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I NOSTRI LIBRI

mercoledì 31 gennaio 2018

Un mezzo uragano

30 dicembre
Forza 10/11 all'ancora.
Gia'dalla mattina il bollettino militare delle Falkland chiamava forza 10 con il suggerimento di far rientrare in casa I vari pet (cani e gatti)
Sui grib chiamava forza 10 con un passaggio relativamente veloce a forza 11…e per dirlo I grib che di solito sono conservativi, vuol dire che avrebbe picchiato duro.
Noi a Dumbar ci siamo messi piu'vicino a riva possibile in 3 metri di fondo con 30 metri di catena, e siamo riusciti a portare un cavo da prua ad un vecchio pontile in disuso.
La mattina calma piatta, tante'che siamo andati a farci un lunghissima passeggiata sulle colline, il pomerigio…calma piatta, era previsto l'arrivo del fronte per le 15…ma non si vede nulla.Alle 17:30 via VHF ci chiamano Ugo e Mariepaul I proprietari dell'isola per avvisarci che ci hanno riempito le 4 taniche di gasolio e appoggiate sul pontile.Scendiamo al volo col dinghy e carichiamo le taniche …e gia'al ritorno in dinghy si comincia a sentire un po'di vento da SW…siamo un po'preoccupati di farcela ad arrivare in barca prima che arrivi il ventone.Arriviamo tempo di sistemare le taniche , il tender a poppa che gia'piove a dirotto e il vento comincia ad aumentare.In pochi minuti arriva a 60 e piu'nodi, dopo I 60 decidiamo di non accendere piu'la stazione del vento per paura che si rompa come la volta scorsa.Il vento urla letteralmente nelle sartie , ormai siamo a 70 nodi comodi, tutto intorno il mare si nubulizza , la pioggia arriva orrizontale , e solo andare a prua a controllare il cavo diventa un impresa.Occhialoni , cerata e cinture di sicurezza con autogonfiabile, camminando si ha paura di essere trascinati via dal vento….e'veramente un inferno.Ogni tanto dovro'anche andare a prua a tagliare col segaccio lungo il kelp che si ammassa sulla catena facendo una forza incredibile , col rischio di spedare.
La cima e l'ancora lavorano insieme all'afforco stabilizzando la barca, dopo pochi minuti ammainiamo a fatica la veletta da brandeggio, prima che venga divelta.
Ci siamo preparati bene…ma qualcosa ci e'sfuggito…togliere il camino della stufa ,che per fortuna siamo riusciti a togliere anche sotto venti fortissimi, di fermare gli eolici , ma se la sono cavata bene e ci hanno dato corrente la sera per accendere il webasto.
La pressione e'calata di 30 millibar in poche ore …un mezzo uragano.
Io e Antonella in pozzetto al riparo dello spray hood con cerate e cinture di salvataggio indosso, la nostra unica chance e'che il sistema catena cima tenga, non possiamo neanche accendere il motore …che comunque in queste condizioni non riuscirebbe a fare molto, per via delle numerose chiazze di kelp…di cui una proprio sotto la poppa.Se qualcosa molla …se ci va'bene , infilare l'uscita della baia, se ci va'male direttamente a scogli, il nostro piano e'di legarci con gli ombelicali e buttarci in acqua e stare insieme per cercare di approdare su qualche riva.Antonella anche se preoccupata , tiene botta e' ed e' sempre presente alla pugna, io continuo a pensare a come ottimizzare il tutto per renderlo piu' operativo.
E'veramente una situazione estrema…mai visto una roba cosi'…e spero di non rivederla piu'.
La bussana ha continuato fino a circa le due, quando si e'stabilizzata in forza 8 , che a quel punto sembrava il paradiso, tante'che ci siamo arrischiati di andarcene a letto e dormicchiare fino a mattina.
Abbiamo appena ricevuto un e mail dagli amici di Alibaba ancorati ad un centinaio di miglia da noi , stanno benissimo anche se hanno avuto una nottata infernale, l'ancora ha dragato tutta notte e loro hanno dovuto compensare col motore.Ora tutto calmo …solo forza 7…a "piece of cake".
La preparazione in questo caso e'stata per noi l'arma vincente, avere individuato dai grib questa perturbazione tre giorni prima ci ha permesso di chiedere ai locals informazioni sul posto migliore per ancorare , fondo buon tenitore , vicinanza a riva (si fa'per dire, abbiamo messo 160 metri di cavo) e possibilita'di ancorare un cavo ad una struttura fissa.
Anche questa e'passata, ora soffiano 30 nodi…ma ci sembra come fosse calma piatta, tante'che oggi con la bassa andiamo a raccogliere cozze e patelle…che per fortuna qua'non vengono influenzate dalla marea rossa.

BV Angelo e Antonella on S/Y Straniuzza via radio SSB

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lunedì 29 gennaio 2018

da Carcass a Dunbar

Data : 28 gennaio 2018
West Falkland.
Posizione: 51 24.5842 S 060 27.0478 W
Ancoraggio : Dunbar Creek
Miglia percorse : 8

La sera prima ci siamo strolgati per trovare un riparo dal mal tempo..ma non ne siamo ventuti molto a capo.La mattina ci svegliamo di buon ora per prendere il bollettino...per fortuna da 9 si passa a 8,,,pero'vento forte per 3/4 giorni.
Scendiamo col dinghy a fare qualche rilievo, per vedere se ci possiamo ancorare piu'in profondita'nella baia di Carcass...ma i fondali non ce lo permettono, dobbiamo trovare un migliore ancoraggio.Scendiamo a terra e faccaimo due chiacchiere con Rob, le uniche due possibilita'sono West Point o Dunbar.West Point e'pero'piena di kelp e non e'sempre detto che l'ancora arrivi al terreno, in piu'riparo dal vento pochissimo dovendo stare molto distante da riva.
Partiamo con il NW F 4 ,solo genoa in una bella giornata di sole , direzione Dumbar.

Dunbar ci sembra un po'meglio, unica nota dolente e'aperto da nord, ma non dovrebbe girare da nord..o se lo fara'lo fara per poco (spero) .Ancoriamo in 2.2 mt in bassa marea , 3.8 in alta facendo lo zig zag tra le numerose piante di kelp , in sabbia bun tenitore, siamo abbastanza vicino a riva dove pensiamo di mettere un cavo a terra di prua collegandoci ad un vecchio pontile in disuso per aiutare l'ancora...ora l'attesa.
BV Angelo e Antonella on S/Y Stranizza via radio SSB

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domenica 28 gennaio 2018

Da Saunders a The Neck e Carcass

Data : 27 gennaio 2018
West Falkland.
Posizione: 51 18.5956 S 060 14.5859 W (The Neck) .. 51 17.6294 S 060 33.2210 W (Carcass )
Ancoraggio : The Neck and Carcass Island
Miglia percorse : 38

Ieri ci siamo fatti accompagnare in Land Rover a The Rookery per vedere i nidi degli albatros sulle scogliere.Io sempre ottimista, mi immaginavo gia'una cosa per turisti sprovveduti, e nella mia immaginazione mi aspettavo un nido un po'scassato dove uno si doveva immaginare un pulcino di albatros.Mentre invece Antonella sempre ottimista e sorridente si immaginava le cose piu' meravigliose…non a caso lo aveva proposto lei questo giro Partiamo la mattina verso le 11 , con una nebbia che si taglia, quando il giorno prima fa'molto caldo arriva la nebbia.Una mezzoretta di auto su carraie mooolto scoscese e ci depositano sul bordo di una scogliera a picco con sotto il mare che picchia duro.Facciamo due passi verso il bordo e....a perdita d'occhi sulle scogliere centinaia e centinaia di nidi con i nuovi pulcini tutti pelosi dentro , di fianco gli adulti a fare la guardia.Sono tutti tranquillissimi, ci si puo'avvicinare a pochi metri senza che si agitano...uno spettacolo da mascella pendula.Uno spettacolo che solo la natura puo'organizzare.Camminiamo sulla scogliera continuando a passare a pochi metri dai nidi, finche'dopo una mezzoretta arriviamo alla colonia dei pinguini Rock Hopper, quelli con il ciuffetto giallo in testa , quelli che oltre che camminare saltano sulle rocce, tante'che la colonia e'in cima all'altissima scolgiera e loro a balzelli piano paino riescono a scendere fino al mare....Indimenticabile.
Alle 15:00 con un oretta di ritardo Suzan torna a riprenderci, passiamo da casa sua a comprare una spalla di pecora per 3 sterline e 6 uova.
Partiamo alle 5 di mattina facendo la rotta nord direzione The Neck, si allunga di circa 5 miglia, ma passare da sud non era un opzione, perche'dovevamo aspettare le 11:00 per la flood di marea per poter passare il serpentone del Reef Channel.Andando da nord prendiamo la ebb e cosi'alle 11:30 siamo gia'a destinazione. Fortuna che abbiamo beccato il giorno giusto senza navi da crociere, seno'non ci avrebbero dato il permesso, perche'agl i "amorevoli" turisti, non piace avere uno yacht ormeggiato davanti al Neck...se no'gli toglie l'idea del selvaggio...ma che vadano a c...re sti turisti da crociera e se la gudagnassero a suon di bordi queste magnifiche baie.
Ancoriamo in 5 metri...al solito il fondo buona sabbia buon tenitore , scendiamo col dinghi in questa lingua di sabbia ai piedi di due colline, di qua'il mare di la'il mare con dei colori , che puo'assumere il mare sullo sfondo di sabbia bianchissima....una meraviglia.
Al centro della lingua di sabbia 6/7 dune con sopra ogni duna una colonia di pinguini Gentoo, un gran traffico , un gran movimento, a lato gli avvoltoi pronti a ripulire il terreno da qualche pinguino malato o deforme...insomma un equilibrio perfetto.
Disancoriamo per dirigerci sull'isola di Carcass, fatti appena poche centinaia di metri....un soffio potentissimo, una balena a nenache a 15 metri sulla sinistra...la vediamo tutta...e'grande...forse una volta e mezzo Stranizza...maronna che spettacolo.Anchío che all'inizio ne ero sempre preoccupato di eventuali collisioni al timone, ora sono un po'piu'rilassato e me la godo.
Nel frattempo l'ultimo bollettino chiama forza 9 da SW per martedi notte...urca che botta.Comincia la scelta dell'ancoraggio per ripararsi, non e'facile, in molti ancoraggi ci si puo'riparare dal mare, ma non dal vento.Con forza 9 , sarebbe pero'opportuno coprirsi anche dal vento.
Ci consumiamo la testa ..ma non ne veniamo a capo, per stasera ancoriamo a Carcass...ma e'troppo aperta dal SW per rimanenrci.
Ancoriamo in 5 metri, al momento di far marcia indietro per la tenuta d'ancora ci accorgiamo di avere una pianta enorme di kelp incastrata nel timone, per fortuna issando il timone e tirando dal dinghy ne veniamo fuori.
Parliamo via VHF con Rob il proprietario dell'isola che visto che stanno sbarcando a terra 120 persone da una cruising ship, ci invita a partecipare al te'con pasticcini a terra.Ne approfittiamo al volo, ci intrufoliamo ...anche se siamo due mosche bianche, perche' a tutti i partecipanti delle crociere vengono dati cerate e stivali tutti uguali con su'il nome della nave e cosi'e'piu'semplice tenere in gruppo le pecore.Noi un po'arruffati e vestiti alla meno peggio , sembriamo degli sbaffatori a scrocco (come del resto siamo) e ci ingozziamo di pasticcini e buon te', naturalmente pagati dai crocieristi.
BV Angelo e Antonella on S/Y Stranizza via radio SSB

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venerdì 26 gennaio 2018

da Comitee Bay a Sealer Cove

Data : 25 gennaio 2018
West Falkland.
Posizione: 51 21.82 S 060 04.75 W
Ancoraggio : Sauderns Settlement
Miglia percorse : 8
Ieri giornata di ferma, un po'il meteo un po'una pagina intera di lavoretti da fare…non siamo nenache scesi a terra .Questa mattina issata ancora alle 08:45, addosso all'ancora un magalotto di fango e conchiglie, con intorno quintali di kelp…insomma 10 minuti per liberare l'ancora.
Alle 08:54 dovrebbe entrare la flood per permetterci di passareCarruther Point , il vento da ovest, passato il capo vento sul naso…non male 20/25 nodi di reale , randa piena e genoa ridotto a fiocco …in 4 meravigliosi bordi arriviamo a Sealer Cove davanti a Saunders Settlement.Gli avevamo inviato un email via radio ieri avvisandoli del nostro arrivo, loro ci avevano risposto gentilmente che eravamo piu'che I benvenuti.A circa 5 miglia dall'arrivo li contatto via VHF , rispondono subito e li avvertiamo che stiamo arrivando e che dopo ancorato scenderemo a terra. Ci vedono…e come farebbero a non vederci, qua'cé'una visuale a 360 gradi , loro poi con la casa sulla collina vedono a decine di miglia.
Ancoriamo in tre metri in fondo che sembra buon tenitore…al solito 30 metri di catena .
Doccia , pranzo e poi scendiamo col dinghy a terra ad andare a conoscere David Suzan e la figlia Louise .Intorno alla casa una fattoria a cielo aperto, cavalli bradi, pecore nude , mucche polli oche, anatre ecc..Ci invitano in casa e ci offrono un buon te'inglese.Due chiacchiere per conoscersi un po'e per soddisfare le proprie curiosita', e ci mettiamo d'accordo per domani mattina per farci accompagnare in Land Rover a The Rookery, un sito dove si possono ammirare I nidi degli albatros e diverse specie di pinguini.Ci si arriva solo in auto .Ci mettono a disposizione un tubo dell'acqua dove poter riempire un po'di taniche per rimpinguare il serbatoio.Li salutiamo con l'appuntamento per domani e ci andiamo a fare una mega passeggiata su queste meravigliose dolci colline piene di erica.Scavalchiamo un paio di cancelli dei recinti elettrificati per pecore e mucche e arriviamo al primo sito del 1776 dove sbarcarono gli inglesi e presero possesso dell'isola .La temperatura e'mite, il cielo azzurro , e le colline verdi …un sogno ??? No la pura realta'….uno spettacolo.
BV Angelo e Antonella on S/Y Stranizza via radio SSB

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mercoledì 24 gennaio 2018

Da Pirate Creek to Comitee Bay

Data : 23 gennaio 2018
West Falkland.
Posizione: 51 19.7852 S 059 55.9670 W
Ancoraggio : Comitee Bay
Miglia percorse : 24

La mattina partiamo sulle 08:30 per beccare la marea in entrata, se il passaggio di ieri e'stato "a piece of cake"cosi'non si puo'dire del passaggio di uscita.La corrente ci spinge fino a 7 nodi…ma il vento a 25/30 nodi da sud scontrandosi con la corrente crea un inferno di mare…davvero il peggiore in assoluto ever …insomma da farsela sotto.
Antonella al timone un po'tanto preoccupata…ma tiene duro , anch 'io non da meno , con questi giochi di corrente , il gioco puo'diventare davvero pericoloso, facciamo comunque le cose come vanno fatte e in poco tempo ne usciamo indenni…odio sti passi, purtroppo nel pomerigio ne abbiamo un altro per uscire da questo sitema chiuso chiamato Pebble Sound…il Passaggio a NW ,non il mitico , ma comunque una bella rogna.Dobbiamo calcolare il tempo per essere la'alle slack di HW, per prendere la ebb che ci porta in Keppler Sound .Calcoli non facili da fare col vento a 30 nodi da sud e corrente che si gira da per tutto.Per fortuna a circa 3 miglia dal Passo NW c'e'un ancoraggio davanti ad un settlement in sabbia buona, ci fermiamo visto che siamo un ora in anticipo, giu ancora in questo peaciful place, e' tempo per un cafetino.
Ripartiamo calcolando un dieci minuti in piu'dopo la slack…per essere proprio sicuri che la marea abbia girato…non si puo'sbagliare, la corrente in gioco puo'arrivare fino a 10 nodi, in piu'il vento da SW ora ha montato a 35 nodi , ed e'contro.Monitoriamo continuamente la velocita'della barca per essere certi che la marea abbia girato…ma e'difficile, perche il vento contro alza onda e ferma la barca…anche qui'al passaggio un marasma di mare incrociato e onda…ma ormai abbiamo il callo ai passi fetenti.Passiamo e ci facciamo con gran fatica le ultime 7 miglia per arrivare a Comitee Bay col gia'il forza 6 sul naso.Baia enorme con una montagna dietro …che in questo caso e'peggio, perche'accelera il vento e la baia e'bassa di fondali, ancoriamo in 2.9 metri con deriva su , facendo lo slalom tra il kelp che cresce copioso dapertutto…giu'30 metri di catena …mai lesinare.Come al solito siamo esposti al vento,le rive sono molto lontane , in trenta nodi al momento e peggiorera'domani.Issiamo la veletta di brandeggio per attenuare le alambardate , c'e'di buono che cosi'non entra la risacca e siamo sempre prua vento e mare.Anche se le miglia percorse sono solo 24 , sono state pero'impegnative…molto impegnative con il passaggio dei due passi e sul sincronismo delle maree.Anche qui'naturalemte non c'e'un anima in giro , dovremo aspettare di arrivare a Saunders per arrivare ad un settlement . I settlement non sono altro che piccole fattorie con un numero spropositato di pecore …30/40000 per settlement, vivono completamente isolati in queste brughiere spazzate dal vento di continuo.E'cosa buona e giusta andare a chiedere prima il permesso di andare in giro per l'isola, loro sono a tutti gli effetti i proprietari dell'isola .
Domani si riposa causa meteo..si fa'per dire, gia'una lunga lista di cose da fare ci attende impaziente.
Lo spettacolo fuori e'sempre outstanding, cieli tersi con nuvole bianche , le isole coperte di erbetta verde , mare blu'e ricco di tutto, e il vento che non molla mai…qualche volta di notte, ma per poi ricominciare subito in mattinata, le perturbazioni da ovest dopo aver impattato le Ande se ne scendono lungo I crinali accelerando e poi senza piu'ostacoli si vengono ad infrangere sulle basse coste delle Falkland, lo spettacolo e'comunque stupendo…ma la vita del velista …quantomeno …intensa.

BV Angelo e Antonella on S/Y Stranizza , via radio SSB

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Da Shag Island to Pirate Creek

Data : 22 gennaio 2018
West Falkland.
Posizione: 51 21.5345 S 059 24.6860 W
Ancoraggio : Pirate Creek
Miglia percorse : 53

Dopo vari fronti e sconquassati all'ancora, partiamo per Pirate Creek, alla partenza nebbia fitta che si taglia con il coltello per un paio di ore, poi il sole vince sulle tenebre e complice una bella brezza da NW la nebbia si dissipa e si comincia a veleggiare con bordi per risalire verso Cape Delphin.
Penso era millenni che non ci godevamo una cosi'bella veleggiata , 14/15 nodi tutto genoa al 150 % e randa piena .Con 5 bordi siamo al capo.
Avvistamenti continui di balene …penso una ventina, con diverse proprio a 100/200 metri in parallelo…una magnificenza…mai visto niente di simile.
Al Capo l'incrocio di marea corrente e vento creano un putiferio, con poi la corrente del canale tra le East Falkland e le West…un putiferio.
Dobbiamo passare il primo valico del Passo Tamar, per ancorarci dentro'per ripararci da SE , per poi la mattina attraversare il secondo restringimento del Passo con marea montante.
Ancoriamo a Pirate Creek…non e'che sia'un gran ancoraggio…ma due gran vantaggi, ci ripara dal mare di SE e non c'e'risacca che a Shag Island ci ha massacrato.

BV Angelo e Antonella on S/Y Stranizza , via radio SSB

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sabato 20 gennaio 2018

On Shag Island

Sabato 20 gennaio 2018
Shag Island Bay

Fermi ancora a Shag Island Bay, il vento non ci assiste e al momento sta buffando forza 6 da SW/W.Naturalmente forza 6 dei 50 di latitudine, vuol dire media di 35 nodi con raffiche a 48…mica tanto forza 6.
La baia e' ridossata dal mare , ma le rive bassissime non trattengono neanche la piu' piccola brezza, oltretutto siamo anche distanti dalle rive per i bassi fondali.Fortuna che il fondo di sabbia buon tenitore, 50 metri di catena in 8 metri, sempre pero' con le orecchie aperte .
Ieri prendendo un paio di ore di tregua del vento siamo scesi a terra col dinghy,anche se l' ondina residua ci ha costretto a imbacuccarci con le cerate da lavoro e stivaloni per non essere spruzzati .
Spiagge bianchissime di sabbia fine con piccole dune.Qualche problema con il surf dell' onda all' arrivo ma nel complesso tutto ok.
Dopo poco ci siamo trovati attorniati da centinaia di pinguini Gentoo, quelli col becco rosso, buffissimi nel loro procedere a due gambe per raggiungere la colonia sulle dune.Naturalmente pieno di tutte le razze di uccelli immaginabili da queste parti.
Veramente un paradiso con ste spiagge bianche , anche se ogni tanto continuo ad avere un qualche timore che qualcuno si sia dimenticato qualche mina in giro.
Verso sera col vento che cala, ci allietano i leoni marini con i loro versi terribili…da mucca sgozzata…fortuna che siamo sempre sopravento.
Avevamo fatto un pensiero di partire domani domenica, con inizialmente un forza 5 da NW…quindi sui denti, ma con gli ultimi bollettini si e' mosso su forza 6, forza 6 di bolina col vento che spinge a terra ci e' sembrato un po' troppo.
Di fatto non e' che abbiamo fretta, non siamo scarsi di cibo da dover ammazzare qualche pinguino o leone marino per cibarcene, l'ancora tiene, la temperatura e' discretamente mite …confrontandola con la Terra del fuego, ora la barca non e' piu' umida e la mattina ci svegliamo con 14/15 gradi all' interno…un lusso. La stufina la accendiamo solo qualche ora alla sera, e neanche sempre.
Nel frattempo gli amici su "Alibaba" Guy e Nick sono arrivati a Port Stanley…e in teoria dovrebbero seguirci verso le West Falkland…ma leggendo la loro email, sembrano un po' scossi dal freddo preso in risalita e dal forte vento sempre presente a Stanley…potrebbero fare anche un dritto sull' Uruguay, saltando le West Falkland…che sarebbe un grosso peccato, perche' anche se toste , tra vento e correnti di maree fino a 10 nodi nei passi, offrono pero' degli spettacoli unici al mondo, speriamo che dopo un bel riposo si riprendano e con slancio mettano la prua verso ovest.
Noi teniamo duro e proseguiamo nel nostro itinerare verso ovest.

BV Angelo e Antonella on S/Y Stranizza via SSB Radio

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giovedì 18 gennaio 2018

da Port Stanley a Shag Island

Data : 18 gennaio 2018
West Falkland.
Posizione: 51 23.9665 S 058 18.9134 W
Ancoraggio : Shag Island
Miglia percorse : 43
Se la Terra del Fuego e'per pochi …le Falkland sono per un elite'.
Nei dieci giorni passati a Port Stanley avermo avuto massimo due giorni di calma senza vento…gli altri vento feroce dai 45 ai 50.
All'ormeggio pur protetti dal mare dal pontone di ferro da ovest, il vento anche solo arrivando sull'albero teneva sbandata la barca a mo'di bolina, le onde poi sempre consistenti da un metro /metro e mezzo riuscivano a girare l'angolo e procurarci strattoni sulle cime.
Anche li'tre cime a prua con una con mollone, tre cime a poppa, piu'due spring a mezza barca.
Il problema di Stanley e'che il vento si incanala e accelera non avendo alture dove rallentare, e il porto essendo molto vasto crea abbastanza fetch da sollevare onda.
Secondo le previsioni…che cambiano di ora in ora, dovevamo partire questa mattina per fare le 43 miglia fino a Shag Island, quindi ieri fatto tutte le pratiche di uscita (poche a dir la verita') pagato il marina, fatto l'ultima acqua eravamo pronti a goderci il pomerigio in relax.
La previsione presa pero'alle 15:00 era di ben altro parere, la bassa pressione ha accelerato e ci sarebbe arrivata addosso verso mezzogiorno da NW.Ormai avevamo fatto tutto, sarebbe stato un delirio rifare tutto da capo, abbiamo preso allora la decisione di partire alle 19:30 con la marea uscente e navigare la notte per arrivare in mattina presto all'ancoraggio.
Notte in bianco, vento sempre troppo stretto , e navigare sottocosta con coste che non si vedono da quante sono basse …non e'subito un piacere, ricordandosi poi che intorno alle Falkland giaciono piu'di 300 relitti.
Alle 04:30 ci siamo presentati davanti alla baia , con la luce che ormai ha vinto sulle tenebre, l'ancoraggio e'dietro ad un isola in 8 metri di fondo ..buon tenitore (speriamo) , ma quello che ci si presenta davanti e'davvero uno spettacolo meraviglioso.Il sole che comincia ad indorare le basse coste, scortati da un gruppo di delfini che con salti acrobatici ci fanno ridere continuamente, pinguini che a gruppi fanno dei gran salti sull'acqua, sfiorata l'isola di Shag piena di leoni marini e pinguini…ma proprio piena , sottovento ci arriva la puzza micidiale dei leoni marini, cormorani , gabbiano , piccoli albatros ecc…
In acqua un leone marino viene a curiosare intorno a Stranizza, e'il momento piu'bello della giornata, poco prima del sorgere del sole, quando tutti gli animali …salutano il nuovo giorno…noi siamo con la mascella cadente estasiati da tanta ricchezza di fauna , sembra quasi di essere in un acquario e che tutti ci siano venuti a salutare.
Le Falkland velisticamente parlando sono dure …ma ripagano abbondantemente con questa ricchezza naturale difficile da vedere in altri luoghi.
BV Angelo e Antonella on S/Y Stranizza

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lunedì 15 gennaio 2018

Port Stanley, Isole Falkland


by Antonella
 
QUESTO ARTICOLO E LE FOTO SEGUENTI SONO STATE INVIATE AL BLOG VIA EMAIL PERCHè INTERNET è A PAGAMENTO E LE CARTE DURANO POCO, DI CONSEGUENZA LE FOTO SONO RIDOTTE AUTOMATICAMENTE.
Dopo un anno di navigazione nei canali, con qualche breve tratto in mare aperto, sempre in vicinanza della costa, la prospettiva di fare 300 miglia nel Sud Atlantico con rotta verso Est per Isole Falkland è motivo di preoccupazione Per riabituarci gradualmente al mare dopo la sosta di quasi un mese a Puerto Williams abbiamo scelto di partire con un meteo abbastanza tranquillo.
In realtà non c'era molta alternativa, le perturbazioni sono molto frequenti e andare con vento in poppa poteva voler dire vento forte e mare. Il problema era anche capire la differenza tra la previsione dei grib file e la realtà che poteva essere da un previsto forza cinque a un forza otto di reale. Quindi per non rischiare abbiamo scelto vento leggero- a parte un giorno movimentato- e tanto motore.
Lasciare Puerto Williams e il Cile è stato commovente, ma poi durante la navigazione abbiamo ritrovato il gusto del mare aperto, dei meravigliosi colori di albe e tramonti, della magica luce della luna e la grande emozione alla vista della terra e del faro di Pembroke  all'ingresso di Stanley, che ha cancellato la nostalgia del passato.
Ci siamo detti " ce l'abbiamo fatta  anche stavolta".
Ci avevano detto che le Falkland sono molto ventose, il profilo della terra è lineare e brullo, senza alberi, l'ingresso al porto circondato da scogli e scoglietti semi sommersi e il vento solleva piccole onde schiumose. Nonostante i 35 -40 nodi di raffica siamo estasiati dalla magnifica giornata di sole e dal paesaggio selvaggio. Intorno, un paio di navi da crociera con le imbarcazioni a scaricare e caricare turisti al molo pubblico. 
Le Falkland, sono un punto cospicuo delle rotte dell'Atlantico meridionale, lo erano soprattutto prima dell'apertura del Canale di Panama, scalo prima del passaggio di Capo Horn verso il Pacifico.Port Stanley è la capitale, il centro maggiormente abitato e il porto d'ingresso.
La differenza da Cile e Argentina è grande anche solo a vista d'occhio. Case, giardini e strade ben tenute e ordinate, poca burocrazia e tutto ben organizzato. Al supermercato si trova di tutto anche se i prezzi di frutta e verdura sono stellari.
Purtroppo l'operazione di bonifica dai due milioni di mine dell'invasione argentina del 1982 non è stata ancora completata e molte spiagge non sono agibili.
Nel piccolo museo sono contenuti gli oggetti di uso quotidiano della storia dell'isola, l'allevamento delle pecore, i cimeli delle varie navi e in particolare le testimonianze del 1982 il cui ricordo è ancora vivo e presente.
 Nel passato facevano scalo le baleniere e le navi da guerra, e in tutte le isole ci sono più di 300 relitti che costituiscono una sorta di museo a cielo aperto. Oggi fanno scalo qui oltre le navi da crociera dirette a Capo Horn, Antartica e Ushuaia, anche molte imbarcazioni di scienziati che fanno ricerche sui cetacei e arrivano fino alla Georgia Australe.
Le isole sono un paradiso naturale ricco di fauna e flora particolare: qui nidificano gli albatross e le petrelle scure e ci sono tre varietà di pinguini oltre a leoni ed elefanti marini, oche e anatre.
Alla fine di febbraio si apre la stagione della pesca, molti pescherecci d'altura vengono qui per la licenza di pesca. Si pescano in prevalenza calamari piccoli e grandi e merluzzo australe.
Ad accoglierci al molo c'è il responsabile della struttura molto gentile che si offre per accompagnarci con il suo pick up a fare gasolio, per ringraziarlo gli portiamo una bottiglia di vino e lui contraccambia con prodotti locali dal suo frigo, pesce e agnello, che ci gusteremo nei giorni seguenti… molto meglio che andare al ristorante.
Le barche a vela in giro non sono tante, insieme a noi è ormeggiata una barca a vela di 20 metri, praticamente il doppio di Stranizza, " Song of the whale "  ospita  volontari  in soccorso delle balene e conosciamo Janet, una volontaria che ci racconta in modo commovente della sua passione per le balene e di come intervengono in casi di balene piaggiate, intrappolate nelle reti vaganti o incastrate in bassi fondali.
Arrivare alle Falkland con la propria barca è un'emozione unica anche per la possibilità di conoscere cose diverse e  entrare in contatto con le persone che vivono qui. 













mercoledì 10 gennaio 2018

In navigazione verso le Falkland

6 gennaio 2018
Insieme alla befana…ci siamo alzati alle 4.30 per sistemare la barca, issare il tender e assicurarlo a prua, togliere camino stufa, preparare il letto in dinette per le guardie e …tutto il resto.Il vento gia'dalle 3 ha mollato…ora speriamo che il mare si tranquillizzi un po'.
Usciti dalla baia ci aspetta il marone lungo dopo la buffata…doppiamo Capo Buon Successo …ma siamo I anticipo sulla marea…in anticipo per dire, perche' per fare lo stretto con la marea crescente bisogna comunque fare tutto il primo pezzo con marea contro…quindi ce la prendiamo con calma e con I nostri due nodi sindacali cominciamo a risalire Le Maire.Al traverso di Baia Buon Successo per scrupolo chiamiamo la stazione Argentina che dovrebbe monitorare e aiutare alla bisogna chi passa da sto fetentone di stretto.Risponde un ragazzotto…per me preso dal primo bar di Buenos Aires, non sa'di cosa stia parlando, gli si chiede il pronostico e ci dice delle cose asurde compreso una ipotetica burrasca proveniente da SW.Ci da'l'orario di marea sbagliato, non ha la piu'pallida idea di quando e'meglio affrontere lo stretto, poi si dilunga a chiederci informazioni sulla barca e noi, alla fine conclude augurandoci un buon viaggio e di navigare in sicurezza.Al che ci siamo fatti una grande risata, se uno dovesse navigare sicuro con le informazioni fornite…andrebbe a scogli un giorno si e uno no'.Per fortuna che abbiamo gli orari giusti di marea e ogni 6 ore scarichiamo il bollettino…almeno I Cileni sono un po'piu'seri in queste cose.
Nello stretto anche complice una brezza da NE e onda lunga contro marea si ballonzola finche sta benedetta marea gira e cominciamo a filare a 6-7 nodi e in un battibaleno siamo fuori dallo stretto…fuiii anche questa e'fatta.
Il resto un alternanza di poco vento , circa a meta'strada veniamo chiamati via radio da una nave a 6 miglia dvanti a noi, ci avverte che stanno trainando un altra nave e hanno 3 miglia di cavo in acqua, stanno ruotando e ci consiglia di modificare la nostra rotta da 054 a 040…cosa che prontamente facciamo…santo AIS …molto comodo in questi frangenti.Finita la loro rotazione ci richiamano dicendo che possiamo ritornare in sicurezza sulla nostra rotta iniziale di 054…saluti e buona navigazione.
Sapevamo fin dall'inizio che arrivati sotto le Falkland ci avrebbe investito una depressione, e cosi'e'avvenuto a circa 45 miglia dalla costa. Noi con rotta 054 la depressione entrante da NE…quindi sul naso, avevamo gia'discusso la cosa e ci siamo orientati per nord, in maniera da prendere I mare al mascone e dare tempo alla depressione di ruotare da nord e poi nord/ovest.Fissi 30/35 nodi …il mare di conseguenza.Abbiamo virato poi al giro da nord e proseguito tutta notte col nor/ovest e poi ovest …un po'basonati in particolare col mare al traverso…vita triste a bordo.Poi finalmente di prima mattina la rotazione da sud ovest , nel frattempo cielo blu terso sole e delfini a festeggiarci.Il tipico giorno da sogno che si vorrebbe essere in mare,vento alle portanti e sole e cielo blu.
Come da programma il vento rinforza a 30 e passa nodi…ma va bene cosi', siamo di poppa e si vola.Arriviamo al faro di Porto Stanley…un icona, entriamo attraverso il Narrow e ci troviamo davanti la citta di Stanley…bellissima dal mare, tutte case basse con tetti di colori diversi…uno spettacolo.Chiamiamo Stanley Port Control e ci danno le dritte su dove metterci in attesa che si liberi il pontile pubblico…purtroppo ora occupato dai tender che trasportano I barbari delle crociere…a dir la verita'sembrano piu'pecore in fila all'ovile.Ancoriamo davanti al pontile per aspettare le 18:00 che si liberi il pontile per poter fare venire a bordo I Customer.Nel frattempo chiamiamo un cantiere dove hanno a disposizione un paio di posti barca , ci dicono di andare su bito e che ci pensano loro a dirottare I Customer direttamente in cantiere…quando si parla dellórganizzazione inglese non sono mica brustoline.Facciamo in tempo ad ormeggiarci con due del cantiere che ci danno una mano che cé'gia'la signora del Customer che sale in barca con I documenti, di una gentilezza infinita, ci da'anche delle buste gialle dove mettere I nostri rifiuti che verrano poi raccolti da un incaricato che pensera'a smaltirli appropriatamente per impedire la diffusione di semi o altre cose alimentari inportati da un altro paese.In 5 minuti ci fa'le pratiche nel pozzetto di Stranizza, timbro al passaporto e ….finito, ma come non ci da'nessun pezzo di carta ? Noi ormai abituati all'accumulo sconsiderato di scartoffie nel Sud America , ci sembra di sognare …la burocrazia ridotta all'osso.Oltretutto se vogliamo andare a visitare le isole intorno non c'e'bisogno di tornare a Stanley per le pratiche di uscita, fanno tutto all'inizio e poi basta avvertirli quando usciamo dal paese, questa e'civilta'.Siamo ora attaccati ad un pontone galleggiante, ormeggio , luce e acqua alla folle spesa di 3.93 sterline inglesi al giorno…poco piu'di 4 euro…il piu'economico marina del mondo.
Ogni tanto ci guardiamo e ci ripetiamo "ma siamo alle Falkland", quasi non ci crediamo, una ambita meta per noi …velisti della mortadella.Dico cosi'perche'si incontrano tanti tipi di velisti, da queste parti ,comune quelli che sono 30 anni che navigano…poi vai a scaver un po'e hanno navigato per trentanni in Pacifico tra un isoletta e l'altra , quando gli si propone "perche'non venite con noi alle Falkland ? " Fanno delle facce …come dire , siete matti ?Ebbene si'lo siamo e facciamo cose che per noi sembrano normali, ma poi parlandone ci accorgiamo che facciamo delle cose veramente eccezionali con una piccola barchetta in giro per parti del mondo che per molti rimarranno solo e unicamente un sogno nel cassetto mai realizzato, mentre noi cavalchiamo il sogno e ce lo viviamo.
Il posto e'oustanding, al momento con sole e cielo blu , il pontone e'collegato a terra con un grande ponte di ferro, dall'altra parte la Lighthouse Seafarers Mission, una bella casa in legno atta a ricevere tutti I naviganti del mondo e offrirgli un po'di sano relax.Allínterno una grande sala con poltrone e divani in pelle riscaldata, libri e riviste a disposizione, bagni splendenti con doccia calda, sala lavatrice, tavolo da biliardo , calcetto e tanto altro ….che voi ci crediate o no….tutto gratis , con nessuno che fa'la guardia per paura che qualcuno freghi qualcosa …tutto a disposizione sulla fiducia delle persone ….amazing Falkland.
BV Angelo e Antonella on S/Y Stranizza via radio SSB

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lunedì 8 gennaio 2018

On the move....verso le Falkland

04/01/18
Puerto Williams
Da una settimana e piu'monitoriamo le previsioni meteo in tutte le salse e in tutti I modelli disponibili, ma e'davvero complicato in questa parte di mondo.
I modelli si avvicinano su certi giorni ma si allontano drasticamnte su altri…a quel punto a chi credere ? Alcune volte e'giusto uno piu'che l'altro, altre volte l'opposto.
Ci aspetta una navigazione a dir poco importante e complicata, da Puerto Williams alle Isole Falkland, passando attraverso lo stretto di Le Maire.
Il problema e'fare coincidere il meteo con il passaggio a Le maire dove e'richiesto ASSOLUTAMENTE marea crescente e vento a favore per non ritrovarsi con onde maestosamente grandi contro.
C'e'una finestra il 5 di gennaio , subito dopo il passaggio di un fronte da SW, ma se si aspetta che passi il fronte a Puerto Williams non si 'e'poi in tempo per beccare marea e vento giusto per Le Maire.Ci siamo scervellati per molti giorni, in piu'il modello Europeo piu'ottimista, mentre il Global piu'pessimista….naturalmente noi tendiamo a credere al pessimista.Altro problema le basse pressioni non e'che siano dei treni puntuali e accelerano o rallentano a loro piacimento.
Dovevamo decidere entro il 3 sera, per poter il 4 disimpegnarci dall'ormeggio allínterno del Micalvi, questo comporta mollare I nostri 6 cavi di ormeggio e 7 cavi di altre barche che vanno a riva, naturalmente in alta marea, e ormeggiare in esterno , fare le pratiche di uscita, pagare il marina ,per essere pronti a partire il 5.
Il 3 sera , cambio di programma, la perturbazione dell'8 che ci vedeva in prossimita'delle Falkland si e'intensificata da NE.Decidiamo se pur a malincuore di aspettare un altra finestra …che pero'al momento fino al 20 di gennaio non vediamo.La mattina del 4, ci gira ancora tutto per la testa e non siamo sicuri della decisione presa, tentiamo l'ultima carta, andare a trovare gli amici australiani di Kraken che hanno molta dimestichezza con Predictwind a pagamento via Iridium.Allison scarica i 4 modelli per cominciare a compararli, in piu'offrono una possibile rotta a testa.Il mare non sembra essere un problema, ma continua a esserci una discrepanza sull'8 di gennaio, ci viene offerta pero'una possibile rotta sottocosta e un possibile ancoraggio nel sud delle Falkland in attesa di un miglioramento.Naturalmente senza scendere a terra …potrebbe esserci ancora la spiaggia minata da mine in plastica ( e quindi molto difficili da individuare) regalo dell 1982 dell'invasione Argentina, e avvertendo via e mail Stanley Port Controll delle nostre intenzioni.
Ci siamo chiariti un po'le idee…anche se con tanti modelli a disposizione c'e'da confondersi ancor di piu'.
Ringraziamo Allison e Guy per l'aiuto e decidiamo di fare un meeting …Antonella e io e prendere le ultime decisioni. Fondamentalmente siamo convinti tutti e due di potercela fare, siamo ormai un mese all'ormeggio e abbiamo voglia di muoverci….si va'.
Sono gia'le 11:30 del 4 gennaio, lídea e'di partire al piu'tardi alle 16:00, farsi le 66 miglia del Canale di Beagle di notte , atterraggio notturno nella Baia di Puerto Espanol , farsi passare addosso il fronte in arrivo da SW, e il 6 mattina partendo di buon ora arrivare verso le 15:30 alla stanca di marea al traverso della Baia di Buon Successo e attraversare lo stretto.Programma serrato e senza respiro.
Corriamo in paese per fare tutte le pratiche perche' alcuni uffici chiudono il pomerigio, sul filo di lana riusciamo a fare tutti e tre gli uffici, tornati in barca , du fili aglio e olio e in caccia di Francisco per pagare il marina.Ultimi accordi con Nick e Guy di "Ali Baba' che ci danno una mano a mollare tutti I cavi.Giro di tutte le barche per salutare con abbracci e baci gli amici conosciuti in tutto questo tempo, con Nick e Guy ci dovremmo rivedere alle Falkland.
La marea e'solo a meta'…ma ce la facciamo comunque …grazie alla deriva mobile e al timone sollevabile, alle 16:30, nel frattempo arriva il fronte caldo e con lui pioggia, pioggia che non ci mollera'un attimo fino all'arrivo a Puerto Espanol.
Arriviamo alle 3 di notte, per fortuna tra la luna nascosta dalle nubi e il sole che gia'si prepara a sorgere, riusciamo a vedere qualche cosa, giu'ancora in 7 metri con 50 metri di catena alla ruota…domani si balla. Our position 54 54.59 S 065 59 18 W.
In barca si rolla per via della baia aperta allo swelling, si dormicchia…ma non bene, poi alle 9 puntualissimo arriva il fronte freddo e comincia a picchiare, siamo protetti dal mare, ma il vento ci massacra.In mattinata viene giu'a raffiche fino a 58 nodi…inizialmente da direzione abbastanza fissa, poi si muove da SW e W , cominciando ad alambardare.Issiamo la veletta da brandeggio…che questa volta avevo gia'preparata in pozzetto. A parte l'inconveniente tecnico che mentre stavo incocciando la drizza di randa alla vela da brandeggio e'arrivato un rafficone creando una gran pressione sulla drizza e mi e'scappata di mano….sic !!!La drizza svolazzava a destra e a sinistra …molte volte quasi in orrizontale per via del forte vento, mi sono armato del mezzo marinaio e tanta pazienza, finche ' c'e'stato un attimo di calma e la drizza si e'avvicinata a poppa , l'ho arpionata col mezzo marinaio e siamo riusciti finalmente a issare la veletta da brandeggio, per fortuna che non se ne era fuggita in testa d'albero…se no'era dura salire con sto vento.Con quella siamo riusciti a diminuire sensibilmente l'angolo di brandeggio e siamo un po'piu'stabili.
Purtroppo andra'avanti cosi'tutta la notte, dovrebbe mollare sulle 3 , per permetterci a noi di partire sulle 7 per non perdere l'appuntamento con Le Maire, incrociamo le dita per le innumerevoli variabili che potremmo incontrare e farci cambiare programma.

BV Angelo e Antonella on S/Y Stranizza via radio SSB

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