Pagine

I NOSTRI LIBRI

martedì 31 agosto 2021

Risalita del fiume Auray

 

Risalita del fiume Auray

 29 agosto 2021

 Auray 47 39.4176 N  002 58.6474 W

 By Angelo

 Partiamo all’alba da Port Crouesty per avere marea entrante nel grande golfo di Morbihan , nella strettoia tra Pointe de Kerpenhir e Pointe de Port Navalo , con la marea uscente si possono avere fino a 4,5 nodi contrari.

Appena fuori dal canale del porto issiamo tutta randa e genoa, la soddisfazione di entrare nel Morbihan a vela e’ unica.

NE teso, non sappiamo esattamente i nodi perche’ la stazione del vento in testa d’albero fa’ le bizze anche se smontata e inondatata di CRC perche’ molto ossidata , continua a darci qualche problema random, ora va’ , ora non va’.

E va beh , la strumentazione fa’ comodo pero’ per andare a vela se ne puo’ fare anche a meno, quando la barca sbanda troppo si riduce simple as that.

Facciamo un paio di bordi in entrata cercando di non andare a finire su qualche basso , e siamo dentro, e’ come entrare in un mito.

Appena dentro non ci capiamo una mazza, anche se abbiamo comprato una carta di carta particolareggiata, abbiamo le raster particolareggiate su PC , abbiamo le Navionics su iPad pero’ ci si presentano davanti millanta isole e isolette che poi spariscono o appaiono in base alla marea.

Barche, barche barche a vela dappertutto, sia nei numerosissimi campi boe , di fatto e’ praticamente vietato ancorare, ma ci sono migliaia di gavitelli posizionati strategicamente dappertutto e gratis, che non c’e’ davvero nessun motivo di ancorare e magari finire su un allevamento di ostriche normalmente segnalati solo da  qualche bastone infilato nel terreno, sia in navigazione a zonzo.

Questo e’ davvero il paradiso della vela, e avere una deriva mobile e’ quasi indispensabile.

Come primo giorno facciamo poco, passiamo la strettoia dell’isoletta de Le Grand Hurnic con accelerazione di corrente e prendiamo un gavitello (da tantissimo non ne prendevamo uno) davanti al basso di Basse Catis.

Ci godiamo la giornata solatia con qualche birra in pozzetto e lo spettacolo di vedere passare un mare di barche a vela sotto il teso NE.

 30 agosto 2021

 Alle 8 di mattina ci organizziamo per fare l’ultimo tratto del fiume per arrivare alla cittadella medioevale di Auray.Partiamo con la mezza marea entrante , e decidiamo di mollare il gavitello sotto vela , per sicurezza teniamo il motore acceso in folle, visto l’affollamento di barche in giro.Il vento sempre da NE, ma molto debole, riusciamo a partire sotto randa ed ad evitare il nostro vicino a dritta, pero’ una volta imboccato il canale, vuoi per il poco vento, vuoi per la corrente cominciamo a derivare pericolosamente verso una barca al gavitello a sinistra, colpettino di motore e via.

Capiamo perche’ la maggior parte di barche sono barchini di 8-9 metri, molto agili, noi con Stranizza e deriva mobile facciamo fatica a destreggiarci nello slalom con poco abbrivio.

Cominciamo la risalita dell’ultimo pezzo di fiume, le rive sono cosi’ boscose e il fiume cosi’ stretto che alle volte anche col binocolo non riusciamo da lontano a identificare il passaggio, ma e’ tutto ben segnalato da mede verdi e rosse.

Va tutto bene, e ci godiamo sto spettacolo, un miglio circa prima di arrivare a Auray c’e’ un ponte alto 14 metri che ci nega l’accesso al piccolo marina con pontili galleggianti.

Hanno organizzato prima del ponte una fila di gavitelli, dove ci si ormeggia prua –poppa , e la poppa nel gavitello dove la barca dietro e’ ormeggiata con la prua.

Al solito c’e’ vento , e la corrente spinge, contattiamo il tipo del marina e dice che ci viene a dare una mano, arriva con un gommone, non sappiamo se dare la precedenza al vento o alla corrente ormai non troppo forte, decidiamo di prendere la boa di prua al vento e tonneggiarci poi con una lunga cima al gavitello di poppa.

Il tipo del gommone ci guarda e non e’ molto contento, probabilmente ha ragione e avremmo dovuto prendere il gavitello di poppa con poppa al vento e poi quello di prua, ma mica siamo nati imparati qua’, in Uruguay facevamo sempre cosi’ e ce la siamo sempre cavata.

Comunque gli molliamo 20 metri di cima galleggiante che porta al gavitello di poppa e ci tonneggiamo con il winch, in dieci minuti siamo in linea e a posto.

Si paga poco, ma c’e’ l’inconveniente che per andare a terra dobbiamo smotorare col nostro dinghy e passare il ponte ,e non abbiamo corrente (che a dir la verita’ non ci serve molto con i due eolici e i 4 pannelli solari) ma piu’ che altro ci manca l’acqua non avendo un serbatoio capiente al momento…storia lunga e perigliosa che raccontero’ in seguito.

Bene ora ci godiamo sto paradiso , visto che siamo proprio nel regno delle ostriche …slurp.


Il track su carta raster fino a Auray


 La carta un po' spiegazzata d' insieme del Morbihan o mare interno




Quando si sbaglia la marea con deriva fissa, si aspettano poi 3 ore come in questo caso per liberarsi



La lunga file di gavitelli prima del ponte di 14 metri



Un barchito all'ancora che segue il ciclo della marea



Il ponte medievale che separa Auray da Saint Goustan

venerdì 27 agosto 2021

Le foto da Ile d' Yeu a Port de Crouesty


 Ile d'Yeu, Pornic, Pornichet, Ile d'Houat

By Antonella

 Aggiungo qui in sequenza le foto di questi luoghi, bellissimi a parte la stazione turistica di Pornichet che ci ha ricordato per l'acqua di un colore "terroso", i palazzoni e la nebbia alla partenza la riviera adriatica e il delta del Po. Infatti anche qui siamo ad un estuario anzi a più di uno tra Loira ed altri fiumi minori che hanno probabilmente contribuito a creare delle spiagge lunghissime. Altro aspetto comune alla riviera romagnola sono " i padelloni" qui chiamati più elegantemente " Pecheries"  molto più semplici e meno tecnologici dei nostrani ed esposti alle burrasche del Golfo di Biscaglia/ Guascogna..
La grossa differenza la fanno la grande quantità di barche a vela che navigano a vela in circolazione, di tutte le misure e con gli equipaggi più disparati.
Inoltre il famoso allineamento preistorico di Carnac nella provincia del Morbihan non è il solo monumento megalitico. Tutte le isole e la costa da l'Ile d'Yeu a Nord sono cosparse di Dolmen e megaliti alcuni in buone condizioni altri meno. Ovunque piste ciclabili e percorsi a piedi. A differenza delle spiagge di Faial piene di microplastiche, qui solo conchiglie forse grazie anche alle grandi maree.

Pornic è stato una piacevole scoperta grazie al fatto che il marina di L'Herbaudière nell'isola di Noirmoutier era pieno. Una cittadina medievale con il suo bel castello che domina il porto che va in secco, circondata da lussuose ville di villeggiatura di fine secolo XIX.
 Un must per i prossimi lavori in cantiere sarà rendere efficiente la deriva per poter ancorare in secco e sfruttare finalmente a pieno le potenzialità di Stranizza.

Altro aspetto molto interessante, i mercati che offorno ogni ben di dio in particolare pesce, frutta e verdura freschissimi e saporiti.

Partenza da Les Sables d'Olonne


Ile d'Yeu in vista


 

Ile d'Yeu

 Ancoraggio a Anse de Vieilles Ile d'Yeu









Il castello fortino





Nostra signora della Pace (1946)








La scuola di vela in riva al mare




Il porto e l'arrivo dei traghetti


La mattina della partenza da Port Joinville, Ile d'Yeu




Pornic

















Il quartiere residenziale










 

Il Dolmen







Saint Marie de Mer ( villaggio vicino)



 

 

Partenza da Pornic

Arrivo a Pornichet costeggiando

Partenza da Pornichet con nebbia!


Ile d'Houat

























Belle Ile sullo sfondo come una striscia azzurrina


Crouesty





gita in testa d'albero per verificare i contatti della stazione del vento.