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domenica 30 novembre 2014

Il raggio verde



(ovvero   colgo l’occasione per mettere qualche foto dei tramonti in navigazione)

Il raggio verde è il titolo di un film di Eric Rohmer  del 1986, vincitore del Leone d’oro  a Venezia (film francesi sempre un po’ strani) e di un romanzo di Jules Verne – citato nel film- dove si parla di questo famoso raggio verde  che dovrebbe apparire all’ultimo istante quando si guarda il sole tramontare sul mare con cielo limpido e sereno.
Durante le lunghe navigazioni, qualche volta, nei momenti di calma al tramonto, saltava fuori con ironia  (della serie non ci crede nessuno)  una piccola gara su chi lo vedeva.
Io ho sempre pensato che fosse un effetto  di postimmagine  dovuto alla reazione della nostra retina alla luce arancio del tramonto che produce l’effetto del colore complementare.

E così piano piano, cambiando il piano, arriviamo ai Caraibi, cioè non ancora,
Siamo a Trinidad   ….
Avendo cambiato idea all’ultimo momento, non  avevamo  nessuna documentazione su questa parte di mondo, solo la carta nautica dell’Atlantico
Settentrionale parte sud….

E così qui a Trinidad, tra le mille altre spese abbiamo comprato anche i portolani delle isole dei Caraibi: rispettivamente Windward Islands e LeeWard Islands (Isole  Sopravento e Isole Sottovento )  e guardando  e riguardando   vedo, nel volume sulle Windward un articoletto dal titolo The Green Flash e
Scopro che il famoso fenomeno esiste!!!!!!!!
Non solo, c’è anche una foto sulla copertina!!!!

Il film di Rohmer l’avevo visto, ma era un po’ troppo enigmatico e cervellotico per ricordarmelo bene. Mi ricordavo solo la scena finale dove la protagonista, dopo tanti sbattimenti più mentali che altro, vede finalmente sto raggio verde.

Su quella accozzaglia di informazioni più o meno vere  e approssimate che è Wikipedia trovo i riferimenti  del film al romanzo omonimo di Jules Verne, dove si dice che ….

… Chi riesce a vedere il raggio verde riesce a vedere nel cuore degli altri e in se stesso o qualcosa del genere.

... Che dici, lo vedremo il raggio verde ???



























sabato 29 novembre 2014

Passanti, passeggeri, vicini e … compagni di viaggio.



La vista e l’incontro con animali in libertà è sempre una bella sorpresa, (a parte la vicinanza con balene e orche) anche perché non ce lo si aspetta.
Quando poi si incontrano animali mai visti la meraviglia è ancora più grande, e più grande è lo stupore di scoprire animali da cortile compiere  grandi imprese.

In Mediterraneo abbiamo avuto uccelli passeggeri che hanno sostato per poche ore su Stranizza, abbiamo avuto la fortuna di incontrare un paio di balene o capodogli e tanti delfini.
I delfini sono sempre una grande gioia, perché, nella maggior parte dei casi, si preannunciano a distanza con salti acrobatici e poi arrivano in gruppo e  ci accompagnano per un po’ giocando sotto la prua.
Solo qualche volta, lungo le coste del Brasile se ne sono stati distanti.

Quando si incontrano uccelli in mezzo all’Atlantico l’evento è ancora più straordinario; di solito cercano un posto per riposarsi per la notte e la difficoltà per loro è atterrare sulla  barca in movimento in una posizione comoda per poi ripartire, ma nello stesso tempo non troppo esposta al vento e non troppo vicina agli umani.

A largo di Salvador, sia all’arrivo che alla partenza, abbiamo incrociato varie balene. 
In realtà non sappiamo esattamente che tipo di balene perchè si vede lo spruzzo, qualche pinna che emerge, a volte la coda, che da l’idea approssimativa delle dimensioni dell’animale.
Una volta siamo rimasti impressionati da uno di questi grossi animali che è emerso in verticale dall’acqua in mezzo a una fontana di spruzzi per poi ributtarsi di schiena in acqua!!!  

Sempre in Brasile  abbiamo visto per la prima volta gli urubu in grande quantità, che da terra sembravano falchi, poi chiedendo in giro, ci hanno detto il nome e cosa fanno,  come dice anche E. Salgari nel Corsaro Nero, sono  piccoli avvoltoi dalle penne tutte nere, incaricati della pulizia delle città dell'America centrale “. 
Infatti li abbiamo visti dappertutto, anche a Trinidad, solo che qui si chiamano in inglese  black vultures.

Durante la navigazione da Cabedelo a Trinidad abbiamo avuto alcuni passeggeri in transitouna sula o sulide ( ce ne sono di vari tipi ) che dopo un lungo volteggio e varie prove prima del tramonto si è assestata sulla Rocna (l'ancora) ed è rimasta fino al mattino.
Poi una coppia di rondini che discutendo animatamente, hanno cercato e provato varie sistemazioni per decidere poi sulla scotta sottovento della trinchetta, anche loro sono rimaste per la notte per poi ripartire all'alba.

Arrivati a Trinidad abbiamo visto da vicino i pellicani che passano spesso sulla baia di Chaguaramas e a volte si fermano sull'acqua nel creek vicino alle barche ( vedi foto).

Per quanto riguarda invece i vicini, al momento ne abbiamo di alquanto bizzarri. 
Vivono di fianco al Roti Shop ( posizione strategica?)  e sono l'attrazione per chi è in fila per ordinare il pasto. Nonostante l'aspetto poco attraente da dinosauro in miniatura, sono innocui e anche tranquilli.

In ultimo, abbiamo conosciuto l'equipaggio di Yvinec, una barca in ferro di un ragazzo bretone che si sta organizzando per  andare in Groenlandia con la sua fedele compagna, la gallina Monique e un amico. Sono apparsi anche su una rivista francese di vela.

Potete seguire le avventure di Monique, Guirec e Jonas su Yvinec sulla pagina di Facebook,
Voyage d' Yvinec.


A seguire le foto:

Balene:










Delfini (da Cabedelo a Trinidad)












Passeggeri....

La sula







Le rondini 






Passanti

Gli urubu... o black vultures....





Il pellicano 









I vicini














Compagni di viaggio...

 La poule Monique....