Da Ballinaleama a Ard Bay
11 giugno 2023
53 18.2889 N 009 53.0611 W
Dopo due
giorni all' ancora, anche con il vento da est sul naso decidiamo di
muoverci su Ard Bay.
Usciamo
dal circondio di scogli della baia non baia e siamo nell' aperto, il
vento non è forte ma è sul naso, cominciamo a bordeggiare con genoa
pieno e ogni virata è invece una strambata per poterlo far passare
dallo strallo di trinchetta.La
giornata è grigia, ma è sempre bello muoversi a vela con questi
scenari.Tutto il
golfo è costellato di scogli piú o meno affioranti, devo quindi
tracciare delle rotte tra uno scoglio e l'altro.
Arriviamo ad Ard Bay, immensa e bellissima, passiamo l' isoletta di Saint Macdara dove sulla riva sud est c'è ancora una chiesina in onore di un qualche santo che non ricordo, la chiesetta è sul Macdara Sound e anticamente i pescatori che passavano dallo stretto passaggio ammainavano il picco della randa tre volte per ingraziarsi il santo.
Ancoriamo davanti ad una bellissima spiaggia bianca nell'isola di Mason Island, mettiamo il dinghy in acqua e scendiamo a terra nell' isola abbandonata, c'era un micro villaggio fino al 1952, poi è stato abbandonato, ora rimangono le rovine delle case, sembra che ultimamente abbiano ristrutturato un paio di case per vacanze. Ma non dev' essere facile starci, è una piccola isola senza nulla, nè elettricitá nè acqua e bisogna portarsi dietro ogni cosa.
Facciamo un giro, l'isola è molto bella, ma con tutte quelle rovine di case non è proprio uno spettacolo, speriamo che stanotte i fantasmi non vengano a bussare nel tambuccio.
Da Ard Bay a Doonbeg Bay
12 giugno 2023
52 44.6695 N 009 32.1677 W
Vento poco
e previsioni non molto confortanti, in piú si parte con un cielo
plumbeo.
Decidiamo
di fare lo Stradlle Pass, il passaggio cioè tra Mason Island e
Mweenish Island, un passaggio strettissimo con fondo a 2.5 metri e
scogli a destra e sinistra, il passaggio ci farà peró risparmiare
un sacco di strada.
Come
indicazione dal portolano abbiamo solo un WP virtuale e da lí
tracciare una rotta per 144 T e passare, sembra facile, ma con la
corrente che entra, la barca si fa fatica a tenere in rotta, in
particolare tenendo un andatura col motore al minimo.
Antonella
al timone e io a estrema prua ad identificare gli scogli, per fortuna
l'acqua è cristallina, fa peró una grande impressione vedersi gli
scogli sommersi a pochi centimetri e il fondo con l'acqua chiara
sembra davvero troppo vicino.
Passiamo
con un gran respiro di sollievo, ma contenti di aver accettato la
sfida dello stretto passaggio ed essere riusciti nell'intento.
La nostra
rotta ci portava verso le isole Aran, di cui la maggior attrattiva
sono le scogliere a picco nel lato sud, l'idea era di andarci ad
ancorare nel porto di Kilronan, scendere a terra, eventualmente
affittare due biciclette per raggiungere le lontane scogliere, tutto
ció tenendo conto che il posto è superturisticizzato e i traghetti
riversano in continuazione turisti dalla terraferma. Ci siamo
chiesti “ma chi ne ha voglia di andare in sto girone dantesco?”
detto fatto cambio di rotta e ci andiamo a vedere le scogliere da un
altro punto di vista, forse molto piú interessante, da sotto.
Arriviamo
proprio sotto alle scogliere a picco, impressionanti e bellissime e
senza doversi sbattere a sgomitare con i turisti.
Dal sud di
Aran puntiamo sulla baia di Doonbeg a sud, la brezza pomeridiana si
affaccia e via di gennaker, almeno per un paio di ore, poi cala
ulteriormente e aiutiamo il gennaker con il motore a 1200 giri e ce
ne filiamo a 4 nodi.
La baia di
Doonbeg non è che sia il top, considerando che è aperta ai venti da
nord e forse anche un po' alla risacca da nord ovest, ma non c'è
nulla di meglio su questa costa, e quindi dovrá fare il suo
mestiere.
Andiamo
verso il fondo della baia dove c'è sabbia, o almeno ci proviamo
perchè il fondo cresce velocissimo, volevamo ancorarci in 5 metri,
ma ora che ci siamo arrivati e tempo di fermare la barca eravamo già
in 2.7 metri, poco male siamo in bassa marea, giú ancora e 30 metri
di catena (la prudenza non è mai troppa) issiamo deriva e timone e
siamo a posto per la notte.
Due
birrette in pozzetto nel solino che abbiamo per fortuna avuto tutto
il pomeriggio ed è tempo di andarsi a letto. Al momento non
avvertiamo nessuna risacca da nord ovest, sperema ben. A sperare
costa nulla ma poi la realtà è ben diversa, alle tre di notte al
cambio di marea, si innesca un rollio tremendo, in certi momenti
pensavo che si rovesciasse la barca, sono dovuto anche andare a
fissare la ruota del timone con una cima per evitare inutili
sbattimenti. Dopo un'
oretta, si calma tutto, ma ormai la nottata è rovinata, alle 4 già
cominciano gli albori del mattino ed è difficile poi dormire con la
luce.
Da Doonbeg a Fenit marina
13 giugno 2023
52 16.2970 N 009 51.5147 W
Ancora
ricoglioniti per la nottata passata, partiamo con l'idea di spezzare
in due la tratta verso il marina di Fenit, dove dobbiamo fare un po'
di rifornimenti e magari riposarci un po'.
L'idea era
di fermarci per la notte nella baia di Kilbaha, subito dopo aver
doppiato il capo di Loop Head, ma arrivati al capo e doppiato, ci
rendiamo conto che non ci alletta molto l'idea di fermarci un' altra
notte in una baia aperta con il rischio di essere rullati
ulteriormente, decidiamo quindi di fare un dritto per il marina.
Un po' a
motore con le vele su, procediamo facendo sempre lo zig zag tra ste
maledette nasse per le aragoste, ad un certo punto ne individuiamo
una coppia sulla dritta, per sicurezza diamo 10 gradi a sinistra per
lasciare ampio spazio, ma sto coglione di pescatore ha dato cima in
abbondanza e con la marea le boe sono molto a drtitta, ma la cima no.
Ci
rendiamo conto all'ultimo minuto che la cima è sotto la barca,
riusciamo a mettere in folle il motore e sembra che ce la faccia a
passare la deriva, ma poi si incastra definitivamente nel timone.
Siamo fermi ancorati alla cima con il timone, dovremmo preparaci a
tagliare la cima che tra l'altro è una signora cima da 18 mm,
proviamo l'arma letale di Stranizza, solleviamo il timone in bando e
voilà siamo liberi senza tagliare nulla, il pescatore è felice e
noi pure.
Ci supera un X-Yacht lanciatissimo a motore, questo fa quasi 7 nodi con un dieci metri, ma che razza di motore ha questo, noi ne spuntiamo 4.5, ma la nostra barca è sovraccarica e in piú il fondo, dopo due anni che non la tiriamo su, ha una bella vegetazione di muschio senza denti di cane in queste fredde acque ma solo muschio.
Fenit è
davvero un posto eccezionale, è un grande golfo superiparato con un
bellissimo faro sull'isola davanti, arriviamo vicino al marina ed è
in corso una regata, vicino all'entrata del marina siamo in rotta di
collisione con un J sotto gennaker, quindi poggiamo decisamente e li
passiamo da poppa, una volta ormeggiati ci verrano a ringraziare
profusamente come se gli avessimo fatto un gran favore e non dato
semplicemente la precedenza che si meritavano, ci invitano alla sede
del loro circolo in cima ad una collinetta per una birra, ma siamo
stanchi e sono già quasi le 21:00, rifiutiamo a malincuore ma sarà
per giovedí visto che il martedí e il giovedí fanno sempre regate.
All'ormeggio
ci era venuto a prendere le cime quello dell'X-Yacht che ci aveva
fumato, e ancora prima di finire di fissare le cime ci informava di
dove era situato il piú vicino pub.
Quello di Fenit è un mini marina con due pontili galleggianti e molte barche da lavoro, pescatori, rimorchiatori ecc, il porto in sè è davvero bullet proof, questo è un porto con una lunga storia risalente al 1500, poi il porto come lo si vede oggi fu costruito ai primi del 900. Per evitare i bassi fondali il porto è costruito a circa un kilometro dalla terraferma e connesso ad essa con un lungo ponte in cemento dove una volta passava il treno per il carico e scarico dei cargo.
La gente è gentilissima, anche l'harbour master continua a farci sconti su sconti, alla fine ci trova anche un posticino in un finger al posto della testata e con 23 euro per notte copriamo tutto, incluso lavatrice e asciugatrice, docce calde, wi-fi fino in barca, per il gasolio hanno una pompa sul molo grande, questa mattina mi ha dato le chiavi della pompa e mi dice quando ho finito di riempire le taniche di riportargli le chiavi e dirgli I litri presi, insomma tutto in famiglia. Ci ha trovato anche una ferramenta nel paesotto di Tralee a 9 chilometri, una bombola campingas, ci ha quindi accompagnati in auto e abbiamo preso l'occasione di fare la spesa al supermercato piú fornito di quello piccolo di Fenit. I dintorni sono poi mozzafiato, la ferrovia che una volta collegava il porto di Fenit a Tralee a 9 Chilometri è stata nel 1970 rimossa e al suo posto hanno costruito una greenway, una passeggiata di 9 chilometri per pedoni e ciclisti.
Abbiamo un sacco di lavori da fare e sporte piene di panni da lavare, in piú fino ad ora non c'è stato vento e da venerdí entra una bassa con venti da sud, quindi abbiamo 3-4 giorni da fare tutti i lavori e magari riposarsi un po', come ieri sera al pub locale davanti ad una bella Guinness.
Slyne Head da Nord |
Slyne Head da Sud |
Ballinaleama bay
Ballinaleama bay, si intravede il faro di Slyne Head sullo sfondo |
Ard Bay
Arrivo ad Ard Bay, sullo sfondo l'isola di St. Macdara con la piccola cappella. |
La cappella di St. Macdara fotografata da Debby del JOSI |
Magico incontro all'arrivo con un Hooker, barca tradizionale locale. |
Sbarco su Mason island |
Il mare è pieno di meduse |
Straddle pass |
Verso Aran islands,a poppa, sullo sfondo the Twelve Bens, le montagne del Connemara National Park |
Gannet in volo ( Morus in italiano) |
Aran Islands in vista, mentre il cielo si schiarisce....
Le malefiche nasse per le aragoste nei posti più impensati |
Doonbeg e Killard Point |
La costa verso Loop Head |
Il gommone dei sub che ci è venuto a salutare |
Verso il faro di Loop Head |
Loop Head |
Arrivo a Tralee Bay, la regata |
guardando verso Ovest |
a Fenit Harbour
La statua di San Brendano alla fine del lungo ponte che collega il porto alla terraferma. |
Il porto, vista della baia di Tralee. |
Dal porto alla terraferma, in fondo a destra sulla collinetta la sede del Sailing Club |
Tralee Bay Sailing Club |
...contaminazioni |
...la coda di balena colta per caso |
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