lunedì 5 giugno 2023

Da White Strand a Frenchport

Da White Strand Bay a Kellybegs

1 giugno 2023

54 38.0316 N 008 26.3514 W

Le belle baie possono essere molto insidiose.
Dopo aver passato la giornata nella bellissima baia di White Strand Bay, verso sera il vento ha cominciato a salire e posizionarsi piú verso Est Nord Est, questo ha posizionato la barca con la poppa verso gli scogli, mentre i nostri piani erano di avere la poppa in direzione dell´uscita.
Ci si aspettava un forza 6 come del resto annunciato dai forecast e noi sbagliando ci sentivamo al sicuro e protetti, ma la conformazione particolare della baia con alte pareti verticali e un altopiano al di sopra hanno fatto in modo che i catabatici venissero giú a 30/33 nodi, alzando anche onda all` interno della baia.
Noi vedevamo gli scogli a poppa sempre piú vicini, effetto anche della bassa marea che scopriva scogli prima coperti, ma ormai era l`imbrunire e non c`era tempo per manovre strane essendo anche la baia non troppo larga per manovrare agevolmente con 30 e passa nodi di vento.
Avevamo giú 6 calumi di catena in fondo sabbioso, forse troppo fine, ma sempre sabbia era, con la Rocna ci sentivamo abbastanza a nostro agio, questo non ha peró impedito di starcene alzati fino alle 24 sbevazzando birra ma con le orecchie superallerta al minimo rumore strano al di sopra del fischiare e ululare del vento.
Verso mezzanotte il vento è calato sui 20 nodi e ce ne siamo andati a letto tranquilli.
La Rocna non ci ha traditi neanche questa volta, la mattina la troveremo poi completamente sepolta sotto la sabbia.
Issiamo e ci dirigiamo verso Kellybegs, uno dei piú grandi porti naturali pescherecci dell`Irlanda. In questo bailamme di mega pescherecci di altura immensi, il comune è riuscito ad inserire un piccolo pontile galleggiante dove in testata ci sono 4 posti barca a disposizione per i visitatori.
È una sosta tecnica per fare un po`di provviste alimentari, un paio di taniche di gasolio e acqua nei serbatoi. Telefoniamo all`Harbour Master e ci assegnano un posticino in testata, ci ormeggiamo e richiamiamo, di modo che venga l`addetto a collegarci la luce in banchina e darci 200 litri di acqua, 10 Kw di luce e duecento litri d`acqua alla modica cifra di 2.5 euro, il costo per notte è di 2 euro metro, totale 24.5 euro per la nottata, scopriamo pure che il wi-fi del comune funziona e possiamo prenderlo anche dalla barca, a dir la verità abbiamo visto in molti posti wi-fi gestiti dal comune gratis, ma mai nessuno funzionante, questo con sorpresa è il primo che vediamo funzionare alla grande.
Partiamo da subito, gambe in spalla per il supermercato a circa un paio di chilometri, fatta la spesa chiamiamo un taxi per tornare in barca e arriva Wolfy, uno strano tassista che guida senza cintura di sicurezza con un cagnolino perennemente sulle ginocchia.
Ci deposita davanti all`ingresso del marina e gli chiedo se per lui va`bene andare al distributore e caricare due taniche di gasolio nel bagagliaio, no problem, detto fatto mi aspetta in auto mentre io e Antonella depositiamo la spesa in barca, io torno al taxi con le due taniche e andiamo a fare gasolio. Mi sfarfuglia qualche aneddotto, ma quando gli irlandesi parlano stretto non è cosí facile capire tutto.
Tornato in barca con il gasolio, facciamo la doccia in barca perché i bagni sono ancora in costruzione, forse ci saranno il prossimo anno. Riempiamo i serbatoi di acqua e siamo a posto.
La notte dormiremo come due bimbi, una pace totale, non si muove una foglia, un porto davvero superriparato.
Per pagare abbiamo due possibili soluzioni, se si vuole pagare con carta di credito bisogna andarsi a cercare l`Harbour Master di solito molto impegnato con i pescherecci, o sfruttare la honesty box sul pontile.
Sul pontile c' è un palo con attaccate due cassette, in una ci sono le buste grandi con dentro una busta piú piccola e un foglio dove scrivere i propri dati fare le somme del costo al metro piú acqua e luce se si è presa, a noi viene un conto di 24.5 euro, riempiamo il foglio, firmiamo inseriamo 25 euro nella busta piccola con il nome della barca su, chiudiamo la busta e imbuchiamo nella seconda buchetta, et voilá, tutto semplice basato sull`onore e l`onestà delle persone.

Da Kellybegs a Teelin Bay

2 giugno 2023

54 37.6233 N 008 37.7898 W

Sveglia con calma, non abbiamo nessuna fretta, dobbiamo fare solo 7 miglia per arrivare alla baia di Teelin per due motivi, uno per non dover stare nel marina che anche se carino ed economico non è nostra abitudine stare troppo nei marina, preferiamo di gran lunga starcene per i fatti nostri all`ancora e secondo perché vogliamo guadagnare un po` in longitudine e automaticamente scorciare un po' la tratta che ci aspetta l`indomani di 55 miglia per tagliare la Donegal Bay.
Non ci sono baie ad una distanza breve riparate dai venti da nord e piutosto che ficcarci in qualche buco preferiamo fare una tappa lunghina e trovare un buon ridosso.
Poco vento, ma quel poco che c`è lo prendiamo tutto, qualche tratto a vela e qualche a motore, arriviamo nella baia di Teelin, tutto supertranquillo e dentro molto bello, il tempo è dichiarato e non ci si aspettano sorprese, decidiamo di prender uno dei 4 gavitelli quasi sempre presenti nelle baie principali messi apposta per i visitors, naturalmente gratis.
Non lo abbiamo mai preso perché onestamente non sappiamo cosa ci sia sotto, questo sembra davvero robusto, sotto si vede una cima o catena che scende ma completamente piena di alghe e non capiamo se è cima o catena, sopra una gran boa circolare con un maniglione minimo da 16/18 mm .
Grazie al cancelleto che abbiamo nelle draglie di Stranizza sporgendomi riesco ad infilare la cime nel maniglione, da prua sarebbe impensabile, doppia cima per sicurezza e la notte passa supertranquilla.

Da Teelin a Broad Bay

3 giugno 2023

54 14.9915 N 009 52.6170 W

Vogliamo prendere la corrente in uscita alla partenza e la corrente e marea in entrata all`arrivo, e naturalmente vogliamo andare a vela piú che si puó, cosa che da quando abbiamo cominciato a scendere la costa ovest dell`Irlanda e anche prima in Scozia ci capita praticamente quasi tutti i giorni anche grazie ad un attento studio del meteo.
Sveglia alle 04:30, colazione e partenza alle 05:30, andiamo per rotta 252 T , inizialmente le previsioni ci davano est anche se un po` debole, nel tardi gira da nord, poi nord est.
Il tratto da est ci mette in un' andatura al gran lasco mure a sinistra e issiamo gennaker, finché entra il nord, via gennaker e si vá con il vento inizialmente traverso/lasco per passare poi al gran lasco.
Via con randa e genoa, è un alternarsi di intensità di vento, quando non ce n' è a sufficenza ci aiutiamo con un po` di motore, la cosa buona è che le vele continuano a portare e quindi i giri del motore rimangono sempre bassi, ma dobbiamo arrivare prima delle 18:30 pena trovarsi la marea uscente dal fiordo e mancano solo 3 giorni alle sigizie quindi la corrente è forte.
Arriviamo a Broad Haven Bay che sarebbe il baione prima di entrare nel vero fiordo di Broad Haven, e sono già le 18:10, vediamo sulla carta che ci sarebbe una baia prima di quella che avevamo scelto, circa un paio di miglia prima sulla sinistra, sulla carta sembra buona, ma và te a sapere. Decidiamo comunque di tentare, ci farebbe risparmiare un paio di miglia oggi e un paio domani mattina, viriamo e cerchiamo di dirigerci sulla nuova baia, ci accorgiamo subito che le cose non sono rosee come sembrano, pensavamo di andare a ridosso ma invece i catabatici picchiano duro a 30 nodi.
Teniamo duro e man mano che ci avviciniamo vediamo una barca a vela ancorata nella baia davanti a delle grandi scogliere e ci accorgiamo che prende delle enormi alambardate sotto la spinta dei catabatici.
Non ci sembra proprio un paradiso di baia, dietrofront e ci dirigiamo all`interno del fiordo di Broad Haven per andarci ad ancorare nella baia di Broadhaven bay nella parte est del fiordo in maniera di avere protezione dai venti da nord est e speriamo anche dalla risacca del nor ovest.
È una baia abbastanza aperta, ma bellissima e ridossata senza catabatici, ci avviciniamo con molta cautela, i fondali sono molto bassi già nel centro del fiordo, man mano che ci si avvicina alla baia il fondo cresce velocemnete, riusciamo a mettere l`ancora in 4.5 metri con i canonici 30 metri di catena, in giro nessuno, un zilenzio e una pace che fá rintronare le orecchie.
Siamo stanchi, ci siamo fatti piú di 14 ore di navigazione con in piú la paranoia delle nasse delle aragoste sempre presenti in fondali dai 70 ai 30 metri, sempre uno di guardia per vedere ste maledette boette, il problema quando si è controluce si fá davvero fatica a vedere qualcosa.
A letto presto, ormai la temperatura è piacevole, sono già 3/4 giorni che non accendiamo piú la stufa la sera e la mattina ci si sveglia con BEN 15 gradi in barca, finiti i tempi del risveglio con 8 gradi.

Da Broad Bay a French Port

4 giugno 2023

54 14.5751 N 010 04.8994 W

È prevista una tappa corta di soli 14 miglia, ma è un riparo disponibile su questa parte complicata di costa, per poi poterne fare 24 l`indomani per arrivare alla prossima baia protetta.
Ci alziamo e prepariamo con calma, fuori un bellissimo sole con cielo azzurro e una pace rurale intorno, un paradiso.
La marea comincerà ad entrare alle 12:30, quindi alle 11 issiamo ancora e ci dirigiamo verso l`uscita del fiordo, dentro è un lago, fuori si vede già il movimento del mare e del vento.
Appena fuori ci sitrova in 20 nodi di vento da NE e mare bello arzillo, dopo il faro di Gubacashel poggiamo e partiamo con randa piena e genoa al 150% , vediamo l`apparente salire a 24 nodi e la barca sbandare con falchetta troppo in acqua, ora di ridurre, riduciamo il genoa a fiocco e via che pedaliamo di bolina larga, la barca è equilibratissima, l`autopilota non fa nessuno sforzo e la ruota è quasi fissa, una bellezza di partenza, sole vento cielo azzurro e 4.5 nodi di velocità sotto la chiglia, cosa si puó volere di piú ?
Vedere sfilare la costa vicina è davvero un' emozione, coste vissute e tortuose dalla loro nascita, coperte di erbetta verde in contrasto con il nero delle scogliere e il blu del mare, un quadro.
Arriviamo al capo Erris Head, Antonella prende il posto dell`autopilota perché cambiamo andatura e siamo abbastanza vicino agli scogli e vento e mare tendono a spingerci contro.
Li passiamo con andatura al traverso per poi poggiare e cominciare a dirigerci verso sud ovest al gran lasco, ma Stranizza nelle andature cosí larghe non c`e`la fa a tenere gonfie entrambe le vele e quindi dobbiamo fare una scelta, presto fatto, Antonella va al vento, io cercando di non volare fuoribordo dal mare formato vado all`albero e in 30 secondi la randa è giú, siamo di nuovo in rotta con solo genoa tutto aperto con i nostri onesti 4 nodi di velocitá. Di issare gennaker non se ne parla, il mare è davvero confusionario, confermiamo quello che c`è scritto sulle carte dove indica delle ondine a significare un intensità e ingrossamento del mare.
Doppiamo lo scoglione di Eagle I dove sopra c`è un edificio molto strano tutto recintato da un alto muro di pietra, sul lato sud c' è un piccolo approdo e poi una lunghissima scala intagliata nella pietra che porta in cima e apparentemente c`è qualcuno che ci vive perché a metà della scala con il binocolo vediamo una persona che ci osserva.
Arriviamo nella baia di French Port, entrata molto scenica con rocce da entrambe le parti e molto vicine, ma c`è fondo e non c' è problema se non il solito di evitare le nasse.
Entriamo nella baia e sappiamo che i fondali sono estremamenti bassi, per di piú ci sono 5/6 peschereccini al corpo morto e altri fuori perché ci sono i tender collegati ai corpi morti.
Non rimane molto spazio in questa piccola baia, seguiamo una rotta parallela ai pescherecci e cerchiamo di avvicinarci a costa il piú possibile e di allontanarci dagli scogli di poppa il piú possibile, arriviamo in 4.5 metri e siamo alle prime due ore di marea crescente, calcoliamo che in bassa andremo sui 3.5 metri, anche se siamo lontani da costa caliamo l`ancora, i canonici 30 metri, l`ancora prende immediatamente senza problemi, abbiamo 20 nodi di vento che fanno un primo tiro sull`ancora, ma per sicurezza diamo un tirotto con il motore a confermare la presa.
Siamo nel vento, ma il mare è tranquillo e cosa piú importante sembra che non entra risacca, una bella pasta con broccoli e tonno e per oggi siamo a posto, ora riprende lo studio delle carte e dei portolani per le prossime tappe.

Sent by SSB radio

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