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I NOSTRI LIBRI

lunedì 27 febbraio 2017

Noette dura a Brecknock

25/02/17
Caletta Brecknock
Come previsto…notte ignobile, ha cominciato a buffare da NE , settore dove abbiamo giu'ancora e una cima che collega alla prua dell áltra barca, il problema che il vento tenta di spingerci contro le rocce solo un paio di metri alla nostra sinistra.
Difficile misurare anche l íntensita'del vento, perche'arrivano delle raffiche ürlanti"o I famosi Williwaws , con una ferocia incredibile…quando arrivano mi si ferma il cuore per un attimo mentre la barca si piega tutta da una parte, in piu'pioggia/ghiaccio in quantita'e una notte buia come la pece.
Siamo andati a letto verso le 22:30 non poco preoccupati, sono riuscito a dormire un paio d'ore per poi svegliarmi piu'preoccupato che mai, mi infilo un paio di pantaloni della tuta una giacca a vento …mi dimentico e calzini e mi infilo I Crocs, esco con la pila e vedo che su Mimosa, Ian sta'smadonnando con le cime , comincio anch'io a cazzare di qua'e di la', e'cambiata la marea e quindi alcune vanno riaggiustate.
La catena e'in tiro da matti, fortuna che l'ancora aveva preso bene…ma non sappiamo che fondo ci sia sotto, ogni alambardata sembra farci avvicinare alle rocce sempre di piu'.
Faccio quel che posso e rientro dentro competamente fradicio e con I piedi mezzi congelati…non so'comae faccia Ian che e'fuori in mutande e una giacca a vento.
Mi cambio e provo a tornare a letto…ma non ce ne', non riesco a chiudere occhio per la preoccupazione e la paura che da un momento all'altro qualcosa possa mollare…non ci sarebbe piano B, se non finire a rocce.
Mi rivesto da guerra con indumenti termici e I pantaloni della cerata e mi metto in dinette a leggere con le orecchie aperte, anche Antonella e'pronta alla pugna…ma non c'e'molto da fare se non attendere almeno le 3 perche cominci la rotazione da Nord e poi a seguire NW e Ovest.
Facciamo due chiacchiere, un cafettino e ….la lunga e penosa attesa del giro di vento.
Alle 4:15 mi appisolo , e mi risveglio dopo poco sentendo che la rotazione e'avvenuta, un po'piu'tranquillo me ne torno a letto….ma non si dorme.
Verso le 6:30 , il vento ora girato da ovest scende piu'incazzato che mai dalle montagne di fianco, urla come un cane arrabbiato, ora la situazione e'migliorata, nel senso che siamo sulla cima di poppa e di prua di sinistra…ma rischiamo di finire addosso a Mimosa.
Con Antonella andiamo sul ponte , io prendo il dinghy e portiamo un ennesima cima a terra…(la quinta + ancora) da mezza barca in maniera da limitare le alambardate, sono ormai le 7:30, facciamo colazione e ormai abbastanza tranquilli per l'ormeggio ce ne torniamo a letto.
Ian di Mimosa si e'gia stancato di sto bordello continuo e gliela da'su', appena si apre una finestra escono in Pacifico e raggiungeranno Port Montt via mare aperto …e addio canali Cileni.
Noi naturalmente continuaiamo…non perche'siamo masochisti, ma perche'indubbiamente I paesaggi , la ricchezza animale in mare offrono degli spettacoli davvero eccezionali…unici al mondo, e'chiaro che quando ci sono notti cosi'viene qualche pensierino…ma appena la luce torna, la barca e'in salvo , noi abbiamo imparato qualcosa in piu'in questa lotta contro gli elementi….tutto passa e ci si gode la bellezza di questi posti davvero fantastici.

BV Angelo e Antonella on S/Y Stranizza via radio SSB

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sabato 25 febbraio 2017

Da Atracadero a Brecknock

24/02/17
Caletta Brecknock
54 32 S 071 54 W
Miglia oggi :23
Miglia da Pt.Williams : 183
Miglia a Pt.Montt : 1380
Oggi sono esattamente 3 anni che siamo partiti da Malta e che navighiamo…quale posto migliore per festeggiare se non Caletta Brecknock.
Partiti alla solita ora, di diverso…un gran bel giorno ,col sole e cielo blu', tutto il paesaggio cambia completamente, grazie alla finestruzza maciniamo altre miglia…ma , ….sabato, domenica e forse lunedi dovremo stare fermi per la sventolata da ovest in arrivo.
Tappa relativamente corta passando tra canali tortuosi, due incontri con traghetti e uno con una mini barca a vela di legno vecchio stile con tre vele di cotone rosso…una magnificenza in questi scenari.
Leggendo il portolano Caletta Brecknock deve essere una magnificenza incastonata in un canyon, con un lago proprio sopra la caletta e un altro davanti, ci da'pero'límpressione che sia una caletta stretta e piccola, il problema e'che se si arriva e c'e'un altra barca la faccenda si fa'dura.
Proviamo a formulare diversi piani alternatvi…ma comunque si metta la prossima baia e'a 15 miglia.
Ci avviciniamo piano piano e…malediz @#!, c'e'gia'un altra barca e oltretutto grande minimo 50 piedi, proviamo a pensare a qualche ancoraggio alternativo … non ci sono altre possibilita'.
Studiamo la faccenda e pensiamo che se Mimosa (questo il nome della barca) molla temporaneamente il cavo di sinistra di prua ci potremmo infilare tra loro e le rocce e poi intarsiare la rete di cime.
Sul ponte non c'e'nessuno, proviamo a suonare la trometta…nessuno, ci avviciniamo a pochi metri e urlo a squarciagola "Mimosa"…finalmente scappano fuori, padre francese, figlia francese e un amico Colombiano…per fortuna …mia ..parlano anche inglese.
Ci si mette daccordo sulla manovra, loro tolgono il cavo di sinistra di prua, e noi prendiamo acqua per stendere molta catena, cominciamo ad arretrare e Antonella a filare catena (ne fileremo 60 metri), quando siamo al loro traverso gli lancio una cima e ci attacchiamo a loro per il tempo di collegare due cime a poppa , una a prua a sinistra e un altra a prua a destra alla loro prua….insomma un tela di ragno, considerando che la loro ancora non tiene (questa cosa non mi meraviglia affatto da un francese) e hanno quindi dua cime a prua, e due a poppa.
Finalmente ci sistemiamo ben contenti di essere riusciti a rimanere in un questa bellissima caletta.
Appena finito di mangiare approfittando dellla bella giornata scendiamo subito a terra per andare a vedere il lago sopra alla caletta .
Nel frattempo non si sa'come ma abbiamo perso il tappo di scolo del tender e seppur con nel foro una valvola di non ritorno entra un sacco di acqua.
Con il manarino scendo a terra e taglio un ramo con la circonferenza del tappo, lo avvolgo in uno straccio e lo ficco nel buco….sembra che tenga.
Siamo ben protetti dal secondo, terzo e quarto quadrante…da dove pensate che rinforzi il vento verso sera ? Dal primo quadrante …naturalmente, entra il NE , piano piano in aumento durante la notte per poi ruotare da NW e Ovest verso mattina, nel frattempo pero' con 24 noid e 28 sotto raffica siamo solo sull'ancora e la cima che ci collega alla prua di Mimosa con le rocce a pochi metri…picciotti, notte agitata si prevede!.

BV Angelo e Antonella on S/Y Stranizza via radio SSB.

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venerdì 24 febbraio 2017

Da Sylva a Atracadero

23-02-17
Puerto Atracadero
54 41 S 071 32 W
Miglia oggi : 32
Miglia da PT.Williams : 160
Miglia a Port Montt : 1403
Ieri sera dopo aver appeso la targa all'albero di Stranizza, abbiamo preso un altro Grib, e abbiamo visto una possibilita'per la prossima tappa.
Detto fatto sveglia alle 05:30 …buio pesto, un oretta per intabarrarsi come palombari e mollare le cime e via senza neanche prendere un caffe'.
La finestra e'piccoletta e si chiude verso le 18, quindi vogliamo risparmiare tempo in questa tappa di 32 miglia.
Ci si aspetta NE/N che poi girera'prima a NW e poi Ovest, alle 6:30 gia'navighiamo, dopo un alba infuocata esce un bellissimo sole con un bellissimo cielo azzurro…ormai non ci caschiamo piu', e manteniamo il vestiario da palombaro.
Dopo nenache un oretta pur mantenendo sole e cielo arriva il primo NE, 25/30 nodi, che riusciamo a mantenere con una mano di randa …ma sempre un po'di motore, le raffiche variano di 10/15 nodi…andare solo a vela ci vorrebbe un equipaggio di 6 energumeni per gestire continuamente la randa e fiocco, visto che qua'di energumeni non ce ne sono continuaiamo con randa e motore.
Arrivando a ridosso dellísola Burnt il mare e il vento si da'una calmata, nel frattempo il cielo si e'coperto copmpletamente, la pressione in discesa quasi verticale…ci aspettiamo la botta.
Al passaggio tra lÍsola Burnt e l'isola Bruce il vento sparisce completamente…ma mi insospettisce all'orizzonte una colorazione piu'scura del mare, prendo il binocolo e I miei sospetti diventano reali, si sta'incanalando il vento nella baia Desolada con delle belle ochette sul mare.
Ammainiamo subito randa e mentre la pioggia ci investe ci prepariamo alla batosta…40/45...(e poi non guardiamo piu') nodi da NE, vuol dire bolina stretta e sottovento un isola da passare e lasciarsela a sinistra, la velocita'precipita a meno di due nodi, apriamo trinchetta per aiutare il motore a risalire il mare che si e'ingrossato notevolmente nebulizzando la cresta delle onde.
La cosa brutta e'che sottovento c'e'un dedalo di scoglietti …direi un arcipelago tante'che vengono chiamati Il Labirinto, pensiamo al piano B in caso ci molli il motore, 180 gradi e in cerca di Baia Ancha.
Mancano meno di 4 miglia per passare l'isolotto e poi poter poggiare di una decina di gradi, la pioggia nel frattempo si e'tramutata in ghiaccio e fa'anche male sul viso…sembra incredibile , un paio di ore fa'un paradiso e ora con sti incanalamenti di vento un inferno , rimane solo una cosa da fare ….RESISTERE..con I nostri ora 3 nodi di velocita'grazie alla trinchetta riusciamo a passare l'isolotto senza nome, poggiamo ed e'subito un altra vita, nel frattempo facciamo praticamente navigazione strumentale perche'e'calata una gran foschia che non si vede a 200 metri.
Piano piano si attenua il tutto e arriviamo alláncoraggio sempre sotto pioggia battente, al solito un bordello di cavi dei pescatori, ci agganciamo di poppa col solito grappino, e poi una cima sul cavo, una a terra e una a prua sullo scoglietto davanti.
Ci accorgiamo di esserci trascinati una pianta intera di kelp attaccati al timone, provo a tirarla per romperla ma e'come tirare della gomma, ci sono due tipi di kelp…questo e'il peggiore, sembra una forma aliena di un altro pianeta, tutta gommosa con lunghi tentacoli.
Nell'impossibilita'di romperla riesco a tirare da una parte e a sfilarla…sembra davvero Alien.
Via radio molto leeeeentammmente riusciamo ad inviare il position report sul blog e all'Armada Cilena…ma non riusciamo a scaricare nessun Grib…speriamo piu'tardi, per vedere se cé'un altra finestruzza per domani.

BV Angelo e Antonella on S/Y Stranizza via radio SSB

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giovedì 23 febbraio 2017

La cascata di Sylva

22-02-17
Caleton Sylva
Tutta la notte ha buffato con pioggia scrosciante, mentre ora di mattina invece…buffa da matti con pioggia scrosciante.
Ci e'addosso una perturbazione lunga e articolata , anche nella baia vengono giu'dei rafficoni che fanno rollare la barca, al momento il vento ciarriva al giardinetto di sinistra…raffiche a 25/30 nodi e forse piu', da quel lato abbiamo un doppino sul cavo dei pescatori, un doppino sempre sul cavo di poppa e per sicurezza una cima a terra attaccata ad un albero sul lato di dritta di poppa, davanti 4 calumi e mezzo di catena all'ancora.
Abbiamo travasato due taniche di acqua nel serbatoio e quindi prendendo una pausa del brutto tempo col dinghy siamo andati alla cascata a riempirle. Naturalmete appena messo piede sul dinghy vento e pioggia hanno ricominciato alla grande , eravamo pero'organizzati con cerate da pescatore e stivaloni.Andiamo a vedere anche il pupazzone a riva che indica due alberi dove sono aplicate un sacco di targhe fatte in legno di barche a vela e di pescherecci passate di qua', tra le tante ne riconosciamo due ,Saudate II di Girogio Ardrizzi e Curare di Geof e Linda Fa impressione ritrovare tracce di due barche passate di qua'anni fa'.
Facciamo acqua dalla cascata…anche se e'un po'giallina , la assaggio e sa'di …acqua , quindi dovrebbe essere ok…speriamo bene, riempiamo due taniche , e al ritorno in barca rinforziamo lo spezzone di cima che ci tiene collegati al cavo dei pescatori…non si sa'mai.
Per radio sentiamo una comunicazione di una nave dell'Armada con una barca a vela dove sembra ci sia un ferito a bordo da prelevare , anche questo ci fa'pensare ai prossimi giorni dove non ci saranno piu'controller da contattare via VHF, e noi abbiamo preso la decisione di comunicare la nostra posizione giornaliera via e mail via radio.Dico questo perche'tanti…troppi velsti…la maggior parte come al solito francesi anche avendo la possibilita'di inviare email si astengono dal farlo per un senso di…non so'…mai capiti I francesi, e non mi ci provo neppure.
Penso che pero'per noi sia una sicurezza in piu'nel caso succeda qualcosa e in piu'mica costa nulla.
Le previsioni meteo la fanno lunga, ci sarebbe una piccola pausa domani giovedi'ma ci permetterebbe di arrivare solo in una baia a 20 miglia di distanza, baia di cui non si sa'molto se non che le raffiche entrano violente da una valletta , in piu'non abbiamo nessun pianetto, quindi mi sa'che ce ne resteremo qua'anche 4/5 giorni, sabato sono previsti 50 nodi da ovest
Nell'attesa abbiamo anche noi attaccato la targa di legno di Stranizza all'albero assieme alle atre targhe.
BV Angelo e Antonella on S/Y Stranizza via SSB Radio.

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mercoledì 22 febbraio 2017

Da Emilita a Sylva

21-02-17
Caleton Silva
54 56 S 070 46 W
Miglia oggi : 15
Miglia da Pt.Williams : 128
Miglia a Pt.Montt : 1435

I lati belli di alzarsi all'alba : dopo colazione verso le 7 il sole faceva capolino tra I grandi ghiacciai del brazo Nordovest coprendo di rosso le alte cime delle montagne innevate….uno spettacolo .
Disormeggiati e partiti da Emilita e dopo aver buttato giu'dal letto il controller di Timbales , ci guardiamo intorno, tutto tace e ed e'tranquillo, non un alito di vento di prima mattina….poi a neanche 100 metri un soffio altissimo…una balena Huntback con sotto la coda bianca,con rotta parallela alla nostra si immerge e poco dopo riemerge …due o tre volte piccole immersioni, poi la grande schienona ad arco e la poderosa pinna in aria e va'giu'per un immersione piu'lunga.
Va Avanti cosi'per una mezzoretta , poi lei cambia rotta e sembra voler tornare indietro, che incontri mattutini, uno esce da una baietta e va'di conserva con una balena…anche solo a dirlo , mi sembra incredibile.'
Anche senza vento ci aspettiamo il nord …anche sforzato, issiamo randa con una mano e procediamo a motore e vela, dopo un oretta arriva sotto forma di catabatici , ce lo abbiamo di lasco e quando arriva raffica poggiamo decisi…ma dopo un po'poggia che ti ripoggia il canale O'Brein non e'che sia largo come una piazza d'armi.
Facciamo una veloce manovra col poco spazio disponibile e ammainiamo randa per sostituirla con un piu'tranquillo fiocco che non ci obbliga a poggiare d continuo sotto raffica.
Filiamo a piu'di 5 nodi, nel frattempo il vento come da programma ha rinforzato e l'ondina ora al traverso si fa'sentire.
Ci dirigiamo verso Caleton Sylva, siamo a 5 miglia dalla baia ma con il binocolo non si distinguee, e'tutta incassata nell'isola, finalmente a due miglia riusciamo a vedere il faro rosso di entrata…faro rosso perche'questo circondario e'chiamato Puerto Engano….ma come al solito e'solo un Puerto virtuale o un rifugio per I pescatori.
Continuo a guardare col binocolo, mi sembra di avere visto una macchia gialla, col binocolo appare una persona vestita con una cerata gialla che si sbraccia sulla riva vicino alla cascata…guardo meglio ma e'uno scherzo dei pescatori, hanno fatto un manichino e ricoperto con una cerata gialla…e'buffo vederlo li'sulla riva in sto posto desolato…gli hanno anche messo gli occhiali da sole.
Un bordello di cavi tagliano la baietta, decidiamo in quale metterci di poppa, solita manovra si arriva il piu'vicino possibile si ruota la barca di 180 gradi , giu'ancora e si arretra, dopo il tiro si continua con la catena fino a che raggiungo una distanza utile per lanciare l'ancorotto ad ombrello e acchiappare il cavo, poi con calma la Dama delle Cime scende col tender a finalizzare l'ormeggio.
Tappa breve , solo 15 miglia ,ma non si poteva andare piu'avanti di cosi', perche'dopo Sylva si comincia a salire per NW, e ci saremmo trovati venti nodi sul naso senza ridossi, il meteo non e'confortante, mercoledi'e giovedi bussa forte 30 e passa nodi da NW/Ovest sotto raffica 35 e passa, venerdi al momento sembra ci sia un rallentamento per poi riprendere impetuoso il sabato e domenica.
Vediamo come si sviluppa nei prossimi giorni e speriamo ci sia una possibilita'per venerdi'.
Nel frattempo doccia calda, nella baia cé'una cascatina dove anche I pescatori vanno a fare rifornimento d'acqua …quindi l'acqua non manca.
Ci passano a trovare tre militi dell'Armada che sotto una pioggia scrociante in un gommone aperto se ne vanno in giro , quello che parla e'un pistolone alto almeno due metri ma con una pronuncia che sembra che si ficchi la lingua tra I denti ad ogni parola e se ne capisce poco, comunque capiamo che sono in giro con una nave e loro fanno dei giri col tender….il perche'e'ignoto, comunque dopo poco se ne vanno verso l'orizzonte sempre piu'piovoso…mah, contenti loro.

BV Angelo e Antonella on S/Y Stranizza via radio SSB

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martedì 21 febbraio 2017

Da Coloane a Emilita

20/02/17
Caletta Emilita
54 53 S 070 22 W
Miglia oggi: 31
Miglia da Pt.Williams : 113
Miglia a Pt.Montt : 1458
Ieri giornata di riposo…si fa'per dire, siamo andati a vederci la cascata…ma per arrivarci mica facile, due volte sproondato in pozzanghere di acqua nascoste dalla vegetazione, la seconda giu'fino quasi alla coscia con conseguente riempimento dello stivale con acqua bella fresca appena scesa dal ghiacciaio…ho ancora il piede freddo dopo due giorni.
La mattina si fa'dura alzarsi alle 6, le giornate si sono accorciate ed e'ancora buio, quando andammo a Capo Horn alle 4 di mattina cera quasi il sole, in piu'I cieli coperti e pioggia a volonta'.
Il motivo per cui ci alziamo cosi'presto e'perche'abbiamo notato che in mattinata il vento non e'cosi furioso come nel pomeriggio.
Issiamo randa con una mano ancora dentro il ghiacciaio,per essere pronti quando usciremo nel canale, il meteo ci preannuncia dai 20 ai 25 nodi da NW.
Andiamo bene nella prima parte con rotta ovest, ma poi quando risaliamo per nord si fa'dura, il mare sale e si guerregia con il vento sul naso…la pioggia naturalmente condisce il tutto.
In 7 ore e mezza siamo al gia'al noto ancoraggio di Emelita, bella baia protetta dai venti dominanti con un cavo cha la attraversa messo dai pescatori, questa volta siamo superorganizzati, giu'ancora in 15 metri arretriamo per il tiro , poi si continua a dare catena fino ad arrivare a pochi metri dal cavo in acqua, lancio e acchiappo il cavo con un ancorotto a ombrello, cazzo la cima e siamo gia'ormeggiati….o almeno la barca non va'da nessuna parte.Poi con calma Antonella …ormai soprannominata "Dama delle cime" col tender porta due cavi a doppino sul cavo e rimuoviamo l'ancorotto.
Via radio becchiamo gli amici di Merkava che sono ancorati in una baia a 12 miglia, ci aggiornano anche su Harmattan che hanno incontrato un paio di giorni fa', ci si continua ad incrociare anche alla Fin del Mundo.
Merkava rimarra'qua sotto ancora un paio di mesi, mentre Harmattan col pepe nel sedere pur partendo un giorno dopo di noi , ci hanno superato e chissa'gia'dove sono…almeno se la prendessero comoda e visitassero qualche ghiacciao in piu', non e'che qua sotto ci si venga tutti I giorni.
Domani tappa corta e poi giu'la testa per la gran botta da ovest di mercoledi', quindi rimarremo fermi almeno un giorno a Silva.

BV Angelo e Antonella on S/Y Stranizza via radio SSB

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domenica 19 febbraio 2017

Da Fouque a Coloane

02/17
Da Fouque a Coloane
55 05 S 069 48 W
Miglia percorse oggi 12
Miglia da Pt.Williams 82
Miglia a Port Montt 1489
Temperatura interna alle 06:00 12 gradi
Temperatura esterna alle 06:00 9 gradi…e pioggia.

Sveglia alle 6 con pioggia, pioggia e pioggia, imbacuccati come salami , molliamo le cime, al momento di issare l'ancora viene su'con un quintale di kelp, prendi il lungo bastone con il segaccio legato in cima e comincio a segare del kelp, dopo 10 minuti l'ancora e'finalmente lbera.
Destinazione Estero Coloane, a detta di alcuni il piu'bel ghiacciao qua'in giro…per fortuna essendo nel brazo Sudovest molto poco frequentato sia dai charter che dai private, del resto appena imboccata la devbiazione tra I due brazi, non si e'visto piu'nessuno, anche le comunicazioni con I controller si fanno difficili, questa mattina siamo riusciti ad avvisare Yamana che staremo all'ancora a Coloane un paio di giorni.
Un po'per riposarci, e piu'che altro per schivare il nord ovest e ovest previsto per domenica e lunedi'.
Dopo un paio di ore che navighiamo finalmente smette di piovere e si apre uno spiraglio di solino, arriviamo a Coloane e chi aveva preannunciato che fosse il piu'bel ghiacciaio devo dire che e'stato anche conservativo….e'un paradiso…si possono vedere tre ghiacciai nello stesso momento, l'Estero e'spazioso , a parte una strettoia tra la riva e un isoletta, poi si riallarga e si arriva ai piedi di due cascate con due bellissimi ghiacciai alle spalle.
L'ancoraggio e'dietro un piccolo scoglietto e con una mini caletta con gli alberi che scendono in mare, ancora in 18 metri…ma non tiene molto…lo sapevamo gia'dal portolano,con motore a 1800 giri tiene , appena si accelera …draga.
Antonella oggi ha un gran da fare, prima le due cime di poppa…neanche troppo facili per via della riva a piombo, poi una cima di prua sullo scoglietto per compensare la poca tenuta dell'ancora e infine una cima da mezzabarca sulla sinistra per impedire di finire addosso alle rocce, insomma alla fine 4 cime piu'l'ancora.
Nel frattempo il sole fa'sempre piu'capolino, mangiamo in fretta un piatto di pasta con l último ragu'fatto da Antonella, e poi ci fiondiamo sul tender a cui applichiamo il fuoribordo, perche'e 'molto tempo che non lo utilizziamo e abbiamo paura che si inchiodi.
Poi via verso uno dei tre ghiacciai che arriva quasi a riva.
Ci arriviamo praticamente sotto, ormeggiamo il dinghy alle rocce e cominciamo la camminata sulle rocce piene di muschio e raggiungiamo il fronte del ghiacciao.
Una grande impressione, sembra quasi di avvicinarsi ad un enorme animale…o quantomeno una cosa viva….davvero una grande emozione.
Torniamo in barca e siamo sbudellati, la sveglia alle 6, la pioggia , le manovre, la scarpinata in salita…finalmente nella pace di Stranizza, stufetta accesa e una poderosa cioccolata in tazza, per celebrare la bellezza di questo magnifico posto…forse il piu'bello in assoluto di questi tre anni da girovaghi.

BV Angelo e Antonella on S/Y Stranizza via radio SSB

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sabato 18 febbraio 2017

Da Borracho a Bosque

17/02/17
Caletta Bosque in Estero Fouque
55 04 S 069 33 W
Miglia navigate oggi 30
Miglia da Pt.Williams 70
Miglia a Pt.Montt 1501
Temperatura in barca alle 06:00 , 13 gradi
Temperatura esterna alle 06:00, 10 gradi

Per fortuna pioggia durante la notte e solo cielo coperto e minaccioso alle 6 , via le due cime di poppa , portato il cimino al grippiale, di modo che mentre io isso ancora, Antonella dal pozzetto recupera il grippiale .
Sulla goletta francese che era arrivata ieri sera , se la dormono ancora della grossa, noi ci sfiliamo e ritorniamo sul Canale di Beagle, direzione ovest verso Estreo Fouque.
Intorno montagne innevate e ghiacciai perenni, e'nuvoloso, e ogni tanto fa'una breve apparizione il sole, per poi sparire velocemente, e'comunque uno spettacolo continuo…la natura sale davvero in cattedra…in giro …nessuno ,solo una breve chiacchierata via radio con il Controller Yamana, che sparira'dalla ricecezione appena imboccato il Canale Sudovest, un sacco di uccelli in giro, albatross, petrelle gabbiani , cormorani ecc..
Ci da'un bel SE, molto rafficato, partiamo con solo randa , ma quando arriviamo alla biforcazione del canale Nordovest e il canale Sudovest , ci si mette di tutto, il vento rinforza a 25 nodi e líncrocio di correnti ci fa turbinare.
Andiamo al vento per prendere un paio di mani…ma poi decido che e'meglio togliere la randa visto che stiamo entrando nel Canale Sudovest che e'un po 'strettino ed e'meglio gestire solo il genoa con il vento al giardinetto.
Proseguiamo con solo genoa e motore al minimo, e'tutto catabatico e rafficato, andare solo di vela bisognerebbe continuamente accendere e spegnere il motore.
Si fila, il vento qua'decide anche la corrente, quindi tutto a favour…dai 5 ai 6 nodi.
L'idea nell Éstero Fouque sarebbe di ancorarsi nella baia a meta'del canyon, ma e'leggermete esposta al SE, il meteo prevede rinforzi durante la note da SE, decidiamo quindi per la prima baia Caletta Bousque.
Ci ritroviamo con 25 nodi da S/SE sul naso, speriamo nella baia di avere un po'di ridosso, se no ce lo troveremmo al traverso, e sarebbe difficile mantenere in linea la barca in questa stretta caletta fino a che la prima cima sia portata a terra.
Per fortuna ci da'un buon 70% di ridosso, mentre Antonella porta giu'la prima cima, riesco a mantenere in linea con l'ancora la barca, una volta fissata la prima cima…siamo a posto.
Alle 14:30 abbiamo finito con l'ancoraggio, ci si dedica al pranzo, brodino di salmone, e salmone in padella cotton nel burro…sgum sgum…un po'di sane proteine con sto freschino non fanno male.
Domani tappa breve, da un Estero all'altro …(per Estero si intende ghiacciai.)circa 14 miglia, probabilmente ci fermeremo poi per un paio di giorni per fare passare una perturbazione che porta dell vento da Ovest sostenuto.
BV Angelo e Antonella on S/Y Stranizza via radio SSB

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venerdì 17 febbraio 2017

Da Pt. Williams a Puerto Borracho

Da Pt. Williams a Puerto Borracho
16/02/2017
54 56.64 S 068 40.70 W
Miglia navigate oggi 40
Miglia da Pt. Williams 40
Miglia a Port Montt 1531

Appena finito di rifornire la cambusa ci siamo eclissati dal bordello di Ushuaia e ce ne siamo tornati nella pace di Puerto Williams, il 15 abbiamo completato quell po'che ci mancava di viveri, portata una montagna di roba in lavanderia ed esplicato le pratiche per l úscita da Puerto Williams per fare piu'di 1500 miglia via canali fino a Puerto Montt.
Il 16 sveglia di buonora, alle 6, colazione e alle 7 gia'in movimento , la notte ha piovuto, ma per fortuna il tempo si rimette un po'e ci regala anche un po'di sole.
Vento quasi assente, teniamo su la randa piu'che altro come auspicio.
Poco prima di Ushuaia incrociamo Harmattan …loro vanno a est noi a ovest, riusciamo giusto a scambiare due parole via radio, poi la loro comunicazione si interrompe, sono sicuro che hanno qualche problema con la radio …ma e'da mo'che ce li hanno sti problemi…spero che prima o poi li risolvano.
Gia'il fatto che non ci sia vento da ovest sul naso ci aiuta a tenere una bella media sopra I cinque con il motore e quell filino che porta la randa, alle 15 dopo aver passato I controller di Navarino e Yamana arriviamo nella baietta …anche se chiamato Puerto Borracho, non e'altro che una piccola baietta riparata dai venti dominant, giro dry con timone e deriva issata, prua verso lésterno e in 10 metri giu'ancora, si indietreggia , tre calumi e si prova il tiro, si continua a tenere il motore in retro per tenere allineata la barca .Antonella in tenuta da pescatore si fionda sul tenderino e porta a terra la prima cima che lega ad un grosso albero, poi con calma si porta la seconda a terra, quindi rilasciamo catena fino a cinquanta metri.
Alle 15.30 …gia'fatto e birra fresca in mano!!! Se va'sempre cosi'va'da Dio.

Ricominciamo a postare sul blog via radio, quindi purtroppo niente foto, quando sara'possibile pubblicarle …non ne abbiamo idea, abbiamo previsto qualche sosta in qualche piccolo paesello…ma va'a sapere le condizioni di internet.

BV Angelo e Antonella on S/Y Stranizza via radio SSB

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mercoledì 15 febbraio 2017

Ushuaia, "Fin del Mundo"

13 febbraio
di Antonella

Il mito di Ushuaia e i suoi abitanti è cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni sotto lo slogan "fin del mundo" che è l'idea che si vende qui. La cittadina non ha molto di speciale se non la splendida cornice delle montagne e la baia. Quando si arriva qui, in barca, ci si dimentica di essere nel remoto Canale di Beagle e che tutto intorno è quasi disabitato e selvaggio: si rientra nel caos di una qualunque cittadina turistica con le sue puzze e i suoi rumori, le macchine  che corrono veloci sulle strade asfaltate, il centro pieno di negozi di abbigliamento, souvenir e ristoranti. Insomma dopo la pace quasi eremitica di Puerto Williams, Ushuaia è uno shock di caos assordante e noi facciamo veramente fatica a trovare qualcosa che ci piaccia. Nonostante tutto c'è sempre una grande varietà di uccelli marini sulla riva del mare, gabbiani, carancas o oche delle alghe, petrelle e rapaci.
Gli equipaggi delle barche ormeggiate al Club Nautico si conoscono quasi tutti e se non ci si conosce si fa conoscenza.
I muri, le strade, i musei, i monumenti  rispecchiano bene il caos e le contraddizioni dell'Argentina,  l'epopea delle Malvinas, i desaparecidos, gli indigeni Yamana, la moda sportiva, il tango e i gauchos.
Non siamo andati a visitare il museo del Presidio nell'antico carcere perché non ci piacciono i carceri e l'ultima, anche se lontana, visita a una città carceraria  come Saint Laurent Du Maroni in Guyana francese non ci ha lasciato un bel feeling.
14 febbraio
Lasciamo Ushuaia in una magnifica giornata di sole  per rientrare a Puerto Williams, Cile e ripartire per i Canali Cileni.














il cortile del museo de la Fin Del Mundo (MFM)























Poesie sui muri





Carancas (oche delle alghe)





 gabbiano delle alghe



Petrella ( famiglia degli albatross)


I granchi giganti sono amici non cibo






Carlos Gardel  il famoso cantante  argentino degli anni venti o trenta







Casa Beban,  una casa svedese importata direttamente dalla Svezia smontata  e rimontata qui


 

 
Murales e memoria dei desaparecidos  e delle madri di Plaza de Mayo  ( fazzoletto bianco)





 
LA Anonima   una grande catena di supermercati in tutta la Patagonia. La sua fondazione risale a Juan Menendez  e la sua storia e' in parte raccontata nel libro di Chatwin, Patagonia.




Memoriale della  guerra delle Malvinas



 Gli Harmattiani ....  Jean Louis e Nick a pranzo




Al centro la antica casa del governo.







Lasciamo Ushuaia in una magnifica giornata di sole ......

venerdì 10 febbraio 2017

Ushuaia

8/2/17
Ushuaia Argentina
54 48.65 S  068 18.56 W

Grazie all’arrivo di Nick su Hamattan da Buenos Aires, che ci ha portato dall’Italia un transducer e un cavo nuovo per la stazione del vento, decidiamo di sostituirli.
Prima proviamo a sostituire solo il transducer in testa d’albero, ma il problema rimane, non resta  che sostituire interamente il cavo con la basetta.
Piu’facile a dirsi che a farsi, I cavi scorrono dentro una guaina all’interno dell álbero, cosi’che quando proviamo a estrarre il cavo vecchio con attaccato un testimone ci rimane quasi bloccato tutto.
Dopo innumerevoli tentativi decidiamo di rimuovere il cavo dell ántenna delláutoradio per crearci piu’spazio, lo rimuoviamo e scopriamo finalmente dopo tre anni di incessanti ricerche il perche’accendendo láutoardio alcune volte ci dava led rosso di dispersione di corrente nello scafo….il cavo e’spellato ed sponeva la calza al contatto con l álbero.
Estraiamo il cavo senza testimone …tanto quell áutoradio non lo abbiamo mai usato.Tira qua’spingi la’e finalmente riusciamo a fare passare il nuovo cavo della stazione del vento dalla testa dell álbero fino alla base.
Bisogna ora rimuovere la vecchia basetta dalla testa dell’albero, basetta in alluminio con due viti passanti in inox…naturalmente tutto saldato dalla corrosione.Devo quindi smontare il piatto superiore dell álbero e calarlo a terra per portare tutto in officina in morsa e liberare la basetta per potergli fissare la nuova.
Dopo ben 6 volte di risalite all’albero…risalite con I gradini e con le ginochia che non le sento piu’…finalmente tutto il sistema funziona.
Apro poi la vecchia basetta per ripararla e cosi’tenere il vecchio transducer come back up.Riesco a fare 5 micro stagnature nel retro del connettore, rimonto il tutto e testato con il tester sembra che il tutto funzioni.
Rimaniamo altri due giorni a Puerto Williams per rprenderci dalla faticaccia, e il 7 febbraio verso le 9 di mattina partiamo per Ushuaia.
A parte alcune vernici , e rinnovare il visto non e’che dobbiamo fare molto a Ushuaia …magari anche solo la curiosita’di vederla dopo averne sentito molto parlare.
Partiamo con dell’est che ci va’benissimo, via col genoa, poi piano piano gira da nord e riusciamo comunque solo col genoa ridotto a fiocco a gestire I colpi di vento a 30 nodi…tutto molto rafficato, ma e’un bel andare, era un sacco di tempo che non veleggevamo.
Davanti a noi ci sono gli amici di Harmattan, partiti tre ore prima.
Arriviamo allórmeggio al Circolo Nautico…dove naturalmente nessuno risponde alle nostre chiamate via radio con 25 nodi, decidiamo di metterci in andana a Harmattan anche se ci sarebbe posto al molo…ma cosi’e’piu’comodo per la marea.Quelli di Harmattan sono tutti via dalla barca a fare le pratiche, fortuna che un altro velista ci aiuta con le cime….con 25 nodi non sarebbe stato facile da soli.
In un pomerigio facciamo tutte le pratiche …ormai siamo dei veterani, incontriamo poi Jean –Luis, Cyril e Nick di Harmattan, con cui andremo poi a cena la sera…mangiato bene ma 30 euro a testa per solo un secondo mi sembra un po’esagerato, ci avevano avvisata che i prezzi a Ushuaia sono decollati…ora ne abbiamo la prova.
Staremo qui’4/5 giorni per poi tornare nel paradiso di Puerto Willliams , che almeno ha una sua peculiarita’, qua’sembra di essere in una qualsiasi citta’in giro per il mondo con i soliti negozi che si trovano ormai dapertutto…insomma per me una citta banale…Antonella ne riesce invece ad apprezzarne le bellezze nascoste, sta’di fatto che le uniche due cosec he ci avrebbero interessato un po’, il museo indio …chiuso, e la seggiovia che porta direttamente su un ghiacciao…chiusa anche quella…non rimane molto da vedere, quindi appena possibile via in fuga dalla “civilta’”…se questa si puo’chiamare civilta’.
Ieri giro culturale, visita a uno dei pochi musei agibili , il museo territoriale....una tristezza infinita, due camerine con poco o niente, si salva solo grazie a delle proezioni in una stanzetta rese disponibili grazie alla Regione Piemonte, filmati fatti dal Salesiano Dagostini ai primi del secolo sugli indios.
Nel frattempo contiamo fino a 6 mega navi crociere attraccate al porto, ....una marea di turisti che invade questa citta’ dove ormai il fascino della citta’ piu’ a sud del mondo e’ stato soppiantato da turisti ciccioni e grossolani, fast food e chincaglierie varie per turisti con poco tempo e poco denaro da spendere.
Ci sarebbe da fare una nota sulla situazione geopolitica dell’Argentina...ma preferisco farla ben al sicuro per quando saremo in Cile e non piu’ in territorio argentino...non si sa’ mai...


BV Angelo


La basetta del transducer del vento



Nel Canale di Beagle verso Ushuaia



Ushuaia all'orizzonte




La citta' di Ushuaia


Due occhioni 


In andana con Harmattan



Le innumerevoli navi da crociera




A cena co i tre "barboni" di Harmattan (finite le lamette a bordo)








Il Club storico di Ushuaia