Data : 30 marzo 2017
Ancoraggio : Caletta Jaime (again)
Posizione : 52 10.95 S 073 17.10 W
Miglia oggi : 54
Miglia da Pt.Williams : 672
Miglia a Pt. Montt : 929
Ancoraggi fatti : 22
Ancoraggi ancora previsti : 29
Dopo aver mangiato il buonissimo agnello al palo nell'Estancia Ebehard, dopo aver fatto una puntatina in Argentina per rinnovare il visto, dopo aver visitato il piccolo paese minerario di Rio Turbio in Argentina facendo l'autostop ,dopo aver conosciuto persone veramente gentili e cordiali,dopo aver visitato la cava del Milodonte (vedi libro Patagonia di Bruce Chatwin), dopo aver riempito 7 taniche di gasolio, fatto acqua, riempito la bombola del gas, spulciato velocemente in internet, rifatto lo Zarpe…......siamo di nuovo partiti.
Purtroppo in tutto questo da fare non ci siamo ritrovati il tempo di scegliere tra le centinaia di foto e ridimensionarle per poterle caricare sul blog, avevamo preventivato di rimanere a Pt. Natales un altro giorno….....ma poi viste le previsioni e la giornata splendida non ce l'abbiamo fatta e siamo partiti.
Partiti con le nuvole basse da fare nebbia…ma a tratti con il sole che se ne usciva a tratti illuminando la bellissima pampa, che ci manchera', da domani si torna nelle irte montagne e nei canali.
Dovevamo rifare in senso inverso la fatidica Angostura Kirke, diligentemente ci eravamo informati sugli orari con la Capitania che ci ha dato le fotocopie del libro delle maree e correnti…l'unico problema che non ci sapevano spiegare come leggere I vari numeri, hanno dovuto fare il giro di tutto l'ufficio per trovare qualcuno che ce lo potesse spiegare.
Avevamo comunque in mente di chiedere a qualche pilota per sicurezza, purtroppo non ne abbiamo beccano neanche uno, e quando siamo partiti il traghetto era gia'molto avanti e non ci sentiva via radio.
Lídea originale era di navigare una trentina di miglia e fermarsi per la notte in una caletta a 6 miglia dall'Angostura, per poi nel frattempo beccare qualche pilota e l'indomani attraversare.
Al traverso della baietta era ancora presto e uno di quei rari giorni di sole cocente con cielo blu senza una piccolissima nuvola, ci siamo guardati un faccia e rifacendo noi I calcoli con le tabelle della Capitania, abbiamo pensato che ce l'avremmo fatta.
La marea era calante e dovevamo arrivare proprio in bassa marea all'Angostura, per beccare la slack water, ed eventualmente passare con un po'di marea contro…se qualcosa andava male potevamo fare dietro front.
Motore a velocita'costante per monitorare la corrente, fino a pochi centinaia di metri dall'Angostura la velocta'rimaneva costante…come se non ci fossero interferenze, col binocolo vedevamo un filo di ondina…ma pensavamo che fosse gia'la marea entrante , appena abbiamo impegnato l'Angostura ci siamo accorti che la situazione non era bella per nulla, dei gorghi immensi e paurosi, quelli dello Stretto di Messina s dello Stretto di Le Maire ,sono bazzechole in confronto, la velocita'comincia a calare paurosamente, la barca e'quasi ingovernabile quando viene presa nei gorghi.
Potremmo fare dietro front…ma teniamo duro, ce la dovremmo fare.Velocita', 4,3, 2 , 1 nodo !!! Siamo proprio nel punto piu'stretto e ormai perdiamo l'abbrivio , l'isoletta di dritta si avvicina pericolosamente, per un attimo …pensiamo "non ce la facciamo', ci rendiamo anche conto che anche se volessimo girarci non so'se ce l'avremmo fatta, dando il fianco alla corrente e ai gorghi potrebbe essere una situazione abbastanza pericolosa.
Di la'un peschereccio in arrivo che rallenta …forse per gustarsi lo spettacolo di noi con la barca sballonzolata a destra e a sinistra praticamente fermi nell'Angostura, gas…gas…Volvo pensaci tu ..
Piano piano guadagniamo …ma veramente piano, poi la velocita'riprende 1.2, 1.3 , 1.4 anche I decimi aiutano, poi siamo fuori, non abbiamo piu'terre al traverso ravvicinate, cerchiamo di mantenere l'allineamento con I due fanali, appena fuori il peschereccio si infila sparato…ma per lui no problem va'in senso inverso.
Dopo quella abbiamo altre due restrizioni che creano gorghi…ma niente in confronto alla Kirke.
Fiuuuuu, anche questa e'passata, non abbiamo calcolato che l'Angostura dalla parte da dove l'abbiamo cominciata noi, creava un effetto Venturi, e quindi per quello noi non abbiamo avvertito nessun cambiamento nella corrente, mentre dalla parte da dove arriva la corrente essendo frenata dalla restrizione crea gorghi a non finire.
Anche I calcoloi della Capitania lasciano il tempo che trovano, gli unici possessori della "conoscenza"a quanto pare sono solo I piloti, che hanno un librone personale a bordo con tutte le loro annotazioni, chiedendo sono sempre gentilissimi e rispondono a tono…ma a quanto pare il librone e'Top Secret per il pubblico.
Continuiamo a pedalare per arrivare a Caletta Jaime dove ci eramo gia'fermati all'andata, dove arriviamo verso le 7 di sera, giu'ancora e solo una cima di poppa giusto per tenerci allineati con l'imbocco della baietta per la risacca.
Gran giornata oggi, macinato 54 miglia in una giornata bellissima con adrenalina fino ai capelli, abbiamo anche il tempo prima che venga buio di una birretta in pozzetto con le solite olive e patatine.
Domani se ci da'ancora buono…come promesso dal meteo, speriamo di fare un altro tappone.
BV Angelo e Antonella on S/Y Stranizza via radio SSB
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venerdì 31 marzo 2017
sabato 25 marzo 2017
da Jaime a Consuelo
Data : 25 marzo 2017
Ancoraggio : Puerto Consuelo
Posizione : 51 36.50 S 072 39.70 W
Miglia oggi : 36 + 18
Miglia da Pt.Williams : 618
Miglia a Pt. Montt : 971
Ancoraggi fatti : 21
Ancoraggi ancora previsti : 30
Passata la burianona del 23 a Ct. Jaime, per fortuna belli a ridosso ma ha tirato di brutto, vedevamo il mare montare dall'imbocco della caletta e ogni tanto qualche raffica di rimbalzo ci sconquassava.
Nel frattempo grazie all'ascolto del VHF e poi dell'AIS abbiamo avuto modo di contattare un cargo che passava vicino a noi per farci dare l'orario di passaggio dell'angostura Kirke, ci da'buono alle 10:40 del 24, vuol dire alzarsi prestissimo e fare le 14 miglia mancanti piu'veloci che si puo'.
Il 24 sveglia alle 6…non si vede una mazza, intanto facciamo colazione e Antonella scende col dinghy quasi al buio per mollare le cime di poppa, issiamo ancora e ai primi barlumi di luce ci avviamo.Nel frattempo l'AIS ci avverte che a pochi minuti ci passera'un traghetto in direzione Puerto Natales, per fare un double check li chiamiamo e sempre gentilissimi ci confermano le 10:40 come orario per la stanca di marea.Via che si'va', motore a 2000 giri, randa issata e cominciamo a pedalare contro il tempo.Inizialmente va'bene e continuiamo a essere in orario, poi quando siamo all'incrocio del canale che viene giu'da Angostura White la velocita'crolla a 3.5 nodi @#$.
Pensiamo che non ce la faremo…ma non molliamo e continuiamo a dare gas e a crederci.
Dopo 10 minuti imboccato il canale dell'Angostura …piano piano la velocita'comincia a risalire …e sembra che ce la possiamo fare, che stress ste corse contro il tempo.
Arriviamo alla Kirke alle 11:00 , ci guardiamo intorno e tutto sembra calmo, non vediamo segni strani di corrente, ci allineamo per nord seguendo I due allineamenti a terra, finche'ci si allinea ovest-est con gli altri due allineamenti a terra e….via che passiamo da questo strettissimo passaggio che coi tempi sbagliati puo'creare non pochi problemi.
Appena di la'si apre un gran paesaggio,enorme, non piu'I canali stretti e montagnosi , ma uno spazio enorme…sembra quasi un mare.
Decidiamo di fermarci per la notte a Caletta Delano, in teoria ci dovrebbe essere una salmonera impiantata nella baia…ma di fatto e'smontata a riva …lasciando pero'cavi vaganti galleggianti dove erano gli impianti.
Ci ancoriamo sulla sinistra della baia, libera da ingombri in 10 metri di fondo alla ruota.
Finito l'ancoraggio vediamo con il binocolo dall'altra parte della baia degli uccelli bianchi sull'acqua, guardando meglio Antonella mi dice che sono I "famosi"(per lei…io mai sentiti nominare) cigni con il collo nero.Guardo meglio e sono proprio loro, di una eleganza incredibile.Scendiamo al volo sul dinghy e armati di macchina fotografica ci avviciniamo piu' possibile per fare qualche foto prima che si allontanino con quell'aria da snob.
La baia e'aperta dai venti da sud, e naturalmente il vento gira da sud, verso le 3 sento gli eolici partire e un ondina sbatacchina che disturba….niente di che, ma ormai sono abituato alle cime di poppa e sentirmi cosi'"libero"non mi fa'sentire proprio a posto.Sta di fatto che dalle 3 in poi faro'una gran fatica a riprendere sonno.
Il 25, partiamo con calma verso le 08:30, direzione Puerto Natales, una giornata bellissima senza una nuvola e un sole che picchia.
Arriviamo a Pt. Natales e come previsto gli ormeggi /ancoraggi sono una schifezza, c'e'un primo molo chiamato Terminal Pesquero stracolmo di ogni tipo di peschereggio, in teoria …dico solo in teoria potremmo andare in andana con qualche peschereccio…ma se poi qualcuno dell'andana si deve muovere e'un bordello senza fine.
Non ci proviamo neppure, facciamo due chiacchiere al vola con una barca a vela Ötra Vida"in partenza direzione sud, noi decidiamo di proseguire verso Puerto Consuelo all'interno del Seno Eberhardt…per arrivarci pero'mica facile, oltretutto siamo in bassa marea.
6 miglia di zigo zago con profondita'da 2 ai 5 metri, tutto sollevato sia deriva che timone, fino ad arrivare al Paso del Diablo…gia'il nome fa'presagire cose nefaste, dove il fondo arriva a 1.8 mt…passiamo e andiamo ad ancoraci in 2.3 mt con 30 mt di catena (non si sa'mai) davanti alla Estancia Eberhardt, una delle piu'antiche fattorie di produzione di pecore e cavalli del Chile, fondata inizialmente da un tedesco .Ora sembra che si stiano piano piano dedicando un po'al turismo , facendo un agriturismo con pranzi su prenotazione, ci siamo andati a prenotare per domani….domani se magna !!!!Agnello alla brace.
Da qui'sara'un po'complicato per muoverci, nel senso che Puerto Natales dista 15 km, dovremo quindi far chiamare un taxi da quelli della Estancia…qua'I cellulari non prendono.
Il posto e'le sette meraviglie, gruppi numerosissimi di cigni dal collo nero sull'acqua, fenicotteri rosa , intorno cavalli al pascolo e la dolcezza della Pampa con I suo rilievi bassi e ondulati.
Quattro remate siamo a terra…ora dobbiamo organizzarci con le mille cose da acquistare , gasolio per il motore, spesa al supermercato, fare un salto in Argentina di un paio di ore per rinnovare il visto cileno, fare caricare la bombola del gas, trovare quelle benedette tavole delle correnti di marea e altre mille a venire…non c'e'fretta e il posto e'bellissimo, molto riparato…forse entra un po'di vento ma non mare di sicuro.
BV Angelo e Antonella on S/Y Stranizza via radio SSB
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Ancoraggio : Puerto Consuelo
Posizione : 51 36.50 S 072 39.70 W
Miglia oggi : 36 + 18
Miglia da Pt.Williams : 618
Miglia a Pt. Montt : 971
Ancoraggi fatti : 21
Ancoraggi ancora previsti : 30
Passata la burianona del 23 a Ct. Jaime, per fortuna belli a ridosso ma ha tirato di brutto, vedevamo il mare montare dall'imbocco della caletta e ogni tanto qualche raffica di rimbalzo ci sconquassava.
Nel frattempo grazie all'ascolto del VHF e poi dell'AIS abbiamo avuto modo di contattare un cargo che passava vicino a noi per farci dare l'orario di passaggio dell'angostura Kirke, ci da'buono alle 10:40 del 24, vuol dire alzarsi prestissimo e fare le 14 miglia mancanti piu'veloci che si puo'.
Il 24 sveglia alle 6…non si vede una mazza, intanto facciamo colazione e Antonella scende col dinghy quasi al buio per mollare le cime di poppa, issiamo ancora e ai primi barlumi di luce ci avviamo.Nel frattempo l'AIS ci avverte che a pochi minuti ci passera'un traghetto in direzione Puerto Natales, per fare un double check li chiamiamo e sempre gentilissimi ci confermano le 10:40 come orario per la stanca di marea.Via che si'va', motore a 2000 giri, randa issata e cominciamo a pedalare contro il tempo.Inizialmente va'bene e continuiamo a essere in orario, poi quando siamo all'incrocio del canale che viene giu'da Angostura White la velocita'crolla a 3.5 nodi @#$.
Pensiamo che non ce la faremo…ma non molliamo e continuiamo a dare gas e a crederci.
Dopo 10 minuti imboccato il canale dell'Angostura …piano piano la velocita'comincia a risalire …e sembra che ce la possiamo fare, che stress ste corse contro il tempo.
Arriviamo alla Kirke alle 11:00 , ci guardiamo intorno e tutto sembra calmo, non vediamo segni strani di corrente, ci allineamo per nord seguendo I due allineamenti a terra, finche'ci si allinea ovest-est con gli altri due allineamenti a terra e….via che passiamo da questo strettissimo passaggio che coi tempi sbagliati puo'creare non pochi problemi.
Appena di la'si apre un gran paesaggio,enorme, non piu'I canali stretti e montagnosi , ma uno spazio enorme…sembra quasi un mare.
Decidiamo di fermarci per la notte a Caletta Delano, in teoria ci dovrebbe essere una salmonera impiantata nella baia…ma di fatto e'smontata a riva …lasciando pero'cavi vaganti galleggianti dove erano gli impianti.
Ci ancoriamo sulla sinistra della baia, libera da ingombri in 10 metri di fondo alla ruota.
Finito l'ancoraggio vediamo con il binocolo dall'altra parte della baia degli uccelli bianchi sull'acqua, guardando meglio Antonella mi dice che sono I "famosi"(per lei…io mai sentiti nominare) cigni con il collo nero.Guardo meglio e sono proprio loro, di una eleganza incredibile.Scendiamo al volo sul dinghy e armati di macchina fotografica ci avviciniamo piu' possibile per fare qualche foto prima che si allontanino con quell'aria da snob.
La baia e'aperta dai venti da sud, e naturalmente il vento gira da sud, verso le 3 sento gli eolici partire e un ondina sbatacchina che disturba….niente di che, ma ormai sono abituato alle cime di poppa e sentirmi cosi'"libero"non mi fa'sentire proprio a posto.Sta di fatto che dalle 3 in poi faro'una gran fatica a riprendere sonno.
Il 25, partiamo con calma verso le 08:30, direzione Puerto Natales, una giornata bellissima senza una nuvola e un sole che picchia.
Arriviamo a Pt. Natales e come previsto gli ormeggi /ancoraggi sono una schifezza, c'e'un primo molo chiamato Terminal Pesquero stracolmo di ogni tipo di peschereggio, in teoria …dico solo in teoria potremmo andare in andana con qualche peschereccio…ma se poi qualcuno dell'andana si deve muovere e'un bordello senza fine.
Non ci proviamo neppure, facciamo due chiacchiere al vola con una barca a vela Ötra Vida"in partenza direzione sud, noi decidiamo di proseguire verso Puerto Consuelo all'interno del Seno Eberhardt…per arrivarci pero'mica facile, oltretutto siamo in bassa marea.
6 miglia di zigo zago con profondita'da 2 ai 5 metri, tutto sollevato sia deriva che timone, fino ad arrivare al Paso del Diablo…gia'il nome fa'presagire cose nefaste, dove il fondo arriva a 1.8 mt…passiamo e andiamo ad ancoraci in 2.3 mt con 30 mt di catena (non si sa'mai) davanti alla Estancia Eberhardt, una delle piu'antiche fattorie di produzione di pecore e cavalli del Chile, fondata inizialmente da un tedesco .Ora sembra che si stiano piano piano dedicando un po'al turismo , facendo un agriturismo con pranzi su prenotazione, ci siamo andati a prenotare per domani….domani se magna !!!!Agnello alla brace.
Da qui'sara'un po'complicato per muoverci, nel senso che Puerto Natales dista 15 km, dovremo quindi far chiamare un taxi da quelli della Estancia…qua'I cellulari non prendono.
Il posto e'le sette meraviglie, gruppi numerosissimi di cigni dal collo nero sull'acqua, fenicotteri rosa , intorno cavalli al pascolo e la dolcezza della Pampa con I suo rilievi bassi e ondulati.
Quattro remate siamo a terra…ora dobbiamo organizzarci con le mille cose da acquistare , gasolio per il motore, spesa al supermercato, fare un salto in Argentina di un paio di ore per rinnovare il visto cileno, fare caricare la bombola del gas, trovare quelle benedette tavole delle correnti di marea e altre mille a venire…non c'e'fretta e il posto e'bellissimo, molto riparato…forse entra un po'di vento ma non mare di sicuro.
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giovedì 23 marzo 2017
da Mardon a Jaime
Data : 22 marzo 2017
Ancoraggio : Caletta Jaime
Posizione : 52 10.95 S 073 17.10 W
Miglia oggi : 32
Miglia da Pt.Williams : 564
Miglia a Pt. Montt : 999
Ancoraggi fatti : 19
Ancoraggi ancora previsti : 32
Il meteo ci indicava forza 3 NW per cominciare a rinforzare verso mezzogiorno a forza 5, da Pt. Mardon dovevamo raggiungere il Paso Victoria a circa 9 miglia con rotta 335…praticamente controvento, ma essendo debole ci siamo arrischiati con il timore pero'di non riuscire a raggiungere il paso prima di mezzogiorno, in quella maniera ci saremmo trovati nella stessa situazione dell'altro giorno con 40 nodi sul naso.Questa volta pero'avevamo il piano B pronto nel cassetto, se va'male dietro front e di nuovo alláncora a Pt. Mardon.
Ci siamo alzati alle 6 anche se ora la luce tarda molto ad arrivare, fatto colazione 10-15 minuti di attesa per avere il minimo sindacale di luce per poter uscire dal ridosso gimcamando tra gli scogli.
Dentro non si ha la percezione del vento , appena tornati nel canal Smith eccoli I 15 nodi sul naso, che pero'non impensieriscono molto , non issiamo nenache la randa siamo proprio a filo vento, e a motore riusciamo a spuntare 4.5 nodi.Quello che ci preoccupa ora sono le nuvole bassissime sull'acqua a mo'di nebbia, non si vede a 200 mt., per le navi siamo apposto, ma per I pescherecci no.
Infatti dopo un oratte ne incontriamo tre che ci sfilano da prua vicini, ci siamo visti l'un con l'altro…ma vuoi mettere gridarsi alle 8 di mattina da barca a barca l'Hola e Buenas Dias, con una nebbia che si taglia col coltello.
Alle 11 doppiamo il capo e passiamo Victoria, ora e'tutto un bordone per 120 fino all'arrivo, apriamo genoa , via il motore, solleviamo deriva , e al gran lasco voliamo a piu'di 6 nodi , in una navigazione spettacolare …che bello andare a vela .
Arriviamo dietyro l'isola di Jaime , una bella baia con due possibili ancoraggi, nel centro alla ruota …abbastanza ben riparati, o sulla sinistra in un dentino dove normalmente si mettono I pescatori…non abbiamo esitazioni…nel dentino.
Giu'ancora in 13 mt, arretriamo in 4 mt. e ci colleghiamo ad una cima gia'esistente e l'altra la passiamo su un albero a picco sul mare.
Siamo contentissimi della bella veleggiata, da ste parti e con questa rotta verso nord, non capita spesso.
Domani giornata di riposo, e'in arrivo un forza 6-7 che dara'un po'di sconquasso, noi siamo ben riparati e non dovremmo avere problemi.
Intanto ci prepariamo al prossimo ostacolo…sembra di essere in uno di quei videogiochi dove passato un livello te ne aspetta sempre uno piu'impegnativo.
I prossimi challengers sono primo passare l'Angostura Kirke e trovare un ormeggio ancoraggio decente a Puerto Natales.
La Kirke e'un restringimento nel canale Union , dove la corrente arriva a velocita'fino a 17 nodi, naturalmente le tavole di merea non servono a molto, bisognerebbe avere le tavole di corrente …che noi non abbiamo, normalmente I pescatori vanno li'vicino e …osservano…bah, proveremo anche noi ad …osservare, o a trovare qualcuno che passa e accodarci, o a contattare qualche pilota dei traghetti via radio per chiedere delucidazioni.
Puerto Natales, in qualche maniera mi ricorda Puerto Deseado in patagonia, un porto..non porto con nessuna protezione, in una zona dove I venti sono imprevedibili…mah staremo a vedere.
BV Angelo e Antonella on S/Y Stranizza via radio SSB
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Ancoraggio : Caletta Jaime
Posizione : 52 10.95 S 073 17.10 W
Miglia oggi : 32
Miglia da Pt.Williams : 564
Miglia a Pt. Montt : 999
Ancoraggi fatti : 19
Ancoraggi ancora previsti : 32
Il meteo ci indicava forza 3 NW per cominciare a rinforzare verso mezzogiorno a forza 5, da Pt. Mardon dovevamo raggiungere il Paso Victoria a circa 9 miglia con rotta 335…praticamente controvento, ma essendo debole ci siamo arrischiati con il timore pero'di non riuscire a raggiungere il paso prima di mezzogiorno, in quella maniera ci saremmo trovati nella stessa situazione dell'altro giorno con 40 nodi sul naso.Questa volta pero'avevamo il piano B pronto nel cassetto, se va'male dietro front e di nuovo alláncora a Pt. Mardon.
Ci siamo alzati alle 6 anche se ora la luce tarda molto ad arrivare, fatto colazione 10-15 minuti di attesa per avere il minimo sindacale di luce per poter uscire dal ridosso gimcamando tra gli scogli.
Dentro non si ha la percezione del vento , appena tornati nel canal Smith eccoli I 15 nodi sul naso, che pero'non impensieriscono molto , non issiamo nenache la randa siamo proprio a filo vento, e a motore riusciamo a spuntare 4.5 nodi.Quello che ci preoccupa ora sono le nuvole bassissime sull'acqua a mo'di nebbia, non si vede a 200 mt., per le navi siamo apposto, ma per I pescherecci no.
Infatti dopo un oratte ne incontriamo tre che ci sfilano da prua vicini, ci siamo visti l'un con l'altro…ma vuoi mettere gridarsi alle 8 di mattina da barca a barca l'Hola e Buenas Dias, con una nebbia che si taglia col coltello.
Alle 11 doppiamo il capo e passiamo Victoria, ora e'tutto un bordone per 120 fino all'arrivo, apriamo genoa , via il motore, solleviamo deriva , e al gran lasco voliamo a piu'di 6 nodi , in una navigazione spettacolare …che bello andare a vela .
Arriviamo dietyro l'isola di Jaime , una bella baia con due possibili ancoraggi, nel centro alla ruota …abbastanza ben riparati, o sulla sinistra in un dentino dove normalmente si mettono I pescatori…non abbiamo esitazioni…nel dentino.
Giu'ancora in 13 mt, arretriamo in 4 mt. e ci colleghiamo ad una cima gia'esistente e l'altra la passiamo su un albero a picco sul mare.
Siamo contentissimi della bella veleggiata, da ste parti e con questa rotta verso nord, non capita spesso.
Domani giornata di riposo, e'in arrivo un forza 6-7 che dara'un po'di sconquasso, noi siamo ben riparati e non dovremmo avere problemi.
Intanto ci prepariamo al prossimo ostacolo…sembra di essere in uno di quei videogiochi dove passato un livello te ne aspetta sempre uno piu'impegnativo.
I prossimi challengers sono primo passare l'Angostura Kirke e trovare un ormeggio ancoraggio decente a Puerto Natales.
La Kirke e'un restringimento nel canale Union , dove la corrente arriva a velocita'fino a 17 nodi, naturalmente le tavole di merea non servono a molto, bisognerebbe avere le tavole di corrente …che noi non abbiamo, normalmente I pescatori vanno li'vicino e …osservano…bah, proveremo anche noi ad …osservare, o a trovare qualcuno che passa e accodarci, o a contattare qualche pilota dei traghetti via radio per chiedere delucidazioni.
Puerto Natales, in qualche maniera mi ricorda Puerto Deseado in patagonia, un porto..non porto con nessuna protezione, in una zona dove I venti sono imprevedibili…mah staremo a vedere.
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mercoledì 22 marzo 2017
Da Teokita a Pt. Mardon
Data : 20 marzo 2017
Ancoraggio : Puerto Mardon
Posizione : 52 09.20 S 073 41.80 W
Miglia oggi : 35
Miglia da Pt.Williams : 532
Miglia a Pt. Montt : 1026
Ancoraggi fatti : 18
Ancoraggi ancora previsti : 33
Guardato e riguardato il meteo e la previsione e'forza 4 in mattinata per girare a forza 5 nel primo pomerigio da NW.
L'idea era quindi di partire …anche perche'stare qua'all'ancora nel budello non e'sia entusiasmante, e fare una tappa corta di 15 miglia per poi vedere come va'ed eventualmente farne altre 15.Detto fatto, partenza sempre alla nostra ora antelucana, usciamo e con 15-20 nodi da NW…sul naso partiamo con una mano alla randa e motore, cercando di scarrellare piu'sopravento possibile per catturare un po'di vento utile.
Dopo 10 minuti un montagnone ci fa'cambiare I piani, ci molla giu'un catabatico di 35 nodi, e via di corsa a prendere la seconda mano.
Facciamo passare un cargo sopragiungente , il canale e'stretto e piu'avanti fa'una esse bella strettina, vediamo con l'AIS che ci incroceremo proprio li'con due cargo che vengono in giu'.
Facciamo la prima curva stretta a destra e il primo cargo sbuca dalla curva di sinistra…niente panico, con l'AIS tutto e'piu'facile, lui legge il nostro nome sul suo schermo e chiama sul 16…buenas dias, passiamo sul 13, un po'di citciat e confermo il portside con portside…bene bene cioa ciao e buon viaggio e buona guardia…amo la tecnologia.
Appena usciamo dalla seconda curva ecco arrivare il secondo cargo, la prendiamo larga e usciamo dalla traccia della sua rotta di prua, sulla dritta a scogli un relitto angosciante di una nave del 1930 , con mezza nave di prua sollevata in aria, li'immobile a monito per le generazioni future…che qua'non si scazza. Tante'che tutta la mattina continiamo a sentire in radio I securite'dei cargo che annunciano sul 16 a che ora saranno al tale passo, per permettere di dare precedenza a chi sta'transitando.
Le nostre manovre su AIS sono cosi'chiare che non necessita neanche di chiamarci via radio, quando ne siamo al traverso via binocolo vedo il comandante sull áletta di sinistra tutto preso con macchina fotografica a riprendere noi con lo sfonfo del relitto, poi via binocolo ci salutiamo sbracciandoci, per enfatizzare la cosa da'due colpi di tromba che fanno vibrare tutta Stranizza, qua il saluto e'ancora vivo.
Arriviamo al traverso della baia delle 15 miglia, ora e'uscito il sole e non essendoci montagne alte nei paraggi vicini il meteo sembra davvero essersi assestato sul forza 4.
E'presto, il giorno e'bello e stimiamo che da anche con un aumento da forza 4 a 5 possimo comunque farcela a fare le altre 15 miglia, e via che proseguiamo.
Appena usciti dal ridosso di isola Summer…ci accorgiamo che cé'qualcosa che non va', il vento sembra incanalato nel Canale Cuttler e ci piomba addosso incazzato come non mai, 40-42 nodi nei denti, il problema e'che siamo in un punto critico della navigazione , dobbiamo attraversare Paso Summer, bassi, bassissimi fondali , l'unico passaggio possibile e' in un cancello fatto da boa verde a sinistra e boa rossa a destra (IALA B) distanti un centinaio di metri l'una dall'altra, di qua'e di la'scogli o fondali bassissimi.
Praticamente ci troviamo con piu'di 40 nodi nei denti…e non solo sotto raffica ma costanti, costretti a risalire per NW per il cancello, e il mare che con l'ausilio dei bassi fondali e'cresciuto considerevolmente.
Da 4 nodi la velocita comincia a scendere in picchiata, 3,2, e arriviamo a 1 nodo con ancora di prua la boa verde che ci teniamo sempre davanti per non scadere sulla rossa e andare a finire a terra.
Il vento continua a urlare sulle sartie, con la vela non possiamo fare molto, pensiamo e discutiamo I piani B,C, D e all'infinito nel caso ci molli il motore, dopo quello che mi sembra una settimana sfiliamo sulla sinistra a pochi metri la verde, proviamo a poggiare di pochi gradi per far portare la randa….ma non l'avessimo mai fatto, ci fa'derivare subito verso la rossa, siamo in suplax…come si faceva una volta con la bicicletta.
Urge una decisione, viriamo a sinistra e speriamo di dirigerci verso dei fondali piu'profondi, risfiliamo la verde a pochi metri questa volta facendo portare la randa…ora si fila a 3 nodi, continuiamo il bordo a perdere …ma almeno ci siamo tolti d'impaccio.
Facciamo 15 minuti di bordo e ora virando a dritta abbiamo acqua per cercare di tornare in rotta, il vento sembra impazzito raggiunge intensita'fino a 50 nodi…40-45 di norma.
Altro che forza 5, qua'siamo in forza 8 con punte a 9…beh pero'c'e'il sole, mai fidarsi dei forza 5 in Patagonia (perche'ora avendo passato lo stretto di Magellano verso nord, risiamo tornati in Patagonia e non piu'in Terra del Fuego)
Antonella …saldata alla ruota, riesce a stringere e a farci passare la boa laterale di Punta Gama di bassi fondi, proseguiamo in un tratto di rotta al traverso del vento…quindi filiamo a 5 nodi e passa…ma sappiamo che le ultime 4-5 miglia prima dell'arrivo saranno dure…esattamente per 340…contro il NW incanalato nel Canale Smith.
Ci lasciamo sulla sinistra l'isola Cuttler e….bang di nuovo filo vento in forza 8, dopo poco torniamo al nodo e mezzo di velocita', lúnica e'cominciare a fae bordi con randa e motore a 2000 giri….abbiamo le orecchie rintronate dal rumore del vento, cominciamo a risalire il Canale Smith facendolo da una riva all'altra con una breve interruzione quando ci passa un mega traghetto …fui…abbiamo pensato pensa se ci raggiungeva al cancello con noi che pedalevamo a un nodo e lui arrivava a 18 nodi che bellezza….probabilmente avrebbe aperto il portellone e ci avrebbe caricato direttamente in stiva.
Dopo 8 duri e estenuanti bordi…Antonella dopo 4 e passa ore e'ancora saldata alla ruota e non molla, devo quasi costringerla a mangiare un po'di cioccolata ,io non da meno, su e giu'un milione di volte dal carteggio al pozzetto, per carteggiare I bordi e vedere qual'e'la stategia migliore, ogni virata poi scarrellare la randa per le raffiche esagerate…ma non volevamo prendere la terza mano che ci avrebbe piantato definitivamente.
Alle 17:00 entriamo nella Baia Mardon, finalmente il vento cala per poi sparire….sembra incredibile, ci giriamo e vediamo fuori il Canale Smith che ribolle tra mare e vento, ora di ammainare, e preparare il milione di cose prima dell'ormeggio …e la visita piu'gradita, un branco di delfini stanziali nella baia ci viene a dare il benvenuto quando entriamo nella Baia Welcome…il nome una garanzia.
Dovremmo ancorare o alla ruota (non se ne parla neppure, aspettando un forza 6-7 per domani, o in una baia rivolta a nord…che non ci sconquiffera per nulla, ci sembra poco ridossata e non ha alberi grossi a cui attaccarsi con le cime abbiamo appena letto che non e'infrequente avere raffiche a piu'di cento nodi che vanno a sradicare gli alberi dove si e'attaccati con le cime ), vediamo di lato una mini baia, dove I pescatori ne hanno fatto il loro quartier generale, hanno cavi a terra e una baracca in cima alla punta dove probabilmente ci fanno I barbecue.
Abbiamo imparato a fidarci molto dei pescatori, anche se magari sono quasi analfabeti, ma sono bravi hanno esperienza e sempre un cuore grande come la Terra del Fuego.
Giu'ancora in 10 metri e arretriamo in 5 metri, con il grappino (ancora, e non l'acquavite) acchiappo al volo il cavo di poppa, poi con calma la Dama delle Cime posiziona con il tender le due cime di poppa.
Siamo fermi, non ci sembra vero, Antonella tutta indolita per le 4 e piu'ore al timone, ma non ha mai mollato un secondo…anche quando magari veniva giu'a 50 nodi e qualche timore l'aveva …ma sempre presente, io tutto rintronato e le gambe stravolte dal andare sempre su e giu'….ma felici, una navigazione intensa in una giornata altrettanto intensa….ma abbiamo imparato da tempo, che qua', niente e'banale, tutto e'intenso e da guadagnare.
BV Angelo e Antonella on S/Y Stranizza via radio SSB
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Ancoraggio : Puerto Mardon
Posizione : 52 09.20 S 073 41.80 W
Miglia oggi : 35
Miglia da Pt.Williams : 532
Miglia a Pt. Montt : 1026
Ancoraggi fatti : 18
Ancoraggi ancora previsti : 33
Guardato e riguardato il meteo e la previsione e'forza 4 in mattinata per girare a forza 5 nel primo pomerigio da NW.
L'idea era quindi di partire …anche perche'stare qua'all'ancora nel budello non e'sia entusiasmante, e fare una tappa corta di 15 miglia per poi vedere come va'ed eventualmente farne altre 15.Detto fatto, partenza sempre alla nostra ora antelucana, usciamo e con 15-20 nodi da NW…sul naso partiamo con una mano alla randa e motore, cercando di scarrellare piu'sopravento possibile per catturare un po'di vento utile.
Dopo 10 minuti un montagnone ci fa'cambiare I piani, ci molla giu'un catabatico di 35 nodi, e via di corsa a prendere la seconda mano.
Facciamo passare un cargo sopragiungente , il canale e'stretto e piu'avanti fa'una esse bella strettina, vediamo con l'AIS che ci incroceremo proprio li'con due cargo che vengono in giu'.
Facciamo la prima curva stretta a destra e il primo cargo sbuca dalla curva di sinistra…niente panico, con l'AIS tutto e'piu'facile, lui legge il nostro nome sul suo schermo e chiama sul 16…buenas dias, passiamo sul 13, un po'di citciat e confermo il portside con portside…bene bene cioa ciao e buon viaggio e buona guardia…amo la tecnologia.
Appena usciamo dalla seconda curva ecco arrivare il secondo cargo, la prendiamo larga e usciamo dalla traccia della sua rotta di prua, sulla dritta a scogli un relitto angosciante di una nave del 1930 , con mezza nave di prua sollevata in aria, li'immobile a monito per le generazioni future…che qua'non si scazza. Tante'che tutta la mattina continiamo a sentire in radio I securite'dei cargo che annunciano sul 16 a che ora saranno al tale passo, per permettere di dare precedenza a chi sta'transitando.
Le nostre manovre su AIS sono cosi'chiare che non necessita neanche di chiamarci via radio, quando ne siamo al traverso via binocolo vedo il comandante sull áletta di sinistra tutto preso con macchina fotografica a riprendere noi con lo sfonfo del relitto, poi via binocolo ci salutiamo sbracciandoci, per enfatizzare la cosa da'due colpi di tromba che fanno vibrare tutta Stranizza, qua il saluto e'ancora vivo.
Arriviamo al traverso della baia delle 15 miglia, ora e'uscito il sole e non essendoci montagne alte nei paraggi vicini il meteo sembra davvero essersi assestato sul forza 4.
E'presto, il giorno e'bello e stimiamo che da anche con un aumento da forza 4 a 5 possimo comunque farcela a fare le altre 15 miglia, e via che proseguiamo.
Appena usciti dal ridosso di isola Summer…ci accorgiamo che cé'qualcosa che non va', il vento sembra incanalato nel Canale Cuttler e ci piomba addosso incazzato come non mai, 40-42 nodi nei denti, il problema e'che siamo in un punto critico della navigazione , dobbiamo attraversare Paso Summer, bassi, bassissimi fondali , l'unico passaggio possibile e' in un cancello fatto da boa verde a sinistra e boa rossa a destra (IALA B) distanti un centinaio di metri l'una dall'altra, di qua'e di la'scogli o fondali bassissimi.
Praticamente ci troviamo con piu'di 40 nodi nei denti…e non solo sotto raffica ma costanti, costretti a risalire per NW per il cancello, e il mare che con l'ausilio dei bassi fondali e'cresciuto considerevolmente.
Da 4 nodi la velocita comincia a scendere in picchiata, 3,2, e arriviamo a 1 nodo con ancora di prua la boa verde che ci teniamo sempre davanti per non scadere sulla rossa e andare a finire a terra.
Il vento continua a urlare sulle sartie, con la vela non possiamo fare molto, pensiamo e discutiamo I piani B,C, D e all'infinito nel caso ci molli il motore, dopo quello che mi sembra una settimana sfiliamo sulla sinistra a pochi metri la verde, proviamo a poggiare di pochi gradi per far portare la randa….ma non l'avessimo mai fatto, ci fa'derivare subito verso la rossa, siamo in suplax…come si faceva una volta con la bicicletta.
Urge una decisione, viriamo a sinistra e speriamo di dirigerci verso dei fondali piu'profondi, risfiliamo la verde a pochi metri questa volta facendo portare la randa…ora si fila a 3 nodi, continuiamo il bordo a perdere …ma almeno ci siamo tolti d'impaccio.
Facciamo 15 minuti di bordo e ora virando a dritta abbiamo acqua per cercare di tornare in rotta, il vento sembra impazzito raggiunge intensita'fino a 50 nodi…40-45 di norma.
Altro che forza 5, qua'siamo in forza 8 con punte a 9…beh pero'c'e'il sole, mai fidarsi dei forza 5 in Patagonia (perche'ora avendo passato lo stretto di Magellano verso nord, risiamo tornati in Patagonia e non piu'in Terra del Fuego)
Antonella …saldata alla ruota, riesce a stringere e a farci passare la boa laterale di Punta Gama di bassi fondi, proseguiamo in un tratto di rotta al traverso del vento…quindi filiamo a 5 nodi e passa…ma sappiamo che le ultime 4-5 miglia prima dell'arrivo saranno dure…esattamente per 340…contro il NW incanalato nel Canale Smith.
Ci lasciamo sulla sinistra l'isola Cuttler e….bang di nuovo filo vento in forza 8, dopo poco torniamo al nodo e mezzo di velocita', lúnica e'cominciare a fae bordi con randa e motore a 2000 giri….abbiamo le orecchie rintronate dal rumore del vento, cominciamo a risalire il Canale Smith facendolo da una riva all'altra con una breve interruzione quando ci passa un mega traghetto …fui…abbiamo pensato pensa se ci raggiungeva al cancello con noi che pedalevamo a un nodo e lui arrivava a 18 nodi che bellezza….probabilmente avrebbe aperto il portellone e ci avrebbe caricato direttamente in stiva.
Dopo 8 duri e estenuanti bordi…Antonella dopo 4 e passa ore e'ancora saldata alla ruota e non molla, devo quasi costringerla a mangiare un po'di cioccolata ,io non da meno, su e giu'un milione di volte dal carteggio al pozzetto, per carteggiare I bordi e vedere qual'e'la stategia migliore, ogni virata poi scarrellare la randa per le raffiche esagerate…ma non volevamo prendere la terza mano che ci avrebbe piantato definitivamente.
Alle 17:00 entriamo nella Baia Mardon, finalmente il vento cala per poi sparire….sembra incredibile, ci giriamo e vediamo fuori il Canale Smith che ribolle tra mare e vento, ora di ammainare, e preparare il milione di cose prima dell'ormeggio …e la visita piu'gradita, un branco di delfini stanziali nella baia ci viene a dare il benvenuto quando entriamo nella Baia Welcome…il nome una garanzia.
Dovremmo ancorare o alla ruota (non se ne parla neppure, aspettando un forza 6-7 per domani, o in una baia rivolta a nord…che non ci sconquiffera per nulla, ci sembra poco ridossata e non ha alberi grossi a cui attaccarsi con le cime abbiamo appena letto che non e'infrequente avere raffiche a piu'di cento nodi che vanno a sradicare gli alberi dove si e'attaccati con le cime ), vediamo di lato una mini baia, dove I pescatori ne hanno fatto il loro quartier generale, hanno cavi a terra e una baracca in cima alla punta dove probabilmente ci fanno I barbecue.
Abbiamo imparato a fidarci molto dei pescatori, anche se magari sono quasi analfabeti, ma sono bravi hanno esperienza e sempre un cuore grande come la Terra del Fuego.
Giu'ancora in 10 metri e arretriamo in 5 metri, con il grappino (ancora, e non l'acquavite) acchiappo al volo il cavo di poppa, poi con calma la Dama delle Cime posiziona con il tender le due cime di poppa.
Siamo fermi, non ci sembra vero, Antonella tutta indolita per le 4 e piu'ore al timone, ma non ha mai mollato un secondo…anche quando magari veniva giu'a 50 nodi e qualche timore l'aveva …ma sempre presente, io tutto rintronato e le gambe stravolte dal andare sempre su e giu'….ma felici, una navigazione intensa in una giornata altrettanto intensa….ma abbiamo imparato da tempo, che qua', niente e'banale, tutto e'intenso e da guadagnare.
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martedì 21 marzo 2017
Da Mostyn a Teokita
Data : 19 marzo 2017
Ancoraggio : Teokita
Posizione : 52 41.58 S 073 45.75 W
Miglia oggi : 50
Miglia da Pt.Williams : 497
Miglia a Pt. Montt : 1061
Ancoraggi fatti : 17
Ancoraggi ancora previsti : 34
Dopo tre giorni di attesa per il brutto tempo a Mostyn, 4 miglia a sud della famosa baia di Puerto Angosto, dove Giorgio Ardrizzi autore di Patagonia e Terra del Fuego , racconta di aver atteso 9 giorni per una finestra buona, e dove il famoso Slocum con il suo "Spray"ha atteso un mese, a noi ci e'andata grassa con soli tre giorni.
Partiti poco prima dell'alba come al solito, appena usciti dalla baia e immessi nello Stretto di Magellano direzione ovest, il sole ha cominciato a fare capolino tra le cime innevate e a turno illuminare prima un picco poi l'altro, il cielo blu'…insomma una di quelle mattine quando "la natura sale in cattedra".Tutto e tutti si zittiscono per ammirare questa meraviglia, Antonella fa'del suo meglio con GoPro e macchina fotografica per catturare questi attimi, ma sono sicuro che anche se le immagini di buonissima qualita'non potranno rendere completamente l'atmosfera, con I suoi profumi e tutte le variazioni che puo'intercettare il corpo umano.
Proseguiamo senza vento , ma in una giornata gloriosa di sole, piano piano ci spogliamo di cerate e a sedere in pozzetto ci godiamo dopo tanti mesi il tepore del sole sulla pelle.
Incrociamo la famosa Raibow Warrior di Greenpeace…a dir la verita'la numero 3, la prima fu fatta saltare in aria in Nuova Zelanda se non ricordo male fine ottanta.Li chiamiamo e facciamo un po'di citciat con il pilota Cileno al comando, ci dice che la barca…la nave, essendo lunga 58 metri e larga come la nostra lunghezza, e'stata costruita in Germania, guardandola non ne ho il minimo dubbio, sembra un supply vessel di quelli che portano attrezzature sui pozzi petroliferi con l'aggiunta di due alberi di egual lunghezza …forse per darsi un tono ecologico.
Comunque di una bruttezza infinita, penso il designer sia lo stesso che ha ideato I carri armati Leophard della seconda guerra mondiale.
Arriviamo a Paso del Mar, e con all órizzonte il Pacifico viriamo a dritta di quasi 90 gradi , con direzione nord entrand nel Paso Tamar, appena ci dirigiamo verso nord, e'come se qualcuno avesse girato pagina, il cielo si copre di grigo e di nero, e la pioggia e l'umidita'fanno calare la visibilita'a 400 metri, con la pioggia lenta ma persistente cosi'amata dagli agricoltori …ma odiata dai velisti che ci accompagnera'fino all'ancoraggio.
Ancoraggio che e'gia'difficile da identificarne l'entrata, anche con l'iPad alla mano, la prima volta ci sfugge, dobbiamo tornare indietro e trovandolo, ci guardiamo in faccia domandandoci "ma siamo sicuri di voler entare li'?"Ci appare un budello lungo e stretto…e quandodico stretto intendo stretto, stimo che non sia piu'largo di una decina di metri, il fondo si mantiene sugli 8 metri, ma in alcuni punti siamo preoccupati che le sartie si impiglino nei rami degli alberi tanto sono vicini.
Di buono e'che I 15 nodi di vento che erano saliti fuori qua' non si sentono per nulla.Arriviamo in fondo al budello e in una piccola rientranza ci ancoriamo e poi dalla poppa ci leghiamo con I soliti due cavi agli alberi, nel frattempo assaliti da sciami di moscerini che prediligono gli occhi.Avevamo gia'notato un innalzamento della temperatura, la mattina per due giorni di seguito ci siamo trovati ben 14 gradi alle 6 di mattina, questo spiegherebbe anche il proliferare dei moscerini.
Vorrei aggiungere un paio di note, il numero degli ancoraggi e le miglia possono variare leggermente di volta in volta, abbiamo una lista di ancoraggi da fare, ma in base alle condizioni climatiche possono cambiare e cosi'alterare I totali.
Altra cosa, nei post ci sono diversi errori ortografici….ma non e'semplice scrivere su una barca a vela in navigazione con una tastiera con caratteri internazionali e arabi ….quindi sullo stesso tasto ci si ritrova con 3-4 caratteri diversi, in piu'manteniamo il correttore in ingese per le e mail in inglese e questo non aiuta di sicuro, quindi immedesimatevi nei tempi moderni dove con I telefonini si scrivono certi strafalcioni sicuramente peggio dei nostri post.
BV Angelo e Antonella on S/Y Stranizza via radio SSB
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Ancoraggio : Teokita
Posizione : 52 41.58 S 073 45.75 W
Miglia oggi : 50
Miglia da Pt.Williams : 497
Miglia a Pt. Montt : 1061
Ancoraggi fatti : 17
Ancoraggi ancora previsti : 34
Dopo tre giorni di attesa per il brutto tempo a Mostyn, 4 miglia a sud della famosa baia di Puerto Angosto, dove Giorgio Ardrizzi autore di Patagonia e Terra del Fuego , racconta di aver atteso 9 giorni per una finestra buona, e dove il famoso Slocum con il suo "Spray"ha atteso un mese, a noi ci e'andata grassa con soli tre giorni.
Partiti poco prima dell'alba come al solito, appena usciti dalla baia e immessi nello Stretto di Magellano direzione ovest, il sole ha cominciato a fare capolino tra le cime innevate e a turno illuminare prima un picco poi l'altro, il cielo blu'…insomma una di quelle mattine quando "la natura sale in cattedra".Tutto e tutti si zittiscono per ammirare questa meraviglia, Antonella fa'del suo meglio con GoPro e macchina fotografica per catturare questi attimi, ma sono sicuro che anche se le immagini di buonissima qualita'non potranno rendere completamente l'atmosfera, con I suoi profumi e tutte le variazioni che puo'intercettare il corpo umano.
Proseguiamo senza vento , ma in una giornata gloriosa di sole, piano piano ci spogliamo di cerate e a sedere in pozzetto ci godiamo dopo tanti mesi il tepore del sole sulla pelle.
Incrociamo la famosa Raibow Warrior di Greenpeace…a dir la verita'la numero 3, la prima fu fatta saltare in aria in Nuova Zelanda se non ricordo male fine ottanta.Li chiamiamo e facciamo un po'di citciat con il pilota Cileno al comando, ci dice che la barca…la nave, essendo lunga 58 metri e larga come la nostra lunghezza, e'stata costruita in Germania, guardandola non ne ho il minimo dubbio, sembra un supply vessel di quelli che portano attrezzature sui pozzi petroliferi con l'aggiunta di due alberi di egual lunghezza …forse per darsi un tono ecologico.
Comunque di una bruttezza infinita, penso il designer sia lo stesso che ha ideato I carri armati Leophard della seconda guerra mondiale.
Arriviamo a Paso del Mar, e con all órizzonte il Pacifico viriamo a dritta di quasi 90 gradi , con direzione nord entrand nel Paso Tamar, appena ci dirigiamo verso nord, e'come se qualcuno avesse girato pagina, il cielo si copre di grigo e di nero, e la pioggia e l'umidita'fanno calare la visibilita'a 400 metri, con la pioggia lenta ma persistente cosi'amata dagli agricoltori …ma odiata dai velisti che ci accompagnera'fino all'ancoraggio.
Ancoraggio che e'gia'difficile da identificarne l'entrata, anche con l'iPad alla mano, la prima volta ci sfugge, dobbiamo tornare indietro e trovandolo, ci guardiamo in faccia domandandoci "ma siamo sicuri di voler entare li'?"Ci appare un budello lungo e stretto…e quandodico stretto intendo stretto, stimo che non sia piu'largo di una decina di metri, il fondo si mantiene sugli 8 metri, ma in alcuni punti siamo preoccupati che le sartie si impiglino nei rami degli alberi tanto sono vicini.
Di buono e'che I 15 nodi di vento che erano saliti fuori qua' non si sentono per nulla.Arriviamo in fondo al budello e in una piccola rientranza ci ancoriamo e poi dalla poppa ci leghiamo con I soliti due cavi agli alberi, nel frattempo assaliti da sciami di moscerini che prediligono gli occhi.Avevamo gia'notato un innalzamento della temperatura, la mattina per due giorni di seguito ci siamo trovati ben 14 gradi alle 6 di mattina, questo spiegherebbe anche il proliferare dei moscerini.
Vorrei aggiungere un paio di note, il numero degli ancoraggi e le miglia possono variare leggermente di volta in volta, abbiamo una lista di ancoraggi da fare, ma in base alle condizioni climatiche possono cambiare e cosi'alterare I totali.
Altra cosa, nei post ci sono diversi errori ortografici….ma non e'semplice scrivere su una barca a vela in navigazione con una tastiera con caratteri internazionali e arabi ….quindi sullo stesso tasto ci si ritrova con 3-4 caratteri diversi, in piu'manteniamo il correttore in ingese per le e mail in inglese e questo non aiuta di sicuro, quindi immedesimatevi nei tempi moderni dove con I telefonini si scrivono certi strafalcioni sicuramente peggio dei nostri post.
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giovedì 16 marzo 2017
da Musse4l a Playa Parda + Ct.Mostyn
Data : 15/marzo/2017
Ancoraggio : Playa Parda + Caletta Mostyn
Posizione : 53 18.45 S 073 00.00 W …..53 15.49 S 073 21.97 W
Miglia oggi : 32 + 15
Miglia da Pt.Williams : 447
Miglia a Pt. Montt : 1108
Ancoraggi fatti : 16
Ancoraggi ancora previsti : 35
Il 14 siamo partiti presto da Caletta Mussel , con gran salutoni da Juan e Alex e navigando sempre a filo vento siamo arrivati a Baia Playa Parda.
Due ancoraggi possibili, uno nella Playa chica e uno nella grande, andiamo a vedere prima quello nella piccola , ed e'veramente come una tessera di puzzle, bisogna incastrarsi in poco fondo in una rientaranza con scogli a sinistra e dietro con in piu'gli alberi dove legarsi alti sulla riva, e un venticello laterale mica simpatico…insomma …mica facile
Lasciamo perdere e ci dirigiamo verso la grande, dopo uno stretto passaggio ci si apre davanti un enorme anfiteatro contornato da alte montgne che vengono giu'a picco con tre o quattro cascate .
Ormeggiamo al centro in 10 metri di fondo alla ruota, prendiamo le due taniche vuote dell'acqua e come 500 anni fa'ci dirigiamo verso un torrentello che arriva in mare un una piccola insenatura per fare acqua.Riuscimao ad arrivare col tender proprio nel torrentello alimentato da una poderosa cascata, non c'e'bisogno nenache di sballottare le tancihe, le riempiamo direttamente sul dinghy.
E'una gran sensazione , pensare che 500 anni fa', qualcuno era qua'con I barili di legno a fare esattamente la stessa cosa.
Ce ne torniamo In barca ad analizzare il meteo, il posto e'abbastanza sicuro …ma in caso di rinforzo si e'martellati dai catabatici, vorremmo trovare un posto da ripenderci un po', e nello stesso tempo essere alla distanza giusta nel caso di una finestra lunga di passare il nocciolo duro dell ímbocco dallo Stretto di Magellano all'imbocco del Canale Smith.
Partiamo il 15 per destinazione Puerto Angosto…anche se non ci sfagiola molto come posto, rimasto famoso per il passaggio di Slocum, dove prima venne raggiunto da una nuvola di frecce e poi dovette rimanere un mese in aspettativa del meteo giusto per imboccare il canale Smith.
Sveglia alle 6 per cercare di sfruttare il vento debole del mattino, inizia debole ma appena nel Canale grande rinforza da Ovest …sul naso come solito, l'idea era di arrivare prima di mezzogiorno per evitare l'ulteriore rinforzo alle 12…ma gia'cosi'e dura andare avanti e ci beccherebbe il rinforzo qua'in mezzo.
Troviamo su un vecchio portolano Imray una Caletta 3 miglia prima di Angosto descritta come un gran bel posto e molto piu'sicuro di Angosto,detto fatto, nuovo WP, e in piu'poggiando riusciamo a fare portare la randa e a filare a 4 nodi.L'unico problema che la baia di entrata e'lunga un paio di miglia e le carte che abbiamo sono assolutamente insufficenti, abbiamo un pianetto ma solo dell'ultimo pezzo…e va beh …andiamo alla vecchia, occhi aperti e con cautela.
Arriviamo alla baia finale dove col pianetto ci dirigiamo verso la piccola caletta, lo scenario e'sempre imponennete e spettacolare , facciamo come al solito un dry-run poi giu'ancora in dieci metri e arretriamo fino in profondita', il fondo ce lo permette, un po'complicato legarsi agli alberi…che si sono grossi…ma alti sulla sponda, per fortuna ne troviamo due che si sbracciano sull'acqua e con qualche lancio da cow-boy leghiamo le due cime di poppa, poi quella di prua.Il posto e'superprotetto e aperto solo da sud…ma non sono previsti venti da sud al momento.
Grazie all'acqua fatta ieri ,oggi festa grande, doccia calda e bucato !!!
Ora riprendiamo un po'di energie e cerchiamo di capire cosa fa'sto meteo e fare un piano di azione per I prossimi giorni.
BV Angelo e Antonella on S/Y Stranizza via radio SSB
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Ancoraggio : Playa Parda + Caletta Mostyn
Posizione : 53 18.45 S 073 00.00 W …..53 15.49 S 073 21.97 W
Miglia oggi : 32 + 15
Miglia da Pt.Williams : 447
Miglia a Pt. Montt : 1108
Ancoraggi fatti : 16
Ancoraggi ancora previsti : 35
Il 14 siamo partiti presto da Caletta Mussel , con gran salutoni da Juan e Alex e navigando sempre a filo vento siamo arrivati a Baia Playa Parda.
Due ancoraggi possibili, uno nella Playa chica e uno nella grande, andiamo a vedere prima quello nella piccola , ed e'veramente come una tessera di puzzle, bisogna incastrarsi in poco fondo in una rientaranza con scogli a sinistra e dietro con in piu'gli alberi dove legarsi alti sulla riva, e un venticello laterale mica simpatico…insomma …mica facile
Lasciamo perdere e ci dirigiamo verso la grande, dopo uno stretto passaggio ci si apre davanti un enorme anfiteatro contornato da alte montgne che vengono giu'a picco con tre o quattro cascate .
Ormeggiamo al centro in 10 metri di fondo alla ruota, prendiamo le due taniche vuote dell'acqua e come 500 anni fa'ci dirigiamo verso un torrentello che arriva in mare un una piccola insenatura per fare acqua.Riuscimao ad arrivare col tender proprio nel torrentello alimentato da una poderosa cascata, non c'e'bisogno nenache di sballottare le tancihe, le riempiamo direttamente sul dinghy.
E'una gran sensazione , pensare che 500 anni fa', qualcuno era qua'con I barili di legno a fare esattamente la stessa cosa.
Ce ne torniamo In barca ad analizzare il meteo, il posto e'abbastanza sicuro …ma in caso di rinforzo si e'martellati dai catabatici, vorremmo trovare un posto da ripenderci un po', e nello stesso tempo essere alla distanza giusta nel caso di una finestra lunga di passare il nocciolo duro dell ímbocco dallo Stretto di Magellano all'imbocco del Canale Smith.
Partiamo il 15 per destinazione Puerto Angosto…anche se non ci sfagiola molto come posto, rimasto famoso per il passaggio di Slocum, dove prima venne raggiunto da una nuvola di frecce e poi dovette rimanere un mese in aspettativa del meteo giusto per imboccare il canale Smith.
Sveglia alle 6 per cercare di sfruttare il vento debole del mattino, inizia debole ma appena nel Canale grande rinforza da Ovest …sul naso come solito, l'idea era di arrivare prima di mezzogiorno per evitare l'ulteriore rinforzo alle 12…ma gia'cosi'e dura andare avanti e ci beccherebbe il rinforzo qua'in mezzo.
Troviamo su un vecchio portolano Imray una Caletta 3 miglia prima di Angosto descritta come un gran bel posto e molto piu'sicuro di Angosto,detto fatto, nuovo WP, e in piu'poggiando riusciamo a fare portare la randa e a filare a 4 nodi.L'unico problema che la baia di entrata e'lunga un paio di miglia e le carte che abbiamo sono assolutamente insufficenti, abbiamo un pianetto ma solo dell'ultimo pezzo…e va beh …andiamo alla vecchia, occhi aperti e con cautela.
Arriviamo alla baia finale dove col pianetto ci dirigiamo verso la piccola caletta, lo scenario e'sempre imponennete e spettacolare , facciamo come al solito un dry-run poi giu'ancora in dieci metri e arretriamo fino in profondita', il fondo ce lo permette, un po'complicato legarsi agli alberi…che si sono grossi…ma alti sulla sponda, per fortuna ne troviamo due che si sbracciano sull'acqua e con qualche lancio da cow-boy leghiamo le due cime di poppa, poi quella di prua.Il posto e'superprotetto e aperto solo da sud…ma non sono previsti venti da sud al momento.
Grazie all'acqua fatta ieri ,oggi festa grande, doccia calda e bucato !!!
Ora riprendiamo un po'di energie e cerchiamo di capire cosa fa'sto meteo e fare un piano di azione per I prossimi giorni.
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martedì 14 marzo 2017
I pescatori di Rompe Hola a Baia Mussel
I Pescatori
Di Antonella.
Li avevamo visti in azione vicino a una boa , nel Paso Ingles, prima di entrare a Bahia Mussel, poi li abbiamo visti entrare dietro di noi e Angelo era preoccupato che intralciassero il nostro ancoraggio.
Alla fine ci sono stati di aiuto e ci hanno regalato delle prelibatezze: salmone , ricci e quando li abbiamo invitati a pranzo anche per ringraziarli, ci hanno portato la centolla!! Poi contenti come bimbi per essere stati invitati su uno yate straniero!!!
Noi pensiamo …piu' contenti dell' invito che del menu a base di pasta con il pangrattato e le acciughe e frittata di cipolle che per educazione hanno mangiato, ma non sapremo mai se era di loro gradimento.
Gente semplice che vive in mare e che se la dorme con 50 nodi di raffica, incurante del freddo del vento e della pioggia pesca, controlla le reti e porta i cavi a terra, pulisce e cucina il pesce con una abilita' e rapidita' incredibili per noi ¨ cittadini ¨ , che alla nostra domanda su come sapere la marea giusta per un passaggio stretto risponde "basta guardare l'acqua" cosi' come per capire qaundo e' cotto un granchio "basta guradare il colore". Ci hanno detto di aver incontrato in un altro ancoraggio, una barca a vela grande con molte persone a bordo ma che non si sono avvicinati.
Molti equipaggi che passano in queste acque dicono di non incontrare nessuno per miglia e miglia e pensano che questi luoghi siano "incontaminati, inesplorati e disabitati" forse anche perche' in molti vanno veloci senza fermarsi troppo . Noi abbiamo fatto un sacco di incontri che ci hanno messo in contatto e fatto scoprire un po di piu' di questo mondo di gente mare, parallelo a quello degli yachts che come noi navigano questi luoghi per i quali - forse- questa gente e' invisibile.
Questi incontri inaspettati per me valgono molto e rendono questo viaggio veramente speciale.
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Di Antonella.
Li avevamo visti in azione vicino a una boa , nel Paso Ingles, prima di entrare a Bahia Mussel, poi li abbiamo visti entrare dietro di noi e Angelo era preoccupato che intralciassero il nostro ancoraggio.
Alla fine ci sono stati di aiuto e ci hanno regalato delle prelibatezze: salmone , ricci e quando li abbiamo invitati a pranzo anche per ringraziarli, ci hanno portato la centolla!! Poi contenti come bimbi per essere stati invitati su uno yate straniero!!!
Noi pensiamo …piu' contenti dell' invito che del menu a base di pasta con il pangrattato e le acciughe e frittata di cipolle che per educazione hanno mangiato, ma non sapremo mai se era di loro gradimento.
Gente semplice che vive in mare e che se la dorme con 50 nodi di raffica, incurante del freddo del vento e della pioggia pesca, controlla le reti e porta i cavi a terra, pulisce e cucina il pesce con una abilita' e rapidita' incredibili per noi ¨ cittadini ¨ , che alla nostra domanda su come sapere la marea giusta per un passaggio stretto risponde "basta guardare l'acqua" cosi' come per capire qaundo e' cotto un granchio "basta guradare il colore". Ci hanno detto di aver incontrato in un altro ancoraggio, una barca a vela grande con molte persone a bordo ma che non si sono avvicinati.
Molti equipaggi che passano in queste acque dicono di non incontrare nessuno per miglia e miglia e pensano che questi luoghi siano "incontaminati, inesplorati e disabitati" forse anche perche' in molti vanno veloci senza fermarsi troppo . Noi abbiamo fatto un sacco di incontri che ci hanno messo in contatto e fatto scoprire un po di piu' di questo mondo di gente mare, parallelo a quello degli yachts che come noi navigano questi luoghi per i quali - forse- questa gente e' invisibile.
Questi incontri inaspettati per me valgono molto e rendono questo viaggio veramente speciale.
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Forza 10 a Mussel
13/marzo/17
A Caletta Mussel
Per chi conosce I Grib sa'che quando il colore vira a marrone, e'ora di cominciare a preoccuparsi veramente.La previsione per lunedi ci dava forza 10 venti da 48 a 55 nodi,inizialmente da nord non troppo forti per poi continuare la rotazione a Ovest.
Per questa eventualita'ci eravamo posizionati con la poppa verso ovest piu'al riparo degli alberi possibile , ancora con 6 calumi e 4 metri di fondo…di piu'non potevamo fare, il piccolo peschereccio era rimasto alla ruota nel mezzo della baia.
Verso le 18:00 ancora assolutamente niente vento, tante'che pensavamo che o eravamo super riparati o la previsione si era sbagliata.
Niente di tutto cio', dopo nenache mezzora cosi'senza grandi preavvisi giu'raffiche da 30/40 nodi da nord, ci teneva solo l'ancora e la cima di dritta di poppa.
Da 40 e'poi passato velocemente a 50 e forse piu', l'acqua nella baia ha cominciato a nebulizzare, e piano piano comincevamo ad avvicinarsi a costa, finche siamo finiti in meno di due metri…niente da fare, sembrava la fine del mondo, abbiamo mollato prima la cima da sottovento e poi piano quella di sopravento dando motore per allontanarci da riva.Siamo finiti alla ruota nel mezzo della baia, tartassati da raffiche terribili, onda poca …ma il vento ci abbatteva e ci faceva inclinare da matti.Nel frattempo quelli del peschereccio avevano mollato l'ancora e erando andati all'imbocco della baia a recuperare una rete.Noi intanto abbiamo dato piu'catena…ma le alambardate erano terribili.
Ritornano a spron batturo I pescatori e vanno sparati verso riva per proteggersi piu'che possono sotto gli alberi dal nord che sta'entrando furioso, si vanno ad ancorare in un paio di metri di acqua.
Poi Alex il piu'giovane dei due va'a terra a recuperare le nostre due cime e posizionarle sulla loro prua, mentre Juan il piu'anziano viene da noi col tenderino a remo e non poca fatica a dirci di mollare l'ancora e metterci in andana con loro, che si stanno collegando a terra con le nostre cime.
Si'in andana ci veniamo…ma non ce la facciamo con 50 nodi a mollare l'ancora e venire a motore, decidiamo di portare un altra cima dalla nostra prua alla loro prua , cosi'che quando issiamo ci possiamo tonneggiare sulla cima, detto fatto gli passo un altra cima a Juan e la porta alla sua barca, ora siamo collegati con la cima
Finiscono di sistemare le due cime a terra collegate alla loro prua e col loro barchino…a fatica per il vento arrivano sulla nostra barca.
Pronti….via, Antonella al timone e al motore, io a issare catena quando e'possibile e posizionarla nel gavone, Juan e Alex a cazzare la cima che ci collega alla loro barca, e a segare montagne di kelp che si abbarbicano alla catena e alla fine all'ancora.Bene , siamo liberi dall'ancora ora continuiamo a tonneggiarci con l'aiuto anche del motore, arriviamo di fianco alla loro barca e ci mettimao in andana, ci passano poi una delle due cime da terra da fissare a prua.Bene ora siamo collegati a terra da due cime e dalla loro ancora, loro sono abbastanza pesanti e col peso sotto il livello dell'acqua , hanno piu'di 4 tonellate di alche stivate di sotto.
Intanto arriva il buio, ma siamo abbastanza tranquilli, anche se quando arrivano le raffiche c'e'un gran movimento e casino, tra I parabordi e il vento che urla tra le sartie.
La notte passa lentamente e il vento non molla, si va'a letto…ma si dorme poco o niente…io e Antonella, Alex e Juan dormono come due bimbi, per loro e'la normalita', sono abituati al vento.Durante la notte pero'comincio a pensare ….e se gira da est…finiamo tutti e due a riva…ma no'mi dico come fa'a girare da est.
Alle sei , sento un primo scrach…non riesco a ben individuare il tipo di rumore…dopo 10 minuti, un altro screch, non viene dalla nostra barca …ma sembra dalla loro.
Mi alzo e….il vento gira in continuazione come una trottola e passando da est ci ha buttati a riva, guardo l'ecoscandaglio…1.9 mt.Mi vesto di corsa e vado a chiamare Alex e Juan che come detto dormono ancora tra 4 guanciali, sono loro che stanno toccando il fondo essendo cosi'carichi.
Saltano su'come due molle, via si mette in moto tutte e due le barche, si cominciano a mollare cime e recuperare ancora, poi con I due motori insieme ci tiriamo fuori sempre legati insieme.Torniamo in mezzo alla baia e loro buttano giu'l'ancora dove stiamo tutti e due provvisoriamente, con il vento che continua a picchiare.Via in tender a recuperare le cime da terra, consiglio di guerra…mettiamo ora una cima trasversale alla baia , ci attacchiamo con la prua, carichiamo la nostra Rocna sul loro barchino con 40 metri di catena e io e Juan la andiamo a mollare piu'a prua che possiamo.Ora siamo collegati tutti e due al cavo con le nostre prue, e la nostra ancora che tiene tutti e due.Siamo distrutti e congelati, ora di fare colazione.
Un po'per tutto sto sbattimento e per ringraziarli, un po'perche'ci fa'un gran piacere conversare con I due pescatori, li invitiamo a pranzo sulla nostra barca.
Come ci diranno loro quando ci sono questi tempi e'difficile trovare un riparo veramente efficiente , tra I catabatici e il vento di suo arrivano addosso certe sberle.
Comunque un altro ancoraggio passato…anche grazie all'aiuto di queste meravigliose persone cilene, qua'non bisogna mai mollare, la strada e'ancora lunga …pero'stiamo facendo una grande esperienza e in qualche maniera miglioriamo giorno per giorno…l'importante che noi stiamo bene e la barca sia in salvo, il resto viene da solo.
BV Angelo e Antonella on S/Y Stranizza via radio SSB.
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A Caletta Mussel
Per chi conosce I Grib sa'che quando il colore vira a marrone, e'ora di cominciare a preoccuparsi veramente.La previsione per lunedi ci dava forza 10 venti da 48 a 55 nodi,inizialmente da nord non troppo forti per poi continuare la rotazione a Ovest.
Per questa eventualita'ci eravamo posizionati con la poppa verso ovest piu'al riparo degli alberi possibile , ancora con 6 calumi e 4 metri di fondo…di piu'non potevamo fare, il piccolo peschereccio era rimasto alla ruota nel mezzo della baia.
Verso le 18:00 ancora assolutamente niente vento, tante'che pensavamo che o eravamo super riparati o la previsione si era sbagliata.
Niente di tutto cio', dopo nenache mezzora cosi'senza grandi preavvisi giu'raffiche da 30/40 nodi da nord, ci teneva solo l'ancora e la cima di dritta di poppa.
Da 40 e'poi passato velocemente a 50 e forse piu', l'acqua nella baia ha cominciato a nebulizzare, e piano piano comincevamo ad avvicinarsi a costa, finche siamo finiti in meno di due metri…niente da fare, sembrava la fine del mondo, abbiamo mollato prima la cima da sottovento e poi piano quella di sopravento dando motore per allontanarci da riva.Siamo finiti alla ruota nel mezzo della baia, tartassati da raffiche terribili, onda poca …ma il vento ci abbatteva e ci faceva inclinare da matti.Nel frattempo quelli del peschereccio avevano mollato l'ancora e erando andati all'imbocco della baia a recuperare una rete.Noi intanto abbiamo dato piu'catena…ma le alambardate erano terribili.
Ritornano a spron batturo I pescatori e vanno sparati verso riva per proteggersi piu'che possono sotto gli alberi dal nord che sta'entrando furioso, si vanno ad ancorare in un paio di metri di acqua.
Poi Alex il piu'giovane dei due va'a terra a recuperare le nostre due cime e posizionarle sulla loro prua, mentre Juan il piu'anziano viene da noi col tenderino a remo e non poca fatica a dirci di mollare l'ancora e metterci in andana con loro, che si stanno collegando a terra con le nostre cime.
Si'in andana ci veniamo…ma non ce la facciamo con 50 nodi a mollare l'ancora e venire a motore, decidiamo di portare un altra cima dalla nostra prua alla loro prua , cosi'che quando issiamo ci possiamo tonneggiare sulla cima, detto fatto gli passo un altra cima a Juan e la porta alla sua barca, ora siamo collegati con la cima
Finiscono di sistemare le due cime a terra collegate alla loro prua e col loro barchino…a fatica per il vento arrivano sulla nostra barca.
Pronti….via, Antonella al timone e al motore, io a issare catena quando e'possibile e posizionarla nel gavone, Juan e Alex a cazzare la cima che ci collega alla loro barca, e a segare montagne di kelp che si abbarbicano alla catena e alla fine all'ancora.Bene , siamo liberi dall'ancora ora continuiamo a tonneggiarci con l'aiuto anche del motore, arriviamo di fianco alla loro barca e ci mettimao in andana, ci passano poi una delle due cime da terra da fissare a prua.Bene ora siamo collegati a terra da due cime e dalla loro ancora, loro sono abbastanza pesanti e col peso sotto il livello dell'acqua , hanno piu'di 4 tonellate di alche stivate di sotto.
Intanto arriva il buio, ma siamo abbastanza tranquilli, anche se quando arrivano le raffiche c'e'un gran movimento e casino, tra I parabordi e il vento che urla tra le sartie.
La notte passa lentamente e il vento non molla, si va'a letto…ma si dorme poco o niente…io e Antonella, Alex e Juan dormono come due bimbi, per loro e'la normalita', sono abituati al vento.Durante la notte pero'comincio a pensare ….e se gira da est…finiamo tutti e due a riva…ma no'mi dico come fa'a girare da est.
Alle sei , sento un primo scrach…non riesco a ben individuare il tipo di rumore…dopo 10 minuti, un altro screch, non viene dalla nostra barca …ma sembra dalla loro.
Mi alzo e….il vento gira in continuazione come una trottola e passando da est ci ha buttati a riva, guardo l'ecoscandaglio…1.9 mt.Mi vesto di corsa e vado a chiamare Alex e Juan che come detto dormono ancora tra 4 guanciali, sono loro che stanno toccando il fondo essendo cosi'carichi.
Saltano su'come due molle, via si mette in moto tutte e due le barche, si cominciano a mollare cime e recuperare ancora, poi con I due motori insieme ci tiriamo fuori sempre legati insieme.Torniamo in mezzo alla baia e loro buttano giu'l'ancora dove stiamo tutti e due provvisoriamente, con il vento che continua a picchiare.Via in tender a recuperare le cime da terra, consiglio di guerra…mettiamo ora una cima trasversale alla baia , ci attacchiamo con la prua, carichiamo la nostra Rocna sul loro barchino con 40 metri di catena e io e Juan la andiamo a mollare piu'a prua che possiamo.Ora siamo collegati tutti e due al cavo con le nostre prue, e la nostra ancora che tiene tutti e due.Siamo distrutti e congelati, ora di fare colazione.
Un po'per tutto sto sbattimento e per ringraziarli, un po'perche'ci fa'un gran piacere conversare con I due pescatori, li invitiamo a pranzo sulla nostra barca.
Come ci diranno loro quando ci sono questi tempi e'difficile trovare un riparo veramente efficiente , tra I catabatici e il vento di suo arrivano addosso certe sberle.
Comunque un altro ancoraggio passato…anche grazie all'aiuto di queste meravigliose persone cilene, qua'non bisogna mai mollare, la strada e'ancora lunga …pero'stiamo facendo una grande esperienza e in qualche maniera miglioriamo giorno per giorno…l'importante che noi stiamo bene e la barca sia in salvo, il resto viene da solo.
BV Angelo e Antonella on S/Y Stranizza via radio SSB.
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sabato 11 marzo 2017
da St.Nicolas a Mussel
Data : 10 marzo 2017
Ancoraggio : Caletta Mussel
Posizione : 53 37.44 S 072 19.17 W
Miglia oggi : 50
Miglia da Pt.Williams : 400
Miglia a Pt. Montt : 1163
Ancoraggi fatti : 14
Ancoraggi ancora previsti : 39
Baia St.Nicolas ci offre un buon riparo dal vento del nord…ma e'completamente aperta dal lato del grande canale …risulatao tutta la notte una risacca fastidiosa con prima l'ondina ciaf ciaf sulla poppa e poi rollio fastidioso…insomma notte agitata e dormito pochissimo tutti e due.
La sveglia se ne frega bene delle nostre disavventure notturne e alle 6 implacabile ci assorda I timpani.Fuori piove, ancora buio pesto, mi alzo e il termometro segna 10 gradi con80% di umidita', mi lavo la faccia con due dita per non congelarmele con l'acqua fredda…con I denti un po'piu'di attenzione, non vorrei romperne uno per l'acqua troppo fredda.Finita la toilette , comincia la vestizione, pantaloni termici grossi, due paia di calzettoni, sotto canottiera di lana con sopra maglietta a maniche corte, poi il primo paile , poi sopra giacca termica grossa, beretta di paile….bene siamo pronti per la colazione.Finita la colazione si prosegue con la copertura, pantaloni della cerata con salopette, giacca della cerata , stivaloni da pescatore imbottiti e impermeabili, guantoni….apriamo il tambuccio e andiamo incontro ad un altro "Boring day in the office"Sotto l'acqua scrociante issiamo ancora…per fortuna siamo alla ruota e non dobbiamo mollare cime a terra, partiamo e appena fuori dalla baia si alza una bella brezza da nord, issiamo tutta randa …dopo nenache 5 minuti arriva una sventolata a 25 nodi…via di corsa a prendere una mano.Procediamo e proviamo ad aprire il fiocco…per 10 minuti tutto ok, spegnamo il motore, poi gira il vento sul naso, ammaina fiocco via di motore…insomma un delirio…con la pioggia che ora e'diventato ghiaccio sul viso.
Procediamo con una mano alla randa e motore finche arriviamo al ben temuto Cabo Froward …la croce fatta in onore del Papa, ha tenuto botta, guardando col binocolo ho visto che l'hanno fatta col tondino di ferro per non fare presa al vento. Appena in tempo per fare una foto e arriva la valanga di vento, 45 nodi secchi in tre secondi, Antonella a fatica cerca di andare al vento io all'albero a ridurre , prendiamo la terza mano e procediamo fino a passare il Capo….dove il vento crolla completamente a 2 nodi.Procediamo cosi'un po'tutta la giornata, alternando I 25/30 nodi a 4 nodi , continuando a scarrellare e lascare randa in continuazione,non cé'verso di veleggiare cosi'se non avere a bordo I famosi 6 energumeni …che naturalmente non abbiamo.
Finalmente dopo 50 miglia …dure in queste condizioni, arriviamo a Munssel , tre baie a disposizione, quella in fondo che avrebbe dovuto essere la migliore si rivela …la peggiore, proviamo la seconda , lunga e stretta con gia'due piccoli pescherecci alla ruota, dove sono I pescatori non si sbaglia in termini di riparo dal vento, ci avviciniamo a loro ma andiamo con la poppa verso terra con ancora a prua e due cime agli alberi.Finito l'ormeggio il tempo si e'schiarito un po'e ci permette …naturalmente con ancora le cerate addosso di sederci fuori in pozzetto con le famose patatine e olive con birra.Finalizziamo le cime a terra e vediamo arrivare uno dei pescatori con il dinghy sottobordo, ci offre un salmone rosa almeno lungo 60 cm , gli chiediamo quanto costa….sembra quasi offeso…NIENTE…e'un regalo…siamo sempre piu'colpiti dalla gemrilezza di queste persone, che pur non essendo ricche donano con generosita', ricambiamo con una bottiglia di vino…purtroppo ci siamo dimenticati di comprare delle sigarette per questi baratti, e gli infilo 3000 pesos in un taschino per un caffe'.Che gente splendida.Domani proviamo a cucinarlo al forno….ma non ci sta'tutto, troppo grosso e parte in padella.
Il week end dovrebbe essere brutto, sembra che I 60 nodi iniziali si siano ridimensionati a "solo"30/40 , siamo ben riparati e aspettiamo il passaggio.
BV Angelo e Antonella on S/Y Stranizza via radio SSB
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Ancoraggio : Caletta Mussel
Posizione : 53 37.44 S 072 19.17 W
Miglia oggi : 50
Miglia da Pt.Williams : 400
Miglia a Pt. Montt : 1163
Ancoraggi fatti : 14
Ancoraggi ancora previsti : 39
Baia St.Nicolas ci offre un buon riparo dal vento del nord…ma e'completamente aperta dal lato del grande canale …risulatao tutta la notte una risacca fastidiosa con prima l'ondina ciaf ciaf sulla poppa e poi rollio fastidioso…insomma notte agitata e dormito pochissimo tutti e due.
La sveglia se ne frega bene delle nostre disavventure notturne e alle 6 implacabile ci assorda I timpani.Fuori piove, ancora buio pesto, mi alzo e il termometro segna 10 gradi con80% di umidita', mi lavo la faccia con due dita per non congelarmele con l'acqua fredda…con I denti un po'piu'di attenzione, non vorrei romperne uno per l'acqua troppo fredda.Finita la toilette , comincia la vestizione, pantaloni termici grossi, due paia di calzettoni, sotto canottiera di lana con sopra maglietta a maniche corte, poi il primo paile , poi sopra giacca termica grossa, beretta di paile….bene siamo pronti per la colazione.Finita la colazione si prosegue con la copertura, pantaloni della cerata con salopette, giacca della cerata , stivaloni da pescatore imbottiti e impermeabili, guantoni….apriamo il tambuccio e andiamo incontro ad un altro "Boring day in the office"Sotto l'acqua scrociante issiamo ancora…per fortuna siamo alla ruota e non dobbiamo mollare cime a terra, partiamo e appena fuori dalla baia si alza una bella brezza da nord, issiamo tutta randa …dopo nenache 5 minuti arriva una sventolata a 25 nodi…via di corsa a prendere una mano.Procediamo e proviamo ad aprire il fiocco…per 10 minuti tutto ok, spegnamo il motore, poi gira il vento sul naso, ammaina fiocco via di motore…insomma un delirio…con la pioggia che ora e'diventato ghiaccio sul viso.
Procediamo con una mano alla randa e motore finche arriviamo al ben temuto Cabo Froward …la croce fatta in onore del Papa, ha tenuto botta, guardando col binocolo ho visto che l'hanno fatta col tondino di ferro per non fare presa al vento. Appena in tempo per fare una foto e arriva la valanga di vento, 45 nodi secchi in tre secondi, Antonella a fatica cerca di andare al vento io all'albero a ridurre , prendiamo la terza mano e procediamo fino a passare il Capo….dove il vento crolla completamente a 2 nodi.Procediamo cosi'un po'tutta la giornata, alternando I 25/30 nodi a 4 nodi , continuando a scarrellare e lascare randa in continuazione,non cé'verso di veleggiare cosi'se non avere a bordo I famosi 6 energumeni …che naturalmente non abbiamo.
Finalmente dopo 50 miglia …dure in queste condizioni, arriviamo a Munssel , tre baie a disposizione, quella in fondo che avrebbe dovuto essere la migliore si rivela …la peggiore, proviamo la seconda , lunga e stretta con gia'due piccoli pescherecci alla ruota, dove sono I pescatori non si sbaglia in termini di riparo dal vento, ci avviciniamo a loro ma andiamo con la poppa verso terra con ancora a prua e due cime agli alberi.Finito l'ormeggio il tempo si e'schiarito un po'e ci permette …naturalmente con ancora le cerate addosso di sederci fuori in pozzetto con le famose patatine e olive con birra.Finalizziamo le cime a terra e vediamo arrivare uno dei pescatori con il dinghy sottobordo, ci offre un salmone rosa almeno lungo 60 cm , gli chiediamo quanto costa….sembra quasi offeso…NIENTE…e'un regalo…siamo sempre piu'colpiti dalla gemrilezza di queste persone, che pur non essendo ricche donano con generosita', ricambiamo con una bottiglia di vino…purtroppo ci siamo dimenticati di comprare delle sigarette per questi baratti, e gli infilo 3000 pesos in un taschino per un caffe'.Che gente splendida.Domani proviamo a cucinarlo al forno….ma non ci sta'tutto, troppo grosso e parte in padella.
Il week end dovrebbe essere brutto, sembra che I 60 nodi iniziali si siano ridimensionati a "solo"30/40 , siamo ben riparati e aspettiamo il passaggio.
BV Angelo e Antonella on S/Y Stranizza via radio SSB
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venerdì 10 marzo 2017
Da Chilota a St.Nicolas
Data : 9/3/2017
Ancoraggio : St. Nicolas
Posizione : 53 49.92 S 071 05.21 W
Miglia oggi : 40
Miglia da Pt.Williams : 350
Miglia a Pt. Montt : 1213
Ancoraggi fatti : 13
Anocoraggi ancora previsti : 40
Tre giorni intensi, per fare gasolio, fare la spesa, fare acqua …tutto questo con la barca all'ancora, e quindi con "Caron dimonio con occhi di brace' a fare la spola.
Mercoledi'in barca per l'arrivo di una perturbazione da est…30/35 nodi senza un ridosso reale, c'e 'di buono che il mare non monta troppo, nel frattempo la flotta di pescherecci e perfino I piloti da Punta Arenas sono scappati qua'a rifugiarsi.
Punta Arenas , una delle citta'piu'importanti se non la piu'importante nel sud del Cile ha ancora un porto come nel 1800…cioe'nulla, non ha un porto commerciale in uno dei posti piu'incasinati della terra tra maree, venti e mare.Quando viene il brutto tempo scappano e si vengono a rifugiare a Bahia Chilota.
Numeri da baraccone per mettersi in andana, noi ce a godiamo dal nostro ancoraggio con fondo a 1.7 in bassa marea, ci immaginiamo il fondo di fangazzo denso e nero che normalmente si trova nei porti, e non abbiamo nessun problema con la sburianata.Di fatto sara'un problema a issare l'ancora con un quintale di fangazzo maleodoroso e con anche la catena piena zeppa di fango e stracci.
Abbiamo intenzione di partire il giovedi'prestissimo per poter fare una quarantina di miglia, andiamo quindi in Capitania per lo Zarpe verso le 5 del pomerigio del mercoledi'per avere I documenti pronti per l'indomani.
Niente da fare,il porto e'ufficialmente chiuso per il maltempo, e quindi non si possono fare le pratiche, dovremo tornare líndomani verso le 7 di mattina…per consolarci andiamo a bussare a Danilo, responsabile del pontile dei pescatori che ci apra l'ufficio cosi'che ci possiamo fare una doccia bollente.
Il giovedi', sveglia alle 6, colazione e poi via radio chiediamo se il porto e'aperto, si'? bene tra dieci minuti siamo in ufficio.Giu'col dinghy , quattro remate e via di corsa all'uffico della Capitania….esattamente 30 secondi prima che entriamo nell'uffico…stack…va'via la corrente in tutto il paese…"mi dispiace ma I terminali non funzionanao, non posso fare le pratiche di uscita"@#$!!!
Qualche mantra e passiamo il tempo a chiacchierare con il responsabile dell'Armada, finche dopo mezzoretta finalmente "fiat lux"e I PC tornano a lavorare.
Bene documenti fatti, torniamo in barca , sistemiamo le ultime cose, pronti a salpare…ma l'AIS non la pensa cosi', e'in entrata nello stretto canale un grosso peschereccio di altura…ci tocca aspettare che entri perche 'si liberi il canale…va beh…ci facciamo un altro caffetino.
Alle 9 finalmente usciamo da Bahia Chilota seguendo I vari allineamenti per non finire in secca.
Dopo il forte est di ieri, oggi e'previsto ancora est forz a 5/6 con rotazione verso mezzogiorno da NE con indebolimento, appena liberi dal canale su di randa con una mano e genoa a fiocco, vento e mare al traverso. Si fila come siluri, il gioco di vele e'equilibrato e la barca risponde benissimo…ma il traverso e'duro, specialmente il mare residuo piu'quello nuovo , il fech e'grande, siamo nella parte piu'larga dello Stretto di Magellano, e man mano che ci allontaniamo da terra le onde si ingrandiscono.
Il vento soffia dai 20 ai 25 nodi e ogni tanto un treno di onde da noi ormai notoriamente chiamate Talebane, tende a stenderci , finche' ne arriva una particolarmente tosta che ci piega di brutto, dentro un gran volo di oggetti, sono chinato in pozzetto per compensare l'angolo di sbandamento, con gli occhi a cercare la prossima, se dietro a quella ce ne era un altra a quest'ora avevamo l'albero in acqua.
Per fortuna non c'e'e si riprende la navigazione quasi sempre sopra I 6 nodi, stiamo con gli occhi aperti e speriamo che fosse un onda isolata, se dovesse ricapitare dovremmo stringere di piu'il vento per impattare le onde col mascone…e naturalmente allontanarci dalla nostra rotta ideale.
Ne frattempo si e'fatto mezzogiorno e comincia la rotazione con una leggera diminuzione di intensita', ma ora si viaggia davvero in carrozza, con il lasco tutto diventa piu'umano, e la navigazione divertente.
Continuando nella sua rotazione ci troviamo al gran lasco con il genoa coperto dalla randa che rifiuta, ammainiamo il genoa, ma solo con randa la velocita'diminuisce un po', decidiamo di togliere randa per poter aprire completamente il genoa al 150%...che diventa quasi un gennaker.
Proviamo l'ammainata di poppa, si fila sempre a 5 nodi, portiamo la randa al centro apriamo il genoa completamente e cazzato a ferro per creare una sorta di deflessione e alleggerire la randa per farla scendere, funziona tutto a parte che mi dimentico di togliere I lazy jack di sottovento ela randa gli si appoggia contro…poco male con due tironi dalla relinga la scastro e viene giu', non sara'una manovra elegante…ma funziona e non perdiamo acqua sulla rotta.
Ora con solo genoa al gran lasco e deriva sollevata si va'in treno, veramente come essere su due binari.
Arriviamo alla Bahia St.Nicolas in meno di 7 ore , alla media di 5.84 nodi, tutto a vela…mica male per questa barca supercarica , ancoriamo in questa larga baia in 6 metri riparati dai venti da nord che dovrebbero soffiare oggi e domani.
Domani cercheremo di fare piu'miglia che possiamo, dobbiamo essere a Bahia Mussel prima di domenica, quella che consideriamo bulletproof per l'Armagedon che dovrebbe arrivare tra domenica e lunedi….60 e passa nodi da SW in rotazione da Ovest, ci legheremo con tutte le cime a disposizione ….anche con I lacci delle scarpe.
Nel frattempo Airmail da'I numeri e mi fa'scaricare I Grib solo di un giorno , pur faceno richiesta di 5 e 8 giorni, provato un paio di volte , niente da fare….spero vivamente che sia un problema della NOOA e non nostro…domani ripovo e vedremo come va'la faccenda.
BV Angelo e Antonella on S/Y Stranizza , via radio SSB
BV Angelo e Antonella on S/Y Stranizza via radio SSB
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Ancoraggio : St. Nicolas
Posizione : 53 49.92 S 071 05.21 W
Miglia oggi : 40
Miglia da Pt.Williams : 350
Miglia a Pt. Montt : 1213
Ancoraggi fatti : 13
Anocoraggi ancora previsti : 40
Tre giorni intensi, per fare gasolio, fare la spesa, fare acqua …tutto questo con la barca all'ancora, e quindi con "Caron dimonio con occhi di brace' a fare la spola.
Mercoledi'in barca per l'arrivo di una perturbazione da est…30/35 nodi senza un ridosso reale, c'e 'di buono che il mare non monta troppo, nel frattempo la flotta di pescherecci e perfino I piloti da Punta Arenas sono scappati qua'a rifugiarsi.
Punta Arenas , una delle citta'piu'importanti se non la piu'importante nel sud del Cile ha ancora un porto come nel 1800…cioe'nulla, non ha un porto commerciale in uno dei posti piu'incasinati della terra tra maree, venti e mare.Quando viene il brutto tempo scappano e si vengono a rifugiare a Bahia Chilota.
Numeri da baraccone per mettersi in andana, noi ce a godiamo dal nostro ancoraggio con fondo a 1.7 in bassa marea, ci immaginiamo il fondo di fangazzo denso e nero che normalmente si trova nei porti, e non abbiamo nessun problema con la sburianata.Di fatto sara'un problema a issare l'ancora con un quintale di fangazzo maleodoroso e con anche la catena piena zeppa di fango e stracci.
Abbiamo intenzione di partire il giovedi'prestissimo per poter fare una quarantina di miglia, andiamo quindi in Capitania per lo Zarpe verso le 5 del pomerigio del mercoledi'per avere I documenti pronti per l'indomani.
Niente da fare,il porto e'ufficialmente chiuso per il maltempo, e quindi non si possono fare le pratiche, dovremo tornare líndomani verso le 7 di mattina…per consolarci andiamo a bussare a Danilo, responsabile del pontile dei pescatori che ci apra l'ufficio cosi'che ci possiamo fare una doccia bollente.
Il giovedi', sveglia alle 6, colazione e poi via radio chiediamo se il porto e'aperto, si'? bene tra dieci minuti siamo in ufficio.Giu'col dinghy , quattro remate e via di corsa all'uffico della Capitania….esattamente 30 secondi prima che entriamo nell'uffico…stack…va'via la corrente in tutto il paese…"mi dispiace ma I terminali non funzionanao, non posso fare le pratiche di uscita"@#$!!!
Qualche mantra e passiamo il tempo a chiacchierare con il responsabile dell'Armada, finche dopo mezzoretta finalmente "fiat lux"e I PC tornano a lavorare.
Bene documenti fatti, torniamo in barca , sistemiamo le ultime cose, pronti a salpare…ma l'AIS non la pensa cosi', e'in entrata nello stretto canale un grosso peschereccio di altura…ci tocca aspettare che entri perche 'si liberi il canale…va beh…ci facciamo un altro caffetino.
Alle 9 finalmente usciamo da Bahia Chilota seguendo I vari allineamenti per non finire in secca.
Dopo il forte est di ieri, oggi e'previsto ancora est forz a 5/6 con rotazione verso mezzogiorno da NE con indebolimento, appena liberi dal canale su di randa con una mano e genoa a fiocco, vento e mare al traverso. Si fila come siluri, il gioco di vele e'equilibrato e la barca risponde benissimo…ma il traverso e'duro, specialmente il mare residuo piu'quello nuovo , il fech e'grande, siamo nella parte piu'larga dello Stretto di Magellano, e man mano che ci allontaniamo da terra le onde si ingrandiscono.
Il vento soffia dai 20 ai 25 nodi e ogni tanto un treno di onde da noi ormai notoriamente chiamate Talebane, tende a stenderci , finche' ne arriva una particolarmente tosta che ci piega di brutto, dentro un gran volo di oggetti, sono chinato in pozzetto per compensare l'angolo di sbandamento, con gli occhi a cercare la prossima, se dietro a quella ce ne era un altra a quest'ora avevamo l'albero in acqua.
Per fortuna non c'e'e si riprende la navigazione quasi sempre sopra I 6 nodi, stiamo con gli occhi aperti e speriamo che fosse un onda isolata, se dovesse ricapitare dovremmo stringere di piu'il vento per impattare le onde col mascone…e naturalmente allontanarci dalla nostra rotta ideale.
Ne frattempo si e'fatto mezzogiorno e comincia la rotazione con una leggera diminuzione di intensita', ma ora si viaggia davvero in carrozza, con il lasco tutto diventa piu'umano, e la navigazione divertente.
Continuando nella sua rotazione ci troviamo al gran lasco con il genoa coperto dalla randa che rifiuta, ammainiamo il genoa, ma solo con randa la velocita'diminuisce un po', decidiamo di togliere randa per poter aprire completamente il genoa al 150%...che diventa quasi un gennaker.
Proviamo l'ammainata di poppa, si fila sempre a 5 nodi, portiamo la randa al centro apriamo il genoa completamente e cazzato a ferro per creare una sorta di deflessione e alleggerire la randa per farla scendere, funziona tutto a parte che mi dimentico di togliere I lazy jack di sottovento ela randa gli si appoggia contro…poco male con due tironi dalla relinga la scastro e viene giu', non sara'una manovra elegante…ma funziona e non perdiamo acqua sulla rotta.
Ora con solo genoa al gran lasco e deriva sollevata si va'in treno, veramente come essere su due binari.
Arriviamo alla Bahia St.Nicolas in meno di 7 ore , alla media di 5.84 nodi, tutto a vela…mica male per questa barca supercarica , ancoriamo in questa larga baia in 6 metri riparati dai venti da nord che dovrebbero soffiare oggi e domani.
Domani cercheremo di fare piu'miglia che possiamo, dobbiamo essere a Bahia Mussel prima di domenica, quella che consideriamo bulletproof per l'Armagedon che dovrebbe arrivare tra domenica e lunedi….60 e passa nodi da SW in rotazione da Ovest, ci legheremo con tutte le cime a disposizione ….anche con I lacci delle scarpe.
Nel frattempo Airmail da'I numeri e mi fa'scaricare I Grib solo di un giorno , pur faceno richiesta di 5 e 8 giorni, provato un paio di volte , niente da fare….spero vivamente che sia un problema della NOOA e non nostro…domani ripovo e vedremo come va'la faccenda.
BV Angelo e Antonella on S/Y Stranizza , via radio SSB
BV Angelo e Antonella on S/Y Stranizza via radio SSB
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martedì 7 marzo 2017
Da Ushuaia a Porvenir
Di Antonella
7 marzo
Porvenir, Tierra del Fuego.
Da Ushuaia a Porvenir
Ushuaia è bella soprattutto da lontano e il sole aiuta
anche. Lasciatala alle spalle ripartiamo da Puerto Williams per i Canali Cileni verso Nord Ovest con qualche
deviazione per rifornimenti.
Segue qui una selezione
delle tantissime foto fatte durante questi venti giorni . Selezione che non è stata
semplice anche se in molti casi il panorama aveva poche varianti.
Purtroppo le foto non sempre rendono la luce, i colori e
l' impressione di questi luoghi straordinari.
Porvenir è per molti aspetti l' opposto di Ushuaia. Per
niente famosa, poco turistica se non per un turismo di passaggio , incastonata
in un paesaggio lineare e piatto . Per noi molto più affascinante dell'altra.
Dopo tante montagne è piacevole avere un orizzonte piatto dove spaziare con lo
sguardo. Entrambe capitali ognuna per il propio stato (Cile e Argentina) della
Tierra del Fuego che è caratterizzata a nord dalla pampa battuta dai venti e a
sud dal proseguimento della cordigliera
delle Ande. Porvenir è un luogo isolato raggiungibile solo via mare o aereo,
ineressante per noi perchè offre un ancoraggio sicuro e la possibilitá di fare
rifornimenti in questo lungo viaggio in luoghi disabitati e isolati.
Estero Coloane, Caleton Silva, Caleta Brecknock, Puerto
Hope, la navigazione a vela nello stretto di Magellano e infine Porvenir, mi
hanno stupito per la meraviglia. Non mi aspettavo una tale bellezza e varietá:
la natura in tutta la sua creativitá e vita. Non si può dire completamente
inesplorati ma sicuramente selvaggi.
Il faro Les Eclaireurs simbolo di Ushuaia
Cime innevate nel Canale Beagle
Di ritorno a Puerto Williams per ripartire sullo sfondo i Denti di Navarino e in basso il Club Yates Micalvi
Ancora il Micalvi e la scuola di vela sul lato destro
Si riparte verso Ovest. Arcobaleno sull' isola di Navarino
Incrociamo Harmattan a poche miglia da Puerto Williams
Cime a terra a Puerto Borracho
Si riparte . Il CAnale Beagle alla sua biforcazione , SudOvest e Nord Ovest
Albatross
Ingresso dell' Estero Fouquet
Brazo Sud Ovest guardando verso Ovest
Ghiacciai lungo il Canale
Estero Coloane , si prova il motore fuoribordo
il ghiacciaio creatura viva
Dopo tante montagne finalmente un po' di mare aperto passando dalla bahia Cook
Canal Thomson verso Emilita
Isla O' Brien e i ghiacciai del Beagle
Partenza all' alba da Caleta Emilita
Caleton Silva, Puerto Engano Isla Londonderry la targa degli amici di Curare incontrati a Trinidad.
Caleton Silva , acqua alla cascata sotto la pioggia battente
Caleton Silva l' albero con le targhe e il pupazzo...
aggiungiamo anche la nostra targa...
tra gli altri anche Saudade III di Giorgio Ardrizzi!!!!
Caleton Silva
Verso Ovest, le montagne della cordigliera Darwin.
Il passaggio dell' isola Burnt
40 nodi dopo il passaggio.
Finalmente si timona un po'.......
Alga Cochiyuyo il mostro alieno attaccato al timone
Incontri nel Canale di Brecknock , il traghetto Yagan che fa la spola nei canali.
Un'apparizione in mezzo al niente. Una barca a vela particolare.
Ancoraggio a Caleta Brecknock insieme a Mimosa.
Passeggiata al lago da Caleta Brecknock.
Panoramica a Caleta Brecknock.
Partiti da CAleta Brecknock imbocchiamo il temuto Canale Cockburn, qui lo scoglio " Rompentes"
Il Monte Sarmiento
l'ingresso di Puerto King sul Canale Cockburn
Una magnifica giornata di sole e lo Stretto di Magellano!!!!!!!!!!!!!
Ancoraggio a Puerto Hope
Martin Pescatore
Puerto Hope il Ghiacciaio verso Ovest
Lo stretto di Magellano !!!!!!!!!!!!!!!!!
Canal Gabriel verso Est
Sul Canal Magdalena
A vela nello Stretto di Magellano in vista il Cabo Froward
Bahia Mansa
Ingresso a Porvenir
Bahia Chilota
Porvenir in vista da Bahia Chilota
il terminal del traghetto che va a Punta Arenas in due ore attraversando lo Stretto di Magellano
una birra al sole dopo 20 giorni di selvaggiume alla " pecora Perduta"
Bienvenidos con lo spirito Tanu degli indiani Ona