giovedì 6 aprile 2023

Da Camaret sur Mer a Newlyn

 

4 aprile 2023

Port of Newlyn Cornovaglia UK

50 06.40N 005 32.76W

By Angelo

Foto Antonella

L'idea era di fare un dritto da Camaret sur Mer a Newlyn in Cornovaglia attraversando la Manica, 128 miglia con vento fresco.

Poi domenica mattina 2 aprile guardando il meteo che ci dava del nord e fuori con una bella giornata di sole, decidiamo su due piedi di mollare gli ormeggi e farci una trentina di miglia fino all'isola di Ouessant , ancorarci per la notte, aspettare il giro di vento da est e traversare la Manica riducendo cosi' la tappa a 104 miglia.

Sempre con l'aiuto di qualche spring ci molliamo dal marina di Cameret, la giornata e' gloriosa, aria tesa e frizzante ma con un sole e un cielo bellissimi .

Il mare lungo ancora da NW per la buriana che a tirato nei giorni scorsi, il vento da nord teso 15/20 nodi al traverso inizialmente poi piano piano sempre piu' di bolina per stringere ed entrare nel baione di Ouessant a Lampaul.

Il mare residuo ancora alto con onda lunga stimiamo sui due e passa metri, ma il vento gagliardo ci permette di passare le onde senza difficolta'

Doppiamo il faro della Jumenta a sud/ovest di Lampaul ed entriamo nella baia , un po' preoccupati perche' sembra che la risacca penetri molto all'interno, passato pero' l'isolotto di Youch'h Korz le cose migliorano sensibilmente anche se durante la notte avremo comunque risacca costante.

Ci sono a disposizione una decina di gavitelli, c'e' gia' un altra barca francese all'ormeggio, prendiamo il gavitello davanti al ridente paesino di Lampaul, ci piacerebbe fare un giretto a terra, ma sono gia' le sei di sera e abbiamo ancora un sacco di cose da preparare per il crossing della Manica.

Posizioniamo il camino della stufa Reflex , e poco dopo un bel caldino all'interno, in pochi minuti ci troviamo con 21 gradi, una bellezza.

A letto presto , vorremmo partire presto l'indomani , ma dovevamo attivare la funzione everywhere sul telefono per poterlo utilizzare in roaming anche in UK ormai fuori dall'Europa, ma l'assistenza clienti non lavora la domenica, dobbiamo aspettare quindi l'indomani alle 9 quando cominceranno a lavorare.

Questa cosa e' importante perche' per poter entrare in UK dopo il Brexit bisogna ora inviare un modulo dal sito governativo inglese , ma all'arrivo bisogna contattare terlefonicamente un numero prima di poter scendere a terra.

Il meteo non e' male ma sappiamo che sara' un po' bumpy come dicono gli inglesi, l'ECMWF da' una situazione di vento da est forza 5 con stato del mare 5, l'UKV2 specifico per l'UK con griglia piu' stretta a 2 km , il corrispettivo di Arome per la Francia, da' la situazione un po' piu' sforzata e che si prolunga di piu' nel tempo.

Alle 9 riusciamo a contattare l'Orange Spagna e far settare I telefoni per l'UK, la giornata e' splendida, senza nuvole e un sole bellissimo, il vento da est gia' gagliardo anche dentro la baia, tante' che appena mollato il gavitello issiamo e ce ne andiamo fuori a vela.

Arrivati alla punta di NE di Ouessant e doppiato il faro di Nividic veniamo contattati da Ouessant Controller che ci chiede qualche informazione sulla nostra destinazione persone on board ecc...

Man mano che usciamo dal ridosso di Ouessant il vento rinforza e prendiamo una mano alla randa e genoa a fiocco, avevamo letto sul portolano sullo strano fenomeno delle overfall , non so' come tradurlo in italiano, praticamente la corrente che si scontra con mare e vento e crea degli estesi pezzi di mare con un gran turbinio , avevamo visto cose del genere in passato negli stretti , ma mai in oceano, quando ci si entra dentro con un po' di apprensione, praticamente ci si pianta, tante' che dobbiamo metterte in moto per mantenere la manovrabilita'.

Passiamo il tutto ,via il motore e siamo nell'aperto, il vento comincia a farsi sentire sempre di piu'al traverso , abbiamo una decina di miglia prima di arrivare alla TSS di Ouessant, anche se di fatto non la attraverseremo all'interno ne seguiremo pero' il contorno dalla parte est e quindi 4 occhi aperti sul immenso traffico commerciale.

Piano piano il vento sale a forza 5, poi a forza 6 una media di 23/24 nodi con raffiche fino 32 , saltuariamente a 36 per pochi attimi, essendo il vento al traverso il reale si uguaglia all'apparente, il mare segue fino a circa 5, onde da 2 e piu' metri con schiuma e frangenti, che al traverso non e' proprio una bellezza.

Filiamo bene a circa 6/7 nodi, siamo un po' troppo invelati ma per il momento siamo inebriati dalla velocia' , dal vento, dal mare e da questa magnifica giornata con dei colori veramente outstanding.

La TSS ha tre corsie , la prima verso terra piu' stretta e le altre due piu' larghe una con direttiva ovest > est e l'altra est > ovest

La prima corsia la attraversiamo senza troppi problemi, la seconda e la terza si presentano come complicate.

E' da quando siamo partiti da Ouessant che sentiamo I ripetuti avvisi di un traino nella corsia ovest > est, un rimorchiatore con al traino una mega zatterona con un cavo lungo 700 metri, a circa un ora e mezza dall'incrocio CPA vediamo che siamo all'incrocio esatto , non abbiamo molte alternative, passargli davanti non se ne parla, dietro dovremmo entrare nella TSS,essendo nave con manovrabilita' limitata ha tutte le precedenze, l'unica alternativa e' rallentare.

Decidiamo di rallentare anche perche' siamo troppo invelati e il fiocco ad estrema prua rende la barca molto orziera e l'autopilota ne soffre pur mantenendo la rotta, ma siccome e' vecchiarello vorremo preservarlo e farlo durare ancora molti anni.

Avvolgiamo il genoa completamente e apriamo trinchetta, arretrando il CV la barca si equilibria meglio, ma anche cosi' la velocita' e' troppo alta per l'incrocio, scarrelliamo la randa e laschiamo un po' di scotta per sventarla un pochino, non vogliamo prendere la seconda mano, anche perche' facemmo mettere le cosidette mani oceaniche , nel senso che quando si riduce si riduce di molto, e abbiamo paura di piantarci e essere in balia delle onde.

Con trinchetta e una mano alla randa filiamo dai 5.5 ai 6.5 nodi, media sempre buona e questo ci permette di far passare il lungo traino.

Ci passano davanti altri 4 cargo e col quinto siamo un po' stretti , meno di un miglio di CPA, ci si aggiunge poi la difficolta di leggere propriamente I vettori di CPA, con questo mare la barca si muove moltissimo e il vettore ha delle oscillazioni di circa 30 gradi a sinistra e a destra, immagino l'incertezza del capitano che ci vede sullo schermo.

Per fortuna siamo appena fuori dalla TSS e il cargo decide di dare 10 gradi a dritta e passarci ben lontano da poppa, grazie di cuore per non farci manovrare in sto bordello.

Bene la seconda corsia e' passata , ora rimane la terza con direttiva est> ovest, tre cargo ci passano davanti, ne rimangono due con cui siamo di nuovo stretti, per fortuna c'e' un altra barca di pazzi come noi , francesi che traversano in queste condizioni, l'AIS ne da' il nome e MMSI ma non le dimensioni, da come fila direi 13/14 metri di lunghezza.

Loro sono sopravento a noi praticamente in parallelo, quindi hanno lo stesso problema con I due cargo che arrivano, sentiamo le chiamate e I due cargo accostano entrambi di 10 gradi a sinistra schivando la barca dei francesi e quindi anche noi siamo liberi.

Finalmente sta TSS e' terminata, gia' e' complicato l'attraversamento se in piu' si aggiunge un forza 6 le cose diventano piu' complicate.

Procediamo sballottati come due sacchi di patate, diverse volte abbiamo dei frangenti che colpiscono lo scafo e montagne di acqua che si riversano in coperta, per fortuna l'hard top ci protegge alla grande e ce ne rimaniamo belli asciutti.

Dalla fine della TSS rimangono ancora circa 60 miglia all'arrivo , non avremo piu' incroci neppure con I grossi pescherecci di altura che se ne gironzalano per la Manica.

Il rollio e' continuo e stressante, speravamo che nella seconda parte della rotta avesse ragione l'ECMWF che diceva che piano piano avrebbe calato, ma purtroppo ci ha preso l'UKV2 e fine all'arrivo saremo centrifugati a dovere.

Arriva il buio, ma di dormire in queste condizioni non se ne parla, abbiamo anche il timore che possa aumentare ulteriormente il vento e in quel caso saremmo costretti a prendere la seconda mano, proviamo a mangiare dei nuddles liofilizzati ,considerati da noi come razione K da usare in condizioni dove fare da mangiare puo' essere un problema, una schifezza immonda che ci procurano anche qualche piccolo problema di stomaco.

Piano piano il tempo passa, TROPPO piano, finche' arriviamo a 2/3 miglia dal porticciolo di Newlyn, porticciolo di pescatori, con dentro tutti I tipi di pecherecci immaginabili , dai grossi d'altura, ai medi ai piccolissimi, la maggior parte professionisti.

In cima ad un pontile galleggiante ci sono a disposizione 6 posti barca per barche a vela in transito, con la riserva che se per caso sono pieni ci si mette in andana dove si puo', ci si sente degli ospiti ricchi in questo porticciolo per pescatori professionisti.

Arriviamo verso le cinque di mattina UK, un ora indietro rispetto a noi, si ripete la scena gia' vissuta all'ingresso di Lorient, sembra che abbiano scolti I cani e decine di pescherecci in uscita dal piccolo porticciolo, siamo costretti a dare spazio a sti forsennati, ne dobbiamo chiamare anche uno alla radio perche' accecato da sogni di centinaia di pesci pescati ci stava filando addosso a quasi 10 nodi.

Tutti gentili senza problemi.

Siamo stanchi mazzati, notte senza dormire, giornata intensa senza respiro, dovremmo entrare nel porticciolo all'avventura perche' non sappiamo davvero molto della disposizione che impareremo piu' tardi, sommando poi il vento e la corrente di marea potrebbe essere davvero un bel casino.

Decidiamo di metterci all'ancora vicino all'imbocco del porto in una posizione non molto felice, tutti aperti da est e quindi vento ancora a 20 nodi e mare che tendono a spingerci a terra, ma non ci sono alternative , dobbiamo far passare un paio di ore, in maniera di contattare l'Harbourmaster per farci assegnare un posticino, oltretutto devremmo fare anche l'emigrazione, anche se abbiamo inviato il modulo dobbiamo contattare via telefono per fare il clear finale.

Ancoriamo in circa sette metri in mezza marea calante, issiamo la Q flag e aspettiamo ancora centrifugati, sembra che sto rollio non debba finire piu' , ci sognamo un pezzetto di terra FISSO e IMMOBILE.

Alle 08:30 local time chiamiamo l'Harbourmaster che risponde prontamente e ci assegna un posticino ad un finger , al momento I sei posti liberi sono vuoti, a parte uno , ma prima di sera si riempiranno tutti di barche inglesi in giro per la settimana di Pasqua.

Noi siamo in un finger e abbiamo vicino un altra barca, alle due di notte essendo finiti gli slot arrivera' un altra barca a vela che si mettera' in andana tra di noi per fortuna legando le cime all'altra barca..

Passeggiata fino all'uffico dell'Harbourmaster, possiamo stare tre giorni, siamo in bassa stagione , normalmente e' possibile stare solo una notte, abbiamo luce, acqua e bagni un po' piccoletti che quelli del mini marina cercano strenuamente di preservare dalla decina di pescatori e tenerli per gli yachts, il costo giornaliero per noi e' di 38 euro , alto, a detta dagli stessi inglesi, ma in Cornovaglia I porti sono davvero una rarita',dei marina neanche parlarne , specialmente nella Cornovaglia del nord sara' dura.

Ci viene in mente la famosa vignetta di Mike Peyton dove all'arrivo in porto I due della barca a vela baciavano disperatamente I muri del porto e uno in banchina chiedeva come era andata la navigazione.

E' bello ritrovarsi a terra dopo una traversata cosi' impegnativa, con un aria fredda che tagiava a mezzo, Antonella all'arrivo si e' fatta due ore di timone per evitare I pescatori assatanassati e alla fine era abbronzata dal freddo e non dal sole.

Finito in uffico nel ritorno alla barca con I piedi a strascicone dalla stanchezza, ci incrociano una coppia di inglesi e ci dicono che sono quelli della barca vicina, che ci hanno visti arrivare e immaginavano che avessimo avuto una nottata dura, ci dicono che stanno andando a fare colazione in un vicino bar e se vogliamo accompagnarli, siamo rincoglioniti come non mai , ma abbiamo fame e dobbiamo fare colazione , li seguiamo in un baretto sul vecchio molo di entrata , era una mini chiesina in origine , gestito da un velista, veramente una chicca da cartolina.

Abbiamo ordinato il full English breakfast , bacon, uovo fritto, salsiccia ai ferri, funghi e pomodoro alla griglia, con due fette di pane tostato e un capuccino...che magnata. La coppia parlava a ruota libera , dopo un po' ci rintronava la testa, per la carenza di sonno , alla fine del breakfast ci siamo scusati e siamo finalmente tornati in barca per il riposo dei guerrieri.

Abbiamo quindi provato a telefonare alla Yachtline del sito governativo per fare il clearing finale, “grazie per la telefonata, ma noi non possiamo fare molto , vi do' un numero di telefono che vi aiutera' “ Come una vecchia canzone intitolata la Busanova dove ti passavano da un ufficio all'altro anche qui la stessa cosa si ripete per ben 9 volte , finche' troviamo un ufficio a Plymouth che probabilmente scambiandoci per qualcun altro ci dice che avevano provato a contattarci telefonicamente, cosa assolutamente non vera perche' non avevo nessuna chiamata non risposta, insomma alla fine un po' scocciato chiedo se siamo a posto , appena ci dice un timido si “grazie di tutto e a risentirci” chiudo il telefono e ce ne andiamo a letto, se davvero abbiamo fatto il clearing non so e non me ne frega mezza, l'Inghilterra e' uscita dall'Europa, ma gli inglesi si devono ancora organizzare e forse ancora non lo sanno.

Lo stesso problema lo aveva avuto un amico velista l'anno scorso , mi sa' che e' la regola.

Crossing impegnativo , forza sei al traverso e' complicato e puo' essere anche molto pericoloso nel caso le onde siano molto alte associate ai frangenti, abbiamo fatto fatica , ma ci siamo anche divertiti a filare alla grande, e la sera con gran soddisfazione al pub un bel fish and chips and una bella pinta di birra Ale, una meraviglia, mi ricorda che una volta da giovani si partiva in auto da Ravenna per andarsi a prendere un caffe' a Venezia , qua' si potrebbe ipotizzare che siamo partiti dalla Spagna per venirci a bere una Ale in Cornovaglia, anche se si passano dei momenti duri in navigazione, una volta arrivati bastano poche ore a dimenticarsi tutto e godersi ed apprezzare questo gironzolare per questo magnifico mondo.



Camaret sur Mer to Ouessant




Ouessant to Newlyn



Camaret sur mer















 La torre Vauban  1680


Ouessant





Il faro la Jumente  all'ingresso di Ouessant

Il faro Nevinnec lato ovest di Ouessant


Lampaul, ancoraggio a Ouessant



Faro Pierres Noires prima di Ouessant


La traversata


TSS

Newlyn

 
Alba all'ancora  in attesa di entrare in porto a Newlyn

 










 
Il baretto ex chiesa
 


 
Una barchinaveramente carina del 1966
 








 
E ai 50 ci siamo arrivati







Finalmente una buona ALE per festeggiare l' impresa!!




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