Premessa
Pubblico questo post in ritardo, e successivamente al resoconto del viaggio da Malta a Siracusa e ritorno, ma ci tenevo a scrivere le mie impressioni, soffermandomi su alcuni momenti.
Partenza da Malta
alle 5,30.
Fa ancora buio,
sono al timone e uscendo dal porto
mi sembra di immergermi nel buio della notte. Spero che l’alba arrivi presto.
La navigazione
procede tranquilla a parte qualche problema elettronico con il GPS e il
computer di bordo …..in questi
frangenti la mia agitazione
aumenta.
Decidiamo di
arrivare a Siracusa ( 80.47 miglia ) a cinque nodi di media vuol dire 16 ore di
viaggio e arrivare di notte, ma non abbiamo voglia di fermarci a Marzamemi per
spezzare – e prolungare – il tragitto.
Non c’è troppo traffico di grosse navi come
ci aspettavamo,
solo una barca a
vela dalla foggia strana ( due alberi
con l’albero di mezzana molto piccolo e molto bassa) e un motoscafino.
Poi verso il tramonto arriviamo in vista di Capo
Passero. Sappiamo che dobbiamo fare attenzione perché ci sono reti, nasse
e boe non segnalate in giro.
Infatti appena ci avviciniamo all’isola di Capo Passero ecco una cosa
bianca apparire sulla dritta.
Mentre la guardo scorrere al traverso, Angelo
impreca. Una cima affiora dall’altra parte e per un pelo non si impiglia
nell’elica.
Poco dopo
sentiamo uno strattone e vediamo un filo di nylon che salta nell’acqua. E’ la
lenza che Angelo aveva calato in acqua. Il rapalà è sparito, non sappiamo se è
stato un pesce o si è impigliato in una rete.
Ci godiamo il
tramonto da un lato (Ovest) e la luna già alta nel cielo dall’altro ( Est).
Siamo quasi alla fine del viaggio, è tutto molto bello ma non vediamo l’ora di
arrivare. Più di dodici ore in
mare d’inverno sono tante.
Quasi in
prossimità del secondo W.P. alla luce della luna, il mare è una gamma di grigi.
Ad un certo punto vedo qualcosa
muoversi nell’acqua, sento un rumore e poi un tonfo e vedo un grosso pesce scuro saltare. E’ già successo
quest’estate sempre mentre arrivavamo
a Siracusa dalla Grecia, di notte.
……25 settembre - 24
dicembre riprendiamo la navigazione dopo tre mesi. Di quello che mi era
sembrato un viaggio iniziatico, dove avevo acquisito molte sicurezze rimane un
ricordo un po’ sbiadito e ho avuto un po’ di timore a ripartire. Certo le
condizioni non sono le stesse. Là era estate e adesso è inverno, anche se è
l’inverno mite del Sud, non siamo più abituati al freddo.
Intorno al Capo di Murro di Porco il vento aumenta un po’ e abbiamo il timore che dopo una navigazione con poco vento e quasi niente alla fine, arrivino i 20 nodi all’ormeggio, ma per fortuna è un timore che svanisce appena giriamo il capo.
Intorno al Capo di Murro di Porco il vento aumenta un po’ e abbiamo il timore che dopo una navigazione con poco vento e quasi niente alla fine, arrivino i 20 nodi all’ormeggio, ma per fortuna è un timore che svanisce appena giriamo il capo.
Rimane il timore
di incrociare boe non segnalate e non illuminate, fino quasi dentro al porto di
Siracusa. Un odore acre, sempre più forte, di bruciato all’ingresso di
Siracusa.
Io sto tremando
dal freddo e dalla stanchezza ma tutto procede per il meglio, compreso arrivo e
ormeggio al Marina.
Arrivare a Siracusa di notte è sempre una magia.
GPS, Computer, autopilota, funziona tutto!
Capo Passero al tramonto.(prima e dopo)
Stranizza all'ormeggio al Marina di Siracusa ... quasi deserto.