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domenica 26 febbraio 2023

Gijon: da San Lorenzo a Somió e ritorno

 By Antonella

Gijón 24 febbraio

In attesa della buona finestra meteo per riprendere la navigazione e per celebrare l'anniversario della partenza per la Patagonia di nove anni fa (vedi link), abbiamo deciso di fare una bella paseggiata e arrivare a piedi fino a Somiò, un sobborgo a Est di Gijon, la zona residenziale opposta alla vecchia zona industriale vicina al porto a Ovest della cittá.

Il percorso inizia dalla spiaggia di S. Lorenzo e prosegue lungo costa. Tra una scogliera e l'altra ci sono varie spiagge, Gijón ne vanta piú di dieci. Il sentiero è ben tenuto, percorso lastricato con lampioni, qualche panchina ogni tanto, cestini e zone picnic. Lungo il percorso si incontrano sculture di vario genere, molte in metallo arrugginito che sembra fatto apposta.

Siamo partiti presto da casa, verso le 9, che per i locali è quasi alba, e così c'era poca gente in giro.

La vista della costa é magnifica, dalla spiaggia del Rinconin fino a  quella di Peñarrubia al capo S.Lorenzo. L'area del capo e della collina- Colina del Cuervo-  é parco - Parco del Cabo de San Lorenzo - e in cima c' é un punto panoramico o belvedere (mirador).  Dalla collina alla strada si passa vicino alla Cappella della Provvidenza che da il nome all'area. La Cappella della Provvidenza ha una storia tormentata di ricostruzioni a seguito di crolli e incendi. In origine c'era un eremita nella grotta sull'isola Tortuga davanti al Capo San Lorenzo, in seguito fu costruita una cappella come eremo con le statue di San Lorenzo e San Raffaele distrutta prima da un incendio poi durante la guerra civile. Il percorso prosegue verso Est lungo la costa e collega altre spiagge. I depliant dell'ufficio turistico sono carenti di cartine e abbiamo dovuto arrangiarci con il gps di google map sul telefono per raggiungere la strada e la fermata dell'autobus.

Pensavamo di trovare una sorta di centro del paese a Somió, e magari un baretto dove rifocillarci ma abbiamo incontrato solo grandi ville con giardino super recintate e super sorvegliate. A un certo punto  google map ci ha portato in una strada chiusa e per trovare una via d'uscita abbiamo attraversato un fosso.  Alla fine il bar lo abbiamo trovato allo stadio che all'esterno ha una serie di bar e ristoranti. Il Rio Piles che sfocia tra la spiaggia di S.Lorenzo e il Rinconin fa da confine tra Gijón e Somió passando per il centro de La Guia, lo stadio del Molinon, il palazzo dello sport e il museo del Pueblo Asturiano. 

L'idea iniziale era di arrivare nel paese e prendere un autobus per il ritorno, ma alla fine visto che le gambe tenevano e la distanza non era molta siamo arrivati a casa a piedi con grande soddisfazione per un totale di circa dodici kilometri.

 

 

 Il tragitto


 

La spiaggia di San Lorenzo

La spiaggia del Rinconin (angolino)



 Nel video, sullo sfondo il promontorio di Santa Catalina  con le terme romane in basso e sulla destra il porto commerciale e industriale.


Monumento alla madre dell'emigrante
 
 
 
 



Si vedono le alte montagne  -piú di 2000 mt.- della Cordillera del Cantabrico
(probabilmente quelle de Las Ubiñas de la Mesa)

Verso il Capo San Lorenzo, s'intravede l'isolotto Tortuga davanti al Capo.

Le montagne a Sud Ovest dietro la cittá.

 In cima alla collina il belvedere ( edificio triangolare) e in basso la spiaggia di Peñarrubia


Vista della cittá e della baia di San Lorenzo


6360 metri di distanza dalle terme all'inizio della baia di San Lorenzo

Nel video il monumento a Galileo


A sinistra uno dei monumenti a Galileo





Capo San Lorenzo, l'isolotto Tortuga


Sulla via del ritorno



Vista verso Est


Uno dei tipici fienili del Nord della Spagna




La Cappella della Provvidenza


Ville con giardino





Un fienile riadattato




domenica 12 febbraio 2023

Primo tentativo di attraversamento Biscaglia a Febbraio

 Considerando che non siamo mai stati e probabilmente non lo saremo mai dei navigatori dei cosidetti tre 20 come il 95% dei navigatori oggi ( navigatori che si muovono nelle fasce tropicali quindi 20 lat sud, 20 lat nord e media di temperature di 20 gradi) , ci siamo cosi’ inventati una nuova classe di navigazione a noi piu’ consona e l’abbiamo nominata i 3, 30 , 30 , cioe’ 3 metri di onda, 30 nodi di vento e 30 grad i fahrenheit (equivalenti a -1 grado celsius)

Con questi presupposti abbiamo cominciato a pensare ad attraversare il Golfo di Biscaglia in inverno.

Guarda che ti riguarda il meteo appare una finestra diciamo decente intorno a sabato 11 febbraio ,la parte ovest di una enorma alta pressione,  25/30 nodi gusts da est,  2.5/2.9 metri di onda, non proprio uno spettacolo ma diciamo fattibile.

Altra incognita , che il venerdi buffa sui 30 nodi e mare a quasi 3 metri di onda, non si va’ e si aspetta il sabato, il problema e’ che il sabato il vento da est tende ad allontanarsi velocemente dalla costa lasciando dietro una gran bolla di vento zero.

L’unica possibilita’ e’ di correre dietro al vento, partire cioe’ alle 3 di mattina del sabato e smotorando dopo 3 ore incocciare 20/25 nodi da est.

Cosi’ facciamo, si prova a dormire un paio di ore in barca senza grande successo e alla mattina alle 3, sveglia e prepariamo la barca , altra incognita, il termometro sotto al hard top segna 4 gradi, fuori ce ne saranno 3.5.

La mattinata e’ favolosa, sereno senza una minima nube, luna all’80% , alle 4 molliamo gli ormeggi e si va’.

Le prime tre ore, da manuale, si smotoricchia , si attende  e si balla sotto un mare residuo da NW da un paio di metri,.

Alle 07:00 puntuale come un orologio entra l’est sforzato a 25 nodi, una mano alla randa e genoa ridotto a fiocco, si va’ di bolina larga/traverso, la vita a bordo non e’ delle piu’ felici e il freddo morde.

Dopo neanche mezzora il vento rinforza e ruota da E/N/E , costringendoci a stringere la bolina a ferro, intanto il vento ha ben pensato di crearsi una sua onda che purtroppo va’ a collidere con la gia’ presente da NW, e si crea un finimondo di mare incrociato.

Resistiamo un'altra mezz’oretta ma ci rendiamo conto che anche per noi oggi non ce ne e’ , non possiamo navigare altre 250 miglia in quelle condizioni, breve meeting e la decisione e’ presa si torna a Gijon e ci si prepara a nuove avventure.

180 gradi e ce ne torniamo al marina di Gijon

Altre volte ci e' capitato di dover tornare indietro per vari motivi , principalmente il meteo, e ci rimaneva sempre un po' di amaro in bocca, non e' mai bello tornare.

Ma questa volta non e' cosi', ci siamo resi conto che abbiamo voluto alzare l'asticella in uno dei golfi piu' problematici del mondo in inverno, ora cominciamo a capirne un po' meglio le dinamiche del  golfo dove immense profondita' risalgono vertiginosamente creando onde enormi , dove il fech lunghissimo trasporta mare e onde fin dalla Groenlandia constantemente , e questo mare da Nord Ovest si va' a scontrare con qualsiasi altro mare si crea con il vento.

Naturalmente gli amici ci hanno dato dei matti, ma del resto se non si fa' cosi' come si fa' a capire i propri limiti e quelli della barca.

E' stata anche una grande occasione per testare tutto in barca e per ripassare tutti i check da fare prima di una grande partenza, tutto ha tenuto a dovere , tutto si e' comportato regolarmente, come al solito l'anello debole e' la crew e non la barca.

Nema problema, si ricomincia lo studio del meteo e non si molla , a breve ci si riprova.

Bv Angelo

 

 

Come si presenta la situazione per sabato mattina



Ingrandendo pero' si nota verso la 04:00 che il vento tende velocemente ad allontanarsi da costa


Con queste previsioni decidiamo la partenza alle 3 di mattina "rincorrendo" il vento.