lunedì 13 maggio 2024

Da Gijón a Lorient via Francia Basca 13 maggio 2024

 By Angelo,

foto by Antonella,

Specifico Francia Basca perché questa parte di Francia (Anglet) in passato era parte dei paesi baschi, cosa di cui le persone qua vanno fierissimi, identificandosi più in una comunità basca che francese.

Finiti i vari lavori su Stranizza, dopo poco più di due settimane dal primo tentativo, ripartiamo.

Nel frattempo vuoi per i vari problemi tecnici, vuoi che ormai la stagione è avanzata, modifichiamo il nostro programma di navigazione 2024.

La cosa più rilevante è che ci portiamo sempre appresso la consapevolezza di avere un motore vecchio con tantissime ore e un invertitore che ho riparato da solo in condizioni disagiate.

Non vorremmo cambiare il motore, ma ci rendiamo conto che 8000 ore sono tante in un motore. Inviamo diverse email  per avere una idea dei costi e delle possibilità. Alla fine cominciamo a colloquiare con Yatemar di Bilbao, officina ufficiale Volvo, ci fanno una bella impressione e ci propongono diverse soluzioni.

Motore a zero ore con una spesa base e forse di più,  dipende da che cosa si trova quando si apre, rimarrebbe comunque il problema dell’invertitore,  che non troviamo nessuno in grado di metterci le mani.

Altra opzione, installare motore nuovo con un invertitore nuovo con solo 3000 euro in più rispetto al preventivo motore zero ore, con mano d’opera inclusa.

L’unico handicap, la Volvo non fà più motori da 40 HP e la scelta ricade sul 30 HP o il 50 HP.

Originariamente la barca usciva dal cantiere con il 30 HP, noi allora con una spesa aggiuntiva facemmo installare il 40 HP, il 50 HP non ha spazio per stare nel vano motore e quindi scegliamo il 30 HP. A ottobre porteremo quindi la barca a Bilbao e sostituiremo il motore.

Detto questo e con il pensiero ricorrente e la paura che il motore possa mollare, decidiamo quindi di fare del costiero e da Bilbao navighiamo a Zumaia, piccolo porticciolo molto carino e con prezzi davvero stracciati.

Volevamo continuare sulla costa, ma poi abbiamo visto una possibilità di arrivare diretti ad Anglet, dove volevamo incontrare i nostri amici di vecchia data che frequentavamo in Malesia.

La costa ovest su Biscaglia della Francia è a dir poco complicata, appena si gira l’angolo della Spagna montuosa e rocciosa si incontrano distese immense di spiagge che continuano senza interruzione per centinaia di chilometri.

La cosa complicata è entrare nei porti, normalmente foci di fiumi, con lo swelling (onda di risacca) perenne da NW che se si entra con marea uscente puó essere difficile e pericoloso.

Se pur con 1.3 mt di swelling contro l’ultima ora di marea in uscita è già complicato entrare ad Anglet a causa dell’incrocio di mare contro corrente e anche se è l’ultima ora di uscita della marea, essendo vicini alle Spring, è dura, motore a 2000 giri e apriamo anche genoa e trinchetta per aiutarci, diverse volte scendendo ad un nodo di velocità.

Arriviamo al comodo pontile di accoglienza, la mattina dopo faremo le scartoffie di prassi, poche a dir la verità, si riempie un foglio di carta e come al solito non ci viene chiesto nulla come controprova del tipo passaporto o documenti della barca. Si è ancora in bassa stagione fino al 31 maggio, l’importo è di 26 euro giornalieri .

Rimarremo 4/5 giorni per aspettare il passaggio di una bassa pressione e l’entrata della alta per avere venti favorevoli a salire.

L’idea iniziale era di continuare a fare piccole tappe sulla costa ovest francese, quindi di seguito Cap Breton, Arcachon e la Gironde.

Poi studiando un po’ più accuratamente ci si accorge che poi non è che ci sia poi tanto da vedere, comparato al rischio che bisogna correre per entrare in quei porti.

I primi due con davanti due dei piu’ profondi canyon sottomarini al mondo che da 2000 metri risalgono velocemente a 100 metri, quindi anche con uno swelling da 1.5 mt si creano onde incredibili se poi si ha la sfortuna di dover entrare contro la ebb,  (marea in uscita) è veramente mission impossible.

Leggendo il portolano dice di non provarci neppure ad entrare se lo swelling è maggiore di 0.8 mt. Parlando con un pescatore che conosce superbene queste zone dice di entrare con mare piattissimo per non correre il rischio di traversarsi sulla barra in entrata.

Visti i presupposti si cambia destinazione, dapprima si pensava di fare un dritto sulla Rochelle per minimizzare le nottate a una, poi si è aperta una finestra meteo magica.

Entrata di un' alta pressione con venti sui 15 nodi  da NE/E, impensabile di andare per nord verso la Rochelle, ma molto interessante per fare un dritto su Lorient anche se le notti di navigazione diventano due.

Non so se si è capito, ma dopo tanti anni e tante traversate con un massimo di 30 notti di navigazione, alla fine siamo stanchi di perdere nottate navigando e lo facciamo ormai solo in rare occasioni, questa è una di quelle.

Bene, studiamo la marea per giovedí 9 maggio, si avrà la stanca di alta marea alle 06 di mattina, il momento giusto per mollare gli ormeggi anche se manca una mezz’oretta alla luce, ma parlando con quello del marina ci ha detto che se partivamo davvero cosí presto ci avrebbe abbuonato una notte sul costo finale e quindi tra sconti e abbuoni alla fine andremo a pagare 83 euro per 5 notti, non male.

Sveglia alle 05:15, dura la mattina, si guarda fuori e contrariamente a ieri c'è un nebbione da fame, non si vede neppure il molo di fronte, fino a ieri soffiava del NW fresco, col cambio di direzione e vento da terra la faccenda si umidifica ed è questa la ragione del nebbione. Alle 06:05 molliamo gli ormeggi.

Purtroppo con tutte le cose da fare non sono ancora riuscito a settare bene il radar in navigazione, quindi si và un po’ alla vecchia e l’aiuto dell’AIS, anche se a quell’ora sono tutti barchini di pescatori in uscita.

Quando montai anni fà le luci di via in testa d’albero, lasciai comunque le luci al pulpito di prua, proprio per utilizzarle in questi momenti, quando è più importante farsi vedere dai piccoli barchini piuttosto che dalle grandi navi. Uscita, via strumentale con cartografico, non si vede proprio una mazza, per fortuna abbiamo anche il track di entrata.

Una volta fuori si fa più affidamento all’AIS, anche se si cerca sempre di stare di guardia e perforare il muro di nebbia con gli occhi.

Si smotoracchia e finalmente verso le 08:00 le forze del bene del sole la vincono su quelle del male e si ricomincia a vedere intorno.

Sappiamo che il primo giorno sarà un alternanza di vento debole e direzioni variabili, quindi si issano le vele, per poi dopo un paio di ore togliere genoa e cosí via a ricominciare il ciclo.

La giornata è magnifica, non riusciamo a vedere neppure una nuvoletta anche impegnandoci, cielo blu e e sole a picco. Che meraviglia il caldino dopo aver preso tanto freddo negli anni passati.

Arriva la notte con i suoi problemi, per noi sotto forma di pescatori, una folla di pescherecci francesi e spagnoli sulle famose sponde dei canyon sottomarini, con l’aggiunta di boe da pesca secondo noi radiocomandate.

Naturalmente i pescherecci fanno quello che ci si aspetta da un peschereccio, prima và a destra, poi a sinistra, poi un bel 180 gradi e via di seguito.

Praticamente impossibile prevedere una traiettoria, alla fine, disperato chiamo un peschereccio spagnolo via VHF, che stranamente risponde, perché normalmente i pescherecci non si degnano neppure di rispondere. Abbiamo una conversazione civile grazie al mio sgrambló di spagnolo e alla fine ci si mette d’accordo sul dove passare. Il problema che gli allarmi AIS si susseguono senza interruzione e bisogna stare concentrati e di dormire ci si dimentica.

Alla fine sopravviviamo a sta flotta errante e arriva mattina, naturalmente entrambi belli stravolti, comunque alla fine il vento si stabilizza da est e si comincia a filare di bolina larga verso Lorient ad una media di 6 nodi. Tutto il giorno seguitiamo a vela sempre immersi in bel cielo senza nubi e un sole vivace.

Durante la notte il vento diventa instabile e ci si aiuta con il motore. La mattina riprende con il bel est e via che si và.

Siamo alle spring di marea con coefficiente 104, quindi molta corrente, abbiamo uno slot possibile per sabato 11 per entrare con marea entrante tra le 14:00 e le 20:00, alle 13.50 ci presentiamo davanti alla prima coppia di fanali di entrata del canale sud di Lorient.

È una magnificenza entrare a Lorient, poi col sole e il centinaio di barche di tutti i tipi che si incrociano ci si rende davvero conto di essere al centro del mondo nautico mondiale.

La cosa più impressionante è vedere in navigazione nei due canali di entrata sia barche a vela con su tutta tela, cargo, traghetti e chi più ne ha più ne metta, apparentemente non ci sono limitazioni di sorta, segno che dietro tutto questo c’è una grande cultura marinara.

Conosciamo il marina di Kernevel per esserci stati l’anno passato, sappiamo dove sono i pontili per i visitatori e non c’è bisogno di chiamare nessuno, si entra ci si ormeggia, poi con calma si passa dall’ufficio.

Appena ci apprestiamo ad avvicinarci al finger si mobilita mezzo pontile per prenderci le cime, non sarebbe necessario ma fà comunque piacere questo gesto solidale.

Tutto bene all’ormeggio, con calma andiamo in ufficio e basta che diamo il nome della barca e diciamo che eravamo qui l’anno scorso, una breve occhiata al computer e voilà le pratiche sono finite. I love la Francia Atlantica, dove tutto è semplice e naturale. Anche i prezzi popolari poi aiutano molto, ma si sente e si vede negli occhi della gente che hanno il mare dentro e non vedono l’ora di navigarci alla grande, a partire dalle famigliole con due o tre bimbi piccoli che vengono a passeggiare sui pontili il week end e i genitori spiegano ai bimbi i loro sogni sotto forma di barca a vela.

Barche di tutti i tipi e dimensioni, equipaggi misti di giovani e meno giovani, ma tutti con l’entusiasmo e le capacità marinare per fare filare le barche al meglio.

Insomma penso che una volta nella vita uno dovrebbe entrare a Lorient in barca a vela per gustarsi questo spettacolo.

Il lunedí la finestra si è chiusa ed entra una bassa pressione abbastanza stazionaria che ci inchioderà qua  4/5 giorni, inchioderà per modo di dire, qua c’è tanto da vedere, da assaporare e da gustare, godiamoci quest’annata particolare per noi, abituati da sempre a correre correre per arrivare a mete lontane, quest’anno siamo in vacanza …forse per la prima volta e ci godremo di giorno in giorno quello che arriva.

 

 

24 aprile, ore 8.40. partenza da Gijón verso est.

  

Bilbao, Puerto Deportivo Getxo

Getxo, il bacino portuale guardando verso la cittá Bilbao sull'omonimo fiume.

Getxo, vista sull'ingresso del bacino portuale, di fronte Portugalete, la zona industriale e il porto commerciale.


 

30 aprile, si riparte da Bilbao in direzione est passando i piccoli villaggi sulla costa.

Stazione eolica galleggiante, nei pressi di Bermeo

Lo scoglio roccioso sulla destra ospita l'eremo di San Juan de Gatzegulatxe meta turistica molto famosa, raggiungibile attraverso un sentiero costruito sulle rocce.

Il faro del Capo Machichaco

Il faro del Capo di Santa Catalina  è visitabile e ospita un centro di interpretazione sulla tecnologia della navigazione

http://lekeitioturismo.eus/es/que/visitas-al-faro-de-santa-catalina/

 


Nonostante la bella giornata e le previsioni favorevoli che davano venti  leggeri da est in rotazione, nella prima parte di navigazione da Bilbao, sotto costa il vento ha rinforzato sul naso facendoci rallentare. Le previsioni davano un rinforzo importante fino a 30 nodi a partire dalle 18 per il passaggio di un fronte in arrivo da Ovest. Guardando verso Ovest si vedono le nuvole accumularsi e temevamo di non riuscire ad arrivare in porto in tempo e non riuscire a entrare. 



Qui si vede il fronte in arrivo sulle previsioni

In arrivo a Zumaia, si vede il faro di entrata a sinistra e le rocce particolari al centro vicino alla spiaggia

Zumaia si trova all'altro capo di un promontorio che la separa da un altro villaggio, Getaria, molto famosa per due suoi cittadini illustri, il comandante Elkano che terminó la prima circumnavigazione del globo al seguito di Ferdinando Magellano e lo stilista Cristobal Balenciaga a cui è dedicata una casa museo. Il cammino costiero per Santiago di Compostela passa da questi due paesi.

 

L'isola soprannominata " El Raton" per la sua forma, collegata a Getaria.

 

il canale d'ingresso a Zumaia

Zumaia. Stranizza ormeggiata al centro

Passeggiata verso Ovest

guardando verso Est


Il canale d'ingresso di Zumaia

Zumaia, la zona paludosa di fianco al marina, in fondo il faro.


Il paese  di  Zumaia si trova alla confluenza di due fiumi, l'Urola e il Narrondo.

L'ingresso alla baia di San Sebastian / Donostia

L'ingresso di Hondarribia- Hendaye che segna il confine tra Spagna e Francia

Si ammaina la bandiera  di cortesia spagnola

Il cielo a Ovest

Le ultime montagne dei Pirenei e l'inizio della lunga costa piatta francese

Il canale d'ingresso di Anglet



Guardando verso Sud. Una delle 11 spiagge di Anglet, sullo sfondo il faro di Biarritz e i Pirenei.


Lo schema del canyon " Le Gouf du Cap Breton " sulla spiaggia di Anglet

 Anglet: a sinistra Stranizza ormeggiata al pontile di fianco al peschereccio, l'edificio blu del marina è quello dove abbiamo fatto l'esame del CRR a febbraio.


 le barche a remi con nomi baschi ad Anglet

 

9 maggio, partenza da Anglet verso Lorient.


la nebbia si è diradata

9 maggio, tramonto.

10 maggio, alba.

11 maggio, in arrivo a Lorient, si intravedono delle barche da regata all'orizzonte.


Île de Groix davanti a Lorient

Île de Groix davanti a Lorient

Gli scogli davanti all'ingresso di Lorient



Nel canale, Port Louis sullo sfondo a destra

Larmor plage dall'altro lato del canale







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