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I NOSTRI LIBRI

domenica 31 agosto 2014

Day 1e day 2 risalendo verso NW

In risalita verso Trinidad, per il momento vento e mare favorevole...speriamo che continui cosi'

BV Angelo e Antonella da Stranizza


Route Cabedelo to Trinidad 2054 NM
Day 30-08-14
UTC Hour 12:00
Position 05 01 02 S 034 43 56 W
Course 02
Pressure 1014
Air Temperature 30
Water Temperature 31
Wind direction 100
Wind speed 15/20
Forecast wind 120 15/20
Apparent wind 20/23
Point of Sailing Beam reach
Miles last 24 hours 117 5 knot average
Mile to go 1937


Route Cabedelo to Trinidad 2054 nm
Day 31-08-14
UTC Hour 12:00
Position 03 17 53 S 036 06 53 W
Course 318
Pressure 1014
Air Temperature 30
Water Temperature 30
Wind direction 125
Wind speed 15/25
Apparent wind 170 22 knts
Forecast wind 125 15/25
Miles last 24 hours 136
Mile to go 1801

Day 1e day 2 risalendo verso NW

In risalita verso Trinidad, per il momento vento e mare favorevole...speriamo che continui cosi'

BV Angelo e Antonella da Stranizza


Route Cabedelo to Trinidad 2054 NM
Day 30-08-14
UTC Hour 12:00
Position 05 01 02 S 034 43 56 W
Course 02
Pressure 1014
Air Temperature 30
Water Temperature 31
Wind direction 100
Wind speed 15/20
Forecast wind 120 15/20
Apparent wind 20/23
Point of Sailing Beam reach
Miles last 24 hours 117 5 knot average
Mile to go 1937


Route Cabedelo to Trinidad 2054 nm
Day 31-08-14
UTC Hour 12:00
Position 03 17 53 S 036 06 53 W
Course 318
Pressure 1014
Air Temperature 30
Water Temperature 30
Wind direction 125
Wind speed 15/25
Apparent wind 170 22 knts
Forecast wind 125 15/25
Miles last 24 hours 136
Mile to go 1801

domenica 24 agosto 2014

Porto de Suape, al riparo del reef.


17-Agosto-14  
Porto de Suape al riparo del reef

08 22.50 S            034 57.34 W

























All’arrivo alle 10 di sera di ieri ci siamo ancorati appena entrati nei due moli dopo il rosso giusto a ridosso dell’isola di Cocaia al WP 1, lo spazio è poco e da 6/7 metri si arriva in un microsecondo a meno di 3 metri.



 Ilha da Cocaia e il porto sullo sfondo


La mattina verso le 8 con l’alta marea, il reef in parte scomparso e con il vento a buffare a 25 nodi, il mare ha cominciato ad entrare sia dall’imbocco che da parti sommerse del reef, vento da prua e onda al traverso = si rolla da matti ...quasi da mal di mare.



L'ingresso del porto visto dal reef

Decidiamo di cercare un po’ di rifugio all’interno della laguna. 
Il problema è che siamo gia in 3 metri scarsi di acqua con deriva e timone sollevati e dobbiamo infilarci tra il reef e l’isoletta, dove nel disegno dell’allegato ho segnato una linea gialla (non credo si veda il colore ) da dove non ci sono dati di profondità sulla carta, anche per via dei sand bank in continuo movimento.

Decidiamo comunque che si va, li non si riesce a stare, disancoriamo e con 400 occhi all’ecoscandaglio ..poti poti al minimo, procediamo.


Siamo partiti circa alle 10, due ore dopo l’alta marea; non è corretto, perché per sicurezza dovremmo partire due ore dopo la bassa così in caso si rimanga arenati dopo poco la marea ci avrebbe liberati, in questa maniera se ci areniamo dovremmo aspettare il pomeriggio, ma lo consideriamo un male minore visto il terribile rollio del momento.


L’idea è di stare piu’ vicini al reef per avere profondità; quanto si estenda il reef ...non si sa, anche perché l’acqua - anche se molto meglio di tanti altri posti- non è proprio trasparente, e quindi non si capisce dove arriva sta roccia.




Il reef e a sinistra, Cabo S. Agostinho - che chiude la laguna a Nord

Piano piano troviamo una linea di 4 metri di profondità...anche se per noi sono solo 3.3 metri per via dell’offset.


Due parole sull’offset per chi non sappia di cosa parlo, il sensore dell’eco- scandaglio è normalmente situato nella parte bassa dello scafo, di li invia il segnale che batte l’oggetto solido, - nel caso il fondo- torna indietro e ci dice a quanto il sensore è distante dal fondo...ma ...c’è sempre un ma, sotto c’è ancora da considerare la chiglia e da considerare che questa lettura non è veritiera nei confronti della cartografia, perché il sensore sara’ 60/70 cm piu’ profondo (dipende dalla barca ) della linea di galleggiamento e quindi dalla lettura della carta.

Qua due linee di pensiero:
chi lascia così la lettura e - fregandosene della linea di galleggiamento- considera solo quel dato facendo la somma semplice di aggiungere la profondità della chiglia ... questa per me  è una considerazione sbagliata;
quello che andrebbe fatto - e noi lo abbiamo fatto nel nostro strumento-  è di creare un offset, sapendo che da noi lo strumento è 70 cm più profondo della linea di galleggiamento - abbiamo impostato la lettura con +0.70 mt, così al display abbiamo esattamente la lettura corrispondente alla cartografia, poi sottraiamo 1.8 mt nel caso abbiamo la deriva giu’o 0.70 mt nel caso di deriva su.

Tutto facile e chiaro, ma vi assicuro (come dice il nostro amico Claudio) che in situazioni  di grande stanchezza il cervello lavora solo a metà, fare anche sti due semplici conti più la variazione di marea può essere difficile...provare per credere.


Tornando a noi, seguiamo la linea del reef e quando ci ritroviamo in tre metri di acqua decidiamo che siamo stufi di zig zagare con 20 nodi di vento e la corrente che spinge e decidiamo di ancorarci al WP 2, posto bellissimo spiaggia bianca con palme di cocco a dritta e il reef che si oppone alle onde di 3 / 4 metri alla sinistra, con un rooooar di oceano che si infrange. Tutto bene fino a qui, anche se volendo si potrebbe continuare nella laguna e arrivare ad un resort con spiaggia da polli in batteria che intravvediamo col binocolo....ma chi cio fa’ fa’, qua è un paradiso ...nessuno in giro ...ma...sempre sto ma, ora siamo verso la bassa marea che arriverà all’incirca alle 15 , quindi tutto il reef bello fuori a proteggerci da sto mare incaz...to , ma alle 21 quando andremo in alta quanto sparirà il reef sotto il livello dell’acqua ? E quanto mare ci arriverà addosso, anche perché ormai il vento è stabile sui 25 nodi da SE e sta alzando un bel mare.
L'onda che  frange sul reef! ( visto dall'interno)

Intanto filiamo catena, 30 metri in 3 metri di acqua, ratio di 1>10 più la grande Rocna. Ora ci godiamo la pace all’interno della barca, fuori groppi, pioggia a catinelle e il ROOOOOOOAR del mare, che sembra sempre più intenso man mano che ci avviciniamo alle 21 (sara’ un effetto psicologico, ma siamo preoccupati ) se entrerà molto mare e onda non abbiamo molte alternative, al buio , A) mollare più catena possibile senza andare a spiaggiare, B) se l’onda è al traverso rispetto al vento e alla corrente si potrebbe pensare di mettere un ancora a poppa per tenere la prua al mare ...opzioni finite !!
L’attesa si prolunga, ogni dieci minuti controllo il grafico e faccio i conti di quanti centimetri mancano ancora all’alta, di buono c’è che con sto vento i due eolici ci danno tanta di quella corrente che potremmo venderla all’ENEL.
21:11 SIAMO IN ALTA !! ...il reef tiene, non entra neanche un ondina, ora rimane il vento, per sicurezza (e visto che abbiamo corrente in abbondanza) inserisco l’allarme ancora su OpenCpn, che con il GPS dell’AIS sembra davvero molto accurato e preciso , cerchio a 50 metri e ...click... buonanotte a tutti.


Ancoraggio: Ilha da Cocaia e la laguna sullo sfondo.


Ancoraggio, vista dalla spiaggia verso il reef.

Ilha da Cocaia


Approdati sulla spiaggia col tender per fare 2 passi ... sullo sfondo il paese, Vila do Suape.



P. S. 
Avremmo potuto proseguire fino a Cabedelo e non fermarci, ma siccome questo posto ci era piaciuto, volevamo vedercelo con calma e approfittare della tranquillità ( fondali e maree a parte). Antonella

giovedì 21 agosto 2014

Da Porto Suape to Cabedelo

Route Porto de Suape to Cabedfelo
Day 20-Agosto-14
UTC Hour 12:00
Position 08 12 54 S 034 49 23 W
Course 21
Pressure 1017
Air Temperature 28
Water Temperature 31
Wind direction E
Wind speed 10
Apparent wind E
Point of Sailing Beam reach
Forecast wind SE
Miles last 24 hours Start from Suape at 09:00 UTC
Mile to go 82


Dopo una sosta di tre giorni un po' per il cattivo tempo e un po' perche e' un posto molto bello (seguira'il post al primo internet praticabile)siamo ora in rotta per Cabedelo dove prtevediamo di arrivare domani mattina presto zig zagando tra groppi piu' o meno violenti.

BV Angelo e Antonella from Stranizza

Inviato via radio SSB

domenica 17 agosto 2014

A Porto Suape

17-Agosto-14

Siamo atterrati a Porto Suape alle 01 00 UTC...sempre di notte manag...malediz..Mare e vento tranquilli..ma e'sempre problematico l'ancoraggio in sta baietta all'interno del porto c'e' poco spazio e da 7 metri balza a meno di due metri di profondita', e con la corrente che spinge non e' facile.Dopo un paio di tentativi alla fine ci siamo ancorati in 2.7 metri in mezza marea a calare...fatti due conti (mica facile anche due semplici sottrazioni a quell'ora e stanchi morti)e abbiamo concordato che con la bassa avremmo comunque avuto quasi 2 metri sotto la chiglia, issato deriva e timone , doccia CALDA in pozzetto, du ove scramble con pancetta e slafensen good.

BV Angelo e Antonella da Stranizza

sabato 16 agosto 2014

Day 3

Route Itapartica to Suape
Day 16-Agosto -14
UTC Hour 12 00
Position 09 24.0319 S 035 01.8302 W
Course 40
Pressure 1016
Air Temperature 32
Water Temperature 31
Wind direction SE
Wind speed 15/28
Apparent wind 30
Point of Sailing beam reach
Forecast wind SE 15
Miles last 24 hours 110
Mile to go 61

Notte ancora un po movimentata, non come quella precedente,ma i groppi si sdono fatti vedere e sentire, abbiamo navigato tutta notte con genoa ridotto a fiocco fino a 32 di apparente di bolina.Santo genoa nuovo, da quando lo abbiamo messo su e un altra vita.

BV Angelo e Antonella da Stranizza

Inviato via radio SSB

venerdì 15 agosto 2014

Itaparica to Suape day 2

Route Itapartica to Suape
Day 15-Agosto-14
UTC Hour 12 00
Position 10 48.8912 S 036 09.4353 W
Course 40
Pressure 1017
Air Temperature 30
Water Temperature 31
Wind direction E
Wind speed 10/15
Apparent wind 15
Forecast wind SE 15/20
Miles last 24 hours 108
Mile to go 171

Notte tosta, il vento ha rinforzato da Est fino a 35 nodi alzamdo un mare da paura al traverso.Un paio di frangenti ci hanno colpito sulla capottina che pero non ce l ha fatta a trattenere tutta l acuqa, una buona parte si e infilata nel tambuccio entrando in barca.Un paio di Talebane hanno inclinato la barca ad un angolo poco simpatico, dentro ha cominciato a volare di tutto.Antonella imperterrita, si e alzata ad asciugare il pagliolato e poi se ne e tornata a letto a farsi un altro nap, l ho soprannominata The Rock.Durante il giorno si e un po tranquillizzato il tutto e finalmente versop sera ha cominciato a girare da SE.Prossima ferrmata Poreto de Suape...poi Cabedelo.

BV da Angelo e Antonerlla da Stranizza

Inviato via radio SSB

giovedì 14 agosto 2014

Da Itaparica a Suape Day 1

Route Itaparica to Suape
Day 14-Agosto-14
UTC Hour 12 00
Position 12 04 50 S 37 18 50 W
Course 40
Pressure 1019
Air Temperature 30
Water Temperature 30
Wind direction E
Wind speed 8/9
Forecast wind 10/15 SE
Apparent wind 11
Point of Sailing Close haled
Miles last 24 hours 105
Mile to go 279

Poco vento. lo si aspetta per stasera , circa 15 nodi da SE, a bordo vita tranquilla...oggi l ennesimo test del desalinatore dopo aver smontato la pompa ad alta pressione.

BV Angelo e Antonella da Stranizza

Inviato via radio SSB.

mercoledì 13 agosto 2014

Si comincia la risalita verso nord

Route Itaparica to Suape
Day 13-Agosto-14
UTC Hour 12 00
Position 12 54 51 S 38 36 47 W
Course 155
Pressure 1019
Air Temperature 26
Water Temperature 30
Wind direction 120
Wind speed 10
Forecast wind E 10/15
Apparent wind 10 sul naso
Point of Sailing Motor/Sail
Miles last 24 hours 7 NM /Start at 08 00
Mile to go 384

Stiamo uscendo dal golfo di Todos lo Santos, tra le numerosi navi all ancora, groppi in giro. preferiamo al momento fare la gimcana tra le navi a motore , girato il capo vefremo come butta.


BV Angelo e Antonella da Stranizza

domenica 10 agosto 2014

11 agosto 2000 - 11 agosto 2014

11 agosto 2000 - 11 agosto 2014
14 anni e non li dimostra......

 Ah l'Ovni c'est formidable!!!!!!!



11 agosto 2000 - Les Sables d'Olonne
( Il radar era sullo spoiler, un solo eolico, la poppa senza aggiunte, i legni belli chiari)


L’11 agosto  2000 eravamo nella mitica Les Sables d’Olonne, sulla costa atlantica francese, per prendere finalmente possesso della tanto agognata “Stranizza”. 


L’avevamo aspettata a lungo e anche troppo, la consegna doveva essere ad aprile ma i lavori sono andati per le lunghe complicandoci un po’ la vita e così ci siamo ritrovati in agosto- mese di vacanza- con quasi nessuno a consegnarci la barca ormeggiata al pontile galleggiante.
Era da un anno che eravamo senza barca e per noi è stata dura.

Stranizza rappresenta anche il consolidamento della nostra relazione, iniziata in situazioni difficili e condizioni precarie.

Angelo ha scelto e pensato l’OVNI 345 per lungo tempo e ha deciso di acquistarla poco tempo dopo che stavamo insieme.
Mi ha nominato madrina, per farmi partecipe di un progetto importante, un gesto di grande fiducia.

Agosto 2000: il battesimo


Stranizza è stranizza d’amuri dalla canzone di Franco Battiato, canzone in dialetto siciliano che descrive il sentimento dell’ innamoramento come “stranezza”  qualcosa di insolito e di mai provato.

L’emozione del vederla nuova fiammante è stata grande: la materializzazione dei nostri sogni di andar per mare, anche se la via per realizzarli è stata lunga e faticosa.
Non ultimo il rischio per un breve momento di venderla, quando proprio nell’anno del grande salto  - 2012-  tutto si era scombinato.
Nel corso di questi anni Stranizza ha cambiato "residenza" tre volte da Nizza a Genova a Valletta, ed ha riposato cinque anni in secco in cantiere a Caorle, aspettando il momento di potersi riunire a noi, proprio nel fatidico agosto 2012. (Vedi da Caorle a Malta).

 Luglio agosto 2014- Itaparica , carenaggio sulla Coroa de Limo
(Stranizza un po' più atrezzata e al suo primo spiaggiamento.
 Gli Ovni sono fatti apposta per appoggiarsi sul fondo con la bassa marea osservando le dovute preacauzioni)

Ed eccoci qua, ancorati davanti a Itaparica, nella baia di Todos os Santos dello stato di Bahia, in Brasile, dopo un viaggio di più di 5 mesi.
Questo viaggio, iniziato il 24 febbraio 2014 a Malta,  è il nostro primo grande viaggio al di fuori del Mediterraneo, pensato e preparato lungamente.

.... Noi tre 

Quale luogo e momento migliore per celebrare i 14 anni di Stranizza?

sabato 9 agosto 2014

Sea Shepherd ... altro che Pirati dei Caraibi




Sea Shepherd …..altro che pirati dei Caraibi….


A Salvador, al Terminal Nautico, Bruno il francese, ci aveva parlato di una coppia di brasiliani in barca ancorati a Itaparica  che ci avrebbero dato un sacco di informazioni utili.

E così dopo qualche giorno di acclimatazione ci siamo avvicinati alla loro barca, anch’essa di alluminio e abbiamo fatto la conoscenza di una coppia straordinaria.

Mentre fluiva il solito fiume di parole e di informazioni, io mi guardavo  intorno  e   notavo  uno  strano marchio simile al Jolly Roger dei pirati.

Parlando Luis ci racconta della loro esperienza in Antartica su una nave vera e propria a caccia dei cacciatori  di balene e squali.

Così veniamo a conoscenza di Sea Shepherd , “organizzazione internazionale non profit  che opera a salvaguardia della fauna e flora marine. La sua missione è quella di porre fine alla distruzione dell’habitat e del massacro della fauna negli oceani del mondo per conservare e proteggere l’ecosistema e le specie.”

Sea Shepherd  possiede una flotta di navi  che agiscono  concretamente sul campo per ostacolare cacciatori e distruttori dell’ambiente marino  e per questo i suoi operatori  si sono beccati anche pallottole  e denunce.

La barca  di Sea Shepherd o per meglio dire la nave futuribile “Brigitte Bardot” l’avevamo vista a Mindelo a Capo Verde e ci eravamo chiesti di chi poteva essere.

 La cosa interessante che ci ha detto Luis è che Paul Watson, il fondatore  era parte anche di Green Peace ma Luis ci ha detto  - come del resto  già pensavo – che Green Peace è diventato troppo politico – nel senso che non fa niente in realtà per proteggere l’ambiente.

Qui di seguito  i link ai siti di Sea Shepherd



mercoledì 6 agosto 2014

Rio Paraguaçu - Baia di Todos Os Santos

02-Agosto-14 
Maragogipe






Risaliamo il fiume Paraguaçù e come al solito all'imbocco, il re dei  groppi; riusciamo ad allinearci alla meda verde di entrata, ma l'acqua a catinelle riduce la visibilità a poche centinaia di metri, davanti sulla dritta un Saveiro (i barconi da lavoro a vela particolari di questo fiume) che fa bordi per entrare, altri due in uscita...siamo quasi nella stanca di marea, si può quindi entrare o uscire. Poi di colpo a prua un affare grande scuro che ci punta , non si capisce che roba sia...è grande ma non ha AIS, (nel braccio principale del fiume c' è un immenso cantiere dove riparano e costruiscono piattaforme di trivellazione) anche con pioggia battente prendo il binocolo e finalmente riesco a dare un senso a quell'accrocco, un rimorchiatore che traina un mega pontone a velocità folle.
Poggiamo a dritta e ci passa ad un centinaio di metri sulla sinistra.
Sotto al bimini che offre un minimo di protezione dall'incessante pioggia ci siamo messi le mantelline che avevamo acquistato 8 anni fa per escursioni con zaino, sono tipo poncho, ma vanno bene, coprono fino a metà gamba e non fanno troppo caldo...sono solo color dei sacchetti della spazzatura...ma va beh, non è che dobbiamo sfoggiare nella foresta.
Al momento di girare a destra per imboccare il braccio secondario appare a poppa un gran motoscafo che era già con noi a Cabedelo e poi a Itaparica, ci chiediamo da dove vengono, per un motivo o per l'altro non abbiamo mai avuto maniera di scambiare due chiacchiere, a parte che li abbiamo soprannominati "Durbans" perché ogni volta che ci incontrano fanno sempre dei gran sorrisi.
Ci precedono fino all'isoletta Do Monte Cristo, ci sono due ancoraggi utili, loro decidono per il secondo, noi ci fermiamo nel primo.
Un sogno, una pace, un silenzio che era tantissimo che non sentivo, piovicchia ancora ed è nuvolo, ma sembra dare ancora più peso a questa atmosfera da fuori del mondo.Montiamo la tenda nel bagno e ci regaliamo una doccia calda...ma calda veramente, mi sa' che era dal marina di Capo Verde che non facevamo più una vera doccia calda.
Du fili, e ci godiamo poi questo spettacolo della natura.
La mattina Antonella avvista un branco di delfini da fiume, sono un grigino più chiaro...non credo sia quelli rosa come nel Rio delle Amazzoni.
Partiamo, passiamo il motoscafo di Durbans...ma mi sa che dormono ancora.
Appena ricongiunti al braccio principale apriamo genoa e spegnamo  il motore...se dobbiamo risalire il fiume è giusto farlo come ancora lo fanno quelli che ci abitano: a vela.
Passiamo davanti ad un Saveiro tutto invelato che poi ci passa da poppa, per un po' gli teniamo testa, ma poi quelli hanno su una randa che fa impressione e non è che fanno tanti bordi, sfiorano le rive a pochi metri, essendo praticamente piatti.
La mappa del computer di bordo ci assiste fino ad un certo punto...poi non ce n' è più.
Ci aiutiamo con l'iPad. Prima dell'ultima curva ecco che ci risupera Durbans con tutte e due che si sbracciano e il sorriso a trentadue denti.
Arriviamo al lungo jetty, lo superiamo e ancoriamo in 4.5 metri in bassa marea...50 metri di catena per star dalla parte del sicuro.
A Itaparica mi hanno raccontato di un francese che aveva messo poca catena - e probabilmente aveva un'ancora fetente - che ha dovuto rincorrere in piena notte con il dinghy la sua barca perche aveva spedato l'ancora.
La mattina ci alziamo presto, ormeggiamo il tender al lungo jetty e ci incamminiamo per raggiungere il mercato. E' il mercato del sabato, dove si radunano i produttori agricoli del circondario ed è come una festa, la gente arriva con le piroghe vestita bene dai villaggi vicini. Il mercato è ricco, tantissimi ortaggi e frutta , tantissimi ortofrutticoli che vendono i prodotti, al centro un piccolo edifico dove vendono la carne, e la carne affumicata, ne assaggiamo un pezzetto ed è deliziosa, ne prendiamo un gran pezzo. Poi ci dedichiamo alla frutta e verdura. Ce ne torniamo in barca carichi come somari, tanta frutta fresca e succosa, carne, anche una torta...ci sembra festa. Pranzo a base di carne di maiale affumicata, cipollotti freschi come pinzimonio, e due pannocchie abbrustolite in padella, per finire il dolce acquistato che non  abbiamo la più pallida idea di come si chiami e di cosa ci sia dentro, non è dolcissimo ma è gradevole, che magnata. Dopo la pennichella, visto che il tempo si è messo un po' a buono...c'è anche il sole e una brezza di vento decidiamo di ammainare il genoa con l'ennesimo strappo...ormai è più pezze che tela. Abbiamo deciso di issare quello nuovo e di fargli mettere l'ennesima pezza dal velaio quando arriveremo a Trinidad.
Ammaina genoa, abbirrutalo al meglio, caricalo sul tender più io e Antonella -sto tender è davvero piccoletto- andiamo al jetty e lo stendiamo tutto per piegarlo adeguatamente, torna in barca, issiamo quello nuovo ...che eleganza !!
3 Agosto
Avevamo intenzione di continuare a risalire il fiume ...senza carte !!! fino al prossimo villaggio, ma stranamente si è levata una nebbia da Marina di Ravenna ai tempi d'oro delle nebbione; consideriamo che non deve essere un grande spasso navigare in un fiume senza carte dove i sand bank si muovono giornalmente e non poter vedere le rive e i banchi di sabbia. Decidiamo di tornare a Itaparica, in totale assenza di vento... poti poti, motore al minimissimo e la corrente che ci aiuta essendo in uscita, filiamo a 4 nodi senza sforzi, in questo lato di fiume stranamente c'è il sole, mentre andando a nord ..nebbia, che "qualcuno" ci voglia indicare la via ? Ci godiamo questa gita domenicale tranquillissima, torniamo dal braccio principale passando davanti al mega cantiere dei rig petroliferi ..."casa" stranamente proprio ieri ero stato contattato dalla mia ex ditta  per andare in Kazakistan come consulent a fare un audit su un rig semisommergibile, se fossi stato a casa a girarmi i pollici non ci avrei pensato due volte, ma siamo in Brasile in sto paradiso, e chi ne ha voglia di stressarsi ancora con l'oilfield.
Usciti dal fiume si fa viva una bella brezza, decidiamo di aprire solo genoa..un po' per lazyness e un po' per vedere le prestazioni della nuova vela.
Una bellezza di bolina stretta ..ma proprio stretta, il nuovo genoa porta alla grande e ha un bel profilo, ce ne andiamo via così con mare tranquillo, una brezzina di una decina di nodi e il sole, il sogno del velista della domenica, beh oggi è domenica no?
Arriviamo a Itaparica
...alcuni che c'erano prima sono partiti, altri sono ancora placidamente all'ancora come Green Nomad e Johan ...è una gran fatica lasciare sto posto, come mi aveva accennato Roberto di Branca "qua si sa quando si arriva, ma non quando si parte".
Approfittiamo di internet veloce in barca gentilmente donata (naturalmente senza che loro lo sappiano) da un albergo qua vicino, la password passata da amici velisti, per ricominciare a pianificare il nostro viaggio futuro.
Abbiamo un sacco di documentazione per andare a sud ...ma per andare a nord poca roba.
Io scandaglio i web Inglesi e Antonella quelli Francesi, nel frattempo ho trovato un sito che fa guide per i Caraibi gratis on line, con un sacco di informazioni.
Il più sarà arrivare a Trinidad, il paradiso dei velisti ( per spendere soldi e far fare lavori), li troveremo tutto e di più, abbiamo già una lunga lista di spese e di lavori da fare aspettando la fine della stagione degli uragani.
Ma prima ci sono ancora più di 2600 miglia da navigare per arrivare a Trinidad, dopo il Brasile del nord, passeremo nella Guyana Francese...non mi voglio perdere la famosa prigione di Papillon, poi il Suriname, ex colonia Olandese , e di li in un salto unico verso Trinidad, insomma tutto un nuovo mondo da scoprire.

Le foto:

1e 2  I  Saveiros  con la pioggia
3 ancoraggio nel fiume 
4 Il pontile/ jetty  dall'ancoraggio al paese 
5e 6 il mercato; nella foto numero 6   sulla destra ci sono dei ragazzini con la carriola che aspettano le massaie per portare la spesa. Sono venuti anche da noi a chiedere.