore per una ventina di minuti per passare il ridosso.Poi torna violento , 30/35 nodi perche’ ancora dietro le terre di Pico in accelerazione.Siamo preoccupati al pensiero di arrivare nel canale tra Pico e Faial perche’  dovremo bolinare a ferro , per fortuna il catabatico finisce e troviamo nel canale condizioni ideali, 30 nodi per stringere a ferro la bolina con randa con una mano e fiocco.Riusciamo ad arrivare a Horta in un bordo, entriamo in porto a tutta vela per ammainare all’interno con il mare un po’ tranquillizzato.

Ultimamente siamo al finger di un amico che e’ fuori con la barca, decidiamo anche se il vento buffa ancora a 25 nodi di andare al finger, ci infiliamo e riusciamo senza danni ad ormeggiarci.

What a day !!! 60 miglia vissute intensamente . Festeggiamo con uova e bacon scramble e una montagna di castagne arrosto.

Siamo un po’ dispiaciuti per non essere riusciti a raggiungere St.Maria, ma felicissimi di come abbiamo gestito la situazione con venti forti, e’ bellissimo navigare in questa stagione,anche considerando le secchiate di acqua fredde prese, naturalmente siamo ammaccati come essere passati sotto un treno pero’ davvero soddisfatti di noi e di come ha reagito la barca pur avendo preso tonellate di acqua addosso non ha preso una singola goccia all’interno e le sentine hanno quasi le ragnatele da quanto sono asciutte. Ora un po’ riposo prima della prossima navigazione invernale.😁

 Bv Angelo



Non essendoci stato il tempo per altre foto, ne pubblichiamo solo quella dell'eolico senza piu' pale portate via dal vento.


 

mercoledì 18 novembre 2020

Terceira, la seconda possibilità.

 By Antonella 

Riassunto del soggiorno a Terceira di inizio novembre. 

Avevamo lasciato Terceira cinque anni fa in fretta e furia per il timore di perdere la finestra meteo per andare verso Sud, partendo un giorno prima senza aver fatto la passeggiata prevista su Monte Brasil, il roccione che sovrasta e protegge il porto di Angra do Heroismo. http://ovni345.blogspot.com/2015/09/sao-jorge-e-angra-do-heroismo.html     Ma il cambio di rotta, dovuto al vento, ci ha portato di nuovo qui e dopo aver fatto un giretto di ispezione all'altro porto di Terceira, Praia de la Vitoria, siamo riusciti a fare una bella passeggiata  sul promontorio.

La visita al marina di Praia de la Vitoria è stata breve, un po' perché c'era un gran vento , un po' perché non c'era molto da vedere. Come dice il nome, una grande spiaggia costeggia la città e il marina è aperto ai venti da Sud Ovest. C'è anche un cantiere dove si possono mettere in secco le barche ma non fanno lavori particolari che era quello che interessava a noi. Siamo andati a Praia da Vitoria in autobus, molto comodo da Angra do Heroismo perché non volevamo stressarci con una macchina affittata e in una mattinata siamo andati e tornati. Il paesaggio è sempre spettacolare anche con tempo nuvoloso, il verde brillante dei campi marcati dai muretti neri  contrasta con le nuvole grigie e la luce particolare si riflette sul mare. 

Tornando ad Angra, come dicevo, abbiamo fatto ben due passeggiate sul monte Brasile, alla seconda avremmo voluto arrivare in cima ma c'era molto vento e non volevamo raffreddarci. Ad Angra ci sono due fortificazioni, il forte Sao Sebastiao da un lato e il forte Sao Joao Batista sul Monte Brasil nel quale è insediato un reggimento dell'esercito portoghese mentre l'altro forte è stato riconvertito in un hotel. Il Monte Brasile è riserva naturale ed è ricoperto di bosco. Ci sono diversi sentieri, ma la parte più esterna è chiusa per manutenzione. La vista è spettacolare e l'incontro con un cervo è stata una bella sorpresa. 




La chiesa della Misericordia che da sul porto subito dopo la Porta do Mar che si vede in basso a destra

Vasco de Gama che entra dalla Porta do Mar




In Autobus verso Praia da Vitoria




Praia da Vitoria, la spiaggia e il marina.








Monumento agli uomini del mare 











Di nuovo ad Angra di Heroismo

Monte Brasil e Forte Sao Joao Batista




Vista dal Monte Brasil degli isolotti delle Capre



Sulla sinistra si intravede il forte Sao Sebastiao






Lato Ovest del Monte Brasil